Gli ucraini sono russi?
Sembra una domanda semplice, ma in realtà è immensamente complessa. Cercherò di delineare alcuni problemi, ipotesi e implicazioni che questa domanda comporta.
Bene, per cominciare, potremmo chiedere “cos’è un ucraino?” Dopotutto, nessuna nazione o paese del genere può essere trovato nei libri di storia. Ma non dobbiamo fermarci qui, e dobbiamo anche chiederci “cos’è un russo?”. Sì, c’erano una nazione russa e un paese russo registrati nei libri di storia, ma questo ci aiuta davvero?
I libri di storia francesi iniziavano con la frase “i nostri antenati, i Galli” che anche i bambini delle colonie francesi dovevano imparare. Alcuni hanno ridicolizzato il fatto che gli africani subsahariani o i bambini della Guadalupa dovessero impararlo, ed era evidentemente ridicolo.
Ma che dire dei francesi metropolitani, quelli che vivevano nella Francia vera e propria?
I loro antenati erano davvero i Galli e, in tal caso, quanta continuità, se c’è, esiste tra Vercingetorige e Macron o il popolo dalle antiche tribù galliche e i moderni francesi?
Ciò che spesso trascuriamo è che la nazionalità è un concetto molto moderno nato dall’ideologia del nazionalismo post 1789. In un passato più lontano, le persone costruivano la propria identità intorno a 1) il luogo di nascita/residenza 2) la religione e 3) il sovrano. Tenendo presente tutto ciò, iniziamo ponendo la domanda “cos’è un russo?”. Ma prima devo menzionare un’altra questione fastidiosa: la parola inglese “Russian” può significare una delle due cose: un membro del gruppo etnico/culturale russo, nel qual caso il termine russo è русский (russkij), o un cittadino della Federazione Russa, nel qual caso il termine russo sarebbe россиянин (rossijanin).
[Nota a margine: prima del 1917 potevi essere un “ceceno russo” o un “tedesco russo” perché allora la distinzione tra rossijanin e russkij non esisteva o, dovremmo dire, era meno comune e usata diversamente. La Russia, essendo l’erede culturale, politico e spirituale dell’Impero Romano d’Oriente, ha avuto la multietnicità incorporata dal momento in cui è apparsa la Russia]
Per il momento ignoriamo il secondo significato, e concentriamoci sull’etnico/culturale русский (russkij). Cos’è un русский (russkij)?
Per cercare di trovare una buona definizione, spieghiamo cosa non è un russo.
- Non è qualcuno che parla russo. Ci sono molte persone che parlano russo e che non lo sono.
- Non è qualcuno nato in Russia, perché ci sono molti non russi nati in Russia.
Che ne dite di qualcuno nato da genitori russi?
Qui ci imbattiamo in un problema logico: se definiamo russo qualcuno nato da genitori russi senza definire in primo luogo cosa significhi russo, questa è una definizione circolare.
Inoltre, Shojgu è russo? Suo padre era di etnia tuvana. Quindi al massimo russo al 50%?
E lo Zar Nicola II? I suoi antenati erano per lo più tedeschi e danesi.
E Lenin? Aveva solo 1/4 di sangue “russo” (qualunque cosa significhi)
Qui dobbiamo tenere a mente tre elementi cruciali:
- La Russia è sempre stata multietnica, anche nel X secolo!
- La Russia non ha confini naturali
- La Russia è stata invasa da innumerevoli gruppi etnici e religiosi, e molti di questi gruppi si sono acculturati nella società russa aggiungendo la loro eredità a quella russa comune
Quindi la “definizione etnica” non funziona affatto.
Per paesi come il Giappone o nativi come i Mapuche le categorie etniche potrebbero avere un senso, ma per un paese con una storia e una geografia come la Russia è assolutamente privo di significato (da qui il motivo per cui il patriottismo è una forza molto positiva in Russia, e il nazionalismo molto tossico).
Ma diventa solo ancora più complicato.
Proprio come, diciamo, la Francia o l’Italia, la Russia ha attraversato momenti storici molto diversi, e la Russia, diciamo, del XV secolo e la Russia del XIX secolo avevano ben poco in comune.
Ora questo è altamente soggettivo, ma direi che possiamo almeno suddividere approssimativamente la Russia storica nei seguenti periodi:
- La Russia prima di Pietro I
- La Russia tra Pietro I e il 1917
- La Russia sovietica tra il 1917 e il 1991
- La Russia colonizzata dagli Stati Uniti tra il 1991 e il 2000
- La Russia di Putin 2000-2021
- La Russia dopo il 2022
E anche questa è una categorizzazione molto semplificata: ogni periodo dovrebbe anche essere ulteriormente suddiviso, ma ci vorrebbe troppo spazio.
Successivamente direi pure che è cambiato anche il modo in cui i russi si definivano in questi periodi, e questo è il motivo per cui Dostoevskij, precedente al 1917, pensava che non si potesse essere russi a meno che non si fosse prima Ortodossi (il che avrebbe potuto avere senso prima del 1917, ma sicuramente non ha alcun senso nel 2022). Il mio punto qui non è discutere la migliore definizione possibile di “chi/cosa è un russo”, ma mostrare che questa domanda apparentemente semplice è anche molto complessa e, nella migliore delle ipotesi, un bersaglio in movimento!
Ora, nel caso dell’Ucraina diventa ancora più complesso di così.
Quando ho scritto che non esisteva una “nazione ucraina” o uno “stato ucraino” nella storia non intendevo dire che POICHÉ non ci sono stati fenomeni del genere nella storia, oggi non esiste un ucraino.
Per essere chiari, NON credo che per considerarti appartenente ad un gruppo etnico o culturale DEVI avere una base storica. Le nazioni possono essere create, infatti direi che tutte vengono create prima o poi. L’etnogenesi è qualcosa che possiamo osservare in tutti i continenti, nazioni ed etnie: questa è l’emergere di un’identità NUOVA e DISTINTA, solitamente seguita dalla creazione di “miti fondatori” che potrebbero o meno avere una base reale nella storia.
Nel caso dell’Ucraina (qui intendo questo termine geograficamente, le terre di frontiera/confine sud-occidentale della Russia), è semplicemente innegabile che queste terre abbiano vissuto sotto il giogo polacco/latino per molti secoli, e che questa occupazione abbia avuto due risultati diretti:
- Il popolo ucraino ha avuto esperienze che il resto della nazione russa non ha avuto (come essere sotto occupazione latina o avere comunità Ortodosse sottomesse alla Chiesa Ortodossa Greca e non russa)
- Il popolo ucraino non ha vissuto alcuni degli eventi più cruciali della storia russa (come la crisi del vecchio rito contro il nuovo rito che ha sconvolto profondamente la società russa nel XVII secolo e dopo).
Tali differenze di esperienza hanno lasciato segni profondi sull’identità delle persone colpite. Sarebbe sciocco negarlo e sarebbe pericoloso ignorarlo deliberatamente!
Quindi, per riassumere quanto ho cercato di mostrare finora, potremmo dire che:
- La storia non è uno strumento utile per misurare una presunta “legittimità” della pretesa di identità di un gruppo.
- Le identità etniche/culturali possono sorgere sia spontaneamente che artificialmente.
Nel caso dell’Ucraina è un mix di entrambi. In primo luogo, “l’Ucraina” è una creazione del papato latino (si veda qui [in inglese] per una discussione). Ma, piaccia o no, i Latini alla fine hanno innescato un’etnogenesi ucraina, anche se con vari gradi di successo (all’incirca più si va ad ovest, più lungo è stato il giogo polacco, più forte è l’identità ucraina).
Ma anche se nulla di tutto ciò fosse accaduto, non avrebbe fatto alcuna differenza.
Anche supponendo che non ci fosse assolutamente NIENTE sul nostro pianeta che potesse essere chiamato “Ucraina” o “ucraino”, e anche se il popolo dell’Ucraina post-1991 avesse base storica ZERO per le sue affermazioni, è ancora un diritto umano fondamentale scegliere la tua identità (o, più precisamente, identità al plurale).
Se domani il popolo giapponese decidesse che d’ora in poi la sua identità non sarà giapponese ma, diciamo, marziana, potremmo ridere quanto vogliamo, ma non potremmo negare loro quel diritto o costringerli a rinunciare alla loro appena adottata identità “marziana”.
Inoltre non è sciocco dire ad una persona che odia assolutamente la Russia e tutto ciò che è russo, e che crede sinceramente di appartenere ad un gruppo etnico e culturale completamente diverso, che questa persona non ha diritto alla sua opinione, che questa persona deve accettare di essere russa?
Ciò creerebbe un “russofobo russo”.
In realtà là fuori ci sono MOLTI russi russofobi. Anche se per qualsiasi definizione immaginabile sei russo (o di qualsiasi altra nazionalità), hai ancora il libero arbitrio di rifiutare quell’eredità e sceglierne un’altra (anche fittizia).
C’è anche un termine speciale per queste persone: вырусь (vyrus’ [in inglese]). Nella mia esperienza, la maggior parte (ma non tutte!) le persone che sono emigrate volontariamente dalla Russia rientrano in questa categoria.
Ecco perché la mia prima tesi qui è questa: quegli ucraini che hanno scelto di identificarsi come ucraini e rifiutano qualsiasi eredità russa (qualunque cosa si possa intendere con questo) hanno il diritto morale di farlo, e nessuno ha il diritto morale di negare loro questa scelta. E mentre gli argomenti storici possono essere usati per sfatare i miti fondanti dell’ideologia ucronazista, non possono ancora essere usati per negare a nessuno quella che è una scelta profondamente personale.
[Nota a latere: è mia convinzione che le identità possano essere cumulative e che non debbano escludersi a vicenda. Mentre personalmente mi considero culturalmente un “russo pre-1917”, sono olandese al 50% per DNA, sono nato nella Svizzera tedesca e ho vissuto la maggior parte della mia vita nella Ginevra francofona, e sento anche più identità culturali dentro di me, compreso una argentina. Parlo bene 5 lingue (anche se con molti refusi quando scrivo, come tutti sapete!) e altre 2 ragionevolmente. Attualmente vivo negli Stati Uniti (cliccate qui per una spiegazione del perché [in inglese]) e giusto per aggiungere un altro elemento, sono un membro di una Chiesa Greco-Ortodossa, non russa. Mi considero anche un chitarrista jazz e un apneista. Quindi anche i miei hobby fanno parte della mia identità. Perché dovrei limitarmi ad una sola identità “pura” quando sono così chiaramente un bastardo? In effetti abbraccio e godo di tutta questa diversità di influenze che hanno contribuito a plasmare la persona che sono oggi. E se rivendico quel diritto alle identità cumulative, come potrei negarlo a qualcun altro?]
E poi c’è questo fatto innegabile: mentre circa l’80% dei россиянин (rossijanin) sono русский (russkij), il 20% non lo è. Infatti ci sono 193 gruppi etnici in Russia e 35 lingue che sono considerate lingue ufficiali in varie regioni della Russia, insieme al russo, oltre a più di 100 lingue minoritarie. E mentre i ceceni non sono русский (russkij) sono sicuramente россиянин (rossijanin), vale a dire che mentre i ceceni sono un gruppo etnico distinto, fanno anche parte di quello che io chiamo “sfera di civiltà russa”. Si potrebbe ragionevolmente sostenere che i ceceni del 2022 sono i più patriottici di tutti i russi!
Mi sembra molto più sensato che scavare nei cladi del passato, nelle tribù o nei gruppi locali di nativi e cercare una qualche “identità biologica”.
Questa è, tra l’altro, una delle differenze più sorprendenti e profonde tra i modelli culturali russo e ucronazista: i russi vogliono e apprezzano l’immensa diversità delle loro nazioni. Gli ucronazisti vogliono un’Ucraina razzialmente pura, russenrein (da qui il loro costante parlare di “subumani”, “scarafaggi” e “biomassa”).
Lasciamo il concetto idiota di “razza pura” ai Nazisti, ai Sionisti e ai loro simili.
La prima cosa che vorrei immediatamente sottolineare è che storicamente le terre che ora chiamiamo Ucraina erano molto esposte, o addirittura parte, della sfera di civiltà russa. Ma questo NON è assolutamente vero per l’attuale identità culturale ucronazista/Banderista che, di fatto, è stata creata come anti-Ortodossa e che oggigiorno si considera anti-russa. Conosco personalmente quell’identità molto, molto bene: non solo ho incontrato molti ucronazisti nella mia vita, ma ho anche monitorato per anni la propaganda ucronazista su Voice of America e Radio Free Europe, e so che il nazionalismo ucronazista non ha alcun contenuto positivo, è solo una pura e totale negazione di tutto ciò che è russo con alcune affermazioni veramente ridicole (e comiche) su una certa “antichità ucraina”.
In altre parole, anche se vivi a Odessa o Kharkov e provieni (supponiamo semplicemente che sia così) da un ceppo etnico russo puro al 100% (non esiste niente di simile, ma abbiate pazienza..), puoi ANCORA rifiutare quell’identità e adottare qualsiasi identità tu voglia, compresa quella ucronazista/Banderista.
A questo punto, voglio elencare tutti i criteri che chiaramente non sono utili per discutere le identità:
- Costituzione genetica
- Luogo di nascita
- Madrelingua (o lingue)
- Religione
- Storia in generale e confini storici (che si spostavano costantemente) nello specifico
- Approvazione personale di un’ideologia o di un’affermazione culturale, o meno
- Ideologie politiche
- Identità abbracciate in passato
- La differenza tra una lingua e un dialetto
- Somiglianze e differenze con altre identità
Eppure, ogni volta che sento discutere se i russi siano liberatori o occupanti dell’Ucraina, vedo usati questi criteri, e da entrambe le parti!
Questo non ha assolutamente senso per me.
In effetti, credo fermamente che la scelta di essere ucraino, russo o entrambi (sì, questa è una scelta!) dipenda da ogni singola persona. Punto.
Ma qui voglio aggiungere qualcosa di cruciale: dover fare una scelta così personale non è specifico o unico per gli ucraini, anche tutti i russi devono affrontare la stessa domanda!
Affermo che, oggettivamente, la quinta colonna “russa” e gli Integrazionisti Atlantici non sono, de facto, russi. Perché lo dico? Perché 1) servono padroni stranieri e 2) cercano di danneggiare la Russia. E non mi interessa come vengono confezionate le loro azioni (diamine, Navalnyj si è davvero sforzato di impersonare un nazionalista!).
Quindi, “essere russi” significa, a mio avviso, che hai fatto una scelta deliberata identificandoti con e diventando parte della sfera di civiltà russa.
In parole povere: non puoi essere la Russia e odiare la Russia.
Quante persone si considerano russe in ciò che resta dell’Ucraina?
Non lo so, e credo che nessun altro lo sappia.
Ma penso sia giusto dire che la maggior parte delle persone in Russia è stata scioccata dal numero di ucraini che hanno scelto non solo di adottare un’identità ucraina, ma anche di combattere e morire per essa! Molti, sinceramente, pensavano che gli ucraini fossero “fratelli”.
Oggi questa “fratellanza” assomiglia sempre più alla “fratellanza” di Caino…
Ancora più sorprendentemente, la maggior parte di questi ucronazisti non parla nemmeno correttamente l’ucraino e parla principalmente in russo. Alcuni si considerano addirittura Cristiani Ortodossi. Sì, questi russofoni, molti dell’Ucraina centrale e orientale, cantano ancora “Батько наш — Бандера, Україна — мати, ми за Україну будем воювати!” (Nostro padre è Bandera, nostra madre l’Ucraina, siamo pronti a combattere per l’Ucraina).
Vorrei notare con una certa gioia che se Bandera è il loro padre, allora l’Ucraina è nata non prima della metà degli anni ‘20 (poiché Bandera è nato nel 1909!). E non entrerò nemmeno nelle allucinazioni ucraine sull’essere “ariani puri” (al contrario dei moscoviti che vedono come finno-ugro-mongoli), che è un’ideologia sviluppatasi ancora più tardi 🙂
Quindi, 2163 parole dopo, dovevamo anche rispondere alla domanda se gli ucraini sono russi?
No, non proprio. Ed ecco perché:
Presi da soli, i termini “ucraino” e “russo” sono molto ambigui.
Sappiamo che in passato molti di coloro che oggi chiamiamo “ucraini” avevano antenati che vivevano e facevano parte della sfera di civiltà russa. Ma ciò non significa AFFATTO che gli ucraini moderni vogliano (o addirittura possano!) entrare a far parte della sfera di civiltà russa, soprattutto perché ciò che questa sfera era, è, e diventerà è anche molto complesso, e persino controverso.
Inoltre penso che dobbiamo prestare particolare attenzione a ciò che sta accadendo oggi in Russia: l’OMS ha avuto un ENORME impatto sulla società russa, e quella società sta cambiando rapidamente e profondamente.
Questo di per sé pone la questione di che tipo di sfera di civiltà la Russia sta offrendo oggi ai popoli dell’Ucraina?
Una cosa è certa, la Russia, diciamo, del 2023-2025 sarà profondamente diversa dalla Russia del 2000-2022. In primo luogo, l’ultimatum russo all’Occidente del 2021, poi l’OMS del 2022, hanno veramente rivoluzionato (in senso letterale) la Russia: giornalisti della quinta colonna e Liberali assortiti sono fuggiti a migliaia (principalmente in Polonia, Israele e nei tre stati baltici), gli Integrazionisti Atlantici si sono arresi o mantengono un profilo molto basso. Gli agenti stranieri (persone pagate dagli interessi stranieri) devono ora registrarsi, sono elencati come tali, e possono essere multati o addirittura incarcerati per aver infranto le leggi russe (finalmente!).
La Russia ha anche rifiutato completamente e categoricamente l’intera ideologia woke promossa dall’Egemonia mondiale.
Ancora più importante, la realtà di un Impero Anglo-Sionista che vuole soggiogare, colonizzare, schiavizzare e smantellare la Russia è ora diventata difficile da ignorare. In effetti questa guerra (contro l’Occidente Collettivo, non solo pochi ucronazisti!) è una guerra esistenziale per la Russia tanto quanto la Seconda Guerra Mondiale, quindi quei russi che si lamentano della mancanza di prosciutto crudo spagnolo nei negozi russi devono svegliarsi e confrontare le loro attuali “difficoltà” con ciò che i loro genitori e nonni hanno sofferto durante la Seconda Guerra Mondiale (e puoi ancora trovare prosciutto crudo spagnolo in Russia, solo ad un prezzo più alto di prima; ci sono anche ottimi sostituti locali!).
Qui voglio esprimere i miei più sentiti ringraziamenti ai Neoconservatori statunitensi, ai lemming dell’UE, ai nazisti della NATO, ai papisti latini e a tutti gli altri odiatori della Russia che hanno generato una delle più grandi ondate di odio nella storia umana, e che ora hanno COSTRETTO tutti i russi ad una scelta fondamentale, ma vitale: resistere o perire.
A differenza della gente in Occidente (fino a poco tempo fa) e a differenza della gente in Ucraina (di nuovo, fino a poco tempo fa), molti russi hanno gradualmente cambiato il loro modo di pensare da “tempo di pace” a “tempo di guerra”. Anzi, direi addirittura che le cosiddette “sconfitte russe” a Bucha, Kharkov o Kherson hanno solo gettato altra benzina sul fuoco infuriato della rabbia russa: nel febbraio di quest’anno pochissimi russi avrebbero sostenuto di spegnere le luci in tutta l’Ucraina. Ma alla fine dell’estate lo stavano CHIEDENDO!
Quindi, la prossima volta che sentirete parlare di “sconfitte russe”, considerate quanto segue:
- il massiccio effetto di risveglio che queste “sconfitte” hanno avuto su una società russa (piuttosto viziata).
- il prezzo relativamente minuscolo pagato dalla Russia per queste ritirate tattiche (economia delle manovre delle forze, in realtà) e
- gli enormi costi di queste “vittorie” per la NATO
e decidete voi stessi se Putin è debole e indeciso o molto intelligente e astuto 🙂
Nessuno sa davvero come sarà la Russia nel 2023-2024-2025, ecc., quindi nessuno sa veramente che tipo di “sfera di civiltà russa” sta “offrendo” l’OMS al popolo ucraino. È quindi impossibile accertare se gli ucraini (che sono comunque ucraini, sono ancora un gruppo eterogeneo!) torneranno mai ad essere russi o meno. Alcuni probabilmente lo faranno. Molti probabilmente non lo faranno.
Una cosa per me è assiomatica: la Russia non dovrebbe occupare nemmeno un metro quadrato di terra “ucraina” se quella terra è per lo più popolata da ucronazisti. In effetti non vedo la necessità di “arrivare al confine polacco” o altri piani così grandiosi. Sì, la NATO potrebbe benissimo non dare alla Russia alcuna scelta (proprio come la NATO ha imposto alla Russia l’OMS!), ma allora spero in un rapido “dentro e fuori”. La Russia dovrebbe liberare solo coloro che vogliono essere liberati. Punto. Il resto può ignorarlo (se lasciano in pace la Russia) o ucciderlo (se minacciano la Russia).
La Russia vuole/ha bisogno di milioni di ucronazisti all’interno dei suoi confini? No!
La Russia può permettersi di pagare per la distruzione del paese 404? No!
Le autorità russe vogliono davvero essere responsabili non solo delle pensioni e dei programmi sociali, ma anche della legge e dell’ordine in una terra popolata da persone (armate!) che odiano appassionatamente la Russia? No!
Ma sono pienamente d’accordo sul fatto che il Banderastan debba essere completamente smilitarizzato e denazificato.
Il primo obiettivo può essere raggiunto senza dover mettere forze su ogni metro quadrato dell’Ucraina, mentre il secondo avverrà come una naturale conseguenza del primo: se tutto ciò che hai sono forze di polizia e SWAT, che senso ha giocare ai nazisti o parlare di “liberare la Crimea il prossimo anno”? E se qualche ucronazista residuo vuole leggere il Mein Kampf, e riesce a restare sveglio mentre lo legge, allora lasciaglielo fare. Che importa?
E poi ci sono i movimenti di popolazione. MILIONI sono partiti per l’UE e MILIONI sono partiti per la Russia. MILIONI di persone sono “andate via” anche quando la Crimea e l’LDNR si sono unite alla Russia. E ora che le luci sono spente, altri MILIONI se ne stanno andando (e solo il 20% prevede di tornare secondo le stime ucraine). Aggiungete a questo i 100.000 morti di Ursula von der Ballen, moltiplicatelo per un fattore di sicurezza 2 e probabilmente abbiamo già 200.000 morti e, quindi, circa 300.000-400.000 feriti in azione. È vero, “Ze” & Co. possono continuare a mobilitare ondate dopo ondate di civili, e la NATO può persino far sì che la maggior parte attraversi una sorta di addestramento di base (incluso l’addestramento avanzato per alcuni), ma questa non è una strategia sostenibile: la Russia ha molti più proiettili di artiglieria di quanti corpi gli ucraini, i polacchi, gli inglesi e tutti gli altri pazzi possano gettare nel tritacarne russo.
[Nota a margine: potreste chiedervi quale sia l’attuale piano Neocon degli Stati Uniti. Semplice: far uccidere il maggior numero possibile di ucraini, e poi accusare la Russia di genocidio e rovinare le economie dell’UE per eliminare un concorrente. A proposito, il piano A era attaccare l’LDNR, innescare il rovesciamento di Putin, mettere al potere un fantoccio e smembrare la Russia. Quel piano è fallito. Quindi quello che vediamo oggi è il Piano B degli Stati Uniti, eseguito dalla NATO e da alcuni idioti megalomani con dolori fantasma imperiali (UK + PL per non menzionarli).]
Ancora una precisazione: tutto questo vale anche per la Bielorussia, il Kazakistan e tutti gli altri vicini russi. Finora nessuno di loro ha mostrato la capacità di essere uno stato vitale e stabile. TUTTI loro hanno scelto quella che alcuni chiamano “multi-vettorialità”, cioè: chiedi protezione alla Russia e soldi agli USA.
La Russia ha bisogno di simili “amici” o “alleati”?
L’Iran, la Cina o persino l’Algeria non sono amici e alleati infinitamente migliori sotto ogni punto di vista?
Io dico che tutti questi paesi limitrofi si devono mettono d’accordo e fare una scelta fondamentale, perché se c’è una cosa che l’Euromaidan ha dimostrato oltre ogni ragionevole dubbio è che l’Occidente non permetterà mai a nessun paese di essere un buon vicino o partner sia dell’Occidente che della Russia.
Ora, soprattutto in seguito all’ondata di odio totale contro tutto ciò che è russo in Occidente, questo obbligo di scegliere una parte o l’altra è diventato un dato di fatto almeno finché l’Impero Anglo-Sionista (già morto) manterrà il suo (ancora molto reale) slancio e la sua capacità di corrompere le élite compradore che governano paesi senza sovranità o autonomia (l’intera UE per cominciare). Questo è il motivo per cui sia la Russia che la Cina cercano un mondo multipolare in cui tutti i paesi siano veramente sovrani, e le relazioni tra questi paesi siano determinate dallo stato di diritto internazionale.
Conclusione:
Non si tratta di Ucraina e Russia. Si tratta di una completa riorganizzazione del nostro intero pianeta, compresi il commercio internazionale e la finanza, le alleanze politiche e i valori culturali/spirituali.
Le due immagini seguenti riassumono bene il tutto, credo.
In questo momento, sia la Russia che l’Ucraina sono bersagli mobili che stanno subendo enormi cambiamenti. E non sto dicendo che russi e ucraini non possano essere fratelli o addirittura essere di nuovo una nazione. Sto dicendo che fare tali ipotesi sarebbe estremamente pericoloso e costoso.
Da qualche parte, più avanti lungo la strada, potrebbero esserci un’Ucraina e una Russia che vivono in un rapporto non troppo comodo come, diciamo, il Pakistan e l’India oggi, ma con un’Ucraina completamente smilitarizzata (per non parlare di una minaccia alla Russia con armi nucleari, che sia il Pakistan che l’India hanno, in modo che il parallelo arrivi solo fin qui). Sono abbastanza sicuro che i polacchi morderanno un pezzo di quello che rimane del Banderastan, e forse anche gli ungheresi. Infine, ritengo molto probabile che, in un modo o nell’altro, la Russia libererà la costa ucraina e revocherà l’attuale blocco della Repubblica Moldava Transnistriana (PMR) dove vivono circa mezzo milione di cittadini russi. Quindi potete praticamente visualizzare come sarà l’Ucraina quando i russi decideranno di fermarsi.
Ma, quando tutto sarà stato detto e fatto, spetterà al popolo ucraino decidere quale sfera di civiltà vuole abbracciare. La Russia non dovrebbe liberare coloro che abbracciano la loro schiavitù.
Il Saker
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Pubblicato su The Saker.is il 6 dicembre 2022
Traduzione in italiano a cura di Raffaele Ucci per Saker Italia
[le note in questo formato sono del traduttore]
https://www.youtube.com/watch?v=QWVbQmMEg_g
– Terza Roma, Quinta Puntata, L’Anticristo
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Nel XV secolo gli italiani a Mosca hanno lasciato due cose: il Cremlino e i cannoni. Mosca adesso è pronta a diventare Terza Roma e a compiere la sua missione: combattere l’Anticristo
https://www.youtube.com/watch?v=jt-MPRi-ivk
– Donetsk sotto attacco
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https://www.youtube.com/watch?v=2zLuUz39XKk
– La Rai spaccia per russi i bombardamenti ucraini su Donetsk
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La Rai come la Stampa. Anche loro accusano falsamenti i russi per bombardamenti che sono in realtà opera degli ucraini.
Senza vergogna
Il Saker si è superato nell’analisi che ovviamente non è mai oggettiva.
https://www.youtube.com/watch?v=f44qgDSIynw
– Bombe ucraine sul Donetsk, vittime civili. La verità dal Donbass di Francesca Donato
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si denuncia inoltre la grave persecuzione degli Ortodossi in Ucraina
Chi vuole la schiavitù se la tenga e vada dove vuole. Al di là di tutte le disquisizioni, la terra Ucraina è terra russa, Kiev e Odessa sono città russe ed è una mostruosità l’ipotesi di vederle nella UE, non credo per nessuna ragione che Putin lo permetterà.
https://www.youtube.com/watch?v=n3rhGKsmCww
– Aggiornamenti conflitto in Ucraina tra il 7 e l’8 dicembre, il discorso di Putin
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Stefano Orsi ha aggiornato ancora !
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Gli attacchi agli aeroporti di Engerls e Dyagilevo, i Tupolev TU-141, le ragioni e i rischi che hanno spinto la Russia ad agire, i precendenti casi, gli USA mettono le mani avanti, Il discorso di Putin al termine del Consiglio di sicurezza, gli errati calcoli della NATO sulle capacità russe, le nuove sanzioni della UE, ritorno sui discorsi della VdL e di Macron, perchè gli attacchi russi alle infrastrutture NON sono attacchi contro obiettivi civili e quindi NON sono crimini di guerra, ultimati i lavori e riaperto il ponte di Crimea, La situazione sui fronti.
—-,Vedo che Orsi ha compreso la gravità di quanto era accaduto due giorni prima con l’attacco con droni Ucro-Nato ai due aeroporti militari dove erano(sono ancora?) stazionati i velivoli strategici per il trasporto e (invio ai bersagli delle bombe nucleari).
Nello stesso blog del Colonel Cassad non si era colto la gravità del fatto tant’è, o la si era sminuita, quando ci si era soffermati a valutare i danni ed i decessi-ovviamente- dei militari che si trovavano nei pressi degli aerei.
Non ci sarà alcuna risposta atomica dalla Russia ma i nostri media nazionali se ne sono usciti con (minaccia atomica di Putin etc, intendendo che ci sarebbe stata ?)
Il consiglio di sicurezza russo che ne è seguito conferma la gravità del caso e dobbiamo attenderci
almeno due possibili reazioni:
A) distruzione di massa di tutti gli aeroporti militari ucraini;
B)-distruzioni di tutti i convogli militari che entrano dai valichi dei Paesi Nato.
Qualcuno si chiederà perché non lo hanno fatto prima?
Risponderei che occorreva attendere una reazione contro il governo di Kiev della popolazione ucraina ai dolori della guerra che non è ancora venuta e ciò indica che gli abitanti delle grandi città dal 2014 ad oggi hanno appoggiato la politica di soppressione delle popolazioni russofone il che implica che sostenevano e sostengono la linea politica neo-nazista del governo da parte degli USA/Nato.
Gli USA non osano mai ingaggiare guerre da soli perché temono che i crimini di guerra che compierebbero emergerebbero alla luce del sole ed avrebbero da fare i conti contro un’opinione pubblica mondiale avversa che li condannerebbe ad una Sanzione perenne di Ostracismo.Essi hanno sempre bisogno di complici che hanno schiavizzato con la fondazione della Nato.
9 dicembre 2022(-venerdì)-
Analisi acuta come sempre.
Peccato che il furore anticattolico dell’autore lo trascini a giudizi sul tema tanto ingenerosi quanto ridicoli (attribuendo ai “papisti latini” l’odio che in realtà cova lui stesso), ma nessuno è perfetto.
Bravo, concordo.
Vorrei far notare al Saker, che di sicuro conosce benissimo la cosa, quanto sia debitrice la situazione attuale al Piano Sionista di una Kazaria 2.0: Zelensky lo sta attuando con impeto molto Jewish quando si tratta di sterminare goy per interposta persona.
Inoltre, non sottovaluterei la composizione etnica e religiosa della ‘cabina di regia’ al Kremlino. Anche qui qualche sospetto è d’ obbligo. Non esistono solo integrazionisti atlantici nella IV colonna.
Per ultimo, ai cattolici che criticano il Saker sulla base di un suo preteso furore anticattolico, direi di guardare bene la cartina politica pre-Maidan, unirla alla composizione religiosa dell’ Ucraina, informarsi bene sugli Uniati e su cosa dicono e fanno sia laggiù che in Bielorussia…e da ultimo chiedersi dove sia partita la reriviscenza ucronazi nei tempi recenti. Portebbero avere delle sorprese: mai dimenticare la ‘doppia verità’ del cardinal Bellarmino.
Così tanto per chiarire alcune cose.
Ah, accusatemi pure di furore anticattolico. Avete pienamente ragione.