Nel 2014/2015 l’allora nascente regime di Kiev subì un’umiliante debacle venendo sconfitto da una forza del Donbass molto più piccola, debole e poco equipaggiata. L’Occidente politico intervenne e costrinse la giunta neonazista a firmare gli Accordi di Minsk per impedire il completo crollo del regime, che, secondo la loro stessa ammissione, ha usato gli accordi per guadagnare tempo e non ha mai avuto intenzione di onorarli. La NATO inviò presto alcuni dei suoi migliori esperti ad addestrare le forze del regime di Kiev a combattere non solo le repubbliche del Donbass, ma anche la Russia [tutti i link in inglese]. Poiché la NATO è consapevole che il regime di Kiev non sarebbe in alcun modo in grado di condurre alcuna importante operazione offensiva contro la Russia, decise di trasferire la vasta esperienza militare occidentale nella costruzione di complessi sistemi e reti di fortificazioni [in inglese].
Quell’esperienza, lunga più di un secolo, è stata maturata durante le sanguinose battaglie della Prima Guerra Mondiale. Venne drasticamente ampliato nel periodo tra le due guerre, dopo che la Francia investì enormi risorse nella Linea Maginot. Sebbene questo massiccio sistema di fortificazioni si sia rivelato un enorme spreco di denaro durante la Seconda Guerra Mondiale, la stessa Linea Maginot non è mai stata violata in battaglia, perché i tedeschi hanno semplicemente deciso di aggirarla. Fu una decisione strategica, quindi non possiamo esattamente dare la colpa del fallimento della Francia alla Linea Maginot. Al contrario, il fatto che i tedeschi dovettero aggirarla è un indicatore che le fortificazioni servirono al loro scopo. Il problema era che i francesi fecero (eccessivo) affidamento sulla Linea Maginot, lasciando un vuoto strategico nel nord-est del paese.
Ironia della sorte, gli stessi tedeschi ricorsero alla costruzione di vaste reti di fortificazioni su tutto il fronte orientale dopo il fallimento della “Operazione Barbarossa”. Le fortificazioni si estendevano per migliaia di chilometri lungo la linea del fronte. La mobilità dell’Armata Rossa era eccezionale; tuttavia, le fortificazioni rallentarono l’avanzata russa e provocarono maggiori perdite per l’Armata Rossa. La soluzione fu l’impiego massiccio dell’artiglieria, mentre le unità corazzate e meccanizzate si stavano preparando per una svolta. Tuttavia, questo rallentò in modo significativo le operazioni di combattimento, facendo guadagnare più tempo alle forze Naziste.
Sfortunatamente, vediamo qualcosa di simile oggi nel Donbass. Per la seconda volta in 80 anni, le forze russe stanno combattendo contro la dottrina escogitata dai loro vecchi nemici. Logicamente, la natura stazionaria delle fortificazioni è il problema più grande per il regime di Kiev; tuttavia, ci sono voluti 8 anni per costruire questa rete massiccia e molto complessa. Ciò sta costringendo l’artiglieria russa ad operare quasi senza sosta. E nonostante ciò, è quasi impossibile distruggere tutte le fortificazioni, poiché è un’impresa davvero monumentale che richiederebbe ancora più tempo con le forze russe attualmente impiegate.
Ciò che la Russia ha fatto nelle circostanze date è stato quello di impiegare le sue vecchie tattiche dell’era della Seconda Guerra Mondiale, anche se significativamente aggiornate. Le forze russe non prendono di mira l’intera rete, ma le sezioni ritenute idonee per gli sfondamenti, sebbene ciò sia soggetto ad improvvisazione, in particolare se compiere attacchi tattici a sorpresa può aiutare. Questo è quindi seguito da uno sfondamento corazzato, in cui viene introdotto un gran numero di nuove forze per ampliare la breccia e distruggere gradualmente le forze in quelle fortificazioni, fino al crollo dell’intera sezione. Tutto questo viene fatto con il costante supporto di fuoco fornito dalle forze aerospaziali russe e dalle unità di artiglieria. Questo approccio ha successo per la maggior parte, ma proprio come durante la Seconda Guerra Mondiale, rallenta le forze che avanzano.
Naturalmente, sia l’aviazione che l’artiglieria sono molto più avanzate al giorno d’oggi, e c’è anche un’ampia gamma di missili guidati, droni e sistemi di rilevamento avanzati (imaging termico, telecamere ad alta risoluzione, ecc.) che consentono attacchi di precisione. Un altro fattore importante che colpisce le forze russe è l’ordine di preservare la vita di civili e soldati. Questo rallenta ulteriormente l’intero processo, ma ha assolutamente senso, poiché la Russia non ha fretta, a differenza della parte avversaria. Le fortificazioni sono sotto bombardamenti quasi costanti, il che ha un effetto estremamente negativo sul morale già al collasso delle forze del regime di Kiev. Inoltre, l’aviazione tattica (principalmente jet per il supporto aereo ravvicinato Su-25) sta contribuendo in modo significativo a questo approccio, mentre i missili a lungo raggio, lanciati da aria, terra e mare, colpiscono posti di comando, logistica, magazzini, grandi formazioni di truppe, ecc.
Manca a questo punto l’aspetto delle forze in avanzata che abbiamo visto nei primi giorni dell’operazione, con il dispiegamento di BTG (Gruppi Tattici di Battaglione) mobili. All’epoca, i BTG non avevano un massiccio supporto di artiglieria, poiché i russi si aspettavano un rapido crollo del regime di Kiev (cosa che molto probabilmente sarebbe avvenuta se gli Stati Uniti non avessero esercitato pressioni estreme per impedirlo). Questo approccio tattico è molto diverso dalla dottrina militare russa standard. È collegato anche all’intenzione della Russia non solo di prevenire vittime tra i civili, ma anche di risparmiare la vita ai soldati ucraini. Quello che possiamo concludere dagli eventi attuali è che l’esercito russo sta dimostrando una capacità di adattamento praticamente senza rivali [in inglese].
Anche se la distruzione delle fortificazioni nel Donbass si è trascinata proprio a causa della mancanza iniziale di uno sfondamento decisivo, l’obiettivo di prevenire vittime civili e preservare il personale è stato raggiunto. Di conseguenza è presente anche una sorta di effetto “rana bollente”. Naturalmente, questo è estremamente sfavorevole per le forze del regime di Kiev, perché stanno subendo enormi perdite di personale e attrezzature, mentre la loro logistica è in una situazione quasi impossibile. Pertanto, l’apparente “avanzata lenta” delle forze russe a causa di una presunta “abilità militare ucraina” non è altro che un mito persistente, principalmente tenuto in vita nei mass media statali occidentali sempre più comici [in inglese].
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Articolo di Drago Bosnic pubblicato su Infobrics il 15 luglio 2022
Traduzione in italiano a cura di Raffaele Ucci per Saker Italia.
[le note in questo formato sono del traduttore]
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Però che i Russi non abbiano fretta e possano permettersi di logorare il nemico può essere vero, ma forse non completamente. In effetti l’operazione è venuta fuori dopo anni di indecisione, o di preparativi, con l’esplicita intenzione di liberare i territori russofoni dalle persecuzioni e dalla violenza ucraina. Ma il fatto che i soldati ucraini, un po’ per la forza della disperazione che non lascia alternativa, un po’ sicuramente perché imbeccati dagli Assassini Uniti, stiano continuando ad ammazzare civili che ormai speravano di essere finalmente approdati a una situazione di sicurezza, è per il momento un impedimento significativo all’azione russa. Senza contare che sicuramente tutte le armi e tutta la preparazione fornita dai servi Nato potranno solo avere solo l’effetto di allontanare anche oltre le aspettative la fine inevitabile dell’Ucraina, ma se la salvezza dell’Ucraina non fosse affatto l’obiettivo dei terroristi occidentali? Se in realtà si trattasse di una scusa, la migliore tra le disponibili, per far sanguinare il più possibile la Russia sul piano di vite di civili, militari, strutture, armi, mentre col passare dei mesi e degli anni l’onda lunga del peso delle sanzioni comincia a fare effetto? Evidentemente gli assassini Nato sanno che non è necessario combattere frontalmente un orso letale; è più intelligente dissanguarlo continuamente in modo che alla fine sia spossato e quasi innocuo. Per tutte queste considerazioni, su un piano puramente immaginativo e fantasioso, gradirei molto che il fascicolo ucraino venisse sistemato e archiviato nel modo più veloce e drastico possibile.
Penso che tutti si sia d’accordo con i tuoi auspici.
Posso permettermi qualche riflessione?
Premetto che i Russi sono riservati, non dicono i limiti geografici, non danno indicazioni nemmeno sulla reale struttura di comando…
1. Ieri un organo istituzionale russo ha ribadito per l’ennesima volta e lui dopo tanti altri, che il Donbass non è sufficiente… spostarsi a ovest di 150 o 300 km significherebbe che cittadine e villaggi vicini al nuovo confine sarebbero nella condizione di Donetsk oggi: bombardati ogni giorno.
Soluzione? Dicono autorità, arrivare a Leopoli e al confine polacco.
Denazificare e neutralizzare solo Donbass è come aver fatto poco o niente.
2. Putin si aprì un pò, dicendo… tutti chiedono se si può avanzare con celerità… sì certo, si potrebbe ma con maggiori perdite.
3. Tempi lunghi, ossia la guerra di logoramento, sfianca la parte più debole, Ucro sì ma anche tutto il West… chi imploderà prima, Russia o West?
4. Tempo lungo sta cambiando la società russa, cambiata più in 4 mesi che in 20 anni.
Sovranità economica e finanziaria, industriale, tecnogica.
Svecchiamento di pubblica amm.ne ex sovietica, pesante, pedante stilida all’italiana, e non in linea col dinamismo moderno della società giovane e ricchissima di imprenditorialità diffusa anche in provincia.
Compattamento serio, vero, profondo, estesissimo attorno ai valori della russità.
5. In settimana Putin firmò la legge della Duma: ciascuno degli 83 soggetti federali della Federazione Russa, dovrà fornire un battaglione di volontari di 400 persone, maschi e femmine.
Il contratto prevederà lo stipendio per i militari professionisti coperto in parte dalle regioni e in parte dallo Stato federale.
Io sono fiducioso, ogni giorno si avanza, e prima o poi il collasso ucraino avverrà.
Saluti.
Assolutamente d’accordo con le sue considerazioni. Tutti gli indicatori segnalano che il logoramento se lo sta autoinfliggendo l’occidente collettivo, mentre l’economia russa va a gonfie vele. Lo sforzo bellico russo è molto limitato rispetto alle sue capacità. Se è vero che chi la dura la vince, l’esito finale è scontato. Il peggio purtroppo lo subiscono i civili del Donbass, ancora sotto il tiro dei bombardamenti terroristici ucronazi…ma c’è da star certi che non appena i russi avranno trovato il modo di eliminare rapidamente i lanciatori HIMARS (che sono pur sempre il top della tecnologia NATO), le cose miglioreranno drasticamente.
Avevo letto che funzionari russi stavano trattando l’acquisto di centinaia di droni dagli iraniani, nel contempo gli usa minacciavano di inasprire le sanzioni all’iran stesso.
Mi permetto di fare una domanda banale e me ne scuso: cosa impedisce alla Russia di utilizzare le atomiche tattiche per neutralizzare gli aiuti che ricevono gli ucronazi?
Dopo Hiroshima nessuno usò atomica.
Il suo uso anche miniaturizzato, raggio d’effetto di 1 km. Sarebbe una escalation gravissima che autorizzerebbe l’uso da parte avversaria.
Inoltre la dottrina militare russa consente l’uso di armi atomiche solo in caso di attacco alla Russia con pericolo per la esistenza dello Stato.
Contenere in ambito convenzionale i conflitti significa poterli vincere e obbligando l’avversario diretto e chi lo sostiene da dietro a contenersi al solo sostegno finanziario o convenzionale.
La guerra russa è di logoramento, per questo sta vincendo e continuerà a macinare il west intero.
Io ho dubbi sul presunto logoramento russo descritto da alcuni commentatori. Le spese militari ci sono sicuramente, ma la russia attinge dal surplus commerciale in netta crescita. Il logoramento io penso e’ basso, ed e’ dovuto alle perdite in uomini, che sono anche altamente addestrati in buona parte. Sicurmente nell’ordine di alcune decine di migliaia, alla fine. Ma secondo me, e’ un fenomeno sostenibile anche nel medio-lungo. Ma passiamo ora alla parte occidente nato. Quasi tutte le armi e atrrezzature inviate vengono distrutte o catturate o comprate, sia al mercato nero che dai russi. I missili ad alta precisione fanno continuamente strage di mercenari, eliminati percentualmente in numero considerevole: esattamente come avveniva in siria. Gli aumenti delle materie prime energetiche e non, stanno dissanguando gli europei che si stanno allontanando sempre piu’ dai rispettivi politici. Inoltre, sul teatro di guerra, la vedo dura per gli ucraini resistere in trincea con il freddo che fara’ questo inverno, senza o con scarsa rotazione. E’ molto probabile un crollo per allora, se non avverra’ prima. Io credo che la russia aspetti appunto l’inverno, quando potrebbe anche arrivare al confine con la regione di Leopoli, quella polacca, ovviamente se decidera’ di affondare in tal senso rafforzando pero’ le truppe in numero, piu’ che in qualita’.
Ecco, una cosa per me e’ altamente probabile. La russia tiene un ritmo che le permette di reggere a medio-lungo, anzi ne sono sicuro. Per cui non lancia piu’ missili di quanto non ne costruisca, sta attenta a non perdere uonimi ad un ritmo non sostenibile, eccetera.
https://www.youtube.com/watch?v=ys6Nq0OZDlM
La Pintadera ep. n. 6 I dati economici di Eurostat e della Banca d’Italia per il semestre 2022
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Giuseppe Masala ed io esaminiamo i dati diffusi da EUROSTAT e dalla Banca d’Italia sull’andamento economico della prima parte dell’anno, inutile dire che ci rappresentano una situazione davvero difficile se non al limite del catastrofico.
Non parliamo poi degli USA che solo grazie alle esportazioni di GNL si risollevano da un profondo rosso.
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Buona visione: Stefano ORSI
intanto il pur apparentemente traballante governo Draghi cerca di proteggere il finanzial-capitalismo liberista massacrando gli operai ed i pochi che li difendono
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https://contropiano.org/news/lavoro-conflitto-news/2022/07/19/ultimora-arresti-domiciliari-per-dirigenti-usb-nella-logistica-0151177
Dall’alba di stamattina è in corso un’operazione di polizia per comunicare gli arresti domiciliari a quattro dirigenti sindacali della USB della logistica. Risultano sotto attacco anche sindacalisti SiCobas.
Non si conoscono ancora le accuse loro rivolte, sicuramente però hanno a che vedere con l’intensa attività di lotta dei compagni in uno dei settori a più alto tasso di sfruttamento e strategico per l’economia del Paese.
Sappiamo che i lavoratori della logistica ricoprono un settore strategico non solo per i profitti delle aziende e multinazionali che li impiegano ma anche perché rappresentano un’avanguardia di lotta sindacale e politica, di conflitto e autonomia che proprio non va a genio a padroni e classi dirigenti.
Prove tecniche di regime…
Con ben 350 pagine di ordinanza si costruisce un vero e proprio “teorema giudiziario” sulla scorta di un elenco interminabile di “fatti criminosi” quali picchetti, scioperi, occupazioni dei magazzini, assemblee ecc. Numerosi i dirigenti sindacali posti agli arresti domiciliari e le perquisizioni.
Le accuse sono di associazione a delinquere per violenza privata, resistenza a pubblico ufficiale, sabotaggio e interruzione di pubblico servizio. Tale castello accusatorio sarebbe scaturito dagli scioperi condotti nei magazzini della logistica di Piacenza dal 2014 al 2021: secondo la procura tali scioperi sarebbero stati attuati con motivazioni pretestuose e con intenti “estorsivi”, al fine di ottenere per i lavoratori condizioni di miglior favore rispetto a quanto previsto dal contratto nazionale…
È altrettanto evidente il legame tra questo teorema repressivo e il colpo di mano parlamentare messo in atto pochi giorni fa dal governo Draghi su mandato di Assologistica, con la modifica dell’articolo 1677 del codice civile tesa a ad eliminare la responsabilità in solido delle committenze per i furti di salario operati dalle cooperative e dalle ditte fornitrici. [aggiungerei che contribuisce anche il Decreto Sicurezza (antioperaio) di Salvini nel governo gialloverde, 2018]
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https://www.usb.it/leggi-notizia/arresti-e-perquisizioni-contro-lunione-sindacale-di-base-e-le-lotte-di-classe-usb-proclama-lo-sciopero-generale-della-logistica-giu-le-mani-da-usb-0954.html
Io mi domando una cosa: come è stato possibile immischiarsi in una situazione già incancrenita come l’Ucraina, uno dei paesi più corrotti al mondo e qui l’Italia deve recriminare per essere stata superata, senza aver fatto prima riserve strategiche? Si sapeva che la Russia era ai limiti con l’Ucraina e che prima o poi avrebbe risposto ma i nostri politici cosa hanno fatto nel frattempo? Nulla! E adesso ne subiamo le conseguenze! Ora tutti parlano di Quarta Rivoluzione Industriale, di Economia Verde, di Moneta Digitale, insomma il veleno di quelli di Davos e del WEF ma senza energia il loro delirio scompare in un solo giorno! Se si verificasse domani un Evento Carrigton e molti astronomi temono che possa avvenire entro il 2025 quel delirio scompare! Ma l’Italia sarà già un cadavere grazie a quei gentiluomini di Draghi e Conte. Molti di noi si sono divertiti quando nel 1992 la Lega di Bossi proclamò la nascita della Padania ma con l’aria che tira si passerà dalla barzelletta alla dura realtà! La Russia con l’Ucraina e di seconda sponta l’U.E sta applicando un vecchio adagio: anche una goccia spacca la roccia più dura! Per loro non conta la velocità, conta l’effetto combinato nel tempo e prima o poi Ze dovrà guardarsi dai militari! L’imprevisto è sempre dietro l’angolo!
non metterei Draghi e Conte sullo stesso piano… quando lorsignori usa-atlantisti hanno deciso che toccava all’Ucraina, ed all’inizio del 2021 l’esercito ucraino addestrato usa-nato si spostava verso est per circondare Donbass e Crimea, con le trincee già pronte, ecco che veniva fatto cadere Conte (evidentemente troppo poco atlantista sia sul piano militare che economico) subito sostituito da Draghi col nuovo governo dei migliori… guerrafondai!
e intanto Paragone con Italexit si rivela Atlantista:
https://www.sollevazione.it/2022/02/gianluigi-paragone-latlantista-di-sandokan.html
“Mentre la Cina, ad esempio, vorrebbe utilizzare l’Italia e lo farebbe con un atteggiamento di non reciprocità, gli USA hanno sempre capito e apprezzato il ruolo del Bel Paese, senza metterle il guinzaglio…”
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https://www.ilparagone.it/economia/la-crisi-ucraina-potrebbe-rimettere-litalia-ed-il-mediterraneo-al-centro-del-mondo/
qui è sul suo stesso sito
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https://www.arte.tv/it/videos/108210-068-A/dietro-le-mappe/
dove ci sono collegamenti ai più bugiardi possibili, co-finanziati dall’Unione europea (tutta una garanzia)
con gran sfoggio di grafica e video – in 6 lingue EU
https://www.arte.tv/it/videos/104426-008-A/re-la-fuga-dei-russi-in-georgia/
https://www.arte.tv/sites/corporate/it/cosa-facciamo/
https://www.arte.tv/it/videos/107710-174-A/ucraina-la-guerra-vista-dall-interno/
https://www.arte.tv/it/videos/107710-157-A/ucraina-la-guerra-vista-dall-interno/
https://www.arte.tv/it/videos/107710-159-A/ucraina-la-guerra-vista-dall-interno/ LGBT
etc
Ma siamo sicuri che a draghi non gli facciano pagare lo strano approccio al furbissimo erdogan?
Qualcuno ha memoria dei combattenti isis parcheggiati nel kossovo gia’ da un po’ ? Sono ancora dormienti?
–,soffermiamoci sul mantra della UE/Nato/Usa,delle Sanzioni che avrebbero schiantato la Russia in un paio di mesi! ne sono passati altri 3 e dobbiamo farci alcune domande;
a) -sono state previsione sulla base della Teorie economica liberista che misura la potenza di una nazione in base al PIL,che ,a mio avviso, è sono un elemento per indagare la forza politica e militare di una economia, perché è di tutta evidenza che ogni Paese può disporre di se stesso solo se governa in modo efficace ed efficiente questi tre strumenti.
b)per convincersene pensiamo a cosa era l’URSS, in termini di potenza economica,nel giugno del 41 quando al Germania della Borghesia tedesca pensava di dare un calcio al baraccone del comunismo di allora per espandersi.
3) C’era qualcuno o qualche istituzione internazionale che in quel tempo misurasse il PIL della Russia di allora? Con quali strumenti ,che non avevano?
4)– i Paesi coloniali d’Occidente pensavano di prendere le misure ad una economia che non poteva essere misurata dall’esterno?
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E riguardo all’oggi:
5)La capacità produttiva di una economia non può essere un Pil di prodotti finanziari e di beni di consumo finanziati da una moneta che governa le transazioni commerciali del Pianeta ,questo per gli USA di Oggi.
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6)Nel 41 l’URSS misurava la sua potenza e se stessa con i piani quinquennali che non potevano essere valutati da una economia di Mercat;, se non l’avesse fatto avrebbe perso la guerra e la sua statualità.
7) Se essa sopravvisse alle distruzioni del suo tessuto umano e materiale è perché il valore delle materie prime (le risorse naturali) che essa impiegava non erano misurabili in termini di valore monetario ma in termini di valore lavoro che è un parametro della teoria marxiana che non trova spazio nella teoria economica liberista del mercato capitalistico.
Dunque ,ora nel 2022,come allora giugno 1941(-79 anni fa-) la Russia non può essere misurata con il metro del dollaro o dell’euro degli Occidentali ,infatti le loro previsioni sono sempre sbagliate sia nei riguardi della Russia sia nei confronti con la Cina.
MI aspetto un riscontro queste mie deduzioni sul perché l’occidente perderà se stesso ed il confronto con l’Oriente ,dal Limes attuale della Nato fino alla Corea; dunque da Leopoli fino Vladivostok.
li, 19/7/22
Bella riflessione sulla differenza fra valore-monetario liberale e valore-lavoro marxiano. 👏
Non esagerare! e’ in ballo il valore monetario dei beni naturali che in periodo imperialistico non confrontano il tempo di lavoro ne’ il plus valore ma il valore di scambio da poter determinare. sotto c’ e’ il proletario sopra c’ e’ una massa enorme di profitto in mano ad aristocrazie molto autonome con una sete di potere insaziabile . un profitto cosi’ alto non teme la sua inflazione che rimane un problema degli staterelli di contorno