Cari amici,

ho ricevuto molte richieste di esprimere le mie opinioni sull’evento ufficialmente noto come la “Grande Rivoluzione Socialista d’Ottobre”. Su internet, vari autori stanno dando le loro opinioni e i loro pensieri su questo evento che ha cambiato il mondo 100 anni fa. Dopo aver riflettuto su questo problema, ho deciso di astenermi dall’entrare in questa discussione, e mi limiterò alla seguente breve dichiarazione.

La “Grande Rivoluzione Socialista d’Ottobre” è la ragione per cui sono nato in Svizzera e non in Russia. L’ho capito, in modo primitivo, verso i 5 anni, nel 1968, quando i carri armati sovietici entrarono a Praga e io sentii per caso gli adulti che commentavano quell’evento. Da allora, con vari gradi di intensità, naturalmente, ho dedicato innumerevoli ore a cercare di capire cosa fosse realmente successo in Russia, perché la Rivoluzione fosse accaduta e perché fossi nato in esilio. La mia ricerca sembrava speleologia in una grotta profonda, o forse la perforazione della crosta terrestre: ho scoperto strato dopo strato di bugie, bugie, bugie e altre bugie. In effetti, ho scoperto che quasi tutti mentivano su ciò che realmente aveva avuto luogo. E tutti erano anche occupati a pararsi il culo per le proprie responsabilità mentre puntavano le dita ovunque. Era piuttosto deprimente e avvilente. Sto per compiere 54 anni, quindi posso stimare di aver trascorso quasi 50 anni della mia vita a cercare di dare un senso al tutto. E anche se sono ancora sicuro che ci sono molte cose che non so, ci sono alcune cose di cui sono sicuro al 100%, e queste cose non sono affatto concordi col “sapere” pubblico/accademico in Occidente riguardo la rivoluzione. Ciò non ha nulla a che vedere con le opinioni marxiste e conservatrici, e ha tutto a che fare con il fatto che tutti i partiti e i movimenti politici usano la Rivoluzione per i propri fini ideologici.

C’è una comunità di interesse mondiale per agire in collusione e seppellire la vera natura della Rivoluzione d’Ottobre. Tutti mentono: i marxisti, ovviamente, ma anche i “democratici”, i socialisti e i monarchici. Tutti i principali paesi coinvolti, Gran Bretagna, Stati Uniti, Germania, Francia – anche loro mentono. E gli accademici, gli storici e gli autori politici. Ma soprattutto, i testimoni oculari mentono più di chiunque altro, perché i testimoni oculari hanno un enorme interesse personale nel discolpare sé stessi (o il loro campo ideologico) dalle responsabilità di quello che è successo. Invece, quelli che pensano che la Rivoluzione d’Ottobre sia stata un evento grandioso e meraviglioso rivendicano un ruolo chiave perché ne vogliono il merito.

Lasciatemi fare solo un esempio di tale collusione:

prima che ci fosse l’Ottobre 1917 ci fu il Febbraio 1917, un colpo di Stato da parte delle “élite” russe contro lo Zar, che fece crollare l’Impero Russo. Sì, è così. I bolscevichi non abbatterono l’Impero, furono le “élite” russe a farlo. Inutile dire che queste “élite” si dimostrarono incredibilmente incompetenti, stupide e codarde, e che i bolscevichi fondamentalmente presero il potere in quello che era fondamentalmente uno Stato senza un governo. Ora osservate: le élite russe cercarono di coprire il loro ruolo nella distruzione della Russia incolpando di tutto i bolscevichi, mentre i bolscevichi, che volevano il merito della loro grande rivoluzione, ridussero al minimo il ruolo delle élite russe e sostennero che fu la loro rivoluzione a rovesciare il vecchio ordine. Sono tutte bugie, certo, ma i democratici e i bolscevichi si sono de facto messi d’accordo l’uno con l’altro per sostenere la stessa versione fittizia della storia. Va bene, ho semplificato troppo per cercare di far entrare in un paragrafo un qualcosa che Aleksandr Solženicyn ha impiegato otto volumi [in inglese] per descrivere (a Ivan Solonevič c’è voluto solo un volume intitolato “La Grande Frode della Rivoluzione di Febbraio”, ma anche le sue spiegazioni, sebbene accurate, erano superficiali). Ma l’essenza di ciò è vero: le élite pre-rivoluzionarie e i bolscevichi hanno interesse a ripetere la stessa menzogna. Si odiano a vicenda, ma stanno ancora agendo  in collusione per nascondere la verità.

Perdonatemi, ma non ho alcun interesse a discutere di nessuno di questi eventi. Non solo sono intensamente dolorosi per me, ma non ho il tempo e l’energia per sfatare ogni pseudo-verità su questo evento. In Occidente, la doxa pubblicamente accettabile sulla Rivoluzione d’Ottobre è così totalmente fuori dalla realtà che in questo momento qualsiasi discussione su questo evento è inutile. In Russia, le cose sono solo marginalmente migliori. Per prima cosa, in Russia qualsiasi discussione sulla Rivoluzione d’Ottobre ha implicazioni immediate e moderne, e questo complica enormemente un’indagine onesta su questi eventi. Inoltre, la Rivoluzione d’Ottobre ha anche immense implicazioni religiose che sono categoricamente inaccettabili per la Chiesa Ortodossa Russa del Patriarcato di Mosca, ufficialmente riconosciuta dallo Stato (anch’essa un prodotto puro dell’era sovietica). Infine, uno studio attento della Rivoluzione d’Ottobre fa emergere inevitabilmente la questione del nazionalismo e il ruolo svolto dai vari gruppi etnici, soprattutto gli ebrei, in questo evento.

C’è anche questo fattore complicante: oggi ci sono molti che si considerano marxisti, e per loro la Rivoluzione d’Ottobre è un mito ideologico fondante sacro. Con ciò intendo che hanno creato nelle loro menti, ma sinceramente, un’immagine molto specifica di ciò che fu l’Ottobre 1917, e che saranno i più riluttanti (parlando in maniera mite) a lasciarla andare. Come ho scritto nel mio articolo sullo “stalinismo”, “Non credo che i “rossi” o bolscevichi originali fossero in alcun modo patrioti russi, credo che questo sia un mito totale, però, credo che quelli che oggi credono in questo mito siano a loro volta patrioti sinceri e reali. Così, mentre non credo che sia possibile trovare qualsiasi terreno comune o “riconciliazione” tra i principi bianco e rosso, credo seriamente che ci sia una reale opportunità per una posizione congiunta dei patrioti russi di oggi contro il vero nemico della Russia: l’Impero Anglo-Sionista”. In altre parole, non voglio perdere tempo a discutere con i miei amici marxisti della “loro” rivoluzione. Una volta sconfitto l’Impero, avremo tempo per quello. Ma per ora, abbiamo cose migliori su cui investire le nostre energie.

Inoltre, considerate questo – c’è una voce che è quasi completamente assente da tutti i nobili dibattiti sull’esperimento bolscevico: la voce di coloro che sono stati uccisi. A milioni. Intere classi sociali (e questo *prima* di Stalin!). E quando ascoltiamo le vittime di quell’esperimento, ascoltiamo inevitabilmente persone appartenenti alle élite privilegiate, quasi mai alle masse del popolo russo (che erano per lo più allevatori e contadini). E tra tutti quelli che furono sacrificati al sanguinoso altare della Rivoluzione, io per primo indicherei anzitutto i Nuovi Martiri e Confessori della Russia, guidati dai Martiri Reali e dai confessori della Chiesa della Catacomba [tutti e tre i link in inglese]. La loro voce non viene quasi mai ascoltata oggi, ed è stata sostituita dalle voci di coloro che erano, e sono tuttora, in piena comunione spirituale con le forze sataniche che hanno ucciso questi confessori. Questo è veramente “l’abominio della desolazione, di cui parlò il profeta Daniele, che sta nel luogo santo – chi legge comprenda” (Matteo 24:15).

Icona dei Nuovi Martiri e Confessori della Russia

Infine, e senza offesa per i miei amici agnostici, sono giunto alla conclusione che è assolutamente impossibile per una persona non religiosa capire il fenomeno bolscevico. Non voglio nemmeno discuterne perché so che la maggior parte dei lettori rifiuterà completamente questa tesi. Benissimo. Sto affermando la mia conclusione personale, non sto cercando di convincere nessuno.

Icona di San Giuseppe di Pietrogrado, fondatore della Chiesa Ortodossa Russa della Catacomba

Foto di San Giuseppe di Pietrogrado.

Per tutti questi motivi, non parteciperò alla discussione in corso sulla Rivoluzione. In effetti, non permetterò nemmeno commenti. Non vi chiedo di essere d’accordo con niente di tutto ciò, ma vi chiedo di rispettare la mia decisione.

Sembra che quando gli venne chiesto dell’impatto della Rivoluzione Francese, il premier cinese Zhou Enlai avrebbe risposto “è troppo presto per dirlo” (ci sono alcune controversie [in inglese] su questa risposta, ma non importa). Direi che è anche “troppo presto per dire” come la storia vedrà la “Grande Rivoluzione Socialista d’Ottobre”: come un grande esperimento di libertà o come un satanico bagno di sangue. Io, ovviamente, sono pienamente d’accordo con la seconda. Questa è una mia conclusione personale che sottopongo a voi in risposta a molte e-mail, ma non qualcosa con la quale mi aspetto che qualcuno sia d’accordo. Sono in minoranza, e lo so. Francamente, mi interessa molto poco di tutte le maggioranze e mi preoccupo molto dei Nuovi Martiri della Russia. Finché rimarrò fedele a loro e a Cristo, il resto non ha alcuna importanza per me.

Questo è tutto ciò che volevo dire. Per favore non chiedermi di tornare su questo argomento. Come ho detto, questo è un argomento molto doloroso e sacro per me. E, come accennato, non permetterò commenti qui sotto, perché vedo ogni discussione su questo argomento come totalmente inutile, se non irrispettosa, nei confronti dei milioni di russi assassinati.

Il Saker

PS: vi lascio con questa rappresentazione simbolica della Russia di oggi (vedi qui per il contesto)

La Leggenda della Città di Kitež, di Il’ja Glazunov

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Pubblicato su The Saker.is il 14 novembre 2017.

Traduzione in italiano a cura di Raffaele Ucci per SakerItalia.

[le note in questo formato sono del traduttore]

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