– Stefano Orsi –

In questi giorni l’ attualità nel Donbass è ricomparsa su giornali e telegiornali media nazionali. Purtroppo non cessa smette di stupire la disinvoltura con la quale in queste cronache si mistificano i fatti e si ignorino completamente gli antefatti. Ad esempio i notiziari di ieri, nel riportare la strage compiuta a Donetsk, presso la fermata degli autobus del quartiere di Leninskyi, fornivano resoconti totalmente fuorvianti, come se ci fossero dei dubbi su chi avesse bombardato la città. Nessuno si è preso il disturbo di raccontare l’intensità devastante dei bombardamenti di artiglierie e missili (anche balistici a corto raggio come come gli ss-21) verificatisi nei giorni precedenti: come se non ci fossero mai stati, come se le decine di vittime  civili che hanno preceduto i 13 sfortunati del bus, non fossero mai esistite, non fossero mai state falciate dai colpi mortali delle artiglierie governative, che continuano impunemente a colpire zone residenziali in ogni città alla portata delle loro batterie.
Oggi [23 gennaio] riportano invece la notizia che la tregua è sia stata rotta dall’ offensiva novorussa. E poco importa se questa offensiva costituisce la risposta non solo a mesi segnati da uno stillicidio di vittime civili, ma anche ad una precedente avanzata ucraina (quella del 17/18 gennaio) respinta sanguinosamente dagli uomini di Donetsk. Una disfatta, lo si riporta per inciso, che ha inflitto ai governativi notevoli perdite in truppe ma soprattutto in mezzi. Ci riferiamo, in particolare, alla 93°brigata corazzata, inviata a riconquistare l’aeroporto con un azzardo tattico al limite della follia e puntualmente distrutta, comne testimoniano i numerosi cadaveri visibili nei filmati e i prigionieri fra cui lo stesso comandante che, caduto prigioniero dei novorussi, è stato quasi linciato dalla popolazione della capitale. Questi sono gli antefatti che spiegano chiaramente chi ha rotto la tregua e che hanno provocato la controffensiva e l’ avanzata degli uomini di Donetsk e Lugansk. Ma questo non interessa i giornalisti che si preoccupano solo di riportare delle agenzie di stampa addomesticate con un esercizio di conformismo nausente che e mi fa disperare sulla libertà di stampa nel nostro Paese. Ma veniamo al consueto esame dei teatri di operazione, in questo periodo estremamente attivi ovunque.
Settore sud e Mariupol

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Per diversi giorni, a partire dall’offensiva ucraina a nord e contro Donetsk, il fronte sud è rimasto relativamente tranquillo. Se si eccettuano alcuni scontri di minore intensità, la zona di Mariupol non ha visto le battaglie cruente che si sono avute sugli altri fronti. Ora la quiete cede alla tempesta. Alcune brigate di fanteria della novorussia si stanno avvicinando, passo dopo passo, al centro della città, avanzando da est a ovest lungo la strada E58 ed il mare: potrebbe quindi trattarsi o di un attacco diretto alla città, oppure di un pesante rafforzamento delle difese per arginare qualunque manovra ucraina ai fianchi di una eventuale forza offensiva novorussa che sferrasse un attacco in profondità più a nord.

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Le avvisaglie di un simile attacco potrebbero scorgersi in un movimento novorusso verso la cittadina di Sartana, che si trova nella periferia settentrionale della città: qui starebbe avvenendo una battaglia di carri fra le forze di Donetsk e quelle ucraine. Questo scontro potrebbe produrre conseguenze decisive, e le parti ne sono consapevoli: raramente si sono viste in questo conflitto battaglie fra formazini tanto dense di carri armati. Dobbiamo prestare molta attenzione nei prossimi giorni a ciò che accadrà su questo fronte. Risalendo invece verso nord non troviamo segnalazioni di scontri fino alla zona mineraria di Novotroits’ke, dove proseguono incessanti i bombardamenti delle artiglierie governative
Settore di Donetsk ed aeroporto
Su questo fronte hanno avuto luogo i più sanguinosi scontri fra i due eserciti e, purtroppo, anche le terribili stragi provocate dai pesantissimi bombardamenti ucraini sulle zone residenziali della città, come quella, a cui abbiamo gi’ accennato, alla fermata dell’autobus nel quartiere Leninsky. Oggi sono stati bersagliati in particolare i quartieri Petrovsky e Kirovsky, e non sono mancate altre vittime civili.
Il premier Zaharchenko è stato presente alla cerimonia funebre di consegna ad alcuni parenti ed ad un alto ufficiale dell’esercito ucraino di alcune salme di soldati che occupavano l’aeroporto (quelli che la propaganda governativa ha ribattezzato “Cyborg”) soldati che, a detta dello stesso Zakharchenko, si sono battuti con valore prima di venire sopraffatti. Insieme alle salme, è stata consegnata anche una bandiera del loro reparto (il tutto è stato filmato): un episodio di pietà umana in un conflitto che ormai lascia ben poco spazio alla compassione.&nbsp.
I combattimenti, comunque proseguono furibondi. A sud ovest di Donetsk Marinka, perduta dai novorussi l’estate scorsa, pare liberata dalle truppe ucraine, e i governativi sembrano avere rinunciato anche alla riconquista del sobborgo, visto che non sono al momento segnalate truppe in movimento su questo settore. La battaglia per la conquista del paese è stata sanguinosa: appena partì la controffensiva novorussa alcuni mezzi corazzati di Kiev tentarono di opporsi all’avanzata della fanteria, ma sono stati respinti con pesanti perdite.

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La conquista di Marinka, se confermata, potrebbe concedere finalmente un po’ di tregua al quaertiere Petrovskj. Più a nord parrebbe in atto una avanzata novorussa da Staromikailovka a Krasnogorovka, forse intesa a saggiare la risposta delle truppe di Kiev di stanza nel sobborgo occupato in vista della sua liberazione. Da Pesky, liberata alcuni giorni fa, i partigiani della DNR starebbero muovendo verso un fortino ucraino lungo la M04, proseguendo l’azione di allontanamento delle truppe nemiche dalla città, necessario per diminuire i continui bombardamenti sui civili delle artiglierie di Kiev. Oggi una parvenza di tranquillità è calata sulla zona dell’aeroporto, sicuramente solo a causa della cerimonia di consegna delle salme e della bandiera dei “Cyborg”, oltre che per la presenza di un alto ufficiale ucraino. Comunque non c’è da illudersi: da domani si ricomincerà a combattere anche qui come nulla fosse e non è nemmeno esclusa una nuova offensiva governativa per riconquistare la fatiscente struttura, una vera follia che non impaurisce certo il presidio, visto l’esito del precedente tentativo (di cui abbiamo dato conto all’inizio di questa esposizione). In un video ripreso durante i combattimenti della scorsa settimana si nota la presenza sulla linea del fuoco del comandante Motorola.

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Prosegue l’avanzata novorussa nel sobborgo di Adviivka, a nord ovest di Donetsk e a ovest di Yasinovataja; qui si combatte casa per casa, ed è stata quasi liberata metà cittadina: i combattimenti sono  si sono estesi fino a raggiungere il distretto n6. 9. Ricordo che proprio Adviivka è utilizzata dalle forze di occupazione ucraine come base per le batterie di artiglieria e depositi di munizioni: perderla significherebbe perdere la possibilità di colpire la facilmen6te il quartiere dell’aeroporto e quelli Kievskij e Kuibishevskij: tutta la logistica andrebbe riposizionata; da ciò l’importanza strategica dell’offensiva.
Non ci sono purtroppo solo notizie di successi: lungo la H20, sul fianco destro di Adviivka una colonna della DNR è caduta in un’imboscata, sotto il fuoco di interdizione di armi leggere combinate con l’artiglieria e le perdite sono state sensibili: circa una trentina di miliziani novorussi ed alcuni mezzi distrutti.
Poco a nord ovest di Vasilivka le truppe novorusse si starebbero muovendo verso Novoselivka. In questa zona, e in particolare n6el paese di Vernetoretzkoe, che ora è conteso, si erano gi’ svolte operazioni attive nei giorni passati, quando dalla vicina Partizan era partita un’offensiva delle truppe governative verso Gorlovka, offensiva respinta alle porte del paese di Ozerianovka.

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Settore di Gorlovka
I tremendi bombardamenti dei giorni scorsi oggi sono diminuiti di intensità, consentendo ai cittadini di uscire dai rifugi per qualche ora. Purtroppo, non è ancora possibile iniziare i lavori di ripristino delle infrastrutture danneggiate, e così molti quartieri restano senza gas e energia elettrica: la solita guerra alla popolazione secondo lo stile di Kiev. Le forze di autodifesa di Gorlovka, forti della rabbia per le numerose vittime civili causate dai bombardamenti (lo ricordo per i meno informati: più di 100 in pochi giorni) sono partite al contrattacco. La controffensiva novorussa va dalle dalle fortificazioni del villaggio di Artemov verso Dzerzinsk, le squadre di Gorlovka a breve entreranno in contatto col grosso degli occupanti. Anche Kirove è stata liberata, e attualmente è conteso il quartiere di Magdalinovka lungo la TO516. Alcune unità, partendo dallo scalo merci, sono avanzate fino a Maiorca dove si sono scontrate con le truppe di Kiev: e la battaglia è ancora in corso.

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Settore di Debalt’sevo
Si fanno sempre più frequenti le voci di un’offensiva per chiudere i militari di Kiev, che sono stanziati nel saliente, in una “sacca”, una trappola in cui logorare lentamente le forti unità trincerate nel saliente. Qualcosa di molto simile, in effetti, è già accaduto sul fronte sud al confine con la Russia questa estate, quando diverse migliaia di uomini vennero bloccati ed isolati e poi sopraffatti. Una simile manovra si presenta questa volta, in realtà, ben più difficile. Infatti nei lunghi mesi in cui è stata creato il saliente l’esercito governativo ha avuto tempo e modo di creare scorte di armi e munizioni tali da consentirgli di impegnare le truppe novorusse a lungo anche in caso di accerchiamento.

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Più verosimile che le milizie tentino la carta del logoramento e della sconfitta militare sul campo, costringendo il presidio ucraino ad una ritirata che lascerebbe sul campo preziose risorse di mezzi e depositi. Forse è in questa ottica che bisogna leggere gli scontri avvenuti nei pressi di Lovozoi, e l’ abbatttimento di un SU-25 governativo poco distante. Sul versante opposto del saliente, quello est, si sono registrati scontri anche nella stessa Debalt’sevo, forse ad indicare il tentativo di una manovra coordinata a tenaglia. Poco più a nord è contesa la posizione di Troits’ke.
Poco sotto Debalts’evo, il paese di Chernukin è conteso tra le opposte fazioni a seguito di un attacco novorusso. Anche a Mius è in corso una battaglia per liberare il paese: si tratta, in qusto caso, si un secondo tentativo. Infatti già alcuni giorni fa si era combattuto e per poco le milizie non erano riuscite ad avere la meglio, solo l’arrivo opportuno dei rinforzi ucraini aveva spinto i miliziani a desistere dall’azione. Mius è importante per il controllo sulla strada M03.
L’esercito ucraino sta invece attacando da giorni Nikishin, e per il momento i miliziani novorussi respingono gli assalti condotti anche con l’appoggio di carri armati e artiglieria. Novoolivka e Shevchenko sono tornate sotto occupazione delle truppe governative.

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Settore Nord-Lugansk
Oggi è toccata alla città di Stakanov subire un pesante bombardamento con diversi caduti tra i civili. Le truppe della LNR sono impegnate anche su questo fronte in un forcing sugli ucraini, vediamo nel dettaglio dove si concentrano gli assalti. Da Novoaleksandrovka alcuni reparti si sono mossi lungo la TO504 in direzione ovest, giungendo alla periferia di Popasnaya superando diversi fortini difensivi ucraini: gli scontri e l’avanzata sono tuttora in corso. Poco più a nord il paese di Stacanovist è stato liberato in breve tempo. Lungo la Ti303 nei giorni scorsi aveva avuto luogo un’avanzata ucraina, come riportato nelle precedenti SITREP. La situazione appare oggi capovolta. Non solo, infatti, l’attacco non ha avuto esiti positivi, ma adesso le forze della LNR stanno avanzando. All’inizio della settimana scorsa hanno ripreso il posto di blocco 31 e la quota 175,9, quindi di sono spinte avanti impegnando in battaglia la brigata Crimea poco più a nord, occupando il posto di blocco n.29, e proseguendo l’vanzano ancora fino ad arrivare a Novotoshkovske dove si combatte in queste ore.

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Spostandoci ancora ad est versoo Lugansk, troviamo alcuni paesi posti a nord del fiume Seversky Donets, che erano in mano ucraina, e che risultano al momento contesi dalle truppe LNR, che stanno tentando di avanzare anche in questo settore. Arrivando all’estremo est del fronte, troviamo che anche nel settore di Stanitsa Luhans’ka è in corso un’ offensiva novorussa. Le truppe della LNR stanno impegnando gli ucraini per il controllo della città, e sembra che stiano avanzando anche oltre il fiume, per aggirare le fortificazioni dell’esercito di Kiev intorno al centro abitato.

Come potete vedere è sempre più complesso il lavoro di sintesi delle agenzie che si susseguono ininterrottamente, c’è indubbiamente molto movimento, come non se ne vedeva da tempo. Le dichiarazioni del presidente Poroshenko, che aveva dichiarato disponibilità a rinegoziare la tregua sono state immediatamente contraddette dall’incremento dei bombardamenti su Stakanov e dai rinforzi governativi sopraggiunti o in arrivo al fronte. Di fronte a questo attegiamento palesemente contraddittorio, peraltro pienamente conseguente alle violazioni degli accordi di luglio e settembre, il presidente della DNR Zaharchenko ha annunciato che non si ricercherà più alcun cessate il fuoco, ma solo l’allontanamento dalle città della novorussia delle truppe di occupazione ucraine.

Aggiornamento lampo della SITREP, 24-01-2015

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Proprio mentre finivamo di preparare la sitrep del giorno 23, ecco che da Mariupol arrivano conferme di uno sfondamento operato delle truppe Novorusse che sono penetrate nella periferia della città, nel quartiere Ordzhonykizevsky, e a sud hanno già oltrepassato il quartiere Vynogradne e avanzano sul lungomare. Al momento l’esercito di Kiev cerca di fermarne l’avanzata facendo largo impiego di missili Grad e artiglieria. Ovviamente questi sistemi utilizzati senza scupoli in combattimenti urbani rischiano di provocare vittime civili, e in effetti si segnalano già diversi morti mietuti da questo fuoco di interdizione fra i residenti.
Più a nord, a Talakovka, una brigata corazzata novorussa appoggia la fanteria che assalta le ben guarnite difese ucraine, i governativi sono però in difficoltà, nonostante abbiano molti carri armati per sostenere la difesa. Già alcuni scontri sarebbero in corso addirittura a Sartana, sobborgo di Mariupol, segno che le difese ucraine starebbero cedendo sotto l’impeto ed il valore novorusso.

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