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Ad oggi, sono uscite le seguenti versioni:

1. Mozgovoj è stato ucciso da un gruppo di ricognizione/sabotaggio (SRG) delle Forze Armate Ucraine (AFU) oppure da un gruppo dei Servizi Segreti Ucraini (SBU), come parte di una operazione speciale eseguita con successo.
2. Mozgovoj è stato eliminato dai “nostri”, per la sua opposizione alla linea politica ufficiale.
3. Mozgovoj è stato ucciso dai circoli criminali locali perché ne impediva le attività ad Alchevsk.
4. Mozgovoj è stato eliminato da qualche altra fazione con l’intento di innescare una rivolta interna nella repubblica ed una successiva “discarica” della gente della repubblica da parte di Mosca.

Consideriamo queste versioni basandosi sui fatti conosciuti.

Dati

Il 23 maggio 2015, alle 17:50 ora locale, all’uscita da Mikhaylovka lungo la strada che da Lugansk conduce a Alchevsk, il corteo di auto di Alexej Mozgovoj ha subìto una imboscata. Dopo l’innesco di una esplosione (uno IED secondo una versione, una mina antiuomo secondo un’altra), è stato aperto il fuoco, a corto raggio, sui veicoli che manovravano sulla strada usando fucili d’assalto e mitragliatrici leggere. I liquidatori conoscevano sicuramente chi e quando sarebbe passato da quel posto, Mozgovoj ed i suoi compagni non hanno avuto nessuna possibilità di sopravvivere. Secondo i rapporti preliminari, altre sei persone sono morte insieme a Alexej Mozgovoj.
Il luogo dell’assassinio è mostrato in questo video:

Attenzione, le immagini sono riservate ad un pubblico adulto.

Come non è difficile notare, i veicoli sono stati colpiti soprattutto dal fuoco dei fucili automatici, il che si deduce dai numerosi fori delle pallottole (probabilmente di calibro 7,62). Di preciso, ad ora non è chiaro chi fosse a sparare, perciò possiamo sì parlare di chi ne ha beneficiato e di chi possa averlo ordinato ed eseguito ma non possiamo dirlo per certo, siamo costretti quindi a trarre conclusioni basate su prove e motivi circostanziali.

Andiamo quindi ad esaminare le versioni, partendo da quella meno probabile, cioè la pista associata ai circoli criminali.

I circoli criminali

Da una parte, i boss del crimine locali avevano in effetti dei motivi validi per sbarazzarsi di Alexej Mozgovoj, il quale era di forte ostacolo alla conduzione degli “affari” nella zona di Alchevsk per il solo fatto di non essere coinvolto negli schemi a larga scala per l’esproprio ed il commercio del carbone, ed aveva ricevuto persistenti minacce per questo motivo (vedi qui, in russo). È per questo che si può essere certi che in Alchevsk e nei dintorni ci siano state persone che volevano Alexej morto e che hanno fatto festa quando è morto. Tuttavia, la natura dell’attacco ed i dati precisi sul collocamento dei veicoli non suggeriscono che l’assassinio sia stato opera di qualche gruppo locale di banditi. Come appare un attacco di banditi contro un comandante, si può vedere nella recente storia dell’attentato alla vita di “Givi” (vedi qui, in russo), in cui, dopo il disarmo dell’ufficio del comandante di Makeyevka e l’arresto di “Oscuro”, l’auto di “Givi“ è stata bersagliata di colpi di fucile automatico provenienti da una auto in corsa, sullo stile delle “rese dei conti degli anni ’90”. Questo è, grossomodo, come opera il crimine locale. Nel caso dell’assassinio di Mozgovoj, tutto suggerisce che ha avuto luogo una operazione speciale, il che richiede un serio lavoro preparatorio nel determinare le rotte dei movimenti di Mozgovoj, nel selezionare un posto adatto all’imboscata per ogni determinata rotta, nel dispiegare gente altamente qualificata e nel pianificare la successiva ritirata sotto copertura. Tutto ciò suggerisce che non è stato un lavoro da dilettanti ma che è stato fatto da professionisti, militari o dei servizi segreti. La missione di eliminare Mozgovoj è stata un successo al 100%. In teoria può essere avanzata l’ipotesi che la questione possa essere stata risolta coi soldi, che qualche unità si è trovata d’accordo ad eliminare il comandante di brigata, ma dal mio punto di vista ciò è improbabile, perché il rischio di semplice “ripulitura” dei partecipanti a tali schemi è molto alto, se l’informazione su questo raggiunge il controspionaggio militare o almeno il Ministero per la Sicurezza dello Stato. Perciò, sotto questo rispetto, io ritengo la versione “criminale” come la meno probabile, sebbene essa non possa essere esclusa del tutto, visto che esiste la possibilità che dei criminali locali abbiano fiancheggiato gli assassini.

L'amministrazione di Torez, dopo l'attacco che è stato organizzato con gli sforzi congiunti dello SBU, di Lyashko e di “Abelmas”.

L’amministrazione di Torez, dopo l’attacco che è stato organizzato con gli sforzi congiunti dello SBU, di Lyashko e di “Abelmas”.

Qui possiamo anche fornire l’esempio di Ruslan Onishenko, un boss del crimine di Torez, che ha cooperato con lo SBU perfino prima di formare il battaglione punitivo “Shakhtyorsk” (vedi qui, in russo) ed ha preso parte all’assassinio di attivisti nella DPR. Più tardi, col nome di battaglia di “Abelmas”, è diventato prima il vice comandante di “Shakhtyorsk” e poi comandante del battaglione “Tornado” disperso in azione (vedi qui, in russo), in cui oltre a lui, erano riuniti altri boss del crimine, la gran parte dei quali era già ricercata ai tempi del regime di Yanukovich.

Traduzione del testo mostrato qui sopra: Noi abbiamo bisogno della lista esattamente per l' 11 maggio! I capi ed i vice delle commissioni. Domani mi sveglio, mi rimetto in carreggiata e chiamo. Grazie anticipate.

Traduzione del testo mostrato qui sopra: Noi abbiamo bisogno della lista esattamente per l’ 11 maggio! I capi ed i vice delle commissioni. Domani mi sveglio, mi rimetto in carreggiata e chiamo. Grazie anticipate.

Una richiesta ad “Abelman” da parte del suo contatto con lo SBU.

Traduzione del testo mostrato qui sopra: Per l'amor di Dio, non farti vedere nei prossimi giorni. Tu non mi conosci. Addio.

Traduzione del testo mostrato qui sopra: Per l’amor di Dio, non farti vedere nei prossimi giorni. Tu non mi conosci. Addio.

Dalla corrispondenza via SMS fra “Abelmas” ed il suo contatto nello SBU.

Tutto considerato, parlando di questa versione, anche se il motivo c’era, la capacità di mettere in pratica le minacce a Mozgovoj era limitata.
Così, parlando della traccia della criminalità nell’assassinio di Mozgovoj, non può essere escluso che, anche se può non essere la principale causa della morte di Mozgovoj, possa aver giocato qualche ruolo, specie se si considera che il crimine organizzato locale lavora su entrambi i lati del fronte.

Le dispute nella LPR

Plotnitsky, Mozgovoj e Kozitsyn.

Plotnitsky, Mozgovoj e Kozitsyn.

Una versione più popolare è quella secondo cui l’assassinio di Mozgovoj è stato pagato da Plotnitsky o qualcun’ altro all’interno della dirigenza di LPR.
Non è un segreto che Mozgovoj avesse serie dispute con la dirigenza della repubblica fin da settembre 2014, come parte delle faide intense dentro la LPR riguardanti le decisioni sulla struttura di LPR ed i rendiconti a Plotnitsky.

I principali stadi di questi sviluppi.

Blu - territori sotto il controllo della “Guardia Nazionale Cosacca”. Grigio - territori in transizione. Verde - territori sotto il controllo del gruppo “LPR”.

Blu – territori sotto il controllo della “Guardia Nazionale Cosacca”. Grigio – territori in transizione. Verde – territori sotto il controllo del gruppo “LPR”.

1. A settembre 2014, sullo sfondo della continua anarchia nella LPR (contro cui neanche i mentori in vacanza hanno potuto far niente: fallite la missione di “Elbrus” e di “Delfino”, stentato il coordinamento tentato dal quartier generale a Krasnodon, alla fine dei conti), Mozgovoj ha tentato di riunire un consiglio dei comandanti sul campo di DPR e LNR per eleggere il comandante supremo delle forze armate di Novorussia. Ma, a causa delle tensioni interne fra i comandanti, il consiglio pianificato è fallito, poca gente ha risposto all’appello di Mozgovoj.
Mozgovoj aveva una relazione tesa con Kozitsyn e si è allontanato da Dryomov per discussioni sull’abbandono del cuneo di Lisichansk.

La linea del fronte prima del ritiro della milizia da Lisichansk.

La linea del fronte prima del ritiro della milizia da Lisichansk.

Ufficialmente, il saliente di Lisichansk fu abbandonato per decisione del Ministro della Difesa della DPR Strelkov, in quanto il suo mantenimento avrebbe comportato la perdita di tutte le forze colà dislocate e la decisione di abbandonare Lisichansk io personalmente la ritengo corretta. Date le forze disponibili per Mozgovoj e la conformazione del fronte all’epoca, egli si sarebbe ritrovato in una sacca simile a quella di Debaltzevo.  Anche se la linea del fronte ancora reggeva presso Pervomaisky e Popasnaya, il lato orientale del saliente di Lisichansk aveva già iniziato a collassare perché il comando della LPR non aveva forze sufficienti  per ingaggiare e fermare le truppe che il nemico stava impiegando per tagliar fuori il saliente di Lisichansk. Già allora Mozgovoj si lamentava pubblicamente della mancanza di armi anticarro e mezzi blindati, cosa che ricordava da vicino quanto successo a Yampol e Slavyansk.

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Traduzione del testo sovrastante:

Oggi la raffineria è stata di nuovo bombardata…un nutrito gruppo di blindati è stato fermato nella sua avanzata. Sono stati distrutti un carro, un veicolo da combattimento per fanteria (IFV), e due autocarri con munizioni per sistemi “Grad”. Per l’esercito ucraino queste sono perdite di poco conto, neanche degne di nota. Per quello che ci riguarda, oggi è stato il giorno in cui abbiamo perso più uomini…I combattenti non hanno indietreggiato dalle loro posizioni di un singolo passo! Hanno resistito fino all’ultimo, ma non hanno fatto passare la colonna di carri. Con le armi che abbiamo…potevano solo morire. Solo tre  su dieci lanciarazzi RPG funzionavano!!!Non abbiamo nient’altro per fermare i carri!Dove sono tutte queste colonne (di carri) che entrano in Lugansk e Donetsk??? Dov’è tutta l’artiglieria di cui si scrive così bene su Internet?Dove sono tutti quei carri che riempiono le pagine dei forum su Internet??? Dov’è andato a finire tutto? Di chi sono i deretani che vengono protetti da tutto quel materiale??? Oggi ho perso quasi un intero plotone…i  ragazzi sono stati semplicemente travolti dai carri. Non ci hanno neanche lasciato raccogliere i corpi e i feriti li hanno finiti quelli della guardia nazionale. Dopo questi  fatti,  io stesso sono mezzo morto, ma lo giuro! Se rimarrò vivo, tutti quelli che usano questa guerra per fare carriera e costruirsi un futuro politico, io li farò soffrire!Quelli che fanno i soldi sulla vita della gente che muore per la verità, io li farò soffrire!!!

Mozgovoj Aleksej

In ogni caso, Dryomov pensava che Mozgovoj dovesse essere incolpato dell’abbandono di Lisichansk. Queste accuse sono dovute soprattutto al fatto che a Lisichansk venne lasciata una compagnia comando, che continuò a resistere anche dopo la ritirata (parte del personale venne ucciso, altri riuscirono a passare le linee per proprio conto). Le ragioni dell’abbandono di questa compagnia sono ancora assai nebulose, alcuni credono che si siano dimenticati di avvisarli, altri credono che questi uomini siano stati vittima del segreto in cui si svolse la ritirata e che per qualche ragione non vennero informati dei progetti del loro comando. Altri assicurano invece che la compagnia venne appositamente lasciata in retroguardia (cioè sacrificata) per coprire la ritirata delle forze principali, che divenne inevitabile dopo l’abbandono di Severodonetsk.

La controffensiva di Bolotov, promessa ma mai avvenuta, è stata una delle ultime iniziative intraprese dal primo leader della Repubblica Popolare di Lugansk in qualità di capo della Repubblica.

La controffensiva di Bolotov, promessa ma mai avvenuta, è stata una delle ultime iniziative intraprese dal primo leader della Repubblica Popolare di Lugansk in qualità di capo della Repubblica.

La controffensiva promessa da Bolotov, che avrebbe dovuto servirsi dei mezzi corazzati accumulati grazie al “Calderone Sud” ed alle spedizioni del “voentorg”, rimase un fantasma dal sapore propagandistico. Le riserve accumulate furono utilizzate adeguatamente solo in agosto, durante i combattimenti decisivi nelle zone di Krasnyi Luch, Lutugino, Khryashevatoye e Novosvetlovka, quando Bolotov era già stato rimosso.

Pavel Dryomov, comandante del reggimento cosacco Platov, presidia ora un tratto della linea del fronte nei pressi di Bakhmutka.

Pavel Dryomov, comandante del reggimento cosacco Platov, presidia ora un tratto della linea del fronte nei pressi di Bakhmutka.

Alla fine, le situazioni in cui si è preferito il salvataggio di militari a scapito dei civili che venivano abbandonati, crearono una certa tensione tra Dryomov e Mozgovoj, il che ha ostacolato la loro collaborazione, sebbene, per quanto riguarda l’atteggiamento critico nei confronti degli accordi di Minsk, Mozgovoj e l’attuale leadership della Repubblica di Lugansk fossero tutto sommato d’accordo.

Strelkov e Mozgovoy. Mosca, Settembre 2014. Durante l'estate del 2014 le loro forze hanno sopportato gli scontri più pesanti con le truppe nemiche.

Strelkov e Mozgovoj. Mosca, Settembre 2014. Durante l’estate del 2014 le loro forze hanno sopportato gli scontri più pesanti con le truppe nemiche.

2.  Ad Ottobre seguì un riavvicinamento pubblico con Plotinsky e Kozitsyn (il quale agiva del tutto autonomamente, promuovendo i suoi subordinati a generali della Guardia Nazionale Cosacca), quando le parti accettarono formalmente di cooperare per via delle pressioni da Mosca. Questo fu un accostamento piuttosto strano, in quanto nessuno dei tre leaders, presi singolarmente, poteva oggettivamente reclamare per intero l’autorità sulla LPR, così questo singolare triumvirato divenne una sorta di compromesso tra le tre figure in quel momento più influenti della Repubblica. Tra i tre, Mozgovoj era il più debole in ambito militare. Plotinsky riceveva rinforzi attraverso il “voentorg”, e Kozitsyn era stato recentemente rimpinguato dai trofei provenienti dal “Calderone Sud” e dalle piccole sacche che seguirono la ritirata delle truppe della junta nei pressi di Lutugino, dell’aeroporto di Lugansk e di Khryashevatoye.

Elezioni del capo della Repubblica Popolare di Lugansk (LPR).

Elezioni del capo della Repubblica Popolare di Lugansk (LPR).

3. Ad ogni modo, già nel mese di novembre, dopo che Plotinsky fu legittimato come capo della repubblica in seguito alle elezioni ed iniziò ad acquisire via via sempre più potere, i conflitti interni alla LPR esplosero di nuovo con rinnovato vigore. Oltre a Kozitsyn e Mozgovoj, un certo numero di comandanti finì con l’opporsi a Plotinsky, fra i quali Dryomov, Bednov, Ishenko, Fominov e l’ex Ministro della Difesa della Repubblica Bugrov. In seguito essi furono persino accusati di cospirazione (vedi qui, in russo) con lo scopo di deporre Plotinsky.
Le sorti di questa opposizione sono stati vari:

1. Kozytsin – si trova in Russia, una parte consistente della sua gente è stata trasferita sotto il comando delle autorità centrali della LPR
2.Dryomov – E’ diventato parte delle Forze Armate della Repubblica, ha ricevuto uno stendardo da Plotinsky, sebbene continui a criticare velatamente le autorità di tanto in tanto.
3. Bednov – giustiziato dalla “nostra parte”.
4. Fominov – ufficialmente arrestato, la sua posizione è attualmente sconosciuta (probabilmente si trova negli scantinati del Ministero della Sicurezza dello Stato o del Ministero degli Affari Interni della Repubblica).
5. Bugrov – arrestato in Russia, ufficialmente per via di alcuni illeciti finanziari (contrabbando di tubature) in associazione con l’impresa Rottenberg.
6. Ishenko – giustiziato, non è chiaro esattamente da chi.
7. Mozgovoj – giustiziato, non è chiaro esattamente da chi.

Materiale compromettente riguardante Kozitsyn, che era stato reso noto a fronte di altro materiale compromettente su Plonitsky. Effettivamente, le parti disputavano su chi tra loro vendesse più carbone alla junta, quando altri “affaristi” lo vendevano in modo semi-legale o del tutto illegale.

Materiale compromettente riguardante Kozitsyn, che era stato reso noto a fronte di altro materiale compromettente su Plonitsky. Effettivamente, le parti disputavano su chi tra loro vendesse più carbone alla junta, quando altri “affaristi” lo vendevano in modo semi-legale o del tutto illegale.

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L’esecuzione di una fustigazione ad Antrasit.

4. Ci fu uno spargimento di sangue a fine novembre  (vedi qui, in russo). A causa della incapacità di negoziare riguardo a chi controllasse le forniture legali e semi-legali di carbone alla junta, sono iniziate delle faide sanguinarie tra Plotnitsky e Kozitsyn, che hanno coinvolto Antrasit (diventò un simbolo dell’arbitrarietà dei Cosacchi), Krasnyim Luch, Krasnodon, ed altri insediamenti. Queste faide, che riportano alla memoria lo strapotere delle bande criminali negli anni ’90, hanno causato la morte di svariate decine di persone da ambo le parti. Tra di esse, la leadership di Antrasit, che era bloccata su Kozitsyn. Nel frattempo, entrambe le parti si coprivano vicendevolmente di fango su internet riguardo al commercio del carbone (vedi qui, in russo).
Contemporaneamente era in corso un conflitto con Dryomov, che minacciava di rendere pubblico il contenuto di una chiavetta USB con materiale compromettente su Plotnitsky ed impediva il commercio del carbone nel territorio da lui controllato. Inoltre, era stato sentito insultare i rappresentanti della LPR. A causa della sostanziale equivalenza delle forze in campo, il confronto non poteva essere risolto militarmente, e si è prolungato fino alla primavera del 2015.

5. Alexander Bednov ucciso ai primi di gennaio. La leadership della LPR ne assume la responsabilità .

La curva di Lutugino. La località dell’omicidio di Alexander Bednov e dei soldati della RRG (GRUPPO? NdT) di  "Batman" (tra loro alcuni cittadini russi).

La curva di Lutugino. La località dell’omicidio di Alexander Bednov e dei soldati della RRG (GRUPPO? NdT) di “Batman” (tra loro alcuni cittadini russi).

– l‘omicidio Bednov. Parte 1 (in russo)
– l‘omicidio Bednov. Parte 2 (in russo)
– l‘omicidio Bednov. Parte 3 (in russo)

Intanto, la campagna di accuse nei confronti di uno dei più famosi comandanti in campo in Novorussia è in corso. Il cognome del “villeggiante” Vagner viene fuori durante lo scandalo assieme a vari dettagli politici sulle faide di Lugansk, che gettano luce sui moventi puramente politici dell’omicidio di Bednov, ad onta di tutti i tentativi di presentarlo come un caso di semplice criminalità. Una conseguenza evidente fu il voto sulla “Primavera Russa”, in cui Bednov diventò uno dei cinque (vedi qui, in russo) eroi più famosi della Novorussia nel 2014. Quest’assassinio e la susseguente campagna di informazione per diffamare Bednov, ha portato grande discredito alla leadership della LPR. Tornerò in qualche modo più avanti su questo punto.

Il  comandante della BrSSD (Brigata Separata di Designazione Speciale) “Odessa” e della brigata “Fantasma“ comandante Mozgovoj.

Il comandante della BrSSD (Brigata Separata di Designazione Speciale) “Odessa” e quello della brigata “Fantasma“, il comandante Mozgovoj.

6. Di conseguenza, varie unità autonome vengono disarmate, tra le quali la BrSSD  “Odessa” di Fominov (vedi qui, in russo). Fominov accusava Plotnitsky di vendere aiuti umanitari russi tramite la rete di supermercati “Narodny”. Non aveva foto, ma documenti e video dell’apertura di uno dei magazzini, che era stata caricata su internet dai suoi.

Questa era stata presentata dai media ucraini come “una resa dei conti fra le bande di Plotnitsky e Fominov”. Naturalmente, tutte le faide fra Plotnitsky e Kozitsyn e fra Plotnitsky e Fominov, erano semplicemente manna per la propaganda ucraina. Guardiamo più in dettaglio quello che era successo.

Il 10 gennaio, dopo aver disarmato la ”Odessa” (che tra l’altro era stata usata per cercare di fare pressioni su Mozgovoj) ed aver arrestato Fominov, le armi e gli aiuti umanitari furono prelevati  dalla base di ”Odessa” con 5 autocarri KAMAZ.  Quello che in seguito capitò a Fominov è abbastanza nebuloso. Per quello che avevo sentito, era stato accusato tra l’altro di appropriazione di aiuti umanitari e rifiuto di obbedienza al comando militare unificato. Quanto di vero ci sia in queste accuse, io non voglio giudicarlo, non ho visto i fatti. La sola cosa che ho notato è stata che Fominov non è stato ucciso, anche se i suoi avevano messo su Internet un sacco di materiale compromettente. Qualcosa di meno era stato caricato dai sostenitori di Kozitsyn e Dryomov. Mozgovoj e Ischenko si erano limitati a fare affermazioni generiche. Nonostante tutto questo, il molto meno famoso Fominov, non è stato giustiziato, ma piuttosto arrestato e messo in stato di detenzione. La conseguenza maggiore del polverone alzato da Fominov e dai suoi, fu una visita a Lugansk di una commissione della Federazione Russa per verificare le accuse di furto di aiuti umanitari dai “convogli bianchi”.  In aprile alcuni arrivarono anche a pensare che ci sarebbero state delle conseguenze, Plotnitsky si era trattenuto nella Federazione Russa per un certo tempo, e giravano voci di una sua sostituzione, dato l’accumularsi delle prove a suo carico (Bolotov era ritornato di colpo all’attenzione dei media), ma in seguito, Plotnitsky era ritornato  e aveva continuato ad operare come  capo della repubblica. Se questa storia avrà future conseguenze, è tutto da vedersi.

Yevgeny Ischenko con sua moglie

Yevgeny Ischenko con sua moglie

Yevgeny Ischenko è stato ucciso il 23 gennaio nei pressi di Pervomaisk (vedi qui, in russo), era stato dalla parte di Dryomov durante lo scontro fra Dryomov e Plotnitsky ed aveva accusato Plotnitsky di aver rubato aiuti umanitari e di aver concordato sottobanco un cessate il fuoco con la giunta. (vedi qui, in russo). Ma già il 1° gennaio 2015, Ischenko aveva dichiarato pubblicamente di non avere più nulla in sospeso con Plotnitsky (vedi qui, in russo). Dryomov e Mozgovoj avevano parlato allo stesso modo. Chi ha ucciso Ischenko, un gruppo di fuoco della giunta o, come nel caso di Bednov, i “nostri”, non lo sappiamo. In ogni caso c’è un chiaro collegamento fra l’emergere di informazioni sulla partecipazione di “vacanzieri” alla liquidazione di Bednov ed il ridimensionamento degli atteggiamenti critici da parte dei comandanti più famosi. Questo è il motivo per cui è difficile capire perché Ischenko abbia dovuto essere ucciso, dal momento che aveva dichiarato pubblicamente la sua lealtà e non c’erano prove di un suo complotto nei confronti di Plotnitsky. L’assassinio di Ischenko e dei volontari russi che sono morti con lui è semplicemente sparito sullo sfondo della battaglia in corso per l’aeroporto di Donetsk e per Debaltsevo.

Ataman Kozitsyn, il leader della “Guardia Nazionale Cosacca”, fino a poco tempo fa controllava quasi la metà di LPR.

Ataman Kozitsyn, il leader della “Guardia Nazionale Cosacca”, fino a poco tempo fa controllava quasi la metà di LPR.

8. In marzo, dopo la fine della battaglia di Debaltsevo, ricominciò la fase attiva del conflitto interno alla LPR fra i cosacchi e la dirigenza della LPR (vedi qui, in russo), quando l’ataman Kozitsyn ritornò in Novorussia il 18-19 febbraio. Lo FSB tenne Kozitsyn bloccato al confine perché c’era un divieto al suo ingresso nel territorio di Novorussia, ma, dopo alcune convulsioni poco chiare a Mosca, Kozitsyn ottenne la “luce verde” e, inaspettatamente per molti, si fece vedere ancora in Novorussia, anche se si era pensato che, come Strelkov, Bolotov e Bezler, non si sarebbe più rivisto.

Ataman “Kosogor”, che controllava Krasnyi Luch.

Ataman “Kosogor”, che controllava Krasnyi Luch.

Ataman “Magadan”, che controllava Petrovskoye. Recentemente è stato lasciato andare via e si è unito alla milizia territoriale.

Ataman “Magadan”, che controllava Petrovskoye. Recentemente è stato lasciato andare via e si è unito alla milizia territoriale.

Infine tutto questo portò al proseguimento degli arresti e delle rese dei conti sanguinose. I famosi ataman “Kosogor” (vedi qui, in russo), “Magadan” e così via, furono arrestati.
Più tardi, alcuni furono rilasciati per mancanza di prove (vedi qui, in russo) ed ora si sono uniti alle strutture militari di LPR, altri sono ancora in prigione, come “Kosogor” per le accuse di abuso sulla popolazione locale e di rapimento di ostaggi. Blindati e perfino intere batterie di obici sono state requisite alle bande dichiarate gruppi militari criminali. Ai primi di aprile c’è stato un ultimatum per Kozitsyn: unisciti alle strutture militari di LPR o vattene. Alla fine, Kozitsyn è stato espulso ancora una volta dalla LPR ed ora è in Russia, ed una parte significativa del suo ex dominio è stata trasferita sotto il controllo di LPR; sulla risoluzione finale del conflitto mancano invece parole chiare. È solo che la parte più sanguigna del conflitto per i soldi del carbone è passata dal livello di scontro aperto fra Plotnitsky e Kozitsyn ad una zona d’ombra. In tale conflitto, secondo Dryomov, erano coinvolti alcuni supervisori (vedi qui, in russo) ed anche altri supervisori che volevano risolvere certe loro questioni relative all’arricchimento personale mascherandolo con la costruzione di LPR.

Bugrov, l'ex ministro della difesa di LPR.

Bugrov, l’ex ministro della difesa di LPR.

8. Bugrov (vedi qui, in russo), arrestato a San Pietroburgo il primo di aprile, non aveva più alcuna influenza significativa sulle dinamiche interne di LPR. Le circostanze del suo arresto sono alquanto oscure, perciò possiamo solo fare supposizioni se sia da mettere in relazione alla lotta politica dentro LPR o se sia stata solo una coincidenza. Attualmente si sa poco di Bugrov, lui non era molto popolare neanche quando era al potere. Nell’autunno del 2014 egli si schierò per un esteso ingresso al potere dei cosacchi di Kozitsyn, ma è arduo dire se avesse interessi in comune con lui o no.

Quando è avvenuto l’omicidio di Mozgovoj, l’opposizione a Plotnitsky  era già alquanto vacua, perché le figure più significative o si erano già unite alla LPR od erano state rimosse in un modo o nell’altro. Dopo aver capito che Plotnitsky è solo un esecutivo di alto livello e che opporsi a lui implica un conflitto con i suoi supervisori, perfino Dryomov ha calmato il suo orgoglio e Kozitsyn è stato costretto a cedere. Per quanto riguarda gli omicidi, ad oggi, possiamo parlare in tutta sicurezza solo di quello di “Batman“, che è stato eliminato precisamente per la sua opposizione politica (o per conto di gente nella dirigenza di LPR o per conto dei supervisori della LPR). Non c’è una tale sicurezza nel caso di Ischenko. Come del resto per l’arresto di Bugrov.

Un esempio dell'opera dei membri della setta di Kurginyan, che hanno continuato a colpire i vari comandanti novorussi durante tutto l'anno, Strelkov, Mozgovoy, Petrovsky, Bezler, nel mentre che promuovevano Khodakovsky.

Un esempio dell’opera dei membri della setta di Kurginyan, che hanno continuato a colpire i vari comandanti novorussi durante tutto l’anno, Strelkov, Mozgovoj, Petrovsky, Bezler, nel mentre che promuovevano Khodakovsky.

Fin dall’autunno del 2014, c’è stata una campagna informativa per discreditare Mozgovoj (qui, in russo), in cui la setta di Kurginyan cooperava con i media della junta e con il “circolino dei tardivi dell’Ucraina-unita”, formando un fronte unico nel ramo del discredito sul comandante di brigata. Nel frattempo, le autorità ufficiali di LPR tenevano un atteggiamento pubblico più riservato verso il conflitto con Mozgovoj e quando, in inverno, fu alzata la questione dello scioglimento della brigata, negarono queste voci insieme a Mozgovoj, il che permise a quest’ultimo di dire allora che “Fantasma” sarebbe stata preservata durante il processo di “brigadizzazione”.
Essenzialmente, il conflitto fu congelato. Occasionalmente Mozgovoj ha continuato a strigliare il governo di Lugansk,, ma, dopo l’omicidio di Bednov, l’ha fatto alquanto vagamente.

Mozgovoj al fronte nei pressi di Debaltsevo.

Mozgovoj al fronte nei pressi di Debaltsevo.

Dopo l’inizio della battaglia per Debaltsevo, la brigata di Mozgovoj ha ricevuto una linea di rifornimento al livello delle unità della milizia di LPR ed ha preso parte all’offensiva nel lato nord orientale del cuneo di Debaltsevo. L’offensiva si è sviluppata senza tanto successo ed è stata messa in relazione alle perdite significative dovute agli errori dei comandi ed ai crescenti acciacchi dell’esercito di LPR. Ad un certo punto, Mozgovoj si è rifiutato di attaccare per non sprecare i suoi uomini in inutili attacchi frontali. Più tardi, hanno cercato di attribuirgliene la colpa, sostenendo che egli aveva interrotto a nord est i piani dell’offensiva su  Debaltsevo. In realtà, gli attacchi frontali si sono ingolfati non soltanto dove Mozgovoj avanzava e nei fianchi vicini. L’offensiva si è ingolfata lungo la maggior parte del fronte, proprio come, ad esempio, si è fermata l’offensiva su Nikishino, o come si è ingolfata l’offensiva su Krymskoye o come sono state respinte le nostre forze a Troitskoye. Alle accuse di non aver partecipato attivamente alla battaglia, la brigata ha risposto ragionevolmente ricordando che sono stati proprio i guerrieri di “Fantasma” a salvare i soldati del battaglione “Agosto” (il cui comandante è stato poi rimosso) dopo le pesanti perdite subite.

La linea del fronte a Debaltsevo alla vigilia dell'attacco decisivo "Olkhon" e il GRU DPR a Logvinovo.

La linea del fronte a Debaltsevo alla vigilia dell’attacco decisivo “Olkhon” e il GRU DPR a Logvinovo.

Il successo (vedi qui, in russo) fu ottenuto principalmente grazie agli sforzi dell’esercito DPR  – e anche lì non dalle forze delle brigate di nuova formazione, ma dal gruppo congiunto dei veterani delle varie unità – che riuscirono a penetrare la linea del fronte nemico vicino a Uglegorsk e che portarono all’accerchiamento della sacca di Debaltsevo. In fasi successive hanno cercato di fare di Mozgovoj un capro espiatorio, ma il fatto di sostituire “Tambov” e’ molto più illuminante. Tale argomento è trattato in dettaglio nella ben nota discussione su Debaltsevo.

Dryomov ottiene il banner da Plotnitsky.

Dryomov ottiene il banner da Plotnitsky.

Giunti a maggio, Mozgovoj mantiene la sua brigata, ma è diventata molto più piccola. Le limitazioni di forniture, conflitti interni, le perdite, e la stanchezza dovuta alla guerra riducono seriamente l’organico della brigata. Parte di essa è incorporata nelle strutture militari ufficiali della LPR, quale battaglione di difesa territoriale, in ruolo simile a parte delle forze dell’ataman Kozitsyn. Tuttavia, a differenza di Dryomov, Mozgovoj ha rifiutato di ricevere lo striscione dell’unità dalle mani di Plotnitsky. Quindi  Mozgovoj è rimasto in una posizione intermedia. Da un lato la sua unità era una parte della struttura militare della LPR, e dall’altro non c’era una vera e propria integrazione politica nella LPR, a causa delle idee politiche di Mozgovoj e del suo atteggiamento verso la leadership LPR. Qui non stiamo parlando di questioni militari, perché non è Plotnitsky che si occupa della guerra sul territorio LPR, ma piuttosto di persone come “Tambov”, che ha guidato sia le unità di Milizia popolare della LPR che le unità territoriali e le unità semi-autonome di Kozitsyn e Mozgovoj durante la campagna invernale. Così, il conflitto ha avuto più una natura politica e ideologica che militare.

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Già a maggio il conflitto si riaccese quando a Mozgovoj fu proibito di tenere una parata militare a Alchevsk. Da parte sua, Mozgovoj ignorò il divieto e organizzò una conferenza internazionale a Alchevsk (vedi qui, in russo). Proprio in occasione di questa conferenza fu risollevata la questione delle divergenze politiche sistemiche. Avendo ricevuto il sostegno dal MAE della LPR e da un certo numero di ministeri (il che suggerisce la presenza di gravi tensioni interne alla leadership del LPR), Mozgovoj fu ostacolato da taluni funzionari LPR, che cercarono di interrompere la conferenza. L’8 maggio, secondo Mozgovoj, senza preavviso, certe persone associate  alla leadership LPR lo minacciarono direttamente di arresto e di omicidio.

“Entro mezz’ora ci furono due “generose” offerte: l’arresto e la totale eliminazione…Se avessi tenuto la parata militare ad Alchevsk e quell’evento, oggi assolutamente necessario per la Novorussia,  cioè il forum di solidarietà fra i popoli della Novorussia e dell’Europa”.
“C’è una dittatura. Ma non è militare e non è del proletariato. Una dittatura di coreografi dei vecchi tempi…E lasciamo gioire i rappresentanti delle Forze Armate Ucraine, perché da loro il quadro è il medesimo. Un anno fa, molti di voi credevano sinceramente nella disintegrazione del regime oligarchico e nel ritorno della dignità al popolo. Alla fine poi un gruppo di ladri è stato rimpiazzato da un altro gruppo di ladri, molto più assetati di sangue; in effetti la stessa analogia si può fare anche per il nostro territorio. Tutti quelli che qui si sono ribellati, lo hanno fatto per la giustizia e la supremazia del POPOLO! Alla fine tutti quanti hanno ottenuto la stessa cosa: l’omicidio. L’assassinio della loro stessa gente”. Si lamenta Mozgovoj.
“Dopo la discussione di oggi con certa gente, ad Alchevsk non ci sarà la parata per il giorno della vittoria, non perché io abbia pietà di me stesso… ma perché attorno a me ci sono molte persone innocenti. E ogni vita risparmiata è la miglior ricompensa. Offro le mie scuse a tutti quelli che si attendevano questa parata.” (vedi qui, in russo).

In effetti, Mozgovoj  ha accusato i dirigenti della LPR di avere al loro interno un certo gruppo di persone (su questo ci ritorneremo), che lui tende a distinguere dalla dirigenza generale, responsabile delle minacce di morte nei suoi confronti. Vi ricordo che dopo l’assassinio di Bednov, il responsabile per il controspionaggio  della LPR, aveva parlato in termini simili, suggerendo che qualche gruppo sconosciuto stesse incastrando Plotnitsky, addossandogli tutta la colpa. Inoltre, Mozgovoj aveva rilasciato due dichiarazioni “Il sistema” (vedi qui, in russo) e “Il sistema2” (vedi qui, in russo), che erano una inequivocabile critica all’attuale gruppo dirigente della LPR e che erano effettivamente una risposta alle “offerte” per non svolgere la conferenza.
Quando a tutto questo è seguito l’omicidio ( per ora non toccheremo l’argomento su chi sia stato esattamente l’assassino), il gruppo dirigente della LPR, visti tali precedenti,  è diventato il primo sospettato in quanto c’erano stati sia seri contrasti che pubbliche minacce nei confronti di Mozgovoj, compreso il fatto inequivocabile dell’eliminazione di un comandante di campo scomodo (cosa questa che certi  ingenui propagandisti interpretano come un passo nella giusta direzione, non pensando, nella loro ingenuità, alle conseguenze per la LPR). Da una parte c’è uno schema assai chiaro: Mozgovoj ha avuto uno scontro aperto con Plotnitsky (o con gente che sta sopra Plotnitsky, o che fa i propri interessi indipendentemente da Plotnitsky) e, dopo aver ricevuto fondate minacce, è stato stupidamente e barbaramente ucciso, per farne un esempio agli altri. Inoltre, dopo l’assassinio di Bednov, molti critici della dirigenza della LPR avevano dichiarato apertamente che anche Mozgovoj avrebbe dovuto essere ucciso.  Per farla semplice, tutto questo sembra ricalcare queste foto, che impazzano sulle reti sociali.

Ecco chi è il vero Eroe dell’Ucraina!

Traduzione dal russo: Ecco chi è il vero Eroe dell’Ucraina!

Ma è tutto così semplice?

 

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Articolo di Colonel Cassad apparso su Colonel Cassad il 24 maggio 2015

Traduzione in italiano a cura di Fabio_San, Mario, Voltaire1964, Mario B., Dario per SakerItalia.it

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