Sergei Glazyev , e’ un prominente economista e uno dei pensatori politici più importanti e più influenti della Russia nonche’ scrittore su questioni internazionali

I media occidentali abitualmente definiscono Glazyev come un “consigliere di Putin”. Questo fraintende totalmente sia il suo ruolo che la sua importanza. Glazyev e’ formalmente un “consulente presidenziale”, ma nel contesto russo tale titolo significa poco e non vuol dire che Glazyev abbia influenza sulla politica del Cremlino. Piuttosto, ciò che rende Glazyev importante è il fatto che le sue idee hanno ampia risonanza in Russia, comprese le elites. Inoltre, Glazyev articola con vigore cio’ che molti russi sentono e pensano .

Se si vuole comprendere il pensiero corrente delle élites russe basta ascoltare Glazyev – praticamente nessuno riflette i loro atteggiamenti meglio di lui. Glazyev è stato un importante commentatore sulla crisi ucraina e in questa intervista illustra una visione di essa condivisa dalla maggioranza della popolazione. Che si può sintetizzare come segue:

1.  L’attuale governo di Kiev è patologicamente russofobo e ha una ideologia neonazista genocida che si rivolge specificamente ai russi .

2.  Cio’ rende impossibile la convivenza pacifica tra russi e ucraini in Ukraina e altrettanto impossibili le buone relazioni tra i due paesi finché questo regime resterà al potere. Il che’ rende una guerra praticamente inevitabile.

3.  Il regime ha assunto e mantiene il potere tramite la violenza e il terrore ;

4.  Il regime deve la sua ragione di essere al sostegno e alla sponsorizzazione occidentale – il tutto fa parte di un’aggressiva strategia occidentale volta a indebolire la Russia

Sergei GlazyevSeguono estratti di un’intervista di Glazyev redatti e pubblicati sul blog di Vladimir Suchan: Logos Politikos. Dal punto di vista ideologico, la guerra ucraina è alimentata dal nazismo e dalla propaganda della giunta di Kiev, impegnata ad instillare nella mente del pubblico una visione misantropica dei propri oppositori. Gli oppositori sono bersaglio per confronti bestiali; e’ loro negato il diritto di parlare e di esprimere il proprio pensiero, a costo di pestaggi e arresti. E’ consentito bruciare vivi gli oppositori, e l’esercito ucraino ha ordine di non esitare a ucciderli. I leader del regime di Kiev hanno promosso pubblicamente il massacro di quei cittadini ucraini nel Donbass che hanno il coraggio di esprimere dissenso .

Mentre distribuiva premi tra i macellai di Slavyansk, il cosiddetto presidente Poroshenko ha apertamente definito loro vittime come ” non-umani.” Il capo del governo Arsenij Yatsenyuk, nelle sue dichiarazioni pubbliche, ha chiamato “sub-umani” i russi dell’est dell’ Ucraina .  Il loro principale avversario politico prima del conflitto politico – Yulia Timoshenko – ha affermato che il Donbass meritava bombardamento atomico. Il terzo tra i candidati alle elezioni presidenziali, Oleg Lyashko ha partecipato personalmente all’organizzazione di repressioni contro i cittadini russi in Ucraina. In breve, la giunta Kiev manifesta un pieno consenso neo-nazista per quanto riguarda il genocidio dei cittadini russi, che sono stati spogliati di tutti i diritti umani, compreso il diritto alla vita.

La semantica nazista crea le principali tensioni del conflitto e giustifica l’uso della violenza nel tentativo di affrontarlo.

Il nazismo giustifica sempre la violenza contro altri gruppi etnici, etichettati come razze di serie B, contro le quali nessun crimine è inammissibile.

Questa è esattamente la via scelta dal regime di Kiev per fomentare odio verso coloro che sono in disaccordo con (quella che si può definire come) l’esclusività ucraina.

Paradossalmente, l’esclusività coinvolge tutti i russi, perché gli altri popoli, europei e mondiali, non hanno mai sentito parlare di una nazione ucraina. Nel mondo al di fuori dell’Ucraina coloro che sono nati nel territorio dell’ex Unione Sovietica, tra cui gli ucraini, i sono chiamati e considerati russi.

Nel frattempo, i capi della giunta Kiev e i loro media a libro paga, stanno proclamando la superiorità degli ucraini su russi, in piena conformità con i principi nazisti. I russi sarebbero nati schiavi e come tali, degni di nessun destino altro che lo sfruttamento spietato nell’interesse degli ucraini.

I cittadini di etnia russa, residenti in Ucraina non hanno avuto altra scelta che prendere le armi per difendersi dai neonazisti.

L’esperienza storica internazionale e l’esperienza propria della Russia forniscono prove convincenti che il nazismo si può resistere solo con la forza. I nazisti non comprendono altro linguaggio. La cosa non dovrebbe sorprendere: la differenziazione dei diritti umani basata sulla razza è incompatibile con lo stato di diritto.

È interessante notare che nessuno dei leaders ucraini in carica e appoggiati al nazismo, è di etnia ucraina. Sono tutti di origine e mentalità lontane dall’Ucraina e dai collegati legami culturali, storici e spirituali.

Forse questo è il motivo per cui non hanno alcuna remora morale o autocritica, e dimostrano indicibile crudeltà contro il proprio popolo.

Hanno cercato di affermarsi come fuehrers nazisti, coinvolgendo i loro seguaci in omicidi di massa dei cittadini, facendo dei nazisti la nuova élite del paese, e del popolo un gregge muto e obbediente.

In un articolo intitolato “Errori Nazisti” l’autore, Alexander Rogers, dimostra in modo convincente che il culto della violenza è la caratteristica fondamentale dei nazisti ucraini.

Con il loro grado di crudeltà insensata e la loro misantropia hanno superato i loro idoli hitleriani. Han trovato un piacere speciale nel mettersi in posa fotografica vicino ai corpi carbonizzati dei residenti Odessa bruciati vivi. O gioiscono apertamente per le uccisioni di bambini e donne in Slavyansk.

Come dice lo stesso autore, la società ucraina ha sviluppato tutti i quattordici tratti essenziali del nazismo, che il filosofo italiano di spicco, Umberto Eco, indicò qualche tempo fa.

Il culto della forza, il disprezzo per i deboli, la condanna del pacifismo come una forma di tradimento, sono molto importanti per comprendere il modo in cui il conflitto si sta svolgendo. E spiega anche perché i negoziati per cessare le ostilità e risolvere la crisi in Ucraina non hanno raggiunto alcun risultato.
Qualunque legislatore, giornalista o anche semplice passante che osi criticare le azioni dei nazisti ucraini è immediatamente umiliato e picchiato, e i servizi speciali ucraini avviano immediatamente un procedimento penale.

Anche questo e’ pienamente conforme a una delle caratteristiche chiave del nazismo che Umberto Eco ha identificato – “Il dissenso è tradimento.”

Il nazismo ucraino è la principale forza motrice della violenza in Ucraina in generale e delle operazioni punitive, in particolare nel Donbass.
Per gli odierni burocrati europei, l’Ucraina non è altro che una fonte di manodopera a basso costo, un mercato per le merci europee, una discarica per i rifiuti industriali, e un cortile per le industrie ecologicamente pericolose.

E ‘difficile immaginare come un qualunque leader nazionale e razionale, sinceramente preoccupato per gli interessi nazionali, voglia firmare qualcosa di simile all’ accordo di associazione dell’Ucraina con l’Unione europea. E’ un accordo che unilateralmente delega alla controparte le funzioni sovrane del proprio stato, compresi gli scambi economici con l’estero, insieme alla politica estera e di difesa.

Per di piu’, e’ un accordo che imbavaglia e restringe la competitività dell’economia ucraina e logora alla base la sua bilancia dei pagamenti.

Il nazismo ucraino rappresenta un’evoluzione dei conflitti di aggressione occidentale contro la Russia. Questo spiega la sua incredibile ascesa.

Senza una politica coerente perseguita dagli Stati Uniti e dai suoi alleati della NATO, il nazismo ucraino non sarebbe mai emerso e cresciuto, perché ne mancavano i presupposti oggettivi.

Ma la sponsorizzazione massiccia di un gruppo di organizzazioni nazionaliste e un coerente impegno a coltivare odio nei confronti della Russia ha funzionato. I leaders nazionalisti del paese non si preoccupano della discrepanza tra la loro ideologia e la realtà storica. …

Infine, siccome il sistema finanziario ed economico nazionale non può essere tenuto in equilibrio senza un potente e crescente sostegno esterno, gli Stati Uniti sono oggettivamente costretti ad aumentare le tensioni militari e politiche e, infine, a scatenare una guerra mondiale.

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