Cari amici,
vorrei che focalizzaste oggi la vostra attenzione su un gruppo di persone che io considero sinceramente i veri eroi della Novorussia. Ci sono tre tesi che in questo blog ho continuato a ripetere fino alla nausea, e precisamente:
-
Russia e USA sono già in guerra.
-
Questa guerra è all’80% informazione, al 15% economica e al 5% militare.
-
La Russia non lo vuole ma è pronta al 100% ad una guerra militare (vera).
A queste tre tesi principali, ne aggiungerei una minore.
-
Se la Russia dovrà affrontare o no un vero conflitto, dipende largamente dall’esito della guerra di informazione.
E tutto questo ha un senso. Ci sono due modi in cui la Russia si può trovare costretta a combattere una guerra militare al 100%: un deliberato attacco da parte dell’Impero Anglo-Sionista e un incidente locale che vada rapidamente fuori controllo, si aggravi, e finisca con l’innescare un conflitto totale.
Per riuscire ad imbastire un grosso attacco alla Russia quell’1% di plutocrati che comandano l’Impero Anglo-Sionista ha bisogno di far arrivare la propaganda anti-russa ad un tal punto di rabbia e paura, di portare la maggioranza degli occidentali ad un livello di frenesia e isteria tale che un attacco all’esercito russo sembri, se non ragionevole, almeno inevitabile. Parimenti, perchè si verifichi un incidente locale con un’alta probabilità di escalation, quello che serve è un atteggiamento provocatorio da parte delle forze Anglo-Sioniste, di solito proprio al confine fra Russia ed uno stato sotto il controllo NATO. Per sembrare credibile questo tipo di incidente deve però essere venduto ad un pubblico zombificato, se deve servire a raggiungere il livello di mobilitazione richiesto. Lasciatemi fare un esempio: se un caccia francese abbattesse per sbaglio un caccia britannico, questo non diventerebbe mai causa di guerra, ma se l’abbattitore fosse un caccia russo? Il punto è che anche gli incidenti tecnici hanno bisogno del giusto clima politico di isteria e ostilità per riuscire a scatenare una guerra.
Così siamo di nuovo al punto di quanto sia importante la guerra di informazione.
Sono fermamente convinto che non ci sia arma migliore in questa guerra, della traduzione completa degli articoli e dei video russi.
Per prima cosa, contrariamente a quello che dice la propaganda occidentale, i media russi sono estremamente diversificati e al loro interno le posizioni anti-russe o pro-Occidente sono ampiamente rappresentate. Potrei anche aggiungere che queste idee filo-Occidentali sono grossolanamente sopravvalutate, dal momento che “l’opposizione non di sistema” (un termine russo che significa “troppo piccola, anche per avere un solo deputato alla Duma”), è condivisa da meno del 5% della popolazione, e nonostante questo i loro punti di vista vengono dibattuti praticamente tutti i giorni. Gente come Navalnyi, Sobchak, Khodarkovskii, Kasparov, Ponomarev non rappresentano veramente nessuno, o dovrei dire rappresentano solo sé stessi, che poi in fondo è la stessa cosa. Infatti i media russi sono così diversi che i talkshow televisivi delle principali reti TV degenerano regolarmente in lunghi duelli verbali che alle volte finiscono anche a cazzotti!
Come risultato, i dibattiti politici non sono solo interessanti, ma anche affascinanti. Vorrei poter condividere con voi tutti i dibattiti televisivi dove ho visto giornalisti di testate straniere fatti letteralmente a pezzettini dai loro colleghi russi che li accusavano di mentire e di distorcere la verità. Anche gli Ucronazi filo-golpisti sono invitati regolarmente a parlare nei talkshow della TV russa (anche in quelli più famosi e con l’audience maggiore) dove sono spesso affrontati dai rappresentanti della Novorussia. Uno spettacolo affascinante, ve lo assicuro!
Secondo, in Russia vengono postati un sacco di eccellenti articoli analitici, scritti non solo da giornalisti ma anche da professionisti di vario genere: avvocati, generali, economisti, governatori, astronauti, ecc., tutti amano scrivere ed esprimere il proprio punto di vista. Mentre in Occidente, tecnici ed esperti di questo genere scrivono sopratutto nei media specialistici (il livello di attenzione e il vocabolario del lettore medio richiedono articoli corti e semplici), si possono trovare molto spesso analisi tecniche dettagliate nei media russi non specialistici, quotidiani compresi.
Per gli standard russi, molti dibattiti di Russia Today sono abbastanza noiosi e monotoni. Questo perché RT è tagliata per un pubblico occidentale e la cosa funziona, da qui tutta l’isteria anti-RT negli USA, NATO ed EU. Ma RT sparisce completamente al confronto con gli altri media russi: quand’è l’ultima volta che avete visto Ishchenko o Starikov su RT? O un rappresentante del Donbass? Appunto.
Così, la barriera linguistica è tutt’ora il più grosso ostacolo per controbattere la propaganda Anglo-Sionista.
Tutta questa lunga introduzione per arrivare ad un semplice punto: i volontari che traducono testi e sottotitolano video in inglese ed altre lingue occidentali sono i veri eroi di Novorussia e Russia, almeno quanto quelli che combattono nelle trincee del Donbass. Certo, i nostri traduttori non rischiano la vita, ma non possono contare sull’aiuto diretto dei propri compagni, non possono aspettarsi nessun riconoscimento, il loro lavoro non sarà mai considerato eroico da chi non ha mai fatto le ore piccole per finire una traduzione, cercando di dormire qualche ora prima di andare al lavoro il giorno dopo. Un sacco di questi traduttori sono anonimi, molto spesso per buone ragioni, e a questi è negata anche quella piccola soddisfazione di vedere il proprio nome sotto il lavoro.
Vi posso dire che molti hanno coniugi o parenti che non approvano il loro modo di pensare, per non parlare dei loro sacrifici a difesa della Novorussia e della Russia.
Tuttavia i loro sforzi sono cruciali.
Secondo me queste persone possono essere paragonate solo ad agenti segreti che operano all’estero senza copertura, che combattono la loro battaglia in completa solitudine e che possono solo sperare di essere riaccolti un giorno a casa con le parole: «grazie per il vostro servizio!»
I nostri traduttori stanno tutti combattendo a modo loro e quello che stanno facendo per la Novorussia, la Russia e, vorrei aggiungere, l’intero pianeta, è assolutamente eroico e tutti meritano la nostra sincera gratitudine. Se con i loro sforzi riuscissero a ridurre le probabilità di una guerra guerreggiata anche solo di un paio di punti percentuali, questo basterebbe già a farne degli eroi molto più meritevoli di un Premio Nobel per la Pace di quei pagliacci assetati di sangue a cui di solito danno questo riconoscimento.
Nelle guerre passate hanno fatto monumenti al milite ignoto.
Un giorno spero di vederne uno per il traduttore anonimo.
A tutti loro la mia più sincera e profonda gratitudine!
The Saker
*****
Articolo pubblicato su Thesaker.is il 03/07/2015
Traduzione in italiano a cura di Mario per Sakeritalia.it
Bellissimo articolo, scritto con il cuore
E’ vero, è soprattutto una guerra d’informazione. Può non sembrare ma il fronte della controinformazione è veramente in prima linea. Chi ha consapevolezza della posta in gioco non può negare il proprio contributo per quanto piccolo possa essere.
Un monumento al traduttore anonimo credo ci stia proprio bene.
A proposito di eroi, per commemorare un poeta scomparso nulla di meglio di una piccola poetessa in erba 🙂
Durante la commemorazione dei 40 giorni dall’uccisione del comandante Alexey Mozgovoy e della sua scorta, al cimitero di Alchevsk, i presenti hanno chiesto alla piccola Bodgana di recitare le sue poesie. Il giorno successivo alla tragedia la bambina ha deciso di arruolarsi nella milizia e tutt’ora lavora nella cucina del quartier generale della Brigata Prizrak.
«Ora comincio a capire
Cosa significa
ricordare ed essere fiera
Gente, non rattristatevi
ed il nemico non sarà felice
Il nostro “Fantasma” non fallirà
E ci prenderemo cura delle memorie insieme
E la nostra gente ricorderà
Zio Alexey Mozgovoy»
«Il Donbass brucia
Il Donbass piange
Le nostra steppa è in fiamme
La madre piange
La moglie piange
I nostri figli piangono
Arrivano i nazisti
Arriva l’Aidar
Spazzano via tutto
Scusa, nostra madre Terra
Per quello che stanno facendo
Il nemico non conquisterà il Donbass
La gente non si inginocchierà di fronte a loro
Ci sarà pace,
Ci sarà la mamma,
E ci saranno i figli»
https://www.youtube.com/watch?v=-RDBQYcvdLI
@ samo79 – E così, iniziano a germogliare i semi lasciati dal poeta/combattente Alexey Mozgovoy 🙂