Il leggendario Alexey Mozgovoj comandante della Battaglione Prizsrak (fantasma) è stato assassinato in un attentato che ha visto coinvolti anche la scorta e un numero imprecisato di civili.
– Angelo Mandaglio –
È di ieri sera [23 maggio n.d.r.] la notizia che un commando di sabotatori infiltrato nella Repubblica Popolare di Lugansk ha fatto saltare il convoglio di auto composto da quella cui viaggiava Alexey Mozgovoj e da due della scorta, finendo poi gli occupanti con una pioggia di colpi di armi automatiche. Nello scontro a fuoco sono morti anche alcuni civili e questo è tutto quello che si sa dell’attentato fino a questo momento. Il fatto è di rilevante importanza politica perché quasi sicuramente segnerà la fine della tregua e manderà a monte gli sforzi diplomatici che fino a ieri sembrava avessero alleggerito le tensioni fra Russia e Europa.
L’importanza della figura di Alexey Mozgovoj per l’esercito di Lugansk per i suoi soldati è fondamentale. Non era un soldato di professione, prima della guerra era un operaio edile e anche direttore di orchestra, ma in campo ha dimostrato di essere un ottimo comandante e più volte ha respinto gli attacchi dell’esercito regolare di Kiev pur avendo pochi mezzi e uomini, facendolo entrare nella lista nera del governo ucraino come uno fra i nemici più temibili.
Chi è Alexey Mozgovoj?
Alexey Mozgovoj è uno dei primi combattenti che ha iniziato la rivolta nel Donbass con Igor Strelkov e si è dimostrato da subito un ottimo soldato. E’ noto per essere dichiaratamente comunista e critico nei confronti della tregua di Minsk. Cito parole testuali:
“In realtà non c’è stata nessuna tregua e non può esserci, allo stato attuale il nemico si sta rifornendo di armi e sta riposizionando l’esercito per proseguire la guerra, il 90% della popolazione civile che vive nelle nostre regioni e il 100% dei miliziani è assolutamente contrario a questi accordi e alla conseguente tregua. Questo documento non è un documento ufficiale e non ha alcun peso, è stato firmato da Kuchma [Ex presidente Ucraino in carica dal 1994 al 2004 n.d.r.] questo è ridicolo, dovrebbe essere firmato dal presidente in carica, non ha valore come ad esempio la dichiarazione della resa incondizionata della Germania, quella sì che aveva un peso, nessun imprenditore privato può rappresentare l’Ucraina, men che meno il presidente Kuchma che l’ha derubata quanto più poteva. Oggi lui rappresenta solo i suoi interessi. Questo è ridicolo, tanto più che quegli stessi combattenti che lui vorrebbe rappresentare, fino a poco tempo fa lo insultavano chiamandolo ladro e assassino, ma cambiano così velocemente i sentimenti di questi rivoluzionari del Majdan?…”
Qual è il movente dell’omicidio? Restano molte ipotesi aperte, ma questo attentato ha molte analogie con l’omicidio del comandante Massud in Afghanistan avvenuto il 9 settembre del 2001 [due giorni prima dell’attentato delle torri gemelle n.d.r.]. Anche Massud era un ottimo comandante, che ha combattuto contro le truppe sovietiche prima e contro i talebani poi sconfiggendo entrambi e guadagnandosi il soprannome di “Leone del Panjir”. Non è facile attribuire l’attentato a Massud a qualcuno (si trattò di un attentato suicida tale, quindi, da non lasciare testimoni) e non ci sono prove dirette che consentano di collegarlo alla CIA, ma certamente alle forze della NATO fece comodo quell’ eliminazione quando, meno di un mese dopo, invasero l’Afghanistan e, forse, l’eliminazione di Mozsgovoy anticipa un attacco imminente come lui stesso ha profetizzato.
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