Il sito web del canale televisivo russo “Tvzvezda” ha pubblicato una serie di articoli sulla Grande Guerra Patriottica del 1941-1945 dello scrittore Leonid Maslovsky, basati sul suo libro “Russkaya Pravda”, uscito nel 2011.
In questi articoli d’autore, Maslovsky rivela “i miti di un nemico immaginario, la Russia, e gli eventi della Grande Guerra Patriottica che mostrano la grandezza della nostra vittoria”. L’autore dice poi che nei suoi articoli “svelerà l’inutile ruolo tenuto dagli Stati Uniti nei preparativi tedeschi per la guerra contro l’Unione Sovietica”.
Il primo settembre 1939 la Germania aveva invaso la Polonia. Questo giorno è considerato l’inizio della Seconda Guerra Mondiale. Nè Gran Bretagna, nè Francia erano andate in soccorso dei Polacchi.
La Polonia, all’epoca, era una grande nazione, con un esercito forte e ben armato, ma non era riuscita a resistere in modo significativo alla Wehrmacht ed era stata sconfitta in pochi giorni dall’esercito tedesco. A metà settembre, le truppe tedesche erano arrivate in Ucraina Occidentale e in Bielorussia Occidentale.
L’Unione Sovietica non poteva prevenire l’ulteriore avanzata delle armate tedesche. Il 17 settembre 1939, il Governo Sovietico aveva inviato una nota all’ambasciatore polacco in cui era scritto: “Il Governo Polacco si è disintegrato e non mostra segni di vita. Questo significa che lo Stato Polacco e il suo Governo hanno cessato di esistere… rimanendo senza strutture di comando, la Polonia è diventata il terreno ideale per tutti i tipi di incidenti e sorprese che potrebbero costituire una minaccia per l’Unione Sovietica… in virtù di questa situazione, il Governo Sovietico ha incaricato il Comando Generale dell’Armata Rossa di dare l’ordine di attraversare il confine e mettere sotto la sua protezione la vita e i beni delle popolazioni dell’Ucraina Occidentale e della Bielorussia Occidentale”.
Nello stesso giorno, il 17 settembre 1939, dopo la consegna della nota all’ambasciatore polacco, truppe sovietiche delle Forze Ucraine (sotto il comando del Comandante di Primo Grado S.K. Timoshenko) e Bielorusse (sotto il comando del Comandante di Secondo Grado M.P. Kovalev) erano entrate nella Polonia orientale.
Nel periodo fra il 9 e il 17 settembre, il Governo Polacco aveva abbandonato la nazione ed era stato creato un governo polacco in esilio in Francia, successivamente trasferito in Inghilterra.
Le popolazioni dell’Ucraina Occidentale e della Bielorussia Occidentale avevano accolto l’Armata Rossa con fiori, eretto archi di trionfo e innalzato le bandiere rosse, togliendo la fascia bianca dalla bandiera polacca.
La necessità dell’invasione sovietica della Polonia era stata riconosciuta in Occidente. All’epoca, il Primo Lord dell’Ammiragliato, Winston Churchill, il 1° ottobre, in un’intervista radiofonica, aveva detto: “La Russia sta perseguendo una fredda politica di auto-interesse… C’è chiaramente bisogno di proteggere la Russia dalla minaccia nazista, dal momento che l’esercito russo è sul confine. In ogni caso ora questo confine esiste e, di conseguenza, si è creato il Fronte Orientale, che la Germania nazista non osa attaccare”.
Churchill aveva provocato la Germania con le parole “non osa attaccare”, ma le sue dichiarazioni non condannano assolutamente le azioni dell’Unione Sovietica, in quanto l’Inghilterra si era impegnata a proteggere la Polonia dalla Germania.
Sulla base della decisione governativa, il Ministero degli Esteri Inglese aveva inviato a tutte le ambasciate e a tutti gli uffici stampa un telegramma in cui si ribadiva come l’Inghilterra non intendesse al momento dichiarare guerra all’Unione Sovietica e rimarcava il desiderio di mantenere i migliori rapporti possibile con l’URSS. Questo era stato riferito, il 23 settembre, dal Commissario per gli Affari Interni L. Beria al Commissario del Popolo per la Difesa Voroshilov.
Il Capo di Stato Maggiore dell’Esercito Polacco, W. Stanchievicz, aveva sottolineato che: “I soldati sovietici non hanno sparato contro i nostri, facendosi riconoscere in ogni modo possibile”. Forse è per questo che, nella gran maggioranza dei casi, le truppe polacche si erano arrese all’Armata Rossa senza combattere.
Le popolazioni della Bielorussia e dell’Ucraina non solo si erano dimostrate amichevoli nei confronti delle truppe sovietiche, ma nel settembre del 1939 si era verificata anche una ribellione anti-polacca.
Il 21 settembre, il Vicecommissario alla Difesa, il Comandante di Primo Grado G.I. Kulik, riferiva a Stalin: “Gli ufficiali polacchi …hanno una paura matta dei contadini e della popolazione ucraina, la cosa si è aggravata con l’arrivo dell’Armata Rossa e la gente minaccia gli ufficiali. Al punto che, a Bushtyn, alcuni ufficiali polacchi che erano stati acquartierati in una scuola, si erano trovati particolarmente esposti ed avevano chiesto di essere protetti come prigionieri di guerra, per paura di possibili rappresaglie da parte della popolazione locale”.
Sul territorio polacco, le truppe tedesche e sovietiche non si comportavano da alleati. Per comune accordo, non era previsto che le forze tedesche e sovietiche si avvicinassero a meno di 25 km.
A Brest, le truppe tedesche e sovietiche non erano entrate in contatto fra di loro. I Tedeschi erano usciti per primi dalla città e solo dopo erano entrati i Sovietici.
Non ci sono documenti, non ci sono fotografie, non c’è nessun indizio di una sfilata comune di truppe tedesche e sovietiche. Si, ci sono i filmati dei soldati tedeschi che escono da Brest, ma non ci sono foto di movimenti congiunti, di una parata, di truppe tedesche e sovietiche.
L’uscita dei soldati tedeschi da Brest si era svolta in forma di parata, perché essi non avrebbero voluto cedere Brest e, solo dopo aver ricevuto ordini precisi, avevano lasciato la città con le bandiere al vento, come dei vincitori. Ma non c’era stata nessuna parata con l’ Armata Rossa e la Wehrmacht.
Bisogna notare che le nostre azioni in Polonia nel 1939 non sono state differenti da quelle, per esempio, dell’Inghilterra e degli Stati Uniti in situazioni simili, ma non identiche, a quelle in cui si era trovata l’Unione Sovietica. L’URSS era intervenuta in Polonia per garantire la sicurezza della propria popolazione e proteggere anche gli abitanti dell’Ucraina Occidentale e della Bielorussia Occidentale.
L’Inghilterra, per (controllare) il Canale di Suez, aveva occupato l’Egitto ignorando le proteste del Governo egiziano. Gli Stati Uniti, nel 1942, avevano occupato il Marocco, senza il consenso del Sultano del Marocco e del Governo di Vichy.Nel 1941, Unione Sovietica ed Inghilterra avevano inviato truppe in Iran. Ci sono altri esempi di azioni da parte di Regno unito e Stati Uniti, simili a quelle dell’Unione Sovietica.
Ma, a differenza dell’Unione Sovietica, il desiderio di Inghilterra e Stati Uniti è sempre stato quello di conservare i vantaggi che derivano dallo sfruttamento delle altre nazioni, i vantaggi commerciali.
Il 28 settembre, l’Unione Sovietica stipulava un accordo con la Germania riguardante la linea di demarcazione fra Germania e URSS. In pratica, il confine avrebbe dovuto correre lungo la Linea Curzon, come stabilito dal Trattato di Pace di Parigi del 1919-1920.
I Polacchi non avevano nessun bisogno dei Tedeschi, né come alleati, né come colonia. La Germania voleva il territorio polacco.
La salvezza, i Polacchi la devono interamente all’Unione Sovietica. Ma lo hanno dimenticato e parlano della nazione russa come del loro più grande nemico.
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Pubblicato da FortRuss il 27 Gennaio 2016
Tradotto in Italiano da Mario per Sakeritalia.it
Ottima esposizione dei fatti storici, uno schiaffo ai libri di Storia imposti da Sion, dove si narra che i cattivi si generano da soli e i buoni intervengono per eliminarli, plaudendo all’olocausto europeo come fosse stato colpa degli Europei stessi e non un genocidio programmato dai sionisti angloamericani.
Una storia troppo sporca e ripetitiva che finisce ad Assad, poichè costoro devono pagare ogni crimine.
La debolezza del lupo imperiale sta nel doversi camuffare da agnello e nel dover tessere tele di ragno all’insaputa dei popoli, questo è il tallone di Achille di Sion, il non potersi mostrare apertamente, pena la immediata sconfitta, classico dei demoni, Lucifero in primis, il modus operandi dei gangsters mafiosi.