Il mio amico Anwar Khan ha recentemente scritto un interessante editoriale [in inglese] nel quale ha espresso il suo disaccordo con quello che ha percepito come un mio pregiudizio pro-Sciita, e nel quale ha ricordato alcune delle atrocità commesse dagli Sciiti. Non è mia intenzione scrivere una confutazione completa oggi, né penso che sia opportuno per me, in qualità di Cristiano Ortodosso, schierarsi in una controversia tra i Musulmani. Tuttavia, sento che posso offrire alcune considerazioni di base per spiegare il mio punto di vista su questo tema da estraneo. Detto questo, partiamo.
Il mio pregiudizio pro-Sciita: colpevole come da accusa! Tuttavia, lasciatemi dire subito che la mia ammirazione per gli Sciiti non implica alcuna forma di ostilità verso i Sunniti. È un fatto risaputo che io abbia tessuto le lodi di ben note figure Sunnite come Ramzan Kadyrov o lo Sceicco Imran Hosein, che sono entrambi Sunniti. Quindi, lodare una parte non implica in nessun modo il fatto che io non ammiri ciò che è ammirevole dell’altra parte (o che io sottoscriva tutto ciò che è Sciita, se è per questo!). E tuttavia, non vi è alcun dubbio sul fatto che gli Sciiti suscitano un forte senso di ammirazione in me. Perché? Ecco alcuni motivi:
- Anche se il mio amico Anwar critica il mio riferimento alle parole “Ogni giorno è Ashura e ogni terra è Kerbela” continuo a credere che esse esprimano con forza un elemento centrale della filosofia Sciita. Quando vedo il coraggio assolutamente straordinario che questo ethos suscita nei combattenti di Hezbollah o nei Pasdaran iraniani, non posso che esprimere un senso di stupore e ammirazione.
- Non posso nemmeno non notare che mentre l’ideologia Takfirista ha, almeno potenzialmente, un’innegabile attrazione tra probabilmente non tutti, ma almeno una buona percentuale di Sunniti, questa ideologia non ha alcuna presa sugli Sciiti. Non ci sono Sciiti che si uniscono al Daesh. E non esiste nemmeno un equivalente Sciita del Daesh.
- Sono anche in sintonia con la natura socialmente progressista dell’Islam Sciita, soprattutto se confrontata con la natura apertamente reazionaria delle, per così dire, pratiche sociali “para-Wahhabite” di non tutti, ma ancora molte delle società Sunnite.
- Infine, ho la massima ammirazione per Hezbollah e il suo leader, Hassan Nasrallah, che a sua volta è un seguace spirituale dell’Ayatollah Ali Khamenei, che considero un governante molto saggio.
Nessuno dei punti precedenti, però, può farmi ignorare le atrocità commesse da, per esempio, l’Organizzazione Badr in Iraq. E ammetto prontamente che la società iraniana non è perfetta, e ha anche alcuni aspetti molto brutti. Ma ho anche la sensazione che qui ci sia un errore logico al lavoro. Anwar Khan chiede:
Non si può semplicemente negare che questo stia accadendo. È possibile razionalizzare in un modo o in un altro, come, quello che sento spesso, “sì, questo è orribile ma stanno soprattutto reagendo a quello che è stato fatto loro da ISIS e compagnia”, o “i Sunniti se la sono cercata per essersi schierati con l’ISIS”, ecc. ecc. Oltre all’inesattezza di tali dichiarazioni, e all’evidente mancanza di umanità in loro, anche se questo fosse vero, è questo il meglio che abbiamo da dire? L’Imam Al-Husayn acconsentirebbe mai a tali orrori perpetrati in suo nome, quando ha dato la sua stessa vita per elevare la condizione umana da questa depravazione? Il significato del sacrificio dell’Imam Al-Husayn a Kerbela ha dato vita alla barbarie come risposta alla barbarie? È questo “Ogni giorno è Ashura e ogni terra è Kerbela”? Ciò presuppone che le vittime non hanno alcuna relazione con l’ISIS. La maggior parte sono semplicemente vittime innocenti dell’odio settario.
La mia risposta è semplice: no, certo che queste atrocità non sono “Ogni giorno è Ashura e ogni terra è Kerbela”. Ma queste atrocità non sono nemmeno causate da “Ogni giorno è Ashura e ogni terra è Kerbela”! In realtà, non credo che una qualsiasi delle brutte azioni che si possano imputare agli Sciiti in Iraq, in Siria o in Libano siano in alcun modo riconducibili alla teologia o all’etica Sciita. E questo è fondamentale. A differenza dei Takfiristi che giustificano i propri orrori in nome della loro interpretazione dell’Islam, quegli Sciiti che commettono atrocità non lo fanno, per quanto ne so, e di regola non li giustificano pubblicamente con dei riferimenti a qualsiasi aspetto della spiritualità Sciita.
[Nota a latere: vi è un ovvio parallelo nel mondo Cristiano: anche i Cristiani Ortodossi hanno commesso atrocità nei 2000 anni di esistenza della Chiesa Ortodossa, ne hanno perfino commesso qualcuna in nome dell’Ortodossia, ma le loro azioni sono sempre state in contraddizione diretta con gli insegnamenti dell’Ortodossia e non potevano essere giustificate da riferimenti ai Padri della Chiesa. Al contrario, tutte le peggiori atrocità commesse dal Papato sono state sempre giustificate da varie sentenze papali, dalla logica scolastica Tomista e dalla casistica Gesuita. Quando gli Ortodossi commettono un’atrocità essi tradiscono tutto quello che sono chiamati a sostenere; quando il Papista commette un’atrocità questa viene sempre giustificata e presentata come ad majorem Dei gloriam. Questa è una differenza enorme: in un caso il male viene fatto in violazione diretta di, mentre nell’altro caso il male viene fatto esplicitamente in nome di.]
Anwar Khan poi affronta la questione della politica estera iraniana. Egli scrive:
Se questo non è sufficiente per sfatare il mito della “volontà di morire per la verità, in qualsiasi momento e in qualsiasi luogo”, pensate agli altri tradimenti di coloro che alzano la bandiera del martirio dell’Imam Al-Husayn, come ad esempio la cooperazione iraniana con gli americani per rovesciare i Talebani, sulla base di un pretesto completamente artefatto – cosa della quale l’intelligence iraniana era pienamente a conoscenza. Non verserò lacrime per i Talebani, un’entità che detesto intensamente. Ma una guerra sulla base di una menzogna non può mai essere giustificata, anche se è contro i Talebani. C’è un’intervista alla BBC dell’allora presidente iraniano Khatami nella quale questi si vanta di questa collaborazione con gli Americani, e di quanto sia stato utile il rovesciamento dei Talebani per l’Iran. Sì, la cooperazione iraniana – come ad esempio la concessione dell’utilizzo dello spazio aereo iraniano agli Americani – è stato un brillante espediente politico, ma per favore non chiamiamolo Ogni giorno è Ashura e ogni terra è Kerbela. È stato quasi un essere orgogliosi di essere dei trasgressori. È stata una macchinazione Machiavellica di prim’ordine. Che dire dei comportamenti iraniani in Iraq durante l’invasione americana del 2003? C’è bisogno di ricordare la completa sottomissione e poi cooperazione delle istituzioni Sciite con gli occupanti? L’Iran ha incaricato tutti i leader religiosi Sciiti, il più influente tra i quali è il Grande Ayatollah Ali al-Sistani, di emanare fatwa o verdetti che affermavano la resistenza all’invasione americana è stata vietata. Questa è stata una mossa politica calcolata in modo che il Partito Ba’th e le istituzioni Sunnite cedessero in modo clamoroso agli Americani, creando l’occasione perché gli Sciiti prendessero il potere. Anche in questo caso, una mossa politica geniale, ma difficilmente un Ogni giorno è Ashura e ogni terra è Kerbela.
Credo che il mio amico Anwar Khan stia confondendo la tattica con la strategia. Ricordiamo qui che i Neoconservatori hanno sempre avuto l’Iran nel mirino come obiettivo principale da sconfiggere. Ad esempio, i funzionari dell’amministrazione Bush hanno dichiarato apertamente “Chiunque può andare a Baghdad. Gli uomini veri vanno a Teheran” [in inglese]. Gli Iraniani hanno perfettamente capito che quello che hanno fatto in seguito è a dir poco geniale: hanno usato i loro agenti segreti dall’Iraq (come Ahmad Chalabi) perché dessero agli Americani false informazioni sul programma di armi di distruzione di massa iracheno e far sì che i Neoconservatori lavorassero esclusivamente sulla possibile minaccia per Israele. Così, invece di attaccare l’Iran, i Neoconservatori hanno volto lo sguardo all’Iraq. Gli Iraniani sono riusciti in una brillante mossa di “Aikido politico” per rivolgere il loro nemico N.1 (il “Grande Satana”) e il loro nemico N.2 (Saddam e il Partito Ba’th) l’uno contro l’altro. Gli Anglo-Sionisti hanno rovesciato Saddam (addio nemico N.1) e poi si sono irrimediabilmente impantanati, indebolendo notevolmente in tal modo il “Grande Satana”. Lasciate che lo ripeta: facendo optare gli Stati Uniti per un attacco all’Iraq gli Iraniani hanno enormemente indebolito gli Stati Uniti. Perciò questa è una forma di collaborazione con gli Stati Uniti o una forma di resistenza? Ordinando agli Sciiti in Iraq di non resistere all’invasione degli Stati Uniti, gli Iraniani hanno tradito quello in cui credevano o hanno reso molto più facile per gli Americani impantanarsi in Iraq? Consegnare una corda ad un idiota perché si impicchi è una forma di collaborazione o di una forma di resistenza? Credo che la risposta sia ovvia.
Mi dispiace per gli Iracheni? Sì, sicuramente. E io non credo nella colpa collettiva o nel senso di colpa per associazione. Eppure, resta il fatto che gli Iracheni sotto Saddam Hussein abbiano attaccato l’Iran nel momento di una profonda crisi all’interno della società iraniana e nel momento in cui l’Iran era il più debole. Che gli Iracheni avessero il pieno sostegno di Stati Uniti, Unione Sovietica e Francia e che abbiano scatenato una feroce campagna contro i soldati (utilizzando gas velenosi) e le città iraniane, è un dato di fatto. In questo contesto, sono sicuro che non posso incolpare gli Iraniani per aver scelto di rimanere fuori dalla lotta tra Americani e Iracheni, per quanto possibile (perché, ovviamente, gli Iracheni Sciiti hanno finito per combattere gli Americani, così come un certo numero di unità di Pasdaran dispiegate di nascosto e inviate dall’Iran per sostenere le forze di Muqtada al-Sadr). Francamente, sia gli Americani che i Ba’thisti se la sono cercata e c’è una giustizia karmica nel vederli uno alla gola dell’altro.
Per quanto riguarda i Talebani, hanno brutalmente perseguitato gli Sciiti in Afghanistan, e hanno addirittura ucciso diplomatici iraniani. Anche in questo caso, non posso criticare gli Iraniani per aver lasciato che i Talebani e gli Americani si impegnassero in una lotta reciprocamente dannosa l’uno contro l’altro.
Tuttavia, una cosa è lasciare che i tuoi due nemici principali combattono tra di loro a morte e un’altra è impegnarsi in una campagna di atrocità contro civili innocenti. Ho visto abbastanza prove dei diffusi orrori commessi dalle milizie Sciite in Iraq da non dire una parola in difesa di queste azioni. Tuttavia, non ho visto alcuna prova di una qualsiasi atrocità di Hezbollah in Siria, anche se sono sicuro che, come in ogni guerra civile, alcuni potrebbero essersi verificati. Ma “alcuni” non vuol dire una politica sistematica di terrore e di atrocità, che, a mia conoscenza, tutte le forze anti-governative in Siria hanno commesso, e che hanno commesso anche le stesse forze siriane, soprattutto nelle prime fasi della guerra. Quello che so per certo è che Hezbollah ha mostrato un controllo assolutamente unico e sorprendente quando ha liberato il sud del Libano dalle milizie filo-israeliane dell’Esercito del Libano del Sud di Sa’d Haddad, anche se questi erano chiaramente traditori della nazione libanese che avevano commesso una quantità incalcolabile di atrocità contro la resistenza libanese (soprattutto nel famigerato Centro di Detenzione di Khiam).
Ma, naturalmente, come tutti noi, compresi i non-Musulmani e gli agnostici, gli Sciiti sono umani, e peccano. Io non pretendo di affermare che sono dei santi. Ma trovo che l’affermazione che gli Sciiti sono ipocriti perché proclamano “Ogni giorno è Ashura e ogni terra è Kerbela”, e poi si impegnano in atrocità, sia infondata e illogica. A meno che, naturalmente, non si facciano le stesse accuse contro tutta l’umanità, tra cui gli intrinsecamente pacifici Buddisti e Indù (anche se ci tengo ad affermare che né il Buddismo né l’Induismo contengono i semi della violenza perpetrata da alcuni Buddisti o Induisti).
Infine, lo Sceicco Subhi al-Tufayli può dire tutto quello che vuole su Hezbollah e ciò che Hezbollah sta facendo in Siria, ma trovo l’idea che Hezbollah agisca nell’interesse di Israele (“le loro azioni, in fin dei conti, avvantaggiano solo l’Entità Sionista”) più che assurda. Al-Tufayli è un agente saudita? [in inglese] Non lo so, ma di certo lo sembra.
La mia conclusione è semplice: a meno che non riesca a far risalire la causa di eventuali cattive azioni commesse dagli Sciiti alla spiritualità Sciita in sé, non vedo motivi per riconsiderare la mia polarizzazione pro-Sciita per il fatto che gli Sciiti, come tutti gli esseri umani, sono noti per commettere atrocità. È così semplice, davvero. Incolpare gli Sciiti per le malefatte degli Sciiti iracheni sarebbe altrettanto illogico come dire che gli Iracheni commettono atrocità perché sono Iracheni o perché sono Arabi. La prova di una correlazione/coincidenza non è una prova di causalità.
Al contrario, il Takfirismo, come l’Ebraismo Talmudico e il Cristianesimo Latino, ha le sue radici negli insegnamenti dei suoi fondatori spirituali. Potete leggere gli insegnamenti di Ibn Taymiyyah o di Muhammad ibn Abd al-Wahhab e vedere chiaramente le radici del Takfirismo moderno. Qui abbiamo a che fare con una vera e propria causalità.
Voglio ripetere ciò che ho detto all’inizio. Nessuna di queste è in alcun modo una critica verso qualsiasi altra forma di Islam. Le uniche forme di Islam alle quali sono veementemente contrario a sono 1) Il Takfirismo/Wahhabismo 2) il tipo di Islam incarnato nella lunga e sanguinosa storia dell’Impero Ottomano (un altro argomento complesso che non voglio sviluppare qui). Ma ho un “debole” speciale per gli Sciiti. Sì. E non vedo alcuna ragione per cambiare idea.
The Saker
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Articolo pubblicato su TheSaker.is il 28 febbraio 2017.
Traduzione in Italiano a cura di Raffaele Ucci per SakerItalia.
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