L‘affaire Browder è un inebriante cocktail upper-class ebraico di denaro, spie, politici e crimine internazionale.

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Chapeau, Mr Browder! Giù il cappello per quest’uomo incredibile. Il mese scorso, è riuscito a fermare la proiezione di un film [in inglese NdT] nel Parlamento europeo e a far cancellare alcuni articoli da siti web americani. Questa settimana ha scatenato un putiferio [in inglese NdT] contro l’unica proiezione negli Stati Uniti di un film critico nei confronti della sua versione degli eventi. Niente libertà di parola per i suoi nemici! I suoi avvocati sono di pattuglia, e citano in tribunale chiunque approfondisca i suoi sordidi affari. I suoi hackers hanno riscritto la pagina di Wikipedia che lo riguarda, eliminando ogni riferimento [in inglese NdT] a quest’argomento: nonostante centinaia di modifiche, non è sopravvissuto nient’altro che la versione ufficiale. Solo pochi uomini potenti riescono a depurare la loro immagine a questo livello. Ma ciononostante, la fortuna (notoriamente una signora volubile) sta per abbandonare Browder.

Chi è quest’uomo tanto influente? Un businessman, un politico, una spia? Il tycoon ebreo-americano William Browder, secondo The Jewish Chronicle, si considera il Nemico Numero Uno di Putin. Secondo lui, Putin “non è amico degli Ebrei”, “è un assassino a sangue freddo” e addirittura è un “dittatore criminale non molto diverso da Hitler, Mussolini o Gheddafi”. In più di un aspetto, Browder è l’uomo che ha dato il contributo più importante alla nuova guerra fredda tra Occidente e Russia. Le radici erano già presenti, ma grazie a lui sono sbocciate. Non date la colpa a Browder se gli USA e la Russia non si sono scambiate salve di armi nucleari: lui ci ha provato. E anche per un motivo valido: è stato colpito dal crudele Putin/Hitler nel suo punto più debole, vale a dire il suo portafoglio. O c’era una ragione ancora più importante?

Browder, il nipote del leader comunista statunitense, arrivò in Russia nel suo momento di massima debolezza, dopo il crollo del regime sovietico, e arraffò un’enorme fortuna grazie ad opache transazioni finanziarie. Fortune così grandi non vengono accumulate dai puri di spirito. Era un uomo senza scrupoli che ha agito da perfetto oligarca per arricchirsi.

Alla fine si scontrò con Putin, che era (ed è tuttora) molto tollerante con gli oligarchi finché giocano secondo le regole. Gli oligarchi non sarebbero oligarchi se per loro questa fosse una condizione facile da accettare. Alcuni tentarono di contrattaccare: Khodorkovsky è finito in galera, Berezovsky e Gusinsky sono andati in esilio. Browder occupava una posizione speciale: era l’unico oligarca ebreo in Russia a non essersi mai preoccupato di acquisirne la cittadinanza. Gli è stato impedito di tornare in Russia, e le sue aziende sono state messe sotto controllo e giudicate irregolari.

Come avrete immaginato, si è scoperta un’enorme evasione fiscale. Browder pensava che, finché avesse leccato i piedi di Putin, l’avrebbe fatta franca perfino in caso di assassinio, figuriamoci l’evasione fiscale. Sbagliava. Putin non è uno stupido. Gli adulatori non hanno giri gratis nella Russia di Putin. E Browder si credeva un po’ troppo importante rispetto alla realtà.

Si scoprì che aveva fatto due cose imperdonabili. I Russi erano preoccupati che gli stranieri si comprassero tutti i loro asset per un pezzo di pane, sfruttando tassi di cambio favorevoli e la mancanza di capitale autoctono, com’era successo negli Stati Baltici e in altri paesi ex comunisti dell’Est Europa. Per evitare questo, le azioni delle aziende blue-chip russe (Gazprom e simili) venivano scambiate solo tra cittadini russi. Gli stranieri dovevano pagare molto di più. Browder acquistò molte di queste azioni tramite prestanome russi, ed era quasi sul punto di arrivare a controllare il petrolio e il gas russi. Putin sospettava che lui agisse nell’interesse di grandi aziende petrolifere straniere, tentando di replicare le azioni di Khodorkovsky.

Il suo secondo errore fu essere troppo avido. La tassazione russa è molto bassa; ma Browder non voleva pagare neanche quelle poche tasse. Assunse Mr Magnitsky, un esperto revisore, che utilizzò alcune lacune nelle leggi fiscali russe per evadere completamente il pagamento delle tasse. Magnitsky creò società di comodo con sede in zone della Russia esentasse, come la regione pastorale della Kalmykia, piccola, buddista, ed autonoma. Il regime esentasse di queste regioni era stato assicurato al fine di migliorarne l’economia e ridurre la disoccupazione; ma le aziende di Browder non contribuivano all’economia e non davano lavoro; non erano altro che dei fantocci di carta che venivano rapidamente fatte fallire dal titolare.

Un altro stratagemma di Magnitsky fu la creazione di aziende formalmente di proprietà di persone handicappate, anche queste dispensate dal pagamento di tasse. Nel film, alcune di queste persone, spesso analfabete e di intelligenza limitata, raccontavano al regista di aver firmato carte che non erano in grado di leggere, e di ricevere pochi spiccioli per i milioni che transitavano dai loro conti..

(Mr Browder non nega queste accuse; sostiene che non ci sia nulla di criminale nel tentare di eludere le tasse. Potete leggere qualcosa sui trucchi di Browder e Magnitsky qui e qui [in inglese, NdT], e imparare il modo in cui attaccavano le aziende utilizzando quote di minoranza e altri simpatici stratagemmi.)

Infine, le operazioni di Magnitsky vennero scoperte e lui fu arrestato. Dieci mesi dopo, nel 2009, morì in prigione. In quel periodo, il suo principale, Browder, era all’estero, e aveva iniziato la sua campagna contro la Russia nel tentativo di rimettere le mani sugli asset persi. Dichiarò che Magnistky era il suo avvocato, che aveva scoperto irregolarità e furti da parte dei funzionari governativi, e che era stato imprigionato e torturato a morte per questa scoperta.

Il Congresso statunitense si precipitò e emettere il Magnitsky Act, la prima salva della Seconda Guerra Fredda. Secondo questa legge, qualunque Russo potrebbe essere ritenuto responsabile dell’improvvisa morte di Magnitsky e dell’esproprio dei beni di Browder. Le sue proprietà potrebbero venire sequestrate, i conti congelati – senza nessun processo o arbitrato. Questa legge irritò i Russi, che si dice detenessero la bella cifra di 500 miliardi di dollari nelle banche occidentali; iniziò allora la sequenza di pan per focaccia che prosegue fino ad oggi.

L’impatto pratico del Magnitsky Act fu minimo: furono congelati una ventina di milioni di dollari,  e ad alcune decine di persone non troppo importanti fu impedito l’ingresso negli USA. Il suo impatto psicologico fu molto maggiore: l’élite russa si rese conto di poter perdere in qualunque momento i propri soldi e le proprie abitazioni – non nella Russia dell’empio Putin, ma nel libero Occidente, che aveva preferito come rifugio. Il Magnitsky Act spianò la strada alle confische dei depositi russi a Cipro, alle sanzioni post-Crimea e ad una guerra fredda a pieno titolo.

Tutto ciò fu molto doloroso per la Russia, come la prima delusione d’amore di un adolescente nei confronti dell’Occidente, e piuttosto salutare, dal mio punto di vista. Un assaggio di guerra fredda (molto fredda, con tanto ghiaccio, grazie) è una cosa buona per la gente comune, un’alleanza russo-americana, al contrario, è buona per le élite. Il periodo peggiore per la gente russa è stato quello tra gli anni 1988-2001; a quei tempi i Russi erano innamorati degli USA. Gli oligarchi rubavano tutto quello che c’era da rubare e lo rivendevano all’Ovest per spiccioli. Compravano ville in Florida mentre la Russia cadeva a pezzi. Quello fu un brutto periodo per tutti: gli USA invadevano Panama e l’Afghanistan incontrastati, venivano imposte sanzioni mortali all’Iraq, la Jugoslavia veniva bombardata e fatta a pezzi..

Col ritorno della Guerra Fredda, si è ripristinata una certa normalità: i Russi hanno impedito agli USA di distruggere la Siria, e i funzionari Russi hanno imparato ad amare Sochi anziché Miami. Per questa sola ragione, Browder può essere annoverato come parte di quei poteri che cercano il male, ma alla fine contribuiscono al bene. In ogni caso, il governo russo non gradì la doccia fredda.

I Russi respinsero tutte le accuse di illeciti e di motivazioni politiche per il modo con cui avevano trattato Browder. Affermarono che Magnitsky non fosse un avvocato, solo un revisore e un esperto di legislazione fiscale. Dissero che era stato arrestato e processato per i suoi tentativi di elusione fiscale, e che fosse morto per cause naturali durante la detenzione. Nessuno li ascoltò, finché non richiesero che Browder testimoniasse sotto giuramento. Si rifiutò. Per due anni avvocati tentarono di consegnarli atti di comparizione, ma lui era un corridore veloce. Ci sono video divertenti che mostrano Browder che fugge dalle citazioni.

Il buon senso iniziò a farsi strada nelle menti degli Americani.  Il The New Republic si interrogava: se Browder in effetti è la vittima di persecuzioni in Russia e si è rivolto al sistema giudiziario americano per garantirsi un giudizio equlibrato, come mai è così riluttante a rilasciare la sua deposizione giurata davanti ad una corte americana?

Entra in scena Mr Andrey Nekrasov, un regista dissidente russo. Aveva realizzato alcuni film considerati molto critici nei confronti del governo russo. Accusava il FSB di aver fatto esplodere degli appartamenti a Mosca al fine di giustificare la guerra in Cecenia nel 2008. Aveva condannato la guerra della Russia contro la Georgia nel 2008, e aveva ricevuto una medaglia dalle autorità georgiane. Non metteva in dubbio la versione occidentale dell’affaire Browder-Magnitsky, e decise di fare un film sul nobile businessman americano e sul suo avvocato russo in lotta per i diritti umani. Le organizzazioni e i parlamentari europei fornirono il budget per il film. Si aspettavano ovviamente che il film accusasse Putin e glorificasse Magnitsky, il martire.

Ma, nella realizzazione del film, Nekrasov ebbe la sua folgorazione sulla via di Damasco. Si rese conto che l’intera narrativa si appoggiava alle parole senza fondamento di Mr Browder. Dopo accurate ricerche, arrivò a conclusioni totalmente differenti, e nella sua versione, Browder era un imbroglione che si prendeva gioco delle legge, mentre Magnistsky era il suo complice in questi crimini.

Nekrasov scoprì un’intervista che Magnitsky aveva rilasciato durante la sua detenzione. In quest’intervista, il contabile diceva di essere preoccupato che Browder potesse ucciderlo per impedirgli di denunciarlo, e di poter essere usato come capro espiatorio. Si seppe di come Browder avesse tentato di corrompere il giornalista che aveva fatto l’intervista, affinché queste parole venissero eliminate. Nekrasov capì che Browder era il principale beneficiario della morte del contabile, e che gli inquirenti erano soddisfatti della collaborazione di Magnitsky.

Nekrasov non riuscì a trovare nessuna prova che Magnitsky avesse tentato di indagare sulle malversazioni dei funzionari governativi. Era troppo occupato ad occultare la propria evasione fiscale. E invece di piegare la realtà alle proprie convinzioni precostituite, Nekrasov fece il film su quanto aveva appreso. (Qui alcuni spezzoni del film di Nekrasov [in inglese NdT]).

Sebbene la proiezione del film nel Parlamento europeo venisse impedita dal potente Browder, a Washington DC gli uomini sono fatti di una tempra più dura. Nonostante le minacce di Browdwe, il film è stato proiettato [in inglese NdT], presentato dal miglior giornalista investivo americano contemporaneo, Seymour Hersh, oggi ottantenne, e ancora in forze. Si deve riconoscere che gli USA non sono secondi a nessuno nel mondo per quanto riguarda la libertà di parola.

Cosa rende Browder così potente? Il fatto che lui investe in politici. Questa probabilmente è una qualità unicamente ebraica: gli Ebrei superano tutti per quanto riguarda le cifre che spendono in contributi a personalità politiche. Gli Arabi preferiscono spendere di più in jet e cavalli, i Russi preferiscono gli immobili, agli Ebrei piacciono i politici. Il canale russo NTV ha riferito che Browder ha copiosamente finanziato i legislatori statunitensi. Qui [in russo NdT] vengono presentate le prove di certi movimenti di denaro: centinaia di migliaia di dollari sono state consegnate ufficialmente dalle strutture di Browder a senatori e deputati per promuovere il Magnitsky Act.

Somme molto più grandi sono state trasferite tramite i buoni servizi dei Fratelli Ziff, straricchi businessmen ebreo-americani: è quanto affermato da ricercatori in due articoli pubblicati da Veteran News Network e in The Huffington Post [in inglese NdT].

Questi due articoli sono stati rimossi dai siti molto rapidamente su pressione degli avvocati di Browder, ma si trovano ancora nella cache. Rivelano chi fosse il principale beneficiario della generosità di Browder. Si tratta del Senatore Ben Cardin, un democratico del Maryland. È stato lui il motore dietro la legislazione del Magnitsky Act al punto che l’Act spesso è stato chiamato la Cardin List. Cardin è un fervido sostenitore di Hillary Clinton, inoltre è anche un “guerriero freddo” di discreta stazza. Per andare dritti al punto, Cardin è un membro preminente della lobby israeliana.

L’affaire Browder è un inebriante cocktail upper-class ebraico di soldi, spie, politici e crimine internazionale. Quasi tutte le personalità implicate sembrano essere ebraiche, non solo  Browder, i Fratelli Ziff e Ben Cardin. Perfino il suo nemico, il beneficiario della truffa che (secondo Browder) lo ha derubato dei suoi asset in Russia, è un altro businessman ebreo Dennis Katsiv (che era stato parzialmente scagionato da una corte newyorchese come ben raccontato in questo equilibrato articolo [in inglese NdT]).

Browder iniziò il suo cammino verso la ricchezza sotto il patrocinio del molto ricco e molto disonesto Robert Maxwell, un uomo d’affari ebreo ceco, che aveva preso un cognome scozzese. Maxwell rubò alcuni milioni di dollari dal fondo pensione della sua azienda prima di morire in circostanze misteriose a bordo del proprio yacht nell’Atlantico. Un membro dell’intelligence militare israeliana, Ari Ben Menashe, dichiarò che Maxwell era stato per anni un agente del Mossad, e disse anche che Maxwell aveva riferito agli Israeliani dell’informatore Mordecai Vanunu, anche lui Israeliano. Vanunu venne rapito e passò diversi anni nelle carceri israeliane.

Geoffrey Goodman, scrisse [in inglese NdT] Maxwell, “venne quasi certamente usato – e lui stesso sfruttava il suo ruolo – da agente doppiogiochista [tra Est e Ovest]. Questo accordo comprendeva il passaggio di informazioni ai servizi segreti israeliani, con i quali aveva stretto sempre più i rapporti verso la fine della sua vita.”

Dopo Maxwell, Browder giurò fedeltà a Edmond Safra, un banchiere ebreo di origine libanese, anch’egli coinvolto nel gioco Est contro Ovest. Safra gli fornì capitali per il suo fondo di investimenti. La banca di Safra era il posto improbabile in cui erano stati depositati – e da cui erano spariti – i quattro miliardi di dollari del prestito del FMI alla Russia. Le autorità russe affermano che Browder fosse coinvolto in questo “crimine del secolo”, assieme a Safra. Il nome del banchiere è stato collegato al Mossad: sempre più preoccupato per la propria vita, Safra si circondò di guardie armate addestrate dal Mossad. Non gli servì: fece una morte orribile nel suo bagno quando la sua villa venne incendiata da una delle guardie.

Il terzo oligarca ebreo sulla strada di Browder era Boris Berezovsky, il king-maker della Russia di Eltsin. Anche lui morto nel suo bagno (cosa che sembra una costante); apparentemente si sarebbe suicidato. Berezovsky era stato un uomo politicamente attivo; sosteneva qualunque formazione anti-Putin in Russia. Però, pochi mesi prima della propria morte, aveva richiesto l’autorizzazione per fare ritorno in Russia, ed erano in corso negoziati tra lui e le autorità russe.

Il capo delle sue guardie del corpo, Sergey Sokolov, venne in Russia e presumibilmente portò con se la documentazione che il suo ultimo padrone aveva preparato per il proprio ritorno. I documenti accuserebbero Browder di essere stato un agente dei servizi segreti occidentali, della CIA per cominciare, e del MI6 negli anni successivi. Gli era stato dato il nome in codice di Solomon, visto che lavorava per la Solomon Brothers. La sua attività finanziaria era solo una copertura per le sue reali intenzioni, raccogliere dati politici ed economici sulla Russia e condurre una guerra economica contro di essa. Questo fatto è stato rivelato nel documentario Browder Effect [in russo NdT] del canale televisivo Russia-1 (trasmesso il 13.04.2016), in cui si afferma che Browder non fosse affatto a caccia di soldi, e che le sue attività in Russia, oltre ad essere molto profittevoli, avessero anche un’angolazione politica.

I documenti sono stati messi in dubbio a causa di motivazioni linguistiche discusse da Gilbert Doctorow [in Inglese NdT] che è giunto alla ragionevole conclusione: “L’impegno di Bill Browder… e il tempo che dedicava alle sanzioni anti russe in Europa non erano in nessun modo compatibili con il comportamento di un businessman di primo livello. Era chiaro per me che qualcos’altro fosse in gioco. Ma in quel periodo, nessuno avrebbe potuto osare di suggerire che tutto di quell’uomo fosse falso, e che in realtà egli fosse un operativo dei servizi segreti. Qualunque possa essere il verdetto finale riguardante i documenti presentati in “The Browder Effect,” il film pone delle domande riguardo a Browder che i media mainstream avrebbero dovuto farsi anni fa, se i giornalisti avessero prestato la giusta attenzione. Va dato credito a Yevgeny Popov di aver portato all’attenzione generale quelle domande, anche se i suoi documenti richiedono ulteriori indagini prima che si possa pervenire a risposte definitive”.

Non sappiamo se Browder sia, o sia stato una spia. Questo non dovrebbe sorprenderci, visto che lui aveva stretti collegamenti con Maxwell, Safra e Berezovsky, finanzieri con forti legami nella comunità dell’intelligence.

Forse Browder è sopravvissuto alla propria utilità. È stato lui ad iniziare la Guerra Fredda, adesso è tempo di contenerla dentro confini sicuri al fine di evitare un disastro nucleare o una rapida corsa agli armamenti. Questo è il compito che noi speriamo terrà occupato il prossimo Presidente degli Stati Uniti, Mr Donald Trump.

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Articolo di Israel Shamir pubblicato da UnzReview il 20 Giugno 2016
Tradotto in Italiano da Mario B. per SakerItalia.it

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