Indipendentemente da chi sia al governo negli Stati Uniti, la Russia deve riprendersi ciò che le appartiene, o almeno quello che appartiene al mondo russo: la Novorussia, la Malorossija, la Bielorussia, il Kazakistan e l’Armenia, come tutte le ex repubbliche sovietiche, a causa della loro storia e della loro geografia sono parte di questo mondo russo. Si aggiungano a queste alcuni dei più stretti alleati stranieri della Russia come Cuba, il Venezuela, la Siria, l’Iran, e la Serbia, per esempio, e si ottiene l’immagine della “sfera d’influenza” russa che non è negoziabile. La Russia dovrebbe effettivamente fare un’”offerta” a Trump: se gli Stati Uniti accetteranno (de facto, non necessariamente de jure) questa sfera di influenza russa, allora la Russia non “attaccherà” o farà pressione sui russofobi stati-vassallo degli USA – Polonia, Romania o gli pseudo-Stati Baltici (beh, per quanto riguarda i Paesi Baltici, basta che questi non attacchino la popolazione russa che vive al loro interno), la Russia sosterrà la lotta contro l’ISIS e il terrorismo (Islamico), e la Russia non si immischierà in Yemen o in Libia (per il momento, almeno).
Oltre a questo, la Russia può essere ufficialmente neutrale fino ad un certo punto nella prossima lite tra Stati Uniti e Cina. Naturalmente, i leader cinesi devono essere informati in anticipo di questa presa di posizione ufficiale, e rassicurati sul fatto che, in realtà, non cambierà nulla di importanza strategica tra la Russia e la Cina. Questo è “ingannare” Trump? No, si tratta solo di “realpolitik”, e lui avrebbe fatto lo stesso se avesse potuto. La Cina non può incolpare la Russia per la sua mancanza di sostegno, perché fin dall’inizio si è trattato di una questione economica esclusivamente tra Stati Uniti e Cina. Se oltrepasserà la sfera economica, allora la Russia può agire a seconda della situazione. In ogni caso, Trump sarà soddisfatto di dimostrare che ha mantenuto la parola, se riporta in patria diverse migliaia di posti di lavoro dalla Cina – ma non se riporta a casa nei sacchi neri i soldati americani dall’ex Ucraina, uccisi mentre cercavano di aiutare un regime nazista.
La Russia dovrebbe denunciare ufficialmente la giunta nazista di Kiev alle Nazioni Unite, all’OSCE e in ambito internazionale, e mostrare che il regime di Kiev è illegale, nazista, e colpevole di aver commesso crimini di guerra nel Donbass e in Novorussia. In questo modo sarà difficile per Trump sostenere il regime di Kiev, e aprirà la strada ad una liberazione della Novorussia e della Malorossija appoggiata dalla Russia. Dobbiamo capire che, indipendentemente da chi è in carica negli Stati Uniti, Novorussia e Malorossija sono ancora terre russe e sono occupate dai nazisti, ma solo fino a quando la Russia lo permetterà. Trump lo sa e non vuole andare in guerra per salvare i nazisti a Kiev, ma li userà per fare pressione sulla Russia per indebolire la sua alleanza strategica con la Cina. L’”offerta” russa sopra descritta neutralizzerà questo “strumento” di Trump. E se Trump non offrirà nulla alla Russia, poi ovviamente la Russia dovrà appoggiare appieno la Cina, in cambio di un appoggio cinese sull’ex Ucraina e altrove.
Sul fronte interno, naturalmente, alla Russia l’amministrazione Trump offre l’opportunità per sbarazzarsi della 5a colonna che ha stretti legami con l’amministrazione americana uscente e non è amica di Trump. Per quanto riguarda l’Europa, non ci resta che aspettare e vedere. Non è un segreto che tutti i governi dell’UE e la giunta nazista a Kiev speravano che Hillary sconfiggesse Trump, quindi probabilmente questi non sarà disposto a soddisfare tutti i loro desideri. Ma lui non smantellerà la NATO, né farà tornare a casa le truppe americane dall’Europa orientale, a meno che non ci sia un qualche “accordo” con la Russia – ma qualsiasi “accordo” di questo genere deve includere un cambio di regime a Kiev e la federalizzazione dell’ex Ucraina, o meglio ancora: l’indipendenza per la Novorussia e tutte le terre ad est del fiume Dnepr (Malorossija orientale). Non sarà facile ottenere ciò, ma non è impossibile.
Quindi, non aspettatevi che Trump sia un “grande amico” della Russia. Lui farà quello che pensa sia meglio per gli Stati Uniti, e solo alcune parti di questo possono essere buone anche per la Russia. Queste parti dovrebbero naturalmente essere benvenute dalla Russia, ma senza rinunciare al partenariato strategico con la Cina e, ancora più importante, senza rinunciare alla Novorussia e alla Malorossija.
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Articolo di Nicholas Nicholaides pubblicato su Katehon il 14 febbraio 2017.
Traduzione in Italiano a cura di Raffaele Ucci per SakerItalia.
Pur ammirando il sig. Putin mi vien da dire che qualche volta i russi sono degli ingenui….dunque…arrivano gli americani oligarchi insieme ai loro compari europei ed israeliani e quindi ammazzano qualche migliaio di persone, la maggior parte completamente innocente, inerme e ignara, poi propaganda a manetta a convincere la gente di quanto sono belli loro e brutti gli altri…un bel colpo di stato insomma…naturalmente impunito…l’ ONU diventa il cagnolino che scodinzola…poi trattano? che cosa?…la fantomatica liberazione delle regioni dell’ est ucraino? Uhm…I russi farebbero bene ad aprire gli ochhi e per prima cosa a restituir loro pan per focaccia, nell’ unica lingua che capiscono i violenti, poi trattare.