L’annuncio delle esercitazioni Defender-Europe 2020 ha offerto al mondo, ma soprattutto alla Russia, una nuova e strana prospettiva sul futuro della sicurezza internazionale. Sembra che le esercitazioni saranno le più grandi in Europa da 25 anni. I paesi eletti come teatro delle attività sono quelli più vicini al confine russo, provocando grandi reazioni nei media russi e nelle loro forze militari.
Fondamentalmente, come è noto, il programma stabilisce un grande elenco di esercitazioni militari in Europa da svolgere lungo il confine russo nei prossimi mesi. Attualmente, ci sono più soldati americani in Europa che durante il crollo dell’Unione Sovietica. Questo numero aumenterà con le esercitazioni Defender-Europe, fino all’incredibile cifra di quasi 40.000 soldati.
La Russia interpreta correttamente questi atti come una vera minaccia. Non c’è bisogno di dire che Defender-Europe 2020 sembra essere un “assedio freddo” di Kaliningrad, che richiederà un rafforzamento militare della regione da parte della Russia, creando cattive aspettative sulla pace e sulla sicurezza. Soprattutto, rimane la domanda principale: l’Occidente è davvero interessato a entrare in guerra con la Russia? Le potenze europee sono disposte ad affrontare un conflitto di proporzioni così grandi?
La vecchia modalità di guerra è una pratica in via di estinzione. La mobilitazione totale delle forze non sembra essere interessante o redditizia al giorno d’oggi. Le ragioni sono chiare: la tecnologia moderna ha cambiato la guerra e i meccanismi di controllo e vigilanza, sia in ambito interno che internazionale, proporzionando forme nuove e più efficienti alle potenze mondiali per garantire i loro interessi. Tuttavia, la NATO sta conducendo pericolose manovre militari che indicano un risveglio di questo tipo di guerra.
Questo episodio rivela la più grande paura dell’Occidente: la fortificazione della Russia e il decentramento geopolitico. La NATO non è altro che uno strumento degli Stati Uniti per preservare la sua egemonia globale e l’attuale obiettivo principale è la zona russa in Europa. Per evitare l’espansione russa, gli Stati Uniti potrebbero fare di tutto, anche non escludere la guerra. Ora, questa è solo una minaccia, un’aspettativa; ma nessuno sa come potrebbero svolgersi i prossimi eventi e le loro conseguenze.
Dobbiamo ricordare altri segni di questa posizione aggressiva da parte degli Stati Uniti, come il documento Sovraestensione e Squilibrio della Russia. Valutazione dell’Impatto delle Opzioni di Imposizione dei Costi [in inglese], pubblicato dalla RAND Corporation. Secondo il documento, una squadra di diplomatici esplora i modi in cui gli Stati Uniti possono usare le debolezze della Russia per promuovere il loro potere politico ed economico. Nel documento, esperti statunitensi suggeriscono operazioni in quattro settori: economico, geopolitico, informativo e militare. La sezione militare della monografia riporta un elenco di misure in tre aree: aria, terra e mare.
Defender-Europe 2020 propone questo preciso piano per dichiarare un’opposizione militare alla Russia, principalmente via terra e via mare. Il documento della RAND afferma esattamente che gli Stati Uniti dovrebbero (in mare) aumentare la presenza militare nelle regioni occupate dalla forza navale russa (ricordate la base navale di Kaliningrad e la Flotta del Baltico) e (in terra) aumentare il numero di soldati americani in Europa, principalmente al confine russo. Per gli esperti geopolitici americani, la presenza di truppe americane e l’aumento delle dimensioni e della scala delle esercitazioni della NATO sul confine russo invieranno un segnale alla Russia, affermando che la vera intenzione è quella di muovere guerra se gli interessi occidentali non verranno rispettati.
Il programma della NATO per l’anno in corso non è altro che la materializzazione delle proposte della RAND Corporation pubblicate lo scorso anno. Questa è la prova che il governo americano e le forze armate sono controllati dalle idee bizzarre di un piccolo numero di studiosi dediti alla promozione degli interessi dello stato profondo. Il più grande interesse di queste persone è preservare il potere egemonico americano in tutto il mondo, minacciando persino una potenza nucleare come la Russia e la struttura legale internazionale di pace e sicurezza per raggiungere questo obiettivo centrale.
Il ruolo guida della politica estera russa per la costruzione di un mondo multipolare è la ragione unica di questo grande odio e timore nei confronti di questo paese da parte dell’Occidente. Non esiste un pericolo maggiore per gli Stati Uniti della possibilità di perdere la loro egemonia in tutto il mondo. Questo è il motivo per cui attualmente ci sono così tanti investimenti in meccanismi di guerra ibrida contro paesi sotto mira, considerati pericolosi per il potere egemonico americano, come possiamo vedere nei casi delle rivoluzioni colorate (come la Bolivia e Hong Kong), degli attacchi criminali (l’assassinio dell’importante generale iraniano Qasem Soleimani) e ora nelle provocazioni militari contro la Russia.
Ma il mondo unipolare è una tigre di carta e il suo destino è il crollo. Non ci sono prove chiare che l’Europa si impegnerà davvero in questo programma con gli Stati Uniti. Ciò è ancora più oscuro ora, quando una visione critica della NATO sta guadagnando forza in Europa, destabilizzando l’idea di un’alleanza militare occidentale. Ed è possibile che i piani di guerra statunitensi falliscano di nuovo.
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Articolo di Lucas Leiroz de Almeida pubblicato su Global Research il 5 febbraio 2020.
Traduzione in italiano a cura di Raffaele Ucci per Saker Italia.
[le note in questo formato sono del traduttore]
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La Russia, penso e sono persuaso ,che non stia con le mani in mano e non si prenda affatto “il beneficio del tempo”ma abbia già messo in atto in via informale una pressione psicologica con i responsabili dei governi occidentali che si affacciano sui confini, dal Baltico al Mar Nero.
Che tipo di pressione psicologica si tratta?
sarà stato detto loro ” attenzione che più vi avvicinate e favorite l’occupazione dei vostri territori da parte della Nato(USA) tanto più perderete il vostro Territorio perché non avremo alcuna remora a farvi sparire con Noi dalla faccia della Terra”.
Kalinin è un avanposto che testimonia cosa succede quando si perde la testa e il Territorio.
I paesi baltici s’immoleranno per gli USA?
La Polonia,vorrà sparire definitivamente come entità statuale e politica?
E la Germania, cosa farà se gli USA la metteranno davanti al fatto compiuto di un’aggressione militare o batteriologica? E’ plausibile che quanto è avvenuto in Cina ed è in corso verrà percepito come un’aggressione mascherata alla Cina per dimostrare al Mondo che è un Gigante di carta?
Vorrei sommessamente osservare che le forme di pressione poste in essere dagli Usa sulla Russia durano ormai da diversi anni e non hanno, certo, la loro massima espressione in campo militare, quanto, piuttosto, in quello economico. È, appunto, in tale ultimo ambito che andrebbe compiutamente misurato il fallimento statunitense (e, più in generale, dei paesi del blocco occidentale) nel mettere alle corde la Russia fomentando una qualche forma di rivoluzione colorata.
Le esercitazioni militari ai confini, più che la preparazione di un’invasione, sembrano mirate a mettere in difficoltà la leadership russa dinnanzi al proprio elettorato ed a spingerla verso una corsa agli armamenti che sottrarrebbe risorse alle politiche di sviluppo.
D’altra parte, anche considerando le evidenti difficoltà palesate dall’apparato militare americano nell’affrontare il confronto con una media potenza come l’Iran, è abbastanza difficile pensare che, nei think tank americani, vi sia effettivamente qualcuno che realmente pensi che gli Usa e i loro alleati abbiano la benché minima possibilità di successo nell’invadere la Russia (è possibile che qualche, o anche parecchi, politici americani lo pensino, ma questo è solo un indice del livello molto basso in cui è ridotta la classe politica statunitense)