Abbiamo l’onore di presentarvi alcuni tra gli articoli passati del Saker, tradotti dall’ottimo
sito www.ortodossiatorino.net,
vi invitiamo a visitarlo per meglio comprendere la Russia.
Questo articolo è comparso sul blog The Vineyard of the Saker il 22 agosto 2014
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Sembra che i russi si siano stancati di aspettare. Suggerisco a tutti voi di analizzare con attenzione la dichiarazione del ministero degli esteri russo, che io stesso ho postato poco fa. Si tratta di un documento interessante perché oltre a una spiegazione della decisione russa di far partire il convoglio, è anche, potenzialmente, una difesa legale di una decisione russa senza precedenti: di violare apertamente la sovranità ucraina. Mi spiego.
In primo luogo, anche il caso della Crimea era un “caso speciale”. I russi erano presenti legalmente sul posto e, nella logica russa, tutto quel che hanno fatto i “beneducati uomini armati in verde” è stato di proteggere la popolazione locale, per consentire a quest’ultima di esprimere liberamente la sua volontà. Solo dopo che è stata espressa quella volontà, la Russia ha formalmente accettato di re-integrare la Crimea nella Russia. Quindi dal punto di vista giuridico russo, nessuna delle azioni russe in Crimea ha incluso qualsiasi forma di violazione della sovranità ucraina. Lo so, la maggior parte degli analisti occidentali non sarà d’accordo, ma questa è la posizione ufficiale russa. E le prese di posizione ufficiali sono importanti perché costituiscono la base per un argomento giuridico.
In secondo luogo, gli aiuti che la Russia ha inviato finora alla Novorossija sono stati esclusivamente sotto copertura. Le operazioni sotto copertura, non importa la loro grandezza, non costituiscono la base per una posizione giuridica. La posizione ufficiale di Mosca è stata che non solo non c’è stato assolutamente alcun aiuto militare alla Novorossija, ma anche quando i proiettili dell’artiglieria ucraina sono atterrati in Russia il Cremlino non ha autorizzato una ritorsione, di nuovo per una (ufficiale) deferenza verso la sovranità nazionale ucraina.
Questa volta, però, non vi è alcun dubbio che i russi abbiano preso deliberatamente e ufficialmente la scelta di ignorare Kiev e di entrare.
Ora, in realtà, questa è chiaramente la cosa logica, politicamente e moralmente giusta da fare. Ma, in termini giuridici, questa è chiaramente una violazione della sovranità ucraina. Da un punto di vista giuridico, gli ucraini avevano il diritto di tenere fermo il convoglio russo al confine per altri 10.000 anni se lo volevano, e la Russia non aveva alcun diritto legale di entrare semplicemente nel territorio. Ciò che a quanto pare è successo questa mattina è che i funzionari ucroidi non si sono nemmeno presi la briga di farsi vedere, in modo che il Cremlino ha dichiarato “come non detto!” e ha ordinato l’ingresso dei camion.
Non solo i russi sono entrati, ma lo hanno fatto senza il Comitato Internazionale della Croce Rossa, il cui personale ha rifiutato di andare a causa della mancanza di garanzie di sicurezza da parte di Kiev. La risposta russa a tale mancanza di garanzie di sicurezza è stata a) di ordinare a questo convoglio disarmato di entrare, e b) di indicare chiaramente nel comunicato ufficiale:
Mettiamo in guardia contro ogni tentativo di contrastare questa missione puramente umanitaria che ha avuto molto tempo per essere preparata in condizioni di piena trasparenza e cooperazione con la parte ucraina e con il CICR. Coloro che sono pronti a continuare a sacrificare vite umane per le loro ambizioni e disegni geopolitici e che stanno rozzamente calpestando le norme e i principi del diritto umanitario internazionale si assumeranno la completa responsabilità per le possibili conseguenze di provocazioni contro il convoglio di aiuti umanitari.
Di nuovo, da un punto di vista logico, politico o morale, la cosa è piuttosto evidente in sé, ma da un punto di vista giuridico si tratta di una minaccia di usare la forza (“responsabilità per le possibili conseguenze“) all’interno del territorio putativamente sovrano dell’Ucraina.
Gli Stati Uniti e il loro agente principale a Kiev, Nalivajchenko, hanno immediatamente e correttamente capito la minaccia: non solo questo convoglio ha portato gli aiuti umanitari tanto necessari a Lugansk, ma ha fornito anche una fantastica “copertura” politica e giuridica per le future azioni russe all’interno della Novorossija. E per “azioni” non intendo necessariamente azioni militari, anche se ora queste sono chiaramente e ufficialmente possibili. Intendo anche azioni legali, come il riconoscimento della Novorossija. Dal loro punto di vista, Obama, Poroshenko e Nalivajchenko hanno assolutamente ragione di essere infuriati, perché scommetto che i tempi, il contesto e il modo in cui la Russia è entrata in Novorossija non si tradurranno in ulteriori sanzioni o conseguenze politiche. La Russia ha ora ufficialmente dichiarato “estinta” la sovranità nazionale ucraina e l’Unione Europea probabilmente non farà alcunché di significativo al riguardo.
Questo, di per sé, è un incubo per lo zio Sam.
Inoltre, mi aspetto che i russi agiranno con molta moderazione. Sarebbe stupido per loro dire “va bene, ora che abbiamo violato l’integrità territoriale dell’Ucraina e ignorato la sua sovranità potremmo anche bombardare le forze della giunta e far entrare le nostre truppe”. Sono abbastanza sicuro che non lo faranno. Per ora. Da parte russa, la cosa migliore da fare ora è aspettare. In primo luogo, il convoglio porterà un vero aiuto. In secondo luogo, si trasformerà in un mal di testa per gli ucroidi (bombardare questo convoglio non sembrerebbe una cosa molto buona). In terzo luogo, questo convoglio offrirà il tempo sufficiente perché la situazione diventi molto più chiara. A cosa mi riferisco qui?
Il piano ucroide era di presentare qualche importante “vittoria” per domenica 24, quando hanno in programma una parata trionfale a Kiev per celebrare il giorno dell’indipendenza (eh, sì, il “Banderastan” controllato dagli Stati Uniti e amministrato dai nazisti festeggerà la sua “indipendenza”… questo è sia triste che ridicolo). Invece, quello che hanno avuto è una sfilza di sconfitte *molto* brutte negli ultimi 5-6 giorni o giù di lì. Da tutti i resoconti, i militari ucroidi sono stati sempre macellati e, per la prima volta, anche respinti indietro (anche se solo a livello tattico). Questo convoglio a Lugansk aggiungerà un pungente “vaffan****!” simbolico alla giunta di Kiev. Potrà anche esacerbare le tensioni tra la cricca dominante al potere, il Settore destro e Dmitrij Jarosh e il crescente movimento di protesta in Ucraina occidentale.
In conclusione: si tratta senza dubbio di una mossa rischiosa, probabilmente determinata dalla consapevolezza che con il taglio dell’acqua corrente a Lugansk Putin doveva agire. Comunque è anche una mossa assolutamente brillante che creerà un enorme mal di testa agli Stati Uniti e ai suoi burattini nazisti a Kiev.
Saker
PS: Ho sentito ieri sera che l’Olanda ha ufficialmente annunciato che non rilascerà le piene informazioni sui dati di volo e sulle registrazioni vocali del volo MH17. Così l’Olanda è diventata complice ufficiale della copertura di questa operazione statunitense sotto falsa bandiera e dell’omicidio dei passeggeri dell’MH17. Questo è assolutamente scandaloso e disgustoso e ho una sicura speranza che il governo malese non lo permetterà. Quanto a Kiev, anche lì hanno sotto il sedere la registrazione delle comunicazioni tra la torre di controllo di Kiev e l’MH17. Infine, gli Stati Uniti hanno tutte le informazioni grazie alle loro capacità di intercettazione dei segnali. Così tutti sanno e tutti stanno coprendo. Date le circostanze, qualcuno vuole ancora seriamente mettere in dubbio “chi è stato”?
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