Il sito web del canale televisivo russo “Tvzvezda” ha pubblicato una serie di articoli sulla Grande Guerra Patriottica del 1941-1945 dello scrittore Leonid Maslovsky, basati sul suo libro “Russkaya Pravda”, uscito nel 2011.
In questi articoli d’autore, Maslovsky rivela “i miti di un nemico immaginario, la Russia, e gli eventi della Grande Guerra Patriottica che mostrano la grandezza della nostra vittoria”. L’autore dice poi che nei suoi articoli “svelerà l’inutile ruolo tenuto dagli Stati Uniti nei preparativi tedeschi per la guerra contro l’Unione Sovietica”.
L’armamento dell’Armata Rossa, nel giugno del 1941, era numericamente superiore a quello della Wehrmacht, nonostante il fatto che i Tedeschi avessero confiscato armi in tutte le nazioni da loro conquistate in Europa, comprese quelle della Francia, che disponeva di un gran numero di carri armati, cannoni ed aerei. Per quanto riguarda il numero dei soldati arruolati, la Germania superava l’Unione Sovietica di 1,6 volte: c’erano circa 8.5 milioni di persone nella Wehrmacht e poco più di 5 milioni nell’Armata Rossa, che era un esercito di operai e contadini.
Questo squilibrio di forze esisteva nonostante il fatto che, nel prepararsi a respingere l’aggressione, l’Unione sovietica, solo nel periodo che va dal 1937 al 22 giugno 1941, avesse aumentato la consistenza dell’Armata Rossa da 1.433 a 5.1 milioni di persone. Quando però si parla delle nostre sconfitte del 1941, si accenna solo molto velocemente all’enorme forza distruttrice che era calata su noi in quel terribile periodo. Infatti non era solo il peso della Germania, ma si trattava di quello di tutta l’enorme nazione chiamata “Europa”, che, in tempo di pace, andava ben oltre la nostra forza e le nostre possibilità.
C’è voluta, per quasi quattro anni, tutta l’infinita forza vitale del popolo sovietico per sconfiggere il nemico che aveva attaccato la nostra nazione. Gli operai spesso dormivano in fabbrica, così da avere più ore per il lavoro, mentre gli ufficiali e i soldati dell’Armata Rossa morivano a decine di migliaia nelle continue e feroci battaglie contro l’invasore.
Diamo allora un’occhiata alla consistenza del nemico: le forze armate tedesche disponevano di 8.5 milioni di persone, con 1.2 milioni di personale civile, rastrellate in tutte le nazioni europee, e, quando era il caso, anche in quelle extra-europee. Degli 8.5 milioni di soldati, 5.2 milioni erano quelli delle forze di terra. Il numero di 8.5 milioni non comprende però gli uomini degli eserciti degli altri alleati europei della Germania, vale a dire Italia, Ungheria, Romania e Finlandia. E qui non si parla di piccoli contingenti: le forze armate del Regno di Romania, per esempio, da sole, contavano da 700.000 a 1.100.000 uomini e le forze di difesa finlandesi erano di 560.000 – 605.000 persone.
Se consideriamo che la consistenza media degli eserciti di questi paesi alleati era di circa 625.000 uomini, e questo è il numero più basso possibile, vediamo come, di fatto, il 22 giugno 1941, la Germania e i suoi alleati avessero a disposizione almeno 11 milioni fra ufficiali e soldati perfettamente addestrati, cosa che consentiva ai Tedeschi di rimpiazzare molto rapidamente le perdite e rafforzare le proprie truppe.
La nostra Armata Rossa, che nel 1941 aveva al massimo 5 milioni di uomini, ha resistito a tutti gli eserciti agli ordini alla Germania, che, tutti insieme, assommavano a più di 11 milioni di persone. Se le forze tedesche, che, da sole, superavano quelle sovietiche di 1.6 volte, le sommiamo a quelle di tutti i loro alleati europei, allora (possiamo dire) che in realtà sopravanzavano l’esercito sovietico di almeno 2.2 volte.
Quella contro cui ha resistito l’Armata Rossa era veramente una potenza mostruosa. Ecco perché Krebs aveva detto ad Hitler: “La Russia farà qualunque cosa per evitare la guerra. Farà qualunque tipo di concessioni, anche territoriali”.
I fatti sono questi: il numero degli abitanti della “nuova Germania”, cioè di tutta Europa, era di oltre 300 milioni di persone nel 1941, più di 1.5 volte la popolazione dell’URSS che all’epoca era di 194.1 milioni di persone.
Ci si potrebbe chiedere: come mai l’Unione Sovietica non aveva aumentato la consistenza del proprio esercito, portandolo a 11 milioni, prima dello scoppio della guerra? Dovete capire che questi 11 milioni di persone avrebbero dovuto essere sottratti allo sviluppo economico della nazione, in un momento in cui l’agricoltura e l’industria facevano tesoro di ogni lavoratore, sarebbe stato poi necessario armarli e addestrarli, fornire loro vestiti e scarpe, mantenendo però costante la produzione (industriale ed agricola).
Ci eravamo appena risollevati da due guerre devastatrici, la Russia non disponeva di fondi per finanziare le forze armate, che numericamente equivalevano a quelle dei grandi e ricchi stati che in Europa facevano parte della Germania Unita. Allo scoppio delle ostilità le fabbriche erano state poste sotto la legge marziale, con l’orario di lavoro prolungato, un certo numero di operai e tecnici era stato arruolato nelle forze armate, ed erano stati rimpiazzati ai macchinari da donne e ragazzi, a cui venivano affidati compiti che non richiedevano un alto grado di specializzazione. I lavoratori qualificati avevano mantenuto il loro posto. La stragrande maggioranza dei contadini andava in guerra senza armamento.
Gli 8.5 milioni di uomini dell’esercito tedesco erano armati con 5.639 fra carri armati e semoventi, più di 10.000 aerei da caccia e oltre 61.000 fra cannoni e mortai. La Marina, nel giugno 1941, aveva 217 navi delle classi principali, compresi 161 sommergibili. Il 22 giugno 1941, questi 5.5 milioni fra ufficiali e soldati della Germania hitleriana e i suoi alleati avevano attraversato il confine e invaso la nostra terra. Di questi 5.5 milioni di uomini, più di 800.000 erano loro alleati.
Durante la guerra, le truppe alleate della Germania erano sempre aumentate di numero; per quanto riguarda unicamente i prigionieri, alla fine delle ostilità avevamo catturato 752.471 fra Rumeni, Ungheresi, Italiani e Finlandesi. Questo esercito di 5.5 milioni di uomini aveva attaccato l’Unione Sovietica con circa 4.300 fra carri armati e semoventi, 47.200 fra cannoni e mortai, 4.980 aerei da caccia e 190 navi da guerra.
Il numero di truppe a disposizione dell’Armata Rossa nel giugno del 1041 ammontava a più di 5 milioni di persone e precisamente: 4.5 milioni nelle forze di terra e della difesa antiaerea, 476.000 nell’Aviazione e 344.000 nella Marina. C’erano inoltre più di 67.000 fra cannoni e mortai, 1860 carri armati di nuovo tipo e più di 2700 (3719 secondo G.K. Zhukov) aerei da caccia di ultimo modello. Inoltre l’esercito aveva un gran numero di aerei e blindati ormai obsoleti. La Marina aveva a sua disposizione 276 navi delle classi principali, compresi 212 sommergibili.
Le truppe che ci avevano attaccato superavano di almeno 500.000 uomini quelle di tutte le forze armate russe. Dobbiamo però ricordare che, nel giugno del 1941, la guerra con la Germania non aveva coinvolto le divisioni che erano state dislocate in Estremo Oriente, per far fronte ad un eventuale attacco nipponico, nel Caucaso, dove fronteggiavano la Turchia, e in altre aree pericolose. Credo che in queste zone fossero dislocati non meno di un milione di uomini.
Perciò, il 22 giugno del 1941, le truppe a disposizione dell’Armata Rossa, necessarie per rispondere all’attacco della Germania e dei suoi alleati, non ammontavano a più di 4 milioni di uomini, contro i 5.5 milioni dei Tedeschi e dei loro satelliti. Inoltre, la Germania, fin dalle prime settimane di guerra aveva trasferito una divisione fresca dall’Europa al fronte orientale.
Come si può vedere da tutti questi dati, l’Armata Rossa, all’inizio della guerra, aveva 19.800 fra cannoni e mortai, oltre 86 navi da guerra di tipo comune, in più rispetto alle forze dei Tedeschi e dei loro alleati che avevano attaccato l’Unione Sovietica.
Le caratteristiche belliche delle nostre armi di piccolo calibro, come quelle dei cannoni e dei mortai di tutte le dimensioni, non solo non erano inferiori, ma in molti casi addirittura superiori a quelle delle armi tedesche.
Per quanto riguarda poi blindati ed aerei, il nostro esercito ne aveva in numero ben superiore rispetto a quelli a disposizione del nemico all’inizio della guerra. Ma il grosso dei nostri carri e dei nostri aerei, a confronto di quelli tedeschi, erano mezzi di “vecchia generazione”, obsoleti. I carri armati avevano una corazzatura che era unicamente a prova di proiettile, una percentuale considerevole di aerei e blindati erano mal funzionanti ed erano stati ritirati.
Bisogna comunque sottolineare che, prima della guerra, l’Armata Rossa disponeva di 595 carri pesanti KB, di 1225 carri medi T-34 e di 3719 arei di nuovo modello YAK-1, LaGG-3, Mig-3, bombardieri Il-4 (DB-ZB), PE-8 (TB-7), PE-2 e Il-2.
In pratica avevamo progettato e costruito tutta una quantità di equipaggiamento nuovo, specifico, costoso e altamente tecnologico nel periodo 1939 – metà 1941, che è poi il lasso di tempo in cui è rimasto in vigore il “Patto di Non Aggressione Molotov-Ribbentrop”. Nei 19 anni di pace pre-bellica, l’Unione Sovietica aveva costruito 11.500 aziende di grosse dimensioni. Allo scoppio delle ostilità, la maggior parte di queste fabbriche avevano iniziato a lavorare per il fronte, per la vittoria. Prima della guerra la quasi totalità del nostro armamento era stato realizzato proprio da queste aziende di recente costruzione: altoforni, forni Martin-Siemens per l’acciaio con cui si sarebbero realizzati cannoni, aerei, carri armati, navi, sommergibili e tutti gli altri prodotti del comparto industriale militare.
La presenza di un così gran numero di armi ci ha permesso di sopravvivere e di vincere. Anche con le enormi perdite di armamento nel periodo iniziale della guerra, erano comunque rimaste armi sufficienti per resistere durante la ritirata e preparare la controffensiva presso Mosca. In alcune parti del fronte si erano comunque verificate carenze di artiglieria e di armi automatiche e di piccolo calibro, c’erano state mancanze di munizioni, si era tardato nell’emergenza ad indirizzare nella giusta direzione le unità di artiglieria e c’erano state irregolarità nei rifornimenti alle truppe.
In seguito alle cruente battaglie e alla ritirata dell’esercito, erano andati perduti aerei e sopratutto carri armati. Di questi ultimi, molti erano stati abbandonati per mancanza di carburante, altre volte per permettere agli equipaggi di sfuggire agli accerchiamenti. Abbiamo perso aerei in combattimento e a terra, negli aeroporti, ma devo dire che, nel 1941, l’esercito tedesco non aveva nulla di simile ai nostri carri pesanti KB, ai nostri cacciabombardieri corazzati Il-2 o all’artiglieria a razzo BM-13 (Katyusha).
Continua…
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Pubblicato da FortRuss il 5 Febbraio 2016
Tradotto in Italiano da Mario per SakerItalia.it
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