A marzo-aprile del 2017 diverse personalità politiche e dello sport in Germania hanno invitato i tifosi tedeschi a boicottare il mondiale di calcio 2018, che si terrà in Russia. Il vice presidente del gruppo CDU/CSU al Bundestag Michael Fuchs si è espresso categoricamente contro lo svolgimento delle gare di livello mondiale in territorio russo. Egli ha dichiarato che “un paese dove non si rispettano i diritti civili elementari non dovrebbe, in linea di principio, ospitare i grandi tornei di livello internazionale”. Il politico ha spiegato il suo punto di vista sostenendo che la Russia negli ultimi anni ha più volte violato i diritti umani e il diritto internazionale in generale, per non parlare del rispetto delle norme di sicurezza. Con Michael Fuchs si sono schierati il commissario del governo tedesco per la cooperazione con la Russia Gernot Erler, e il manager della squadra nazionale tedesca Oliver Bierhoff.
Come pretesto per il boicottaggio sono stati indicati gli arresti di massa dei partecipanti alle manifestazioni anti-corruzione svoltesi a fine marzo nelle grandi città della Russia. Però il politico tedesco non ha trovato nessuna ragione calcistica per una decisione così grave, e ha anche dimenticato che spetta esclusivamente alla FIFA decidere circa la cancellazione o il rinvio di tali manifestazioni sportive.
La reazione del Segretario Generale della FIFA F. Samura in un’intervista ai media russi è stata di basso profilo: ha detto che non c’erano motivi per un boicottaggio o una cancellazione della Coppa del Mondo 2018. Si è affrettato a rassicurare il pubblico anche il rappresentante ufficiale del Ministero degli Esteri tedesco, Martin Schaefer, che ha detto che in Germania non v’è alcun dibattito politico generale sul boicottaggio di quest’evento sportivo.
A questo proposito, di particolare interesse è la dichiarazione che il Ministero degli Esteri russo ha diramato un paio di settimane prima dell’intervento di Michael Fuchs. In quella dichiarazione si faceva presente che “fra qualche tempo, un tempo molto breve, saremo testimoni di un’attività molto elevata nel mondo occidentale in questa direzione. Saranno presi provvedimenti molto seri per quanto riguarda l’evento sportivo in Russia e la sua preparazione, allo scopo, ovviamente, del suo fallimento. Per questo verranno utilizzati tutti i mezzi: i media cercheranno di influenzare l’opinione pubblica, e si avranno altre sorprese”. Sembra che le ipotesi del Ministero degli Esteri russo comincino ad avverarsi, perché non esistono ragioni oggettive e fatti specifici che mettano in dubbio la capacità della Russia di organizzare la Coppa del Mondo FIFA 2018, e di garantire la sicurezza dei partecipanti. E’ difficile accusare la Russia di impreparazione a ospitare una coppa del mondo, dato il successo dei XXVII Giochi Olimpici Invernali a Sochi nel 2014, molto più complicati dal punto di vista organizzativo. E in ogni caso, tali dichiarazioni spettano ai rappresentanti della FIFA, che attualmente controllano le preparazioni in corso per il campionato, e che non hanno espresso alcuna pretesa alla parte russa.
La proposta di Michael Fuchs di boicottare la Coppa del Mondo in Russia non è collegata in alcun modo con “la sicurezza e i diritti umani” nel Paese, perché altrimenti la Germania avrebbe dovuto rifiutare di partecipare all’Eurovision in Ucraina, dove ci sono combattimenti in alcune regioni ed è alta l’attività di gruppi nazionalisti. Il compagno di partito della Merkel, che condanna la dispersione della manifestazione nella capitale russa, sembra dimenticare che qualche settimana fa la Germania ha vietato ai turchi tedeschi una manifestazione a sostegno del referendum per il presidente Erdogan, secondo le autorità “al fine di rispettare le misure di sicurezza”. Il divieto, tra l’altro, è stato assoluto e totale, senza offrire alcuna alternativa. Vale la pena di ricordare che agli organizzatori della manifestazione non autorizzata nel centro di Mosca non era proibito parlare della loro posizione politica e civile.
Sorprende che in Europa, che sostiene le riforme democratiche, si ricorra sempre più spesso a boicottaggi, ostruzioni, sanzioni, e si insista su un modo ultimativo di affrontare una vasta gamma di questioni, tra cui quelle dello sport.
Allo stesso tempo, un boicottaggio del campionato mondiale di calcio resta improbabile, dicono gli esperti. “La decisione di tenere la coppa del mondo in Russia può prenderla solo la FIFA, che ha dei grandi interessi finanziari, che saranno violati in caso di trasferimento” riferisce il commentatore sportivo della Deutsche Welle Joscha Weber. C’è anche dell’altro: anche se la Coppa del Mondo in Russia per qualche motivo venisse sospesa, nessun paese riuscirebbe a prepararvisi in un solo anno. La FIFA assegna ingenti fondi per lo sviluppo delle infrastrutture, tra cui la costruzione degli stadi nel paese della Coppa, così come i contratti di sponsorizzazione e gli investimenti delle società. Si tratta di somme enormi, con un gran numero di soggetti coinvolti: in caso di boicottaggio, questi fondi sarebbero bruciati. Dev’essere chiaro che neanche le Olimpiadi possono essere paragonate come portata con un campionato mondiale di calcio. Qualsiasi turbolenza non porta vantaggi a nessuno: né al paese ospitante, né alla FIFA, né ai paesi partecipanti. Questo è un evento atteso dai tifosi di tutto il mondo, e che genera flussi di denaro enormi. Tuttavia, l’aspetto finanziario non è l’unica ragione per cui è improbabile che la Germania si decida a boicottare la Coppa del mondo in Russia. La mancata partecipazione dei leader del calcio mondiale riduce notevolmente l’interesse per il torneo da parte di partecipanti, tifosi, sponsor e media.
Si tratta di un effetto domino che porterebbe a conseguenze molto pesanti. I tedeschi stessi sono interessati alla loro partecipazione, essendo i campioni in carica.
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Articolo a cura di Anna Donetskaja (traduzione di Elena) per SakerItalia.it
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