Fronte di Damasco: Proseguono i combattimenti attorno alle sacche terroriste che lambiscono la capitale e occupano anche qualche quartiere periferico a nord della città. Trattandosi di ambiente urbano o densamente abitato i progressi non possono che essere lenti. I motivi della natura statica di questa fase del conflitto sono molteplici. Prima di tutto va valutato il logorio delle forze armate dell’esercito arabo siriano, quello del presidente Assad per intenderci, che in questi 4 anni di guerra ha perso gran parte degli equipaggiamenti più moderni. I carri T72 più recenti si vedono raramente, mentre trovo continuamente notizie sulla presenza in linea di vecchi carri T55: mezzi sempre validi per questo tipo di guerra, ma estremamente vulnerabili ai missi TOW, di produzione americana, di cui i terroristi, ISIS compresa, sembrano muniti in gran quantità.
Bene che usino i loro missili anticarro senza parsimonia, perchè per loro adesso sono di difficile reintegro e più ne usano prima ne esauriranno le scorte. Resta da vedere se ci saranno più carri o più missili… Proseguono quindi i combattimenti e, lenti ma percepibili e costanti, i progressi delle truppe siriane.
Fronte di Homs: Anche dalle sacche a nord di Homs i progressi non sono certamente fulminei, ma anche qui la densità delle abitazioni trasforma la campagna in un susseguirsi di piccoli bunker da colpire e bonificare uno ad uno, come si vede in questo filmato. Resto fiducioso che, mantenendo integre il più possibile le proprie forze, e ricevendo rifornimenti adeguati dagli alleati, l’esercito siriano potrà avere la meglio su questo fronte in un tempo ragionevolmente breve.
Fronte del fiume Oronte: Tra ieri ed oggi ci sono state due offensive. La prima, portata avanti, sulla riva sinistra del fiume (quella ad est), dalla Prima divisione corazzata siriana, col sostegno degli elicotteri Mi-24 russi e di forze alleate, ha ottenuto la liberazione dell’importante sito agricolo di Al-Mansoura, vicino ad Al-Gaab, lungo la statale 56 (fonte Palestina Felix). La seconda invece si sta svolgendo sulla sponda destra più a nord ed ha portato alla liberazione di Sirmaniya, villaggio importante per il controllo della vallata, già molto bersagliato dall’aviazione russa ed ora in via di completa liberazione.
Fronte di Salma: E’ in corso un’offensiva lungo la statale 4, dove passa anche la linea ferroviaria e il terreno favorisce un’avanzata, il luogo è ad est della cittadina di Salma.
Fronte esteso di Aleppo: Nei giorni scorsi, le forze terroriste hanno imbastito un tentativo di muovere verso la strada che collega la Siria libera ad Aleppo e garantisce quindi la linea dei rifornimenti. Il tentativo è stato quasi contemporaneo sia dai cosiddetti terroristi moderati sia da parte di ISIS, i primi tra Sheik-ilal e Subbura mentre i secondi a nord di Ithriyah, entrambi hanno avuto vita breve e sono stati respinti, la via per Aleppo resta aperta e praticabile.
Più a nord è ripresa la pressione siriana in direzione est e Qutbyiah è ora contesa al nemico. Nessuna delle cittadine liberate nei giorni scorsi è stata poi persa, per cui la capacità di contrattacco dei terroristi è sicuramente compromessa. A sud di Aleppo sono stati fatti ulteriori passi avanti verso la cittadina di Hani Touman, dove si erano diretti i rinforzi Takfiri di cui avevamo parlato la settimana scorsa. Risulta quindi un passaggio fondamentale per le future sorti della guerra sfondare su questo fronte infliggendo pesanti perdite al nemico.
Notizia di non poco conto è l’eliminazione del leader terrorista Abu Sulaiman Masri, poi confermata dalla stessa Al-Nusra: trattasi di capo terrorista egiziano, pare sia caduto in una imboscata a nord di Aleppo, tesa da forze speciali siriane.
Insomma, non si può certo dire che si tratti di una guerra lampo, ma di sicuro piccoli ma significativi progressi ci sono e ogni metro di Siria liberata non è mai tornata in mano terrorista, ogni progresso ed avanzate diventa definitiva.
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