Oggi è veramente una giornata storica. Per la prima volta in assoluto l’Occidente ha boicottato la parata del Giorno della Vittoria a Mosca e, anche questo per la prima volta da sempre, truppe cinesi hanno marciato nella Piazza Meravigliosa (Piazza “Rossa” è una traduzione errata, la “Piazza Rossa” dovrebbe essere chiamata la “Piazza Meravigliosa”) con quelle russe. Penso che questa sia una novità profondamente simbolica oltre che di gran buon senso.
Il passato
Solo una cosa, Russia e Cina sono quelle a cui la Seconda Guerra Mondiale ha inflitto più sofferenze di qualsiasi altro Paese. Guardate voi stessi:
Ora guardate le perdite delle “nazioni del boicottaggio” e tutto diventa chiaro (con l’unica eccezione della Polonia, che ha perso una percentuale enorme della sua popolazione). Il fatto è che, nonostante tutti i film prodotti ad Hollywood sulla Seconda Guerra Mondiale, gli Alleati hanno patito molto poco in confronto alle enormi perdite della Russia (25 milioni) e della Cina (15 milioni). Per i dettagli guardate qui e qui. Per quanto riguarda l’Europa continentale, la sua resistenza al Nazismo, sebbene reale ed eroica, è stato lo sforzo di pochi, non una vera resistenza nazionale (come in Unione Sovietica, Polonia o Yugoslavia). Ma riguardo a questo c’è qualcosa i molto più significativo dei semplici numeri.
La vera ragione per cui le nazioni USA/NATO/EU hanno boicottato le celebrazioni di Mosca non è naturalmente il loro modesto contributo alla sconfitta della Germania Nazista, ma il loro incondizionato sostegno all’Ucraina Nazista, la “nazione” che considera Stepan Bandera un eroe nazionale, le squadre della morte dell’OUN-UPA “eroici movimenti di liberazione” e la liberazione dell’Ucraina una “occupazione sovietica”. E’ anche un fatto che gli Angloamericani hanno sempre condiviso questi sentimenti e che avevano messo a punto diversi piani strategici per una guerra totale all’URSS alla fine del conflitto mondiale, piani di cui ho già parlato in passato:
Piano Totality (1945): elencava 20 città sovietiche da radere al suolo al primo attacco: Mosca, Gorki, Kuybyshev, Sverdlovsk, Novosibirsk, Omsk, Saratov, Kazan, Leningrado, Baku, Tashkent, Chelyabinsk, Nizhny Tagil, Magnitogorsk, Molotov, Tbilisi, Stalinsk, Grozny, Irkutsk, e Yaroslavl.
Operazione Impensabile (1945): prevedeva un attacco a sorpresa da parte di 47 divisioni angloamericane nella zona di Dresda, al centro delle linee sovietiche. Queste erano la metà, all’epoca, delle truppe degli americani, inglesi e canadesi, che disponevano in totale di circa 100 divisioni (2,5 milioni di uomini). La maggior parte di tutte le operazioni offensive sarebbe stata a carico delle truppe americane e inglesi, seguite poi da quelle polacche e da un contingente di 100.000 uomini della Wehrmacht Tedesca.
Operazione Dropshot (1949): includeva operativi di missione per lo sgancio di 300 ordigni nucleari e 29.000 bombe ad alto potenziale su 200 bersagli in 100 città per eliminare l’85% della potenza industriale dell’Unione Sovietica in colpo solo. Un numero fra 75 e 100 delle 300 bombe atomiche erano destinate a distruggere a terra gli aerei sovietici da combattimento.
Fatevi da soli una semplice domanda: perchè questi piani non furono mai veramente eseguiti? La risposta è semplice e ovvia: perchè l’Occidente aveva paura dell’Armata Rossa. E dal momento che l’Occidente era terrorizzato dall’Armata Rossa, quali pensate fossero i sentimenti degli ospiti occidentali tutte le volte che a Mosca vedevano la parata del Giorno della Vittoria? Pensavano a come l’Esercito Sovietico avesse sconfitto i Nazisti o a come l’Esercito Russo tenesse a bada loro? Ancora una volta la risposta è ovvia.
La realtà è che mentre la gente dell’Occidente merita di stare sulla Piazza Meravigliosa per la parata del Giorno della Vittoria, i leaders occidentali no; non solo gli Angloamericani si allevarono e si coccolarono per bene Hitler, lo considerarono sempre “il loro figlio di puttana”, da scatenare contro l’Unione Sovietica. Il piano naturalmente è fallito, ma questo ha solo aumentato la loro russofobia (“fobia” nel doppio significato di “paura” e “odio”). Vedere “assenti” oggi i leaders occidentali è pertanto una buona notizia ed io personalmente spero che essi non vengano mai più invitati (so cho lo saranno, ma vorrei che non lo fossero).
Il presente
L’Impero Anglosionista e la Russia sono in guerra. Naturalmente la presenza di armi nucleari in entrambi gli schieramenti, rende questa guerra molto speciale. Essa è grosso modo mediatica per 80%, economica per il 15% e militare per il 5%. Ma è comunque una vera guerra in tutti i sensi, non foss’altro perchè il risultato di questo conflitto deciderà il futuro del pianeta. Il Donbass e l’Ucraina non sono naturalmente di nessun interesse per l’Occidente. Quello che qui è veramente in gioco è la sopravvivenza di uno di questi due sistemi:
Modello Imperiale Unipolare Anglosionista Modello Multipolare Russo
Un dominatore mondiale unico Sviluppo collaborativo
La forza dà il diritto (nazionale ed internazionale) La legge regola il diritto (nazionale ed internaz.)
Modello mono-società Ogni nazione ha il suo modello di società
“Coalizioni dei volenterosi” al bisogno Rispetto per le leggi internazionali
Secolarismo e relativismo Ruolo centrale per religioni e tradizioni
Forza militare come soluzione preferenziale Forza militare come ultima risorsa
Governo dell’1% Governo del 99%
Centralismo ideologico Pluralismo ideologico
Supremazia bianca Multi-culturalismo
Russi ed americani si rendono entrambi conto della vera posta in gioco e nessuno dei due può indietreggiare. Da una parte, se USA/NATO/EU dovessero prevalere, allora riuscirebbero a spezzare “le reni” alla Russia, che verrebbe rapidamente sottomessa. In questo scenario, tutte le nazioni BRICS seguirebbero lo stesso destino, Cina compresa. D’altro canto, se la Russia dovesse vincere la partita in Ucraina, la presa degli Stati Uniti sull’Europa si allenterebbe e potrebbe addirittura spezzarsi e il mondo intero vedrebbe l’Impero cadere a pezzi. Se questo dovesse accadere, l’intero sistema finanziario internazionale uscirebbe dal controllo Anglosionista e sarebbe la fine del petrodollaro. Le conseguenze di un tale collasso avrebbero ripercussioni mondiali.
La presenza di Xi Jinpin vicino a Putin in questo storico giorno, la partecipazione delle truppe cinesi alla parata e la dislocazione di navi della Marina Cinese a fianco di quelle della Flotta Russa del Mar Nero è un chiaro e forte messaggio al mondo: in questa lotta titanica la Cina dà il suo completo appoggio alla Russia.
[Notate nella foto di Xi e Putin, la presenza di un altra figura cruciale, seduta di fianco al veterano: Nursultan Nazarbaev, il Presidente del Kazakistan. Il ruolo essenziale che quest’uomo ha avuto nel plasmare il mondo di oggi non è ancora stato riconosciuto, ma, col tempo, sono sicuro lo sarà. Molto prima di Putin, è stato Nazarbaev che ha fatto tutto quanto in suo potere per impedire la frantumazione dell’Unione Sovietica, creare e rafforzare poi la Federazione degli Stati Indipendenti e l’Unione Economica Euroasiatica. Faccio notare che Putin, in diverse occasioni, ha espresso la sua profonda ammirazione e gratitudine a Nazarbaev, che ha esplicitamente descritto come “il padre” della nuova Unione Euroasiatica.]
Questa è la “nuova Russia”, affiancata letteralmente dai suoi due alleati, Cina e Kazakistan. Questo è un evento la cui importanza non va sottovalutata; per la prima volta in 400 anni la Russia si è finalmente rivolta completamente verso la sua ecosfera naturale: l’Est.
Molte culture e molti linguaggi hanno un’espressione per dire che i veri amici si vedono al momento del bisogno. Penso che questo sia vero, anche più vero nel caso della politica internazionale. E se applicate questo modo di pensare alla storia della Russia arriverete ad una semplice ma inevitabile conclusione: l’Occidente non è mai stato amico della Russia (naturalmente sto parlando delle classi dirigenti, non della gente comune!). Rivolgendosi all’Asia, la Russia è finalmente “tornata a casa”.
Le truppe cinesi non avevano mai marciato sulla Piazza Meravigliosa prima d’ora, e il vederle oggi è servito anche a mandare un chiaro messaggio all’Occidente: noi siamo a fianco della Russia.
Il futuro
La parata di oggi a Mosca per il Giorno della Vittoria è una svolta importante nella storia russa: ora, per la prima volta da sempre, c’è pieno accordo sul fatto che la Russia, invece che guardare ad Ovest, deve rivolgersi a Nord (Siberia ed Artico), ad Est (Asia) e a Sud (America Latina e Africa). Non ci sarà comunque nessuna “grande spaccatura” con l’Occidente, dal momento che la Russia continuerà a sperare nella de-colonizzazione dell’Europa. In parte questo processo è già cominciato in Grecia e in Ungheria, ed è latente in Serbia, Francia, Italia ed anche in Germania. La possibilità di una de-colonizzazione dell’Europa esiste veramente e la Russia non dovrebbe (e non lo farà) rinunciare all’Europa.
Un’altra delle priorità della Russia saranno gli sforzi per favorire un riavvicinamento fra gli altri due “pesi massimi” dei BRICS: Cine ed India. Le tensioni fra questi due giganti sono un rischio per tutti gli altri paesi BRICS e vanno assolutamente risolte.
La Russia deve anche cercare di rafforzare la sua alleanza informale (ma vera a tutti gli effetti) con Iran, Siria ed Hezbollah. Questi tre sono alleati naturali della Russia e, anche se è troppo presto per includere l’Iran o la Siria nei BRICS o nell’Organizzazione di Shangai per la Cooperazione (dove l’Iran ha già lo status di osservatore), questo dovrebbe comunque avvenire. L’Iran potrebbe diventare la prima delle nazioni non ex-sovietiche ad entrare nell’Organizzazione del Trattato di Sicurezza Collettiva.
In ogni caso, il prossimo principale sviluppo sarà l’approfondimento del rapporto simbiotico fra Cina e Russia, che io chiamo “Alleanza Strategica russo-cinese”, e che Larchmonter445 ha così brillantemente analizzato nel suo: “Vineyard of the Saker White Paper: the China-Russia Double Helix“: mentre all’esterno rimarranno due nazioni separate, Russia e Cina formeranno un’unica entità politica, ecomica e militare, completamente integrata e interdipendente (Xi e Putin hanno nuovamente firmato una lista di mega-contratti fra le due nazioni).
A meno che, naturalmente, non scoppi una vera guerra fra l’Impero e la Russia.
Personalmente non ho nessuna speranza per una soluzione pacifica del conflitto in Ucraina. Non c’è nulla di realistico da negoziare fra la Russia e il regime nazista di Kiev. Inoltre tutti i segni premonitori concordano sul fatto che un attacco alla Novorussia da parte degli Ucronazi è assolutamente inevitabile. A questo punto ci sono solo due possibili soluzioni: o i Novorussi sono sconfitti e la Russia deve intervenire apertamente, o sono gli Ucronazi ad essere sconfitti e i Novorussi vanno all’attacco e liberano la maggior parte, o anche tutta, della Novorussia e la regione di Donetsk. Sono cautamente ottimista e la mia sensazione è che gli Ucronazi saranno sconfitti per la terza volta. Quando questo succederà, il regime di Kiev molto probabilmente collasserà in fretta.
Conclusione
Non mi faccio nessuna illusione sul fatto che la fine della Seconda Guerra Mondiale abbia portato felicità e libertà a tutto il genere umano, ancora meno nell’Europa dell’Est. In reatà ha portato una inenarrabile sequela di dolori e sofferenze a molte nazioni, specialmente alla Germania. Non vedo il Giorno della Vittoria come una celebrazione del comunismo o del regime sovietico, ma come una vittoria su uno dei più abominevoli regimi della storia. E’ stata la vittoria di tutta la gente che ha combattuto contro i nazisti e non di una specifica ideologia o corrente politica. Ma, per lo steso motivo, penso non abbia senso negare il ruolo chiave in questa vittoria di Stalin e del Partito Comunista dell’Unione Sovietica. Il concetto che il popolo russo ha vinto “nonostante Stalin”, non ha alcun senso, dal momento che lui e i suoi comandanti, ebbero un ruolo chiave in tutte le maggiori battaglie della guerra, proprio come Hitler e i suoi fecero dall’altra parte. Come ho già detto, questa vittoria appartiene a tutti quelli che aiutarono a sconfiggere i nazisti e questo include Stalin, i suoi comandanti e il PCUS; ne consegue che le bandiere rosse hanno tutto il diritto di stare in questa parata.
Infine, questo è anche il giorno per celebrare tutti quelli che oggi stanno opponendosi ai veri “eredi” del regime nazista, l’Impero Anglosionista con le sue ambizioni di egemonia mondiale e di guerre coloniali infinite. Così oggi è una giornata celebrativa per tutti noi della comunità Saker, i nostri fratelli (e sorelle!) d’armi e per tutti i nostri amici ed alleati in questa resistenza globale all’Impero globale.
Mi congratulo con voi e vi auguro un Giorno della Vittoria pieno di gioia e di pace!
The Saker
PS: Tutti noi abbiamo probabilmente una foto rappresentativa della Seconda Guerra Mondiale a cui teniamo in modo particolare. La mia è questa:
Mostra un soldato russo, Sergei Makarovich Korolkov, che è stato appena catturato da una unità tedesca e che sta per essere fucilato. Mi piace il suo sguardo sicuro di sè, quasi di sfida, per me simbolizza la vera “arma segreta” del popolo russo: una forza di volontà indistruttibile, anche di fronte alla sconfitta o in faccia alla morte.
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Articolo di The Saker apparso su Thesaker.is il 9 Maggio 2015
Traduzione in italiano a cura di Mario per Sakeritalia.it
“La possibilità di una de-colonizzazione dell’Europa esiste veramente e la Russia non dovrebbe (e non lo farà) rinunciare all’Europa..” (saker) Le sorti del Mondo saranno una terza volta nelle mani dei Russi ? Credo proprio di sì. Dapprima hanno fermato l’espansionismo dell’Impero napoleonico, poi ci hanno liberato dal nazismo tedesco, infine dovranno sconfiggere anche quello ukro-americano. E speriamo che l’ Europa, la Vecchia Europa di Francia, Germania, Italia, Spagna e Grecia,capisca in tempo da che parte deve stare.