Dalla morte di Vitalij Čurkin vedo sempre più speculazioni sul fatto che i diplomatici russi siano stati uccisi (ecco degli esempi qui e qui [in Inglese]). Questo è estremamente improbabile e considero queste speculazioni basate sull’ignoranza e una forma di “clickbaiting” [in italiano]. Ecco perché:
- E così in un mese sono morti quattro alti diplomatici russi. Considerando il numero di diplomatici che la Russia ha in tutto il mondo, questo si può difficilmente definire uno tsunami.
- Sono morti ad Ankara (omicidio), Atene (per cause naturali [in Russo]), Nuova Delhi (per malattia) e New York (attacco di cuore). Non vi è alcuno schema, nessun modus operandi, nessun legame comune tra questi uomini e le loro morti.
- Durante la Guerra Fredda gli Americani e i Sovietici avevano un accordo secondo il quale non avrebbero attaccato gli uni il personale dell’altro, semplicemente perché ogni attacco del genere avrebbe innescato ritorsioni immediate, che entrambe le parti volevano evitare. Non c’è assolutamente nulla che suggerisca che sia cambiato qualcosa.
- Uccidere i diplomatici è inutile. Non prendono davvero le decisioni, ma il loro valore simbolico è immenso. Quindi il vantaggio di ucciderli è pari a zero, e il costo è potenzialmente una guerra nucleare.
- La Russia non è l’Autorità Nazionale Palestinese, che ha dovuto chiedere una perizia francese per stabilire la vera causa della morte di Yasser Arafat. Se qualcuno avesse ucciso dei diplomatici russi i Russi avrebbero inevitabilmente scoperto chi è stato e perché, e la rappresaglia sarebbe stata terribile (tutti, ripeto, tutti i leader Takfiristi ceceni sono ormai stati uccisi dai Russi, come sono state annientate le unità che hanno ucciso il pilota russo in Siria e come sono stati uccisi i leader più importanti dei Takfiristi ad Aleppo).
Le coincidenze accadono e non tutto è il risultato di una cospirazione. In questo caso, ci sono esattamente zero prove che esista un complotto ordito da qualcuno per uccidere i diplomatici russi, e diffondere voci in tal senso è inutile ed è fonte di distrazione dalle questioni importanti.
Il Saker
AGGIORNAMENTO: va bene, non sono stato convincente, perciò mi permetto di provare qualcosa di diverso: chiamare due autorità in mio soccorso. In primo luogo, Carl Sagan che era solito dire “affermazioni straordinarie richiedono prove straordinarie”. In questo caso, l’affermazione è assolutamente straordinaria: l’omicidio di un alto diplomatico è fondamentalmente un atto di guerra. Per quanto riguarda le prove, al momento in cui scrivo sono esattamente ZERO. Niente. Nisba. Nihil. La mia prossima autorità competente è Guglielmo di Ockham, che ha scritto “Entia non sunt multiplicanda praeter necessitatem”, che tradotto alla buona significa più o meno “la spiegazione più semplice è la migliore”. Per esempio, anche se è sicuramente *possibile* che i diplomatici russi siano stati uccisi, è molto più probabile che siano semplicemente morti. Naturalmente, non posso provare il contrario. Ma al momento io ripeto che queste speculazioni si basano sul nulla, che non vi è alcuna prova, e che l’affermazione è veramente straordinaria. Il semplice speculare sulla base di un campione statisticamente irrilevante e arrivare ad ipotesi di vasta portata semplicemente non è “analisi”. Nel migliore dei casi, si tratta di pettegolezzi. Francamente, sono scioccato e perfino deluso dal fatto che così tanti sembrano dimenticarsi della totale mancanza di sostegno probatorio, o di una qualsiasi “prova”, a favore di questa ipotesi.
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Articolo pubblicato su The Saker il 22 febbraio 2017
Traduzione in Italiano a cura di Raffaele Ucci per SakerItalia.
[Le note in questo formato sono del traduttore]
Tre “coincidenze” diventano una prova!
Scusate, uno su quattro almeno è stato ucciso !!
E non dimentichiamoci di Mikhail Lesin che nel novembre 2015 è morto in albergo a Washington .. inizialmente morte attribuita a infarto, oggi sappiamo dovuta a traumi..
Mikhail Lesin (57 anni), morto a Washington il 05 Novembre 2015.
Inviato negli Stati Uniti dal Presidente Putin quale collegamento personale con i massimi funzionari dell’intelligence del regime di Obama sui negoziati su “circostanze/fatti” dell’abbattimento del Volo 9268 sull’Egitto da parte dello Stato islamico. L’ultimo dispaccio di Mikhail Lesin a Mosca prima della morte, il rapporto continua, descriveva l’incontro “polemico/argomentativo” con funzionari del regime di Obama, che minacciavano la Federazione per il tentativo di Mosca di riportare in Russia i due “contractor” statunitensi catturati nello Yemen, che il SVR “associa” ai terroristi dello Stato islamico che hanno abbattuto, rivendicandolo, il volo 9268.
Trovato morto, nel novembre 2015, in un hotel di Washington, il Dupont Circle: ucciso da un attacco cardiaco, disse la sua famiglia e riportarono le agenzie russe. Una versione dei fatti completamente ribaltata dalle rivelazioni dei medici legali americani, secondo cui Lesin sarebbe morto per colpi alla testa subìti dopo aver riportato anche lesioni al collo, al busto, alle braccia e alle gambe.
Sulle circostanze della morte di Lesin la deposizione dei medici americani – rilasciata insieme al dipartimento di polizia di Washington – non fornisce ulteriori dettagli ma, come ha chiarito il portavoce della polizia Hugh Carew, l’inchiesta sul caso rimane aperta. Nessuno parla più di morte naturale. Sui suoi sviluppi, chiarisce da Mosca la portavoce del ministero degli Esteri Maria Zakharova, la Russia “attende spiegazioni e dati ufficiali da Washington”.
Qui Saker si sbaglia, le danze sono state aperte ad Ankara (omicidio) ed è ovvio che non si poteva compiere un omicidio plateale a settimana. Anche perché tutte le regole non scritte sono saltate. Non si rispetta più nemmeno la sovranità degli stati, figuriamoci il resto, senza dimenticare il fatto che uno pseudo ordine internazionale non esiste, vige caos,guerre (a bassa intensità per ora), la legge della giungla, ormai da alcuni anni.
Che qualcuno (neocons) tenti di scatenare una guerra nucleare, a me pare scontato. Ovvio anche il fatto, che Putin non scateni la fine del mondo (letteralmente) per pochi omicidi.
Cinsiderando Lesin gli assassinati ufficiali sono 2 su 5… aggiungiamo le minacce dirette ricevute a seguito dell’intervento russo in Siria, minacce dirette in cui si prevedevano azioni coperte volte a far pagare un alto prezzo in vite umane, e il caso Churkin capita troppo a fagiolo. L’ambasciatore aveva attivamente intralciato le iniziative USA sulla Siria.. sarebbe stato un bersaglio perfetto e guarda caso gli è preso un infarto.
Con Churkin saremmo a 3 su 5…
Possibile che per gli altri due si tratti di coincidenze, ma non è affatto ragionevole pensare che gli USA siano estranei in tutti i 5 casi, per rispetto di Ockham e del suo rasoio..
Considerando il volo 9268 abbatuto sull’Egitto (31 Ottobre 2015) bisogna aggiungere ufficialmente altri 219 Russi, vittime dell’ISIS il quale è stato smascherato ufficialmente essere finanziato e gestito dagli USA!!! Quindi siamo a 221 uccisi ufficialmente contro 3 “coincidenze”!
A ciò che dice Nicola vorrei aggiungere i poveri morti del coro dell’Armata Rossa, e penso anche all’autista di Putin. Givi, Motorola…come si fa a parlare di coincidenze
In questo caso sarebbe ingenuo credere alle coincidenze perché la tensione è palpabile e forte è il risentimento per l’accresciuta potenza militare che ha messo gli USA in grave difficoltà. Inoltre La Russia di Putin la sua guerra la sta giocando in modo magistrale anche sul piano diplomatico, da qui la necessità americana di sottrarre al fronte nemico i “soldati” altamente professionali che la guerra gliela stanno facendo perdere.