Uno speciale ringraziamento al mio Direttore della Ricerca, Scott, per avermi fornito le informazioni di base per questo articolo

Tutto quello che ci era stato detto dell’Unione Sovietica si è rivelato una bugia,

ma tutto quello che ci era stato detto dell’Occidente si è rivelato vero

Barzelletta russa

Nel maggio del 2016 scrissi un articolo per The Unz Review intitolato “Contro-propaganda, al modo russo”, in cui ho cercato di mostrare l’immensa differenza tra il vecchio approccio sovietico alla propaganda e alla contro-propaganda, e l’approccio adottato dalle autorità russe oggi. La differenza principale era questa: se i sovietici facevano di tutto per impedire che la propaganda occidentale raggiungesse il popolo sovietico, i russi oggi stanno facendo l’esatto contrario: stanno facendo di tutto per assicurarsi che la propaganda occidentale venga immediatamente tradotta e trasmessa in ogni singola casa russa. Quello che propongo di fare oggi è condividere con voi alcuni esempi recenti di ciò a cui le famiglie russe sono regolarmente esposte.

Ormai dovreste aver sentito parlare del reportage della CNN su come i malvagi russi abbiano usato i Pokemon per destabilizzare e sovvertire gli Stati Uniti. Se no, eccolo qui:

In Russia questo reportage è stato un mega-successo immediato: il video è stato tradotto e riprodotto su ogni singolo canale TV. A Margarita Simonian, la brillante direttrice di Russia Today, è stato chiesto durante uno show in direttasia sincera e confessi – qual è il suo rapporto con i Pokemon, lavorano per lei?” al che lei ha risposto “gli do da mangiare” – il pubblico è scoppiato in una risata.

I Pokemon russi sono stati solo l’ultimo di una lunga serie di reportage assolutamente folli, paranoici all’ultimo stadio e rabbiosamente russofobi prodotti dai media sionisti occidentali, tutti tradotti in russo e riprodotti dai media russi.

Una delle tecniche utilizzate regolarmente nei talk show russi è quella di mostrare un breve reportage sulle ultime folli assurdità provenienti dagli Stati Uniti o dall’Europa, e poi chiedere agli ospiti filo-americani di reagire. I “liberali” (nel significato politico russo di questa parola un liberale è una persona disperatamente ingenua e filo-occidentale che ama denigrare tutto ciò che è russo e che odia Putin e coloro che lo sostengono) sono molto imbarazzati e di solito ammettono semplicemente che sono folli assurdità, o cercano di trovare qualche folle assurdità nei media russi (e ce ne sono molte anche lì) per dimostrare che “anche noi siamo altrettanto cattivi”. Inutile dire che, a prescindere da quale via di fuga scelga, il “liberale” finisce per sembrare un idiota totale, o un traditore.

Nel mio articolo del maggio 2016 ho citato diversi esempi di personaggi stranieri particolarmente odiosi e offensivi che sono stati invitati regolarmente ai talk show russi, inclusi rabbiosi nazionalisti ucraini, arroganti russofobi polacchi e, ultimo ma non meno importante, i reporter americani che lavorano a Mosca. Per equilibrare questi personaggi veramente ripugnanti, vengono invitati anche ospiti stranieri mentalmente sani e credibili, di solito provenienti dall’Europa meridionale (Francia, Italia, Spagna). Così la tipica “matrice degli ospiti” finisce per somigliare a questo:

Bravi ragazzi Cattivi ragazzi
Russi Patrioti Liberali russofobi
Sostenuti da Europei meridionali Ucraini, angloamericani, tedeschi

Questa è una tecnica di propaganda formidabile per vari motivi. Per prima cosa, unisce i russofobi interni ed esterni in una sorta di “colpa per associazione” che li costringe a cercare di aiutarsi reciprocamente, il che, naturalmente, li rende solo tutti peggiori (rinforzano i loro tratti negativi l’uno con l’altro). Non c’è bisogno di etichettare nessuno come “traditore” quando le persone in questione fanno un ottimo lavoro nel mettersi quest’etichetta addosso quando cercano di spiegare tutte le folli e odiose assurdità anti-russe che i media sionisti occidentali sputano continuamente. Un russo medio che ascolta un liberale russo che spiega che la storia dei “Pokemon russi” potrebbe avere basi nella realtà si chiede immediatamente quanto la CIA paghi questo f. di p. [SOB in inglese] per dire quel tipo di assurdità. Ma è qui che le cose diventano davvero carine:

Non è la CIA a pagare quel liberale – sono i russi stessi a farlo!

Pochi giorni fa il quotidiano Komsomol’skaja Pravda (sì, ha mantenuto quel vecchio e, francamente, stupido nome che si può tradurre con “La Verità dell’Unione Comunista della Gioventù”) ha pubblicato un importante articolo [in russo] che ha rivelato che alcuni degli ospiti più offensivi dei talk show russi vengono pagati un sacco di soldi per spargere la loro propaganda anti-russa. Ecco gli ospiti più pagati:

  • Vjačeslav Kovtun (Ucraina): 500.000-700.000 rubli (circa 8.700-12.000 dollari) ogni mese
  • Michael Bohm (USA): 500.000-700.000 rubli (circa 8.700-12.000 dollari) ogni mese
  • Iakub Koreiba (Polonia): non meno di 500.000 rubli (circa 8.700 dollari) ogni mese

Secondo gli investigatori della KP, questi tizi hanno contratti legali e pagano le imposte sul reddito russe. Quindi tutto questo è molto legale e piuttosto pluralistico: gli unici che possono seriamente accusare il governo russo di tentare di contrastare l’opposizione, i partiti politici pro-occidentali o le idee anti-Putin sono persone che non hanno assolutamente conoscenze di fatto sulla Russia, *per niente*. O quello, o stanno deliberatamente mentendo. E questo include la stragrande maggioranza dei leader politici occidentali (negli USA e in Europa) che ora si stanno affannando per aumentare i budget delle tradizionali fonti propagandistiche occidentali come VOA/RL/RFE o che vogliono creare nuove fonti di propaganda per “portare il messaggio democratico al popolo russo”. In realtà, al popolo russo viene data una dose giornaliera di propaganda occidentale (alias “messaggio democratico”) per cortesia del Cremlino, e questo è qualcosa che gli imbecilli al potere in Occidente non possono nemmeno iniziare a immaginare.

Ciò che sta diventando sempre più evidente è che i propagandisti occidentali semplicemente non capiscono il mondo in cui vivono, in particolare gli statunitensi. Pensate a questo: tutti i principali paesi coinvolti nella Seconda Guerra Mondiale avevano la loro macchina propagandistica, che era destinata esclusivamente alla propria popolazione, e che la fazione opposta non ha mai visto. Allo stesso modo, durante la Guerra Fredda, le persone francamente stupide responsabili della macchina propagandistica sovietica hanno speso risorse immense per cercare di impedire che la propaganda occidentale penetrasse sotto la Cortina di Ferro. Per quanto riguarda la propaganda sovietica in Occidente, ha avuto un buon effetto (basta guardare all’influenza dei vari partiti comunisti in Europa durante la Guerra Fredda), ma mai abbastanza forte da battere l’appello all’edonismo e al consumismo promosso dalla branca migliore e più efficace dell’apparato propagandistico occidentale: Hollywood.

Oggi la situazione è cambiata drasticamente, e i russi lo hanno capito molto meglio di chiunque altro in Occidente: nell’era di Internet e della TV satellitare non è possibile indirizzare il tuo messaggio solo ad un pubblico interno, né puoi impedire alla propaganda degli altri di raggiungere il tuo pubblico interno. Gli americani continuano ad operare come fecero nella metà degli anni ‘70: hanno puntato i loro maggiori sforzi di propaganda verso il pubblico nazionale, come se l’intero mondo non stesse analizzando attentamente tutto ciò che la CNN e gli altri hanno da dire, e credono che l’Occidente sia impopolare in Russia solo a causa del “controllo di Putin sui media”. Sarebbe impossibile essere più fuori contatto con la realtà di queste persone. La verità è che circa l’80% o più dei russi sostengono Putin proprio perché sono esposti giornalmente alla macchina propagandistica occidentale e al suo messaggio.

Come è possibile?

Per prima cosa, la contro-propaganda russa non si rivolge ad un gruppo isolato di persone, ma è sostanzialmente la stessa, che sia sulle trasmissioni di RT o Sputnik per il pubblico straniero o sui principali canali televisivi russi. Lo sforzo propagandistico russo è globale e internamente coerente.

Inoltre, a rischio di sembrare un propagandista russo, direi qualcosa che è abbastanza evidente, ma ancora difficile da credere: i russi non hanno bisogno di mentire, la loro propaganda è fondamentalmente veritiera, fondata sui fatti e sulla logica. Non esiste un equivalente russo della storia dei Pokemon, e quando i leader occidentali chiedono alla Russia di ritirare le sue forze dal Donbass, i russi non hanno bisogno di ideare una storia confusa sul perché l’esercito russo sia nel Donbass, dato che queste forze sono invisibili tanto agli osservatori sul terreno quanto sono invisibili ai satelliti nello spazio. I russi non hanno alcuna necessità di mentire sulle loro operazioni in Siria, perché quello che dicono di fare lì e quello che stanno realmente facendo sono la stessa cosa: liberare la Siria dal Daesh. Potrei moltiplicare gli esempi, ma la faccenda è semplice: a differenza delle loro controparti statunitensi, i russi non si occupano di politiche che non possono giustificare al loro pubblico o all’opinione pubblica del resto del pianeta. Sembra semplice? Allora perché gli Stati Uniti sembrano incapaci di dire la verità su *tutto* quello che fanno?

Essere veritieri non impedisce ai russi di essere furbi, però, e il modo in cui combattono la produzione propagandistica occidentale a proprio vantaggio è molto intelligente. Chiaramente qualcuno nel Cremlino ha appreso le dolorose lezioni della disfunzionale, e francamente ridicola, macchina propagandistica sovietica.

Fate un paragone con quel tipo di auto-lobotomia che i media tedeschi infliggono a loro stessi quando chiamano qualcuno che non è rabbiosamente anti-Putin, un “Putinversteher” o “intenditore di Putin”. Come se non capire qualcuno dovesse essere considerato un segno di intelligenza, o come se essere d’accordo con qualsiasi cosa che Putin abbia detto dovesse essere visto come una prova lampante di depravazione morale. È davvero così sorprendente che dei media in grado di elaborare un concetto come “Putinversteher” non siano in grado di competere con i media russi? Riuscite ad immaginarvi i russi che etichettano qualcuno una “Merkelponimatel”? Naturalmente no, invece invitano qualche superbenpensante giornalista tedesco che lavora in Russia ad una trasmissione in diretta, e si assicurano che arrivi a difendere coloro che hanno ideato la nozione di “Putinversteher”, cosa che quell’idiota cercherà certamente di fare, anche solo a causa di un errato senso di solidarietà professionale con i suoi colleghi in patria. Il pubblico russo lo amerà, ascolterà ogni sua parola, e poi andrà a letto con la convinzione assoluta che i loro vicini europei siano impazziti.

Ma se gli stranieri sono cattivi e i liberali russi sono cattivi, cosa potrebbe essere peggio?

I liberali russi all’estero, naturalmente. Esistono anche quelli.

Facciamo conoscenza con Owen Matthews e Greg Vainer. Oh questi due sono troooooooppo forti!!

In primo luogo, Owen Matthews. L’amico ha una pagina ufficiale di Wikipedia, quindi per prima cosa controllate qui [in inglese]. Quello che la sua biografia su Wikipedia non indica, però, è il tipo di retroterra da cui viene Matthews. Nella sua biografia, Matthews sostiene che il nonno materno, Boris L’vovič Bibikov, è stato Primo Segretario del Comitato regionale del Partito Comunista di Černigov, premiato con l’Ordine di Lenin, e che nell’ottobre 1937 venne accusato di violazione del 58° articolo del codice criminale e giustiziato. Quindi faceva parte dell’apparato di partito. Abbastanza male, ma poi peggiora, e di molto.

Secondo il mio Direttore della Ricerca, queste informazioni potrebbero essere fuorvianti. Ci sono registri storici, tra cui gli elenchi degli ufficiali dell’NKVD [in russo], che indicano che Boris L’vovič Bibikov non ha mai lavorato per il governo della Repubblica Sovietica ucraina, e non è mai stato il Primo Segretario del Comitato regionale comunista di Černigov, ma è stato un ufficiale di alto profilo dell’NKVD (la polizia segreta) e ha lavorato nell’Apparato Centrale della UKB NKVD della RSS ucraina (il che, se vero, lo renderebbe per definizione un assassino di massa). Infatti, Primo Segretario del partito Comunista regionale di Černigov fu, dal gennaio 1934 all’agosto 1937, Pavel Filipovič Markitan [in russo], e dopo di lui fu Aleksej Dmitrievič Mihailov [in russo]. Quanto a Bibikov stesso, venne fucilato durante le purghe anti-trotskiste di Stalin del 1937. Quindi, anche se Bibikov fosse “solo” un membro dell’apparato del Partito Trotskista o un membro della banda di maniaci genocidi russofobi nota come “NKVD” – l’odio di Matthews per La Russia deriva chiaramente dal fatto che Stalin ha giustiziato il nonno e che la sua famiglia è passata dai vertici del regime bolscevico allo status di “nemici del popolo” (cosa che, personalmente, credo che tutti i trotskisti sovietici si siano ampiamente meritati).

Owen Matthews, il pomposo asino russofobo.

[Nota a margine: non credo che sia giusto, etico o logico biasimare una persona per i suoi antenati. Anch’io sono un lontano parente di uno dei peggiori assassini del primo regime bolscevico, e non mi considero colpevole o in alcun modo legato alle sue azioni. Tuttavia, nel suo libro, “Stalin’s Children”, Matthews prende chiaramente le parti, approva e forse copre perfino suo nonno Commissario trotskista, e questo lo rende giustamente un bersaglio della critica]

Matthews stesso ha basato tutta la sua carriera sulla crescente ondata di russofobia in Occidente, e per questo è un ospite regolare della televisione russa: penso che nessuno si avvicini nemmeno a Matthews nell’esprimere una totale aria di superiorità nei confronti di tutto ciò che è russo. Quest’uomo letteralmente trasuda, irradia russofobia e disprezzo. Direi che mentre il suo odio per qualsiasi cosa sia russo è tipicamente trotskista, il suo immenso complesso di superiorità è decisamente britannico. E questa combinazione lo rende un ospite ideale per i talk show russi. Se qualcuno incarna veramente la nozione “l’Occidente ci odia e ci disprezza davvero rabbiosamente”, quello è Owen Matthews.

Greg Vianer è molto diverso. Come Matthews è il prototipo ideale del razzista britannico altezzoso, così Vainer è una caricatura dell’americano arrogante. Ovviamente, Vainer non è più statunitense di quanto Matthews sia veramente britannico! Il vero nome di Vainer è Grigorij Vinnikov, ed è anche un ebreo russo. La cosa divertente è che questo Grigorij insiste sul fatto che venga chiamato “Greg” (in russo “Грэг”) anche se l’intero pubblico sa che è Grigorij. Inutile dire, proprio lì la sua persona inizia una potente reazione di rigetto. Ma dove Vainer è veramente al suo meglio è quando difende gli Stati Uniti. Il che è paradossale, visto che negli USA è noto per essere un piccolo furfante che è dovuto fuggire dagli USA (con i soldi dei suoi clienti) per evitare un processo. In realtà non lo dico io, ma Radio Free Europe/Radio Liberty [in inglese] (sostenuta da altre fonti russe, vedi qui e qui [entrambi i link in russo]).

Greg Vainer: il piccolo furfante.

Tutto ciò non è adorabile?! Invece di un britannico e di un americano ciò che abbiamo veramente sono due tipi molto comuni di ebrei russofobi. Nessuno dei due si qualifica come “liberale russo”, e il pubblico riesce a capirlo immediatamente.

Quello che abbiamo qui è una torta multistrato:

  • Strato uno: in superficie, questi tizi si presentano come un britannico e un americano.
  • Strato due: in realtà, tramite la loro conoscenza del russo (Matthews: decente, Vainer: madrelingua) è chiaro che sono degli emigrati con un qualche genere di radici in Russia.
  • Strato tre: in realtà entrambi sono ebrei, uno discendente di una famiglia di Commissari trotskisti e l’altro un piccolo furfante. Entrambi sono delle caricature, davvero.

Possibile che i russi che li assumono per apparire nei talk show non lo sappiano?

Certo che lo sanno, è proprio per questo che li assumono: per lasciarli vomitare settimanalmente il loro odio anti-russo, per educare il pubblico russo sul tipo di personaggi che in Occidente sono considerati opinionisti (in particolare Matthews, ovviamente).

Allora, dove è il genuino liberale russo?

Esiste, ovviamente. Vi presento Aleksandr Nikolaevič Sytin.

La sua biografia è noiosa (potete controllare una sua versione tradotta [in inglese] facendo clic qui) e per quanto possa dire, è “legittimo”, nel senso che è veramente russo e che è quello che afferma di essere: un politologo e storico. Ma, oh ragazzi, è anche un personaggio di primo piano, di sicuro! Non solo Sytin esprime regolarmente le opinioni più fantasticamente russofobe della TV russa, ma ha scritto anche alcuni articoli straordinari, di cui uno intitolato “Il distruttivo ruolo terrorista della Russia nella comunità mondiale” e un altro intitolato “Come il mondo dovrebbe reagire alle distruttive attività terroriste della Russia[entrambi i link in ucraino]. La tesi principale di Sytin è che la Russia è uno stato terrorista. Questo ha innescato una tale indignazione che un gruppo di cittadini si è unito al rinomato commentatore russo Ruslan Ostaško in una causa collettiva per chiedere i danni a Sytin. La logica per la loro causa è che, essendo tutti russi, affermare che la Russia è uno stato terrorista danneggia la loro credibilità e li offende. Naturalmente, ciò che stanno realmente facendo è costringere Sytin a difendere le sue affermazioni in tribunale. Prevedibilmente (almeno per chi conosce i liberali russi), Sytin ha dato di matto, ora sta cercando di scusarsi e vuole evitare la causa. Ostaško e le persone che lo sostengono (a quanto pare migliaia) vogliono il loro giorno in pretura. Sarà divertente osservare dove andrà a finire tutto questo.

Tuttavia, ci sono alcuni momenti interessanti nella biografia di Sytin. Ad esempio, essendo uno storico e un docente di storia del commercio russo e sovietico, è riuscito ad ottenere una posizione di alto profilo come capo di una sezione e responsabile di progetto nella Yukos [in inglese], proprio quando il pregiudicato e presunto assassino Michail Khodorkovsky stava organizzando la gigantesca compagnia petrolifera con il sostegno occidentale. Non avendo alcuna esperienza nel settore petrolifero, Aleksandr Sytin lavorò presso la compagnia petrolifera Yukos fino all’ottobre 2003, quando Michail Khodorkovsky, il direttore di Yukos, non venne arrestato e accusato di frode. Immediatamente, il controllo delle azioni di Michail Khodorkovsky del gigante petrolifero russo Yukos venne ceduto al banchiere Jacob Rothschild [in inglese]. Sytin perse il suo comodo lavoro alla Yukos quando la società andò in bancarotta e venne nazionalizzata. È possibile che anche Sytin abbia perso le sue azioni della sua azienda in un processo. È anche possibile che egli rappresenti gli interessi della Rothschild Asset Management, che ha recentemente perso la sua lunga battaglia legale contro lo Stato russo. Colpa delle cattive compagnie, giusto?

Quello che conta davvero non è tanto quello che Sytin ha fatto in passato, quanto il fatto che, usando un’espressione che amano i sionisti, è un vero e proprio “russo che odia sé stesso” e, cosa più importante, è un’immagine vivente di quello che può dire e difendere un russo che odia sé stesso. Guardandolo, la maggior parte dei russi probabilmente pensa “Dio non voglia che questa gente torni nuovamente al potere!”.

Aleksandr Sytin: l’archetipo del liberale russo.

A dire il vero, Matthews, Vainer e Sytin sono tutti dei tipici utili idioti. Sembrano sinceramente credere che quando vanno sulla TV russa per diffondere le loro visioni russofobe stanno ottenendo un qualche risultato. Beh, credo che tecnicamente li stiano ottenendo, ma certamente non quelli sperati. Se non altro, vedere questi clown pieni d’odio provoca una potente reazione contro tutto ciò che questi tizi affermano di sostenere.

Okay, quindi lo sforzo di contro-propaganda russo è molto sofisticato ed efficace. Ma è etico?

Penso che lo sia molto. Ecco perché

Innanzitutto, come ho detto, i russi non fabbricano bugie. Quello che riferiscono di solito è di fatto vero (dico di solito perché so troppo bene come funziona davvero il giornalismo dietro le quinte per farmi illusioni del tipo “dicono sempre la verità”).

In secondo luogo, stanno usando la stupidità del nemico. Nessuno definirebbe l’Aikido “non etico” anche se si basa sull’utilizzo delle mosse e della forza dei tuoi avversari contro di loro (“combinazione delle forze”, nella terminologia dell’Aikido).

Terzo, per quanto siano oltraggiosi, sopra le righe e disgustosi, alcuni dei pagliacci mostrati sulla TV russa non rappresentano in modo erroneo la realtà dell’Impero Anglo-Sionista. Sì, certo, i veri russofobi sono una piccola minoranza in Occidente, perlomeno dove la gente è preoccupata (specialmente in Europa meridionale e negli Stati Uniti), ma in pratica i regimi al potere in Occidente sono controllati da russofobi o da loro burattini. Per quanto riguarda i media sionisti occidentali, sono tappezzati di russofobia ad un grado tale che io li definirei inequivocabilmente razzisti.

Quindi sì, i russi usano l’immensa arroganza e l’odio scarsamente nascosto per la Russia di alcuni dei più pomposi e meno intelligenti rappresentanti dell’Occidente per dare una rappresentazione assolutamente giusta e accurata delle élite dominanti occidentali. Se il messaggio fosse “tutti in Occidente vi odiano”, questo sarebbe grossolanamente ingiusto, ingannevole e non etico. Ma quando il messaggio è “le élite occidentali vi odiano”, il messaggio è assolutamente giusto, veritiero ed etico.

Presto scopriremo se l’Amministrazione Trump chiederà che Russia Today e Sputnik si registrino come agenti stranieri (con il totale ed entusiasta sostegno dei media sionisti americani [in inglese], ovviamente). Il Congresso degli Stati Uniti farà quello che fa sempre – deviare più soldi per cercare di risolvere il “problema russo” lanciandoci contro dei dollari. I paesi della NATO si adegueranno al programma e “seguiranno il capofila”. Gli ucronazisti a Kiev stanno facendo ancora di meglio: stanno riattivando vecchi disturbatori di epoca sovietica [in inglese] per impedire che le trasmissioni russe raggiungano le zone attualmente occupate dai nazisti. Non mi sorprenderei se alla fine venisse scatenata una caccia alle streghe su grande scala nei confronti dei simpatizzanti e/o degli agenti russi negli Stati Uniti (inclusi i seguaci di Ron Paul, i libertari, i veri progressisti e lo scrivente) dalla frustrata, spaventata e del tutto incapace classe dominante americana. Se ciò accadrà, l’unica cosa che ci proteggerà sarà il Primo Emendamento (qualcosa che, almeno finora, i neoconservatori non sono riusciti a distruggere). Non c’è nessun Primo Emendamento in Europa, ma non c’è neanche il rischio di imminenti repressioni violente della polizia. Per prima cosa, le élite europee si stanno svegliando molto lentamente, a piccoli passi, verso la realtà che la loro abietta e totale sottomissione agli Stati Uniti li ha messi in una situazione estremamente scomoda. Sono ancora lontani dalla piena consapevolezza che la Russia ha molto di più da offrire all’Europa degli Stati Uniti, ma si intravedono le prime crepe, il che è un bene. Inoltre, l’Europa è politicamente molto più diversa dal sistema dell’Unipartito [in inglese] che esiste negli Stati Uniti, e le probabilità di una grande repressione contro il dissenso sono molto più piccole. Infine, è abbastanza chiaro che molte persone dell’Europa meridionale, anche nei media, sono più o meno filorusse, anche se non sempre lo dicono così apertamente.

Una delle principali debolezze delle élite politiche americane è che non si sono mai preoccupate di studiare seriamente la scienza politica, per non parlare del marxismo e, ancor meno, della dialettica hegeliana. Ciò non è affatto un bene per loro, perché ora si trovano di fronte al fatto che la contraddizione interna della macchina della propaganda anglo-sionista sta creando una reazione che renderà Russia Today, Sputnik e l’Internet filorusso ancora più attraenti per il pubblico occidentale di quanto non lo siano già. Infatti, ogni sforzo per contrastare i “propagandisti russi” servirà solo a rafforzare questi ultimi, rendendo la lettura di fonti filorusse qualcosa di sexy e di eccitante.

Per quanto riguarda i russi, continueranno a riportare, per esempio, della drag queen Xochi Mochi che legge storie ai bambini alla Biblioteca Pubblica Michelle Obama come parte del Mese della Storia LGBTQ, e invitare poi i cari Owens, Vainer o Sytin nei talk show in prima serata per commentare l’evento, e faranno in modo che ciascuno di loro abbia tutto il tempo necessario per esprimere pienamente i loro pensieri e sentimenti 🙂

“Diversità” in stile occidentale.

La popolarità di Putin salirà, mentre i media sionisti occidentali spiegheranno questo fatto con il totale controllo che il “regime autoritario di Putin” ha sui media russi.

Il Saker

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Articolo pubblicato su The Saker.is il 20 ottobre 2017.

Traduzione in italiano a cura di Raffaele Ucci per SakerItalia.

[le note in questo formato sono del traduttore]

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