Introduzione:
In base a qualsiasi metodo di misura, il 2014 è stato un anno davvero storico, che ha visto enormi sviluppi, direi persino tettonici. L’anno si conclude con instabilità molto elevata, e il futuro sembra difficile da indovinare. Non ritengo che nessuno possa tranquillamente prevedere cosa accadra’ l’anno prossimo. Allora, quel che mi propongo di fare oggi è molto più modesto. Voglio esaminare alcuni degli eventi chiave del 2014 e considerarli come vettori, ciascuno con direzione e grandezza specifica. E poi guardero’ in quale direzione una serie di attori chiave (paesi) si sia “spostata” quest’anno e con quale grado di intensità. Dopodiche’ voglio vedere se è probabile che essi cambino rotta o determinazione. Infine, sommando tutti i “vettori” di tali attori chiave (paesi), voglio calcolare e vedere quale vettore risultante otterremo, per il prossimo anno. Considerando il gran numero di “incognite sconosciute” (per citare Rumsfeld) questo esercizio non si tradurrà in alcun tipo di vera previsione, ma la mia speranza è che si riveli un riferimento analitico utile.
L’evento più importante ed i principali attori
Una analisi generale del 2014 dovrebbe includere la gran parte delle maggiori nazioni del pianeta, ma ciò sarebbe troppo complicato e, in ultima analisi, inutile. Penso che il maggior evento del 2014 sia, indiscutibilmente, la guerra in Ucraina. Questa crisi non ha soltanto sovrastato l’attacco Anglo-Sionista alla Siria ancora in corso, ma ha contrapposto le due sole superpotenze nucleari del mondo (Russia e USA) direttamente una contro l’altra. E sebbene alcune nazioni lontane hanno avuto un leggero impatto sulla crisi ucraina, specie fra i BRICS, non credo che una dettagliata discussione della politica interna di Sud Africa o Brasile potrebbe contribuire molto. Ecco perciò la breve lista degli attori chiave il cui ruolo richiede una analisi completa. Essi sono:
- Gli USA
- La Junta Ucraina
- I Novorussi (DNR+LNR)
- La Russia
- L’Unione Europea
- La NATO
- La Cina
Ritengo che questi sette attori rendino conto del 99,99% degli eventi in Ucraina e che sia cruciale l’analisi delle loro posizioni per ognuno di essi. Perciò li prenderemo uno alla volta.
1 – Gli USA
Di tutti gli attori della crisi attuale, gli Stati Uniti sono di gran lunga i più consistenti e coerenti. Zbigniew Brzezinski, Hillary Clinton e Victoria Nuland sono stati molto chiari sugli obiettivi americani in Ucraina:
Zbigniew Brzezinski: “Senza l’Ucraina la Russia cessa di essere impero, mentre con l’Ucraina – prima comprata e poi soggiogata, si trasforma automaticamente in un impero … (…) il nuovo ordine mondiale sotto l’egemonia degli Stati Uniti è stato creato contro la Russia e con i frammenti della Russia. L’Ucraina è l’avamposto occidentale per impedire la riformazione dell’Unione Sovietica.
Hillary Clinton: “C’è un movimento di ri-Sovietizzazione della regione (…) Non sarà denominato come tale. Sta per essere chiamato un’ unione doganale, o Unione Eurasiatica o simile, (…) Ma non commettiamo errori di valutazione. Sappiamo che qual’è l’obiettivo e stiamo cercando di utilizzare i modi efficaci per rallentarlo o prevenirlo
Victoria Nuland: “A Fanculo l’Europa”
Tra i tre, questi mammasantissima americani hanno chiaramente e senza ambiguità definito l’obiettivo primario degli Stati Uniti: assumere il controllo dell’Ucraina per impedire alla Russia di diventare una nuova Unione Sovietica, indipendentemente da ciò che l’UE potrebbe averne a dire. Certo, ci sono stati altri obiettivi secondari che ho elencato nel giugno di quest’anno 2014 (vedi qui):
Come promemoria, quali sono stati gli obiettivi degli Stati Uniti in Ucraina: (in nessun ordine particolare)?
1. Rompere i legami tra Russia e Ucraina
2. Installare a Kiev un regime russofobico, fantoccio della NATO
3. Cacciare i russi dalla Crimea
4. Trasformare la Crimea in una portaerei inaffondabile degli Stati Uniti / NATO
5. Creare una guerra fredda versione 2 in Europa
6. Devastare ulteriormente le economie dell’UE
7. Assicurare lo status dell’UE come “US protettorato / colonia”
8. Castrare una volta per tutte le politiche estere dell’UE
9. Politicamente isolare la Russia
10. Mantenere il dominio mondiale del dollaro
11. Giustificare enormi budgets di sicurezza militari
Ho colorato gli obiettivi in base alle seguenti categorie:
Raggiunto – nero
Ancora possibile – troppo presto per chiamare – blu
Compromessa – rosa
Fallito – rosso
Condizioni attuali e classifica. 1 “realizzato”, 5 “possibile, 2″ compromesso “e 3” non riuscita “.
Ecco come vorrei ri–segnare gli stessi obiettivi di fine anno:
1. Rompere i legami tra Russia e Ucraina
2. Installare a Kiev un regime russofobico, fantoccio della NATO
3. Cacciare i russi dalla Crimea
4. Trasformare la Crimea in una portaerei inaffondabile degli Stati Uniti / NATO
5. Creare una guerra fredda versione 2 in Europa
6. Devastare ulteriormente le economie dell’UE
7. Assicurare lo status dell’UE come “US protettorato / colonia”
8. Castrare una volta per tutte le politiche estere dell’UE
9. Politicamente isolare la Russia
10. Mantenere il dominio mondiale del dollaro
11. Giustificare enormi budgets di sicurezza militari
Nuova classificazione: 6 “raggiunto”, 1 “possibile”, 1 “compromesso” e 3 “fallito”
A prima vista, questo è un chiaro successo per gli USA: da 1 a 6 obiettivi raggiunti con egual numero di “obiettivi falliti”, è un ottimo risultato a breve termine. Tuttavia, uno sguardo più attento rivelerà qualcosa di fondamentale: tutti i successi degli Stati Uniti sono stati raggiunti a scapito dell’UE e nessuno contro la Russia. Non solo, ma gli Stati Uniti hanno fallito nel loro obiettivo principale: evitare che la Russia diventi una superpotenza. Prima di tutto perché la politica degli Stati Uniti si è basata su un assunto estremamente sbagliato: che la Russia avesse bisogno dell’Ucraina per riacquistare il ruolo di superpotenza. Questo monumentale errore di calcolo ha causato un risultato molto negativo per gli Stati Uniti: il dollaro è ancora molto minacciato, più di un anno fa in realtà.
La cosa è così importante che io lo ripeto ancora una volta: l’Impero Anglo-Sionista basa tutta la sua strategia ucraina su un assunto completamente sbagliato: che la Russia “avesse bisogno” dell’Ucraina. La Russia non ne ha bisogno, e lo sa. Come vedremo in seguito, molti degli eventi chiave di quest’anno sono il risultato diretto di questo fondamentale errore di calcolo.
Gli Stati Uniti si trovano di fronte a un paradosso: “vittoria” in Ucraina, “vittoria” in Europa, ma fallimento nel bloccare una Russia in rapido sviluppo. Peggio ancora, queste “vittorie” sono state acquisite ad un prezzo molto alto, che includeva creare tensioni all’interno dell’UE, che minaccia il futuro del settore del gas shale US, e alienando molti paesi alle Nazioni Unite. E trovarsi profondamente coinvolti con un regime nazista, il principale sospettato nell’abbattimento del volo MH17, e costretti a subire le conseguenze di un prezzo artificialmente basso dell’oro. Ma la peggiore conseguenza della politica estera degli Stati Uniti in Ucraina è stata la creazione di un’alleanza strategica russo-cinese, chiaramente diretta contro gli Stati Uniti (su questo ritorneremo anche dopo).
Possono gli USA mantenere la rotta nel prossimo anno? E’ difficile da prevedere, ma direi che in termini di direzione, la politica degli Stati Uniti rimarrà la stessa. È la portata (nel senso della volontà / energia per perseguire) di questa politica che è dubbia. Tradizionalmente, le politiche degli Stati Uniti sono in genere molto intense a breve termine, ma non hanno la capacità di resistenza a lungo termine. Non c’è ragione di credere che questo caso sarà diverso. Inoltre, la politica estera degli Stati Uniti è probabilmente e semplicemente incapace di immaginare un approccio diverso. Gli Stati Uniti in realtà non hanno una politica estera vera e propria, oltre a diramare ordini e direttive ai loro stati vassalli e minacce a tutti gli altri. Infine, così come alcune banche sono considerate “troppo grandi per fallire” la politica degli Stati Uniti verso l’Ucraina è “troppo insana per essere corretta.” Sicché’ qualsiasi cambiamento di rotta si tradurrebbe in una perdita importante da parte di un impero che davvero non può permettersi un’altra umiliante sconfitta in questo momento. Oppure, quando i costi politici e finanziari di questa politica diventassero proibitivi, gli Stati Uniti potrebbero considerare la possibilità di “dichiarare vittoria e andarsene” (una pratica americana ben collaudata) e lasciare alla UE di venire a capo del disordine. C’è anche il rischio concreto di uno scontro diretto con la Russia, che potrebbe indurre alla pausa chi in America decide sulla guerra. La guerra è possibile, ma ritengo che gli Stati Uniti cercheranno di giocare fino all’ultima carta prima di scatenare un conflitto su vasta scala tra l’Ucraina e la Russia.
Perché gli Stati Uniti vorrebbero la guerra? Immaginate questo:
Una guerra su vasta scala fra Russia e Ucraina
Agli ucraini e’ stato detto detto di attaccare di nuovo la Novorussia. Questa volta, gli Ucraini sono più numerosi, meglio equipaggiati e il loro attacco è pienamente inquadrato, se non fisicamente eseguito, da “consiglieri” American e ufficiali dell’esercito americano in pensione.
Considerate inoltre che gli ucraini è dato il pieno supporto di intelligence da parte degli Stati Uniti / NATO e che il loro progresso è monitorato 24/7 da comandanti US e della NATO, che li aiuteranno nello spiegamento dell’attacco. Infine, supponiamo che i Novorussi siano sopraffatti dalla vastità e dalla rapidità dell’ attacco e che Lugansk e Donetsk vengano rapidamente circondate. A questo punto i russi affronterebbero una scelta difficile: o abbandonare la Novorussia ai nazisti o intervenire. La prima opzione sarebbe politicamente catastrofica per Putin, e non “risolverebbe” nulla. La giunta ucraina, gli Stati Uniti, l’Unione europea e la NATO hanno tutti chiaramente e ripetutamente dichiarato che non accetteranno mai la reintegrazione di Crimea nella Russia. Inoltre, se i russi lasciassero che i nazisti invadessero la Novorussia, il prossimo passo logico per gli ucraini sarebbe di spostarsi a sud e ripetere la stessa operazione in Crimea. A quel punto la Russia non avrà nemmeno una scelta e sarà costretta a coinvolgere gli ucraini per difendere la Crimea. Quindi, se i russi si rendono conto che gli ucraini sono intenti a spingere a qualunque costo, allora per la Russia sarebbe molto meglio affrontare gli ucraini sulla Novorussia piuttosto che sulla Crimea.
Se i russi interverranno direttamente per salvare il Donbass dai nazisti, gli ucraini non avranno alcuna chance e lo sanno tutti. I russi sconfiggerebbero molto rapidamente le forze ucraine. Tale mossa russa sarebbe accolta da una campagna mediatica massiccia, denunciando l’ “invasione” russa. Kiev probabilmente dichiarerebbe l’Ucraina in stato di guerra. In tal caso le operazioni di combattimento probabilmente sconfinerebbero in altre parti dell’Ucraina o anche in Russia. Gli ucraini potrebbero , per esempio, cercare di colpire aeroporti Russi vicino a Rostov o in Crimea.
Qualunque cosa gli ucraini decidessero, è certo che non avrebbero nulla da perdere in un ulteriore aggravamento della situazione. Militarmente, la Russia può facilmente gestire qualsiasi azione gli ucraini intraprendessero. Comunque non prevedo che i russi si spingano fino a Kiev o al fiume Dnieper, anche se potessero. E’ piu’ probabile che facciano quanto hanno fatto a Saakashvili nel 2008 – proteggere la regione attaccata e combattere per il tempo necessario a disarmare il nemico (nel 2008 la Russia avrebbe potuto facilmente occupare tutta la piccola Georgia, ma finì per ritirarsi all’interno delle linee dell’Ossezia e dell’Abkhazia).
Tale vittoria russa sarebbe una sconfitta militare per Kiev, ma non per gli Stati Uniti. Gli americani avrebbero la ‘prova’ di un’ “aggressione” imperialista della Russia e quindi dichiarare che l’Unione europea ha bisogno della “protezione” dall’ “orso russo”. Gli Stati Uniti otterrebbero finalmente la guerra fredda v2 tanto desiderata, i politici europei ci starebbero, al fine di terrorizzare la propria popolazione, si svilupperebbe una “meravigliosa” corsa agli armamenti, nonché’ una situazione duratura di estrema tensione dell’Europa contro la Russia. Anche per la giunta a Kiev, una sconfitta militare potrebbe essere una splendida occasione per darne la colpa alla Russia e un modo per ottenere il consenso della popolazione a raggrupparsi contro l’”aggressore”. Una guerra tra la Russia e l’Ucraina potrebbe anche giustificare l’introduzione della legge marziale e una repressione massiccia e feroce contro gli “agenti russi” (vale a dire qualsiasi opposizione) che sarebbero designati come “sabotatori” e responsabili per l’inevitabile sconfitta ucraina.
In Ucraina e in Russia circola una battuta di umorismo nero, dove si dice che “gli USA combatteranno la Russia fino all’ultimo ucraino”. Cio’ potrebbe accadere esattamente, in quanto questa opzione offre un sacco di grandi vantaggi per gli Stati Uniti. Innanzitutto e’ una proposta win–win: o gli ucraini si riprendono la Novorussia e poi lo stesso piano può essere ripetuto in Crimea, o vengono sconfitti dalla Russia. In questo caso la crisi conseguente offrirebbe enormi vantaggi per le ambizioni imperialistiche degli US.
Ora diamo un’occhiata alle opzioni per la giunta ucraina.
2 – La Junta Ucraina
Per il regime nazista attualmente al potere le cose non stanno andando bene, e se non cambia qualcosa è destinato al disastro: la Crimea è perduta, il Donbass sta lentamente ma inesorabilmente costruendo le basi per diventare uno Stato, l’economia è praticamente morta e i “buchi nella diga” sono sempre più difficili da turare. Un’esplosione di sommosse popolari è inevitabile. Peggio, ci sono esattamente *zero* prospettive future per l’economia ucraina e un default ufficiale è quasi inevitabile. Quindi che cosa può fare la junta?
E’ fondamentale ricordare che nessun politico ucraino ha alcun potere reale, nemmeno Poroshenko, Yatsenyuk o Turchynov. I veri governanti sono l’ambasciatore degli Stati Uniti e il capo stazione della CIA a Kiev. Queste sono le persone che realmente amministrano la junta nazista per conto del Dipartimento di Stato degli Stati Uniti e dei suoi interessi imperiali. Per quanto riguarda i membri della junta, capiscono tutti perfettamente che il loro futuro dipende al 100% dall’essere fedeli servitori dell’Impero Anglo-Sionista. Comprendono tutti che sono andati al potere attraverso un colpo di stato del tutto illegale, che le elezioni organizzate quest’anno sono state una farsa totale, e che presto dovranno usare misure repressive contro la loro stessa popolazione solo per rimanere al potere.
Ultimo, ma non meno importante, queste sono le persone che non solo hanno usato armi chimiche, bombe a grappolo e persino missili balistici contro il loro stesso popolo, ma che hanno anche mandato le proprie forze armate a farsi massacrare in “sorprese” inutili e criminalmente irresponsabili su ordine di Poroshenko (il tentativo di accerchiare la Novorussia e di tagliarla fuori dal confine russo). Stiamo parlando di criminali di guerra incalliti, gente senza coscienza alcuna, psicopatici senza alcun orientamento morale. Queste sono le persone che hanno parlato di un “barbecue di insetti” a Odessa, quando più di 100 persone sono state torturate a morte o bruciate vive, e che ridacchiavano sull’ abbattimento nel posto sbagliato del volo MH17 (video di Kolomoisky). In realtà, sono impegnati in una campagna razzista di odio.
Date un’occhiata a questi posters che sono stati recentemente esposti a Kiev come parte di un concorso di manifesti patriottici. Se una foto vale mille parole, un semplice sguardo vi dirà tutto quello che dovete sapere sulla visione del mondo della junta nazista: (nota: ho tradotto il significato degli slogans).
I russi non devono parlare
Tutti insieme noi fermeremo il terrorismo russo
Dio parla con la voce della gente
‘Fanculo bastardi euroasiatici
Ogni schiavo deve svegliarsi in una bara
Prendere il passaporto russo ti fa diventare una checca euroasiatica
Non passare oltre, ammazza!
Devo spiegare l’ultimo: quello che si vede è un “Colorado beetle” (Leptinotarsa decemlineata) che ha colori simili a quelli presenti sul nastro russo di S. Giorgio [N.d.T.: che in Russia commemora, un tempo solo il soldato russo, e poi anche la vittoria sul nazifascismo]. In altre parole, questo poster dice che se si incontra un russo si dovrebbe ucciderlo.
Notate gli altri temi: Maidan è stata la voce di Dio, i russi sono “eurasiatici”, bestie che non dovrebbero avere alcun diritto, nemmeno il diritto di parlare o di vivere. Questo è esattamente lo stesso stile di propaganda usati da Hitler contro gli ebrei, e tutti sappiamo com’è andata a finire (un’ulteriore prova che riferirsi alla junta come “nazista” è perfettamente giustificato).
Ma c’è molto di più delle semplici parole a cui prestare attenzione.
Il bilancio ucraino è stato definitivamente approvato dalla Rada. Può essere riassunto così: meno servizi, più tasse, e tutto per i militari e i servizi di sicurezza (3 % del PIL per il primo, il 2% per il secondo). Per un paese che è sostanzialmente in bancarotta, è uno sforzo enorme. Non solo, ma la junta ha anche annunciato che attuerà un’altra mobilitazione generale l’anno prossimo (la quarta in meno di un anno!!). Ora fatevi una domanda di fondo: può un tale sforzo davvero titanico essere fatto senza una aspettativa molto realistica di un “ritorno dell’investimento”? Quando si vede un regime fomentare l’odio razziale contro una parte della sua stessa popolazione e nei confronti di un paese vicino, investendo tutte le sue minuscole ed essenziali risorse in preparativi di guerra, non è questo un segnale inequivocabile che una guerra è imminente?
In quanto ex analista militare posso dirvi che ormai “indicatori e allarmi” della intelligence russa dovrebbero essere “lampeggianti rossi” e che con tutta probabilità la Russia si sta già preparando per la guerra (più avanti dirò di più sulla Russia). Ma prima di esaminare la posizione russa, dobbiamo esaminare la situazione della Novorussia.
3 – I Novorussi (DNR+LNR)
I Novorussi terminano un anno in cui hanno raggiunto un incredibile risultato: da essere letteralmente *niente*, si sono raggruppati spontaneamente per levarsi contro la junta nazista ed hanno vinto perfino contro l’intero esercito ucraino lanciato contro di essi. Difficile credere che appena 12 mesi fa il Donbass richiedeva docilmente alcuni diritti linguistici e qualche autonomia locale, o che ai primi di quest’anno quasi nessuno prevedeva la rivolta del Donbass e la sconfitta delle squadre della morte della junta. Eppure questo miracolo è accaduto. Quanto ha aiutato veramente la Russia? Direi non così tanto.
All’inizio, la mossa russa di proteggere la Crimea e la successiva risoluzione del Concilio della Federazione, di permettere a Putin di usare il potere militare per proteggere le minoranze russe in Ucraina, hanno giocato un ruolo chiave nei primi sequestri di edifici pubblici a Slaviansk ed in altre città. Inoltre, Strelkov sembrò apparentemente credere che una sua sufficientemente lunga resistenza avrebbe fatto arrivare le forze armate russe e alleviato le esauste milizie novorusse. Questo non è mai avvenuto.
Non c’è nessun dubbio sulle brutte sensazioni suscitate in Novorussia da questa apparente “svolta” russa, e la teoria secondo cui il Cremlino stia per “svendere” la Novorussia è ancora oggetto di discussione non soltanto nella blogosfera russa ma perfino nelle trasmissioni televisive russe (per esempio, ieri nel più famoso talk show settimanale “Domenica sera con Vladimir Soloviev”). Questa teoria si può riassumere così: Putin è intrinsecamente debole e cerca invano di compiacere l’occidente, nel frattempo dietro le quinte, gli oligarchi russi stringono accordi con le loro controparti ucraine. Diciamo la verità, questa teoria è plausibile, perfino se fosse sbagliata. Le linee di condotta del Cremlino nei confronti dell’occidente appaiono sicuramente come condiscendenza e gli oligarchi russi e ucraini hanno cercato di stringere accordi, con o senza informarne il governo russo.
Ogni modello è valido finché aiuta a spiegare la realtà che osserviamo, e questo “il Cremlino svende la Novorussia” spiega parecchie cose. Ma non riesce a spiegare molti aspetti cruciali:
• Non spiega perché, dopo l’allontanamento di Strelkov, i Novorussi hanno imbastito la loro più riuscita offensiva che ha respinto gli ucraini fino a Mariupol.
• Non spiega il Voentorg (N.d.T:il supermercato di forniture militari in territorio russo).
• Non spiega perché il governo russo non ha mosso un dito per impedire il flusso di volontari e forniture in arrivo dalla Russia.
• Non spiega perché la Russia dovrebbe fornire un pieno supporto informativo ad una regione ed ai suoi leaders se avesse deciso di disfarsene comunque.
Ma, soprattutto, questa teoria è fuori dal personaggio se guardiamo non solo a quel che Putin dice o scrive, ma alla sua intera carriera politica. Mettendola sul semplice, non c’è nessuno su questo pianeta che, nella opposizione all’Impero Anglo-Sionista, ha fatto più di Vladimir Putin. Penso che la campagna di demonizzazione, isterica e scorretta, condotta contro di lui sui media occidentali sia la migliore prova di quello che dico. Darò la mia propria spiegazione delle giravolte russe nei confronti dell’occidente e nelle guerra ucraina nella prossima sezione, ma per ora mi limito ad affermare che esse hanno creato molto cattivo sangue ed ansietà tra i novorussi, compresi molti dei loro comandanti al fronte.
Per un po’, siamo stati testimoni dello sviluppo, breve ma intenso, del partito “Nessuna fermata prima della vittoria”. Questa è la gente che chiedeva la liberazione almeno di Slaviansk e Mariupol e che si è del tutto disgustata quando la Russia ha ordinato ai novorussi di fermarsi e di ritirarsi. Questo partito, di quelli che io chiamo “Lasciamo decidere la forza delle armi”, ha chiaramente perso quando, uno dopo l’altro, i più carismatici comandanti novorussi hanno accettato, seppur a malincuore, le richieste del Cremlino. Alcuni di loro hanno dato un forte e pieno supporto a Putin (Givi, Motorola, Bezler) mentre altri hanno dato una riluttante accettazione del fatto compiuto (Mozgovoi, Strelkov).
Neanche ci provo a discutere i se ed i ma riguardo la liberazione di Mariupol, Slaviansk o altre città da parte dei novorussi. Quello importante qui, è qualcos’altro: la Novorussia e la Russia hanno diverse priorità, diversi obiettivi, diversi interessi e, in caso di contrasto, quella più forte, la Russia, impone il suo volere. In altre parole, i Novorussi semplicemente non possono combattere le squadre della morte naziste e cercare di prevalere politicamente su Putin nei confronti dell’opinione pubblica russa. Ci hanno provato, ed hanno fallito.
Allora, cosa aspettarsi?
La triste realtà per i Novorussi è che essi sono bloccati in mezzo ad una guerra più grande e quella che sentono come la “loro guerra” è solo una scaramuccia minore per gli avversari più grandi. Sì, il futuro di Novorussia è cruciale per la Russia, ma non abbastanza. La Russia non può semplicemente vivere in una situazione in cui la versione nazi-ucraina dell’ISIS rimane al potere a Kiev, e questo indipendentemente da chi è al potere in Novorussia (sono dell’opinione che neanche la Novorussia potrebbe viverci, ma ho già trattato questo argomento). È chiaro che gli analisti del Cremlino hanno valutato che alla Novorussia, seppur aiutata contro i nazisti ucraini, non deve esser permesso di combattere fino all’ultimo per liberare tutta la Novorussia o, ancor meno, tutta la Ucraina (capita che mi trovo d’accordo con questa conclusione, ma questo è ininfluente).
Per un po’, ho avuto l’impressione che Strelkov potesse diventare il “portavoce di Novorussia” in Russia, ma è chiaro che questo non avvenuto (per qualsivoglia ragione). Difatti, proprio adesso non c’è in Russia nessun ambasciatore o portavoce di Novorussia, nessuno che porti avanti le ragioni novorusse di fronte all’opinione pubblica russa. Non credo che ciò sia salutare ma questa è la realtà.
Come risultato, i novorussi sono fondamentalmente bloccati. Devono prepararsi per il quasi inevitabile assalto ucraino e pregare di avere la forza per respingerlo. Dovessero fallire, non avrebbero altra opzione che invocare un intervento russo il quale, viste le innegabili giravolte russe sull’argomento, non è del tutto certo. È una brutta situazione per i novorussi, ma non hanno altre opzioni, Putin ha imposto loro la sua volontà ed ora il loro futuro dipende da lui, nel bene e nel male.
4 – La Russia
Finora la Russia rimane imbattuta di fronte all’Impero Anglo-Sionista, ma è peraltro ancora lontana dal prevalerne. Anzi, la Russia sta combattendo una guerra molto più grande o, più accuratamente, numerose guerre più grandi.
Primo, la Russia sta cercando di sopravvivere al blocco economico tentato dall’Impero Anglo-Sionista.
Secondo, per sopravvivere al blocco, la Russia tenta di riformare la propria economia per renderla meno dipendente dall’esportazione delle materie prime, più autonoma e più connessa a nuovi partner, specialmente in Asia e America Latina.
Terzo, la Russia prova ad indebolire l’Impero allontanandosi dal dollaro e dal sistema finanziario internazionale controllato da Stati Uniti e Regno Unito.
Quarto, la Russia cerca di impedire agli USA di insediare permanentemente al potere a Kiev un regime nazista russofobico.
Quinto, la Russia si sta preparando sia per una guerra seria con l’Ucraina sia per un attacco a grande scala da parte degli Stati Uniti e della NATO.
Qui è importante sottolineare che il quinto punto non afferma che il Cremlino è arrivato alla conclusione della inevitabilità di una guerra a grande scala con l’Impero. Dice solo che il Cremlino ritiene possibile una tale guerra, sebbene molto improbabile. Pensate che io stia esagerando?
Vi mostro due video. Uno è un editoriale di uno dei più importanti giornalisti russi, Dimitri Kiselev, mentre l’altro è un resoconto della fine dell’anno che mostra il presidente Putin al ministero della Difesa, durante una conferenza sullo stato delle forze armate russe e pubblicato sul sito web dello stesso ministero.
Per primo, il contesto politico:
E poi la preparazione militare per la guerra:
Mettendo insieme i due video si può chiaramente notare che a) in Russia, nessuno si fa illusioni né su quello che realmente vuole l’Impero (soggiogare il Paese) né sui mezzi che intende usare (guerra su larga scala). E, per non lasciare dubbi nella testa di nessuno, la Russia ha anche revisionato la sua dottrina militare del 2010 per designare l’espansione ad est della NATO come la maggiore minaccia alla Russia e per riaffermare il diritto all’uso delle armi nucleari nel caso di sconfitta delle sue forze convenzionali.
Quando nel marzo 2014 scrissi che la Russia era pronta per la guerra, ricevetti un sacco di risposte che mi accusavano di aver esagerato. Oggi, lo scritto è su tutti i muri: la Russia non vuole la guerra ma, senza dubbio, si sta preparando per essa.
Io argomenterei, piuttosto, che la maggiore minaccia per la Russia è quella interna, non quella esterna. Per il futuro della Russia niente è più pericoloso di quelli che io chiamo “Integrazionisti Atlantici” e che Putin ha perfino chiamato “5° colonna”. E qui, non facciamo sbagli, non stiamo parlando di Khodorkovsky a New York o di Navalny nelle strade di Mosca. Noi stiamo parlando di gente ricca, potente, influente che per decenni (dai tempi di Gorbaciov o perfino prima) si è infiltrata a tutti i livelli del governo e che oggi è pure nel governo del primo ministro Medvedev. È vero, queste quinte colonne, favorevoli agli Anglo-Sionisti, hanno sofferto una serie di contrattempi e sono stati indeboliti dal continuo attacco di Putin alle loro posizioni di potere, ma cosa veramente significa “indeboliti” nel nostro contesto? Secondo Mikhail Khazin, i Sovranisti Euroasiatici e gli Integrazionisti Atlantici si dividono il potere all’incirca a metà. Esatto, Putin è lontano dall’avere un controllo completo sulla Russia e, infatti, è bloccato in una lotta per la sopravvivenza contro un avversario formidabile che cercherà di approfittare di tutti i contraccolpi subiti dalla Russia, specialmente quelli economici. Putin questo lo sa, ed è in una corsa contro il tempo per separare la Russia dai meccanismi economico-finanziari che permettono agli Anglo-Sionisti di danneggiare la Russia.
Questa 5° colonna, quanto può spiegare gli apparenti zig-zag e la compiacenza che la Russia sembra mostrare verso l’occidente?
Onestamente, non lo so. Nè lo sa chiunque non frequenti i veri circoli interni del Cremlino. In qualche caso, come nell’accordo di Minsk, penso che l’apparente svolta sia l’espressione degli scopi politici russi. Ma quando vedo la Russia vendere a credito (?!) il carbone alla Ucraina, posso solo concludere che sia un atto di sabotaggio degli interessi nazionali russi. Ma non lo sapremo mai per certo. Tutto quel che possiamo fare è di accettare il fatto che la Russia sia come una nave o un aeroplano che, pur riuscendo a tenere una specifica rotta, proceda regolarmente a serpentina a causa della gente nell’abitacolo, in lotta per il controllo del timone. Nella pratica, questo vuol dire che il prossimo anno la Russia rimarrà in rotta. Come mai? Perché il tempo è dalla sua parte. Per la Russia, ogni mese, settimana o giorno di ritardo sull’inizio del conflitto aperto con l’Ucraina o l’occidente, è un giorno guadagnato alla preparazione delle riforme interne. Per la junta di Kiev è anche un giorno in più per scivolare un po’ più giù, per le economie europee per sopportare l’impatto delle sanzioni anti-russe e per gli Stati Uniti è un giorno in più per subire le conseguenze politiche delle loro direttive imperiali, arroganti, irresponsabili e generalmente impopolari.
Per la Russia, il singolo più importante sviluppo politico è l’Alleanza Strategica Russo Cinese che cambia alle fondamenta il suo intero atteggiamento strategico. Discuterò più sotto questo movimento tettonico nella politica mondiale, ma ora voglio arrivare alla posizione della Unione Europea.
5 – L’Unione Europea
Il 2014 è stato un anno veramente storico per la UE, segnata dalla vendita all’ingrosso e dall’abietto arrendersi agli Stati Uniti da parte dei leader politici europei. Dall’accordo tra l’opposizione e Yanukovich, garantito dall’UE, che fu rotto il giorno successivo, le famose parole di Victoria Nuland mai contestate, l’introduzione di sanzioni il giorno dopo la firma del Protocollo di Minsk, il seppuku economico e politico contro il South Stream, al silenzio vergognoso e addirittura la collaborazione con gli assassini dei passeggeri del volo MH17 – l’unione europea ha dato prova a tutti che è solo una colonia dell’Impero Anglo-Sionista, senza spina dorsale ha dimostrato quanto l’Unione Europea e l’Ucraina siano egualmente pupazzi servitori degli Stati Uniti. Non c’è alcuna Unione Europea di cui parlare. Si tratta di un territorio controllato dagli Stati Uniti la quale amministrazione è affidata alla Germania, tutte le altre nazioni europee si inchinano al suo potere. E in questo sistema, paesi come la Polonia o la Lituania hanno un ruolo speciale: guidare l’Unione Europea verso il suo servilismo agli Stati Uniti.
Dagli ultimi discorsi di Putin e Lavrov è abbastanza chiaro che essi condividono l’opinione di Victoria Nuland a riguardo l’Unione Europea, che essi oramai considerano una sorta di “Conchita Wurst geopolitica” indegna di qualsiasi rispetto o credibilità.
Veramente, l’Unione Europea e le sue élites Euroburocratiche hanno ormai passato il punto di non ritorno. Se in passato potevano ancora pretendere che il progetto dell’UE stava rendendo l’UE più forte e che questo sistema manteneva la sovranità dei suoi membri, oggi, questo tipo di dichiarazione incontrerebbe solo una risata disgustata. Come sistema, l’UE si è suicidata e niente ci si può più aspettare da essa finché non avverrà il collasso. I disordini che sono avvenuti in quasi tutti i paesi occidentali europei sono un chiaro segnale che molti europei sono stufi, disperati o entrambi. Possiamo dunque dire in un certo modo che l’UE è guidata da una nomenklatura di stampo sovietico che vive in un completo distaccamento dal resto del popolo europeo, dentro una sorta di torre americana costruita d’avorio al di sopra della gente comune. Esattamente il genere di situazione che dà sfogo a rivolte e rivoluzioni. Sono convinto personalmente che una esplosione di rabbia potrebbe capitare in qualsiasi momento, specialmente nei paese europei confinanti con il Mediterraneo. Diversamente dai Russi, gli europei preferiscono le rivoluzioni durante i climi caldi, forse la prossima estate?
6 – La NATO
I russi hanno adesso ufficialmente dichiarato che l’espansione ad est della NATO è stata la più grande minaccia per la Russia. Purtuttavia, io sono ancora dell’opinione che la NATO è una tigre di carta, almeno in termini militari, e che manca semplicemente del necessario per un attacco alla Russia (vedere qui per un elenco delle ragioni). Questo l’ho spiegato recentemente sul blog, e credo che oggi valga la pena ripeterlo:
Ancora una cosa: i russi sono decisamente irritati per la postura molto aggressiva della NATO perché loro la interpretano, correttamente, come un segno di ostilità. Ma, contrariamente a quanto dicono tanti bloggers, i russi non temono la minaccia militare posta dalla NATO. La loro reazione alle ultime mosse della NATO – nuove basi ed altro personale in centro Europa e maggiori spese – è stata di denunciarle come provocatorie. Ma tutti i funzionari russi insistono che il loro Paese può gestire la minaccia militare. Come ha detto un parlamentare: “cinque gruppi di reazione diversiva rapida è un problema che possiamo risolvere con un missile”. Una formula semplicistica ma fondamentalmente corretta. Putin ha detto la stessa cosa quando ha chiaramente specificato che in caso di un massiccio attacco convenzionale da parte di “chiunque”, la Russia impiegherà le sue armi nucleari tattiche. Infatti, se la NATO procederà con i suoi stupidi piani di piazzare le sue forze in Polonia e/o nei paesi baltici, mi aspetto che la Russia si ritiri dal trattato INF e dispieghi gli avanzati successori dei famosi RSD-10 (gli SS20). Come ho già menzionato, sono comunque già state prese le decisioni di raddoppiare gli effettivi delle forze aviotrasportate russe e di portare il 45° reggimento dei corpi speciali aviotrasportati alle dimensioni di una brigata. Si potrebbe dire che, portando da 36.000 a 72.000 gli effettivi delle sue forze mobili aviotrasportate, la Russia ha anticipato la creazione da parte della NATO della forza di reazione rapida da 10.000 uomini.
Tipico di Putin. Mentre la NATO annuncia con fanfare e fuochi d’artificio la creazione di una “punta di lancia” di reazione rapida da 10.000 uomini, Putin raddoppia silenziosamente a 72.000 gli effettivi delle forze aviotrasportate russe. E, credetemi, le forze russe aviotrasportate, indurite dalle battaglie, sono notevolmente più capaci di combattimento della Euroforce di 5.000 effettivi, edonistica, demotivata e multinazionale (28 Paesi) che la NATO sta lottando per mettere insieme. I comandanti statunitensi lo comprendono perfettamente, e sanno anche che il vero scopo della NATO non è di attaccare la Russia ma di mantenere il controllo statunitense sull’Europa. Sin dal 1949, come ammise candidamente Lord Ismay, primo segretario generale della NATO, il vero scopo della NATO era quello di “tenere i russi fuori, gli americani dentro e i tedeschi giù” (da notare che, nella tipica maniera russofobica delle élites occidentali, i russi erano considerati la fonte delle minacce perfino nel 1949, quando a capo della Unione Sovietica c’era un georgiano e quando i russi stavano pagando il più alto prezzo nelle repressioni rispetto ai gruppi etnici non russi).
Da allora poco è cambiato, eccetto il fatto che, con la fine della “minaccia sovietica”, la NATO si è sforzata di trovare una giustificazione per se stessa ed ora vuole trovarla nella “necessità di proteggere la democrazia europea dal ritorno dell’orso russo”. In altre parole, la situazione ideale per la NATO è una crisi giusto una tacca sotto la guerra di larga scala. Nel caso di una vera e combattuta guerra contro la Russia, la NATO sarebbe schiacciata, ma finché può *pretendere* di difendere l’Europa contro la Russia, ha giustificato la sua esistenza. Da cui, le sciocche cacce ai sottomarini fantasma russi, l'”intercettamento” di aerei russi nello spazio aereo internazionale ed il costante flusso di affermazioni drammatiche sulla NATO che non permetterà mai un attacco della Russia alla Polonia o alla Lituania (come se, in primo luogo, la Russia volesse farlo!).
La NATO continuerà a fare esattamente questo: presumere cose come “la Russia vuole attaccare la Moldavia e la NATO deve impedirlo”. Il flusso di affermazioni incendiarie e francamente irresponsabili continuerà, i funzionari della NATO continueranno a rilasciare rigidi avvertimenti con tutta la dovuta gravità, e i media aziendali dell’Impero li riporteranno
come se avessero una connessione effettiva con la realtà. Tenere i russi fuori, i tedeschi giù e gli americani dentro sarà una missione facile, visto che i russi non vogliono entrare, i tedeschi si sono totalmente arresi insieme al resto dell’Europa e gli americani sono già del tutto in carica.
7 – La Cina
Per me è sorprendente notare che la maggior parte di osservatori ed analisti non si siano resi conto che adesso la Cina è un attore chiave nella guerra ucraina. Chiunque dubiti ciò, si legga lo scritto di Larchmonter445 nella serie dei libri bianchi del Vineyard of the Saker, intitolato La doppia elica Russia-Cina. Per farla breve, Cina e Russia hanno deciso di mantenere le proprie “mani” (le forze armate) e le proprie “teste” (le leadership politiche) ma di condividere un “comune torso” (le economie, le risorse umane e naturali, le conoscenze tecnologiche ed industriali, e tutto il resto che permette alla società di prosperare). Io la chiamo l’ Alleanza Strategica fra Russia e Cina ma, in realtà, è qualcosa di perfino più grande di questa, è una decisione a lungo termine per condividere un destino comune e per assumersi il rischio di diventare inseparabili. Una alleanza o un trattato possono essere rotti o se ne può uscire, ma una volta che gli “organi interni” sono condivisi con un’altra entità, ci si trova legati insieme, nel bene e nel male. Ciò che è accaduto è un vero e proprio spostamento tettonico geopolitico: due imperi hanno deciso di unirsi pur rimanendo sovrani ed indipendenti. Per quel che ne so, ciò non era mai accaduto nella storia, e Putin e Xi hanno già cambiato il corso storico con questa decisione monumentale.
I due Paesi sono simbionti ideali: tutto quello che uno ha, l’altro ne abbisogna e viceversa. La Cina ha bisogno delle materie prime russe soprattutto in campo energetico, dell’alta tecnologia russa in campo aerospaziale, motoristico e nella produzione energetica, degli armamenti russi in tutte le forme, dalle pallottole dei fucili ai missili intercontinentali. La Russia ha bisogno di due cose dalla Cina: soldi e “Walmart” cioè i beni di largo consumo. Insieme, questi due giganti non hanno soltanto immense risorse valutarie ma anche la più grande scorta fisica di oro del pianeta. E, ancora meglio, Russia e Cina sono i leader indiscussi dei BRICS e della SCO. Presi insieme, questi due Paesi sono già di gran lunga più potenti dell’Impero Anglo-Sionista e questa differenza non potrà che crescere.
Naturalmente, la Cina non interverrà militarmente in Ucraina, si ricordi che ognuno dei due conserva le sue “mani” finché l’altro non è minacciato direttamente. Ma nel Pacifico, le marine militari russa e cinese si stanno già addestrando insieme e stanno perfino creando dei centri di comando comuni.
In Ucraina, la Cina gioca un ruolo cruciale fornendo alla Russia l’aiuto economico necessario a superare le sanzioni occidentali ed a ristrutturare la propria economia e, questo, i cinesi l’hanno ora ufficialmente dichiarato. È sia ironico che bello, dopo decadi di paure russe sulla conquista cinese della Siberia, paure condivise perfino da Solzhenitsyn, che Putin e Xi abbiano trovato una soluzione molto più intelligente, quella di una Russia che venderà le ricchezze siberiane alla Cina mentre quest’ultima la proteggerà dagli occidentali. Di nuovo, questo è veramente uno sviluppo storico la cui importanza non ha bisogno di essere esagerata.
Sommando tutti questi vettori
Adesso andiamo a tirare le somme. Riepilogando:
Gli USA non hanno adesso nessun altra opzione oltre quella di insistere con il loro assalto alla Russia perché è letteralmente in ballo il futuro stesso dell’Impero Anglo-Sionista e, dunque, il futuro del nostro pianeta. L’unione della Cina con la Russia è senza dubbio una brutta notizia, ma per gli USA adesso è troppo tardi per una marcia indietro o perfino per cambiare rotta. Probabilmente gli americani si rendono conto di aver già sparato i loro colpi migliori, che la junta ucraina è in grossi guai e che il collasso del loro “Banderastan” nazista è solo questione di tempo. In altre parole, ora l’Impero è in una situazione “usali o lasciali perdere” e la migliore opzione per l’1% statunitense è quella di “combattere contro la Russia fino all’ultimo ucraino”.
La Junta Ucraina ed i suoi membri sono fondamentalmente nella stessa situazione degli USA: devono realizzare che i loro giorni sono al termine e che la loro migliore possibilità è quella di cogliere l’offerta americana e scatenare una grossa crisi.
I Novorussi sono bloccati: devono fare ciò che il Cremlino vuole, sperare per il meglio, prepararsi per il peggio ed affrontare coraggiosamente ogni avvenimento intermedio.
La Russia ha bisogno di evitare un confronto aperto con l’occidente il più a lungo possibile.
L’ Unione Europea rimarrà irrilevante e patetica come sempre.
La NATO giocherà una pericolosa partita di rischio calcolato, cercando di creare più tensioni possibile senza scatenare un vero conflitto.
La Cina farà il necessario per proteggere la Russia dalla guerra economica che le hanno scatenato contro.
Conclusioni
Da questo sommario, io concludo che, a meno di sostanziali modifiche causate da qualche importante sviluppo, il vettore risultante punta chiaramente alla inevitabile guerra su vasta scala fra la Russia e l’Ucraina, come delineato più sopra nello scenario “Una guerra su vasta scala fra Russia e Ucraina”. Non c’è la minima ragione per aspettarsi un agire responsabile e costruttivo da parte degli USA, la junta nazista, la NATO o la UE. Per questi motivi, la Russia rimarrà da sola a cercare di evitare un intervento nel Donbass e l’inevitabile guerra con l’Ucraina che ne seguirebbe. Il modo migliore a disposizione della Russia per centrare questo obiettivo è quello di armare la Novorussia fino ai denti, fornirle adesso un supporto umanitario maggiore, cercare di far ripartire la maggior parte possibile della sua economia (preferibilmente con investimenti e contratti e non soltanto con garanzie) e, in genere, aiutare a rendere la Novorussia il più autosufficiente possibile stante le condizioni attuali. Se i Novorussi ripetessero la loro splendida impresa ancora una volta e respingessero, o perfino meglio, scoraggiassero il futuro attacco da parte dell’Ucraina allora questa sarebbe una schiacciante sconfitta non solo per la junta di Kiev, ma anche per tutti i suoi sostenitori nell’Impero Anglo-Sionista. La equazione è semplice: se la Novorussia rimane in piedi di fronte agli ucraini e la Russia non è costretta ad intervenire, allora il regime nazista di Kiev è finito e con lui anche l’intero piano Neocon contro la Russia. Se la Russia fosse obbligata ad intervenire, la Novorussia si salverebbe e la junta crollerebbe, ma il piano Neocon avrebbe successo e la Russia soffrirebbe un importante contrattempo geostrategico.
La Russia ha bisogno disperatamente di più tempo e mi aspetto il tentativo della diplomazia russa di usare ogni pensabile tattica dilazionatrice per acquistare il maggior tempo possibile prima dell’inevitabile attacco ucraino alla Novorussia. Sto addirittura considerando se la recente vendita, o meglio regalo, di carbone a Kiev possa essere una di queste tattiche dilazionatrici, non ne sono ancora sicuro. Quel che però mi è chiaro è il fatto che la maggior parte di queste tattiche dilazionatrici apparirebbero come “compiacenti” agli occhi degli osservatori esterni e che, alla fine, la nostra percezione di queste mosse dipenderà dai presupposti su cui si basa e, in fondo, dalla nostra opinione sulla persona di Vladimir Putin. Posso sbagliarmi, ma personalmente io credo in lui e, a meno di prove schiaccianti, non crederò mai che lui possa “liquidare” la Novorussia o chiunque altro in Ucraina. Non solo credo che sia di gran lunga troppo sveglio per fare una cosa così stupida ed autodistruttiva, ma sono giunto anche alla conclusione che lui sia una persona di alti principi che non tradirebbe mai le persone che ha giurato di difendere.
Le mie molto incerte congetture per il 2015
Il 2014 è stato un anno storico e così sarà per il 2015, non fosse per altro che il 2014 ha messo in moto così tante cose ma non ne ha risolta nessuna di esse. Sono giunto alla conclusione che ci sia una probabilità all’80% di un attacco ucraino massiccio contro la Novorussia, forse nella prima parte del 2015. La mia congettura migliore è che la Novorussia sia capace di respingere questo attacco, anche se con grande sforzo e grosse perdite. L’economia russa continuerà a soffrire e sembrerà affondare per i primi sei mesi o quasi, poi inizierà ad invertire gradualmente questa direzione. L’economia della UE entrerà in una piena e profonda recessione accompagnata da agitazioni sociali diffuse. Per quanto riguarda gli USA, saranno forse capaci di fingere che niente di grande, nessun gran disastro, sia accaduto, non fosse altro che per la macchina stampatrice di soldi e per la migliore macchina propagandistica della storia. Quello che gli Stati Uniti saranno incapaci di fare è di prevenire la de-dollarizzazione, graduale ma inesorabile e sotto la guida di Cina e Russia, di parti sempre più grandi dell’economia mondiale. Il vero collasso finale dell’Impero Anglo-Sionista è inevitabile, ma non per il prossimo paio d’anni.
Vi faccio i miei migliori auguri per il 2015 e, soprattutto, vi auguro la pace.
Possa il Signore proteggerci tutti dalla guerra!
The Saker.
P.S.: Il pulsante “dona” a destra funziona ancora (suggerimento!). Continuerò a moderare i commenti, sentitevi liberi di usare la sezione apposita come “open thread”.
P.P.S.: Il credito per entrambi i video usati in questo rapporto va a:
Trascrizione e traduzione: Mikhael, Dancing Queen, S, Marina, Natasha, DzhMM, Roobit e Eugene.
Produzione: Marina e The French Saker.
Con la cruciale assistenza di: Marina, Francois, Augmented Ether.
Traduzione italiana: Fabio San, Luciano M., Sascha Picciotto, Voltaire1964
Bellissimo ed esaurientissimo articolo,che mi trova totalmente d’accordo con le tesi espresse al suo interno!
Un grosso Bravo,all’estensore ed un caro saluto all’inneffabile e ed espertiissimo,nell’argomento in questione,the Vineyard of the Saker
un saluto di buon 2015(speriamo!)
Alexfaro
Condivido 🙂
Articolo molto interessante, complimenti anche ai traduttori !