Come appare chiaro dalle manovre diplomatiche in corso, il blocco tattico di Debalchevo ha assunto una dimensione politica che va oltre i risultati nudi e crudi dell’offensiva di gennaio delle forze armate novorusse. Avere sottoposto la strada M 103 al controllo delle artiglierie non implica che la “sacca” sia completamente formata, e tuttavia anche solo il conseguimento di questo obiettivo ha prodotto delle conseguenze diplomatiche. La presa di Uglegorsk da parte delle VSN e il raggiungimento di posizioni che mettono a repentaglio linee di approvvigionamento vitali non ha solo provocato una seria crisi operativa nell’esercito ucraino, che prova (come ha già fatto in passato) a risolvere il problema con contrattacchi locali che non riescono a cambiare una situazione molto critica per la giunta. Oltre a questo, infatti, si è registrata una “improvvisa” attività dell’OSCE e delle Nazioni Unite impegnati nel fermare l’offensiva novorussa su Debalchevo, e nella messa in sicurezza di una singola strada che potrebbe essere utilizzata sia per evacuare i civili che per sgombrare le unità dell’esercito ucraino, nel caso venga presa la decisione di abbandonare la “ridotta”. Assistiamo quindi a come la lotta per oscuri villaggi e per posizioni da null’altro denominate che dal numero dalla altitudine cui sono poste possa incidere nella grande politica, quando il collo di bottiglia del saliente di Debalchevo si restringe a tal punto da costringere personaggi del calibro di Kerry, Merkel ed Holland a decollare dalle loro paludi. Dietro queste frettolose partenze c’è il difficile, sanguinoso, lavoro che le VSN stanno compiendo per liberare la loro terra natia.
I combattimenti nell’area di Troitskoye, Krasnyi Pakhar, Sanzharovka, Chernukhino, Debalcevo non provocheranno di certo il collasso delle difese della giunta, ma nemmeno è possibile la ritirata delle forze Novorusse. La cosa principale è che la giunta non riesce a stabilizzare la configurazione particolarmente pericolosa che la linea del fronte ha assunto in corrispondenza del collo di bottiglia formatosi all’altezza di Logvinovo. I cadaveri e i carri armati carbonizzati che negli ultimi tempi appaiono con frequenza crescente in canali informativi aperti al pubblico mostrano la natura della battaglia difensiva che la giunta è costretta a combattere e la determinazione delle VSN a scardinare queste difese. Ovviamente entrambe le parti subiscono pesanti perdite nelle operazioni in corso. La giunta, per ora, ha abbastanza forze da difendere il perimetro della “ridotta”, ma non ne ha abbastanza per allontanare la minaccia che incombe sulla linea di rifornimento principale o per riconquistare Uglegorsk.
E’ abbastanza chiaro che l’ordine di abbandonare Debalchevo non sarà impartito anche per ragioni strettamente militari: la città sarà difesa abbandonando gradualmente, se necessario, le posizioni a est e a sud est con una ritirata verso Debalchevo. Va considerato altresì che due potenti battaglioni – gruppi tattici acquartierati nell’area di Artyomovsk non sono ancora stati impiegati (un gruppo è stato utilizzato nei combattimenti nell’area di Popasnaya, mentre un battaglione di fanteria con 25 – 30 carri armati è stati ridislocato presso Troitskoye). Queste sono in sostanza le riserve strategiche che la giunta conserva per l’eventualità che la linea di rifornimento venga completamente tagliata e divenga necessaria una offensiva a sud est di Svetlodarsk che permetta alle forze intrappolate di sfuggire all’ accerchiamento. Un altro possibile impiego per queste forze è un colpo nell’area di Popasnaya (se la città sarà davvero conquistata, sebbene allo stato la chiusura della M 103 appaia più probabile di una presa di Popasnaya).
Un “cessate il fuoco” temporaneo verrà stabilito nei prossimi giorni nell’area di Debalchevo, per consentire ai civili di abbandonare il campo di battaglia (in direzione di Atyomovsk o verso Svetlodarsk). Le nostre forze sono impegnate in un lavoro di informazione e propaganda per disgregare le guarnigioni della giunta nell’ area di Debalchevo, offrendo loro di abbandonare le posizioni e dirigersi a Svetlodarsk per poi proseguire. Di certo la nostra parte ha compreso che non è stato ottenuto un completo successo e quindi sarebbe più semplice tenere sotto pressione le forze della giunta intercettandone i rifornimenti e ottenendo la loro disgregazione piuttosto che sprecare energie in un prolungato combattimento contro posizioni fortificate, combattimento che provocherebbe la completa distruzione di Debalchevo e dei suoi sobborghi. Purtroppo le forze della giunta non sembrano disposte a lasciare il campo con le buone, il che non lascia alternativa al combattimento. E’ verosimile che l’accerchiamento si chiuderà, e che le guarnigioni della giunta saranno distrutte proprio come è accaduto la scorsa estate, con spietatezza e senza misericordia. E allora, prima della probabile escalation nei combattimenti per Debalchevo è meglio evacuare i civili da là per evitare che si ripeta la situazione di Uglegorsk, quando pesanti combattimenti si sono svolti in città e alcuni civili hanno perso la vita.
Quindi in conclusione è teoricamente possibile che la visita a Mosca di Holland e Merkel possa cambiare qualcosa e fermare il confronto sulle odierne posizioni, ma è molto più probabile che I combattimenti possano continuare ed aumentare di intensità, e che tempi molto duri attendano Debalchevo e i suoi sobborghi.
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