Il IX Forum Russia Libera (FRF) annuale, che in precedenza si svolgeva a Vilnius, si è tenuto in videoconferenza a causa della situazione del coronavirus. Secondo gli organizzatori, la modifica del formato non ha influito sulla qualità della discussione. Non si può discutere di questo: di anno in anno, i partecipanti al forum esprimono una serie di tesi standard sulla costruzione di una bella Russia del futuro, che spesso si riducono all’idea di dividere in “dieci pezzi sanguinanti”. Questa volta il fulcro degli squartatori ha incluso anche la Bielorussia.
Video del primo giorno
Video del secondo giorno
Uno dei panel di discussione più interessanti dell’FRF era intitolato “Il diritto alla rivolta: prospettive di rivoluzioni non violente”. I suoi partecipanti hanno richiamato l’attenzione sul fatto che un gran numero di manifestanti insoddisfatti non è una garanzia affidabile di cambio di regime. Ciò è stato chiaramente dimostrato da Venezuela e Bielorussia.
“Ai giorni nostri è impossibile rimuovere dittature come il regime di Putin o di Lukashenko con mezzi pacifici”, ha convenuto il sociologo Igor Eidman. Inoltre, in Bielorussia, si osserva il rafforzamento dell’attuale governo: l’attività di protesta non aumenta, il presidente sta riconquistando la sua posizione.
Il moderatore di questo blocco, Ivan Tjutrin ha riassunto i risultati deludenti: “La discussione in corso ha mostrato che se si rimuove la componente emotiva, e si fanno calcoli e si analizza l’esperienza di altri paesi, appare, purtroppo, che in una situazione in cui si ha a che fare con un regime rigoroso e autoritario, i metodi puramente non violenti non portano ai risultati sperati. Se le forze di sicurezza si consolidano, se le élite non si disintegrano e, a causa delle pressioni, non ci sono complotti contro il dittatore, in realtà non ci sono così tanti meccanismi per portare la rivoluzione alla sua logica conclusione. Soprattutto quando il regime esistente è pronto ad andare fino in fondo”.
Ai partecipanti al tavolo di discussione “bielorusso” dovrebbe essere dato il dovuto: non sono tra le nuvole, e riconoscono che Lukashenko è uscito vittorioso dalla battaglia con l’opposizione.
Le richieste per il rovesciamento violento del governo durante la conversazione sono sorte da sole. Ma Tjutrin ha spiegato perché non dà consigli ai suoi compagni bielorussi e ucraini – perché la stessa opposizione russa non ha ottenuto nulla nel campo del rovesciamento rivoluzionario del governo. E come può consigliare qualcosa, essendo cittadino del “paese aggressore”? Quando sia iniziata l’“aggressione russa” in Bielorussia, lo si può solo immaginare…
Ma l’ex vicepresidente di Yukos, Leonid Nevzlin, non si è frenato e ha raccomandato ai bielorussi di attaccare le forze di sicurezza. “Mi è piaciuta molto la versione kirghisa [in inglese], quando hanno circondato la polizia antisommossa con una folla e li hanno picchiati a dovere. Perché le persone sono ancora in maggioranza, e in uno scontro ravvicinato, né armi, né gas, niente importa; hanno solo bisogno di essere presi e picchiati, perché ci sono molte più persone, ma, sfortunatamente, i bielorussi non sono aggressivi come i kirghisi”, ha detto Nevzlin.
Che sfortuna! Pensavamo che la natura calma del popolo bielorusso fosse una sua virtù.
Ma l’istigatore Nevzlin, che vive in Israele, si rammarica dell’assenza di sanguinosi scontri per le strade di Minsk.
L’ex deputato della Duma di Stato Ilya Ponomarev ha parlato alla tavola rotonda “La strategia di politica estera del Cremlino nelle condizioni moderne”. Ecco, forse, il suo pensiero più profondo: il compito principale del progetto Nord Stream 2 è rafforzare la posizione geopolitica della… Germania, che presumibilmente funge da principale lobbista per gli interessi economici di Putin in occidente.
Questo è probabilmente il motivo per cui il partito tedesco CDU/CSU al governo rifiuta costantemente tutte le iniziative di opposizione volte a migliorare le relazioni con Mosca e impone regolarmente nuove sanzioni contro la Russia.
Molti pensieri “brillanti” sono stati espressi durante la discussione sulla futura Costituzione della Russia. Ovviamente, gli emendamenti “Putin” non piacciono a nessuno degli oratori: l’attuale versione della legge fondamentale dello Stato dovrebbe essere gettata nella pattumiera della storia immediatamente dopo il “rovesciamento del tiranno”. E poi le opinioni si sono divise. Ad esempio, la dottoressa Elena Lukjanova ritiene possibile lavorare con la versione del 1993 della Costituzione. A ciò si oppone il politologo Aleksandr Kynev: il paese ha bisogno di un documento completamente nuovo.
Non è chiaro di che tipo di paese stiamo parlando, se i partecipanti dell’FRF per la maggior parte non vedono nulla di terribile nello “smembramento” della Russia.
Alcuni dicono addirittura che sarebbe bene creare diversi stati indipendenti sul territorio della Federazione Russa.
“È risaputo che con le perturbazioni che ci aspettano, è molto probabile che alcuni territori si ritirino dalla Federazione Russa. È chiaro che il ritiro del Caucaso settentrionale sembra molto probabile, e la formazione della Repubblica degli Urali è meno probabile, ma tutto è possibile”, ha affermato Leonid Gozman, presidente dell’Unione delle Forze di Destra. Nel tentativo di “smembrare” la Russia, suggerisce che la Costituzione prescriva meccanismi specifici per il ritiro dei territori dal paese.
Lo presumeremo. Ma che dire degli emendamenti “Putin” volti a tutelare l’integrità territoriale del Paese? I cittadini hanno sostenuto l’inammissibilità dell’alienazione dei territori della Federazione Russa in un referendum. Se Gozman e compagnia considerano questo referendum “falso”, allora lasciamo che ne tengano uno proprio. Lasciamo che offrano ai russi di votare per la cessione del Caucaso, degli Urali e così via.
Anche i sognatori come i membri dell’FRF possono prevedere i risultati di un simile referendum. Pertanto, non parlano di alcuna espressione di volontà: limitiamoci a “sperperare” il territorio della Russia. Perché lo vogliamo.
Il creatore del forum Garry Kasparov è andato oltre, quando ha deciso di speculare sul destino della Crimea. Altri Liberali (per esempio, Ksenija Sobchak) parlano della necessità di indire un nuovo referendum nella penisola. Ma Kasparov la pensa diversamente. Chi ha bisogno di queste procedure democratiche?
“Non dovrebbero esserci referendum. Il periodo di transizione non dovrebbe in alcun modo essere accompagnato da negoziati – non c’è nulla su cui negoziare. La decisione di restituire la Crimea al controllo dell’Ucraina deve essere presa immediatamente”, ha detto lo scacchista.
Ancora una volta, la consegna immediata della Crimea può essere solo illegale, poiché l’attuale versione della Costituzione proibisce tali azioni. Ma a Kasparov non importa. Nella sua “Russia libera”, le persone che non si preoccupano di rispettare la legge fondamentale dello Stato dovrebbero raggiungere il potere.
E non c’è bisogno di chiedere l’opinione della gente. Le “menti migliori” lo scopriranno da sole.
È divertente che i partecipanti all’FRF accusino allo stesso tempo Putin e Lukashenko di autoritarismo. Vorrei chiedere: quale stile di governo suggerite, signori?
Rispetto a Kasparov, gli attuali presidenti di Russia e Bielorussia sembrano colonne portanti della democrazia.
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Articolo di Aleksej Ilyashevich pubblicato su Stalker Zone il 24 novembre 2020
Traduzione in italiano a cura di Raffaele Ucci per Saker Italia.
[le note in questo formato sono del traduttore]
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Ma basta co sti stronxi!
Prostittute in microgonna leopardata di una Cia qualsiasi!
Sporki nikilisti asociali che intendono la società umana solo come bivacco di felici individualisti “fumatori” e anarcoidi, nazi-razzisti sociali indifferenti al disagio che la libera società anarcoide alla Eltsin che sognano è omicida della stragarande parte di umani che vivono la vita con modestia e serietà e fatica!
Vi propongo un video, Vi chiedo di guardarlo!
per capire chi sono le persone perbene della società russa al 99%.
Ste Pppputt…ne con 4 P odiano la gente semplice di questo video. LA ODIANO!
COME SONO RIUSCITI AD ODIARLA E A MORTIFICARLA CON SUCCESSO IN OCCIDENTE!!!
https://www.youtube.com/watch?v=TzBInt4zljQ
E’ di tutta evidenza che questi “Liberatori” della Russia sono degli apprendisti politici che possono gridare proprio perché in Russia non c’è alcun regime autoritario che teme costoro che vorrebbero essere ingaggiati con stipendi parassitari dall’Occidente espansionista liberista. Tali personaggi, presunti intellettuali ,o rivoluzionari da ufficio che siano, avranno da studiare a lungo come si fanno le rivoluzioni vagheggiate in Occidente ma che sono impossibili al proprio interno . Essi pensano che lo siano invece nell’area politica d’influenza Russa?
Poveracci!
Smembramento di uno stato federale: esperimento già fatto 30 anni fa da USA, GB, Francia e Germania in Jugoslavia. Purtroppo riuscito.