Ancora novità da diversi fronti e dobbiamo inseguirle con le nostre analisi per tenervi aggiornati.
Fronte di Maskanah, est della provincia di Aleppo
2 giugno 2017
L’avanzata siriana prosegue come avevamo previsto: le forze siriane stanno aggirando la cittadina da ovest, scendendo verso sud, e stanno gentilmente suggerendo all’ISIS il ritiro da Maskanah utilizzando la M4, che ancora per qualche giorno potrebbe restare a loro disposizione; dalla M4 potrebbero defilarsi in direzione di Raqqa e (come accaduto per Dayr Hafir) evitare sanguinosi scontri urbani.
Inoltre, le forze siriane hanno raggiunto le sponde del corso d’acqua che defluisce dal lago Jabboul, per cui hanno il fianco destro relativamente in sicurezza; mentre di certo le truppe ISIS staranno pianificando la ritirata: difficile immaginare un contrattacco ora che devono anche attraversare un corso d’acqua sotto il fuoco nemico. Immagino che le Unità Tigre vorranno estendere il loro controllo sul territorio che procede dalla M4 fino al corso d’acqua, e anche più a sud di dove si trovano al momento. Dal fronte più avanzato, la distanza dalle truppe YPG affiancate da quelle Usa, è meno di 20 Km.
Nel tardo pomeriggio di oggi le forze siriane hanno deciso di occupare un primo tratto della autostrada 4 a sud di Maskanah; un chiaro ultimatum ai tagliagole: andatevene subito o non lo farete da vivi.
Anche a nord della città, le truppe guidate dal gen. Hassan sono ormai arrivate alla periferia della cittadina, il tempo stringe e le decisioni ormai incombono.
3 giugno 2017
La città di Maskanah appare oggi circondata e le truppe che ieri hanno conquistato il primo tratto di autostrada hanno trovato via libera fino alle rive del lago Al Assad; pertanto la cittadina è ormai del tutto chiusa. Al momento le forze siriane stanno consolidando le posizioni per prevenire una sortita dell’ISIS, ma di certo si muoveranno quanto prima verso sud per raggiungere le truppe YPG curde.
Ad ovest, al di sotto del corso d’acqua emissario del lago Jabboul, SAA (Esercito Arabo Siriano) ha iniziato le operazioni per spingere le forze del Califfato verso la provincia di Raqqa, come scrivevamo ieri; esse non possono immaginare un contrattacco verso nord, impedito dall’emissario del lago, per cui dovranno ritirarsi: quelle postazioni desertiche non offrono al momento alcuna possibilità di essere difese.
Ore 22.00 del 3 giugno 2017
Maskanah è in mano siriana.
Apprendo in questo istante che le forze ISIS che occupavano Maskanah hanno deciso di ritirarsi attraverso la via indicata dall’esercito siriano. Le Unità Tigre, dopo aver conquistato le periferie a nord della cittadina hanno offerto il ritiro all’ISIS, che si è defilata lungo le sponde del Lago Assad in direzione sud. Come da tradizione dell’esercito siriano e delle Unità Tigre in particolare, l’offerta di resa è stata onorata fino in fondo permettendo quindi ai combattenti jihadisti di ritirarsi in sicurezza, senza tema di imboscate a tradimento. Davvero una grande notizia questa, che conferma quanto vi abbiamo scritto nei giorni scorsi: le manovre siriane spingevano alla ritirata i nemici più che alla disperata resistenza. Un grandissimo successo tutto del comandante gen. Hassan.
Hama e Homs
2-3-giugno 2017
Si susseguono le notizie su scontri tra forze siriane e ISIS sul fronte ad est di Salamiyah: stanno mettendo alla prova la tenuta della prima linea terrorista, probabilmente monitorando i movimenti dei rifornimenti , in modo da tracciarne la provenienza e distruggerla, e spingere poi le retrovie ad una prossima ritirata.
Queste sono operazioni propedeutiche e necessarie ad un prossimo attacco che porterà alla liberazione di questo strategico saliente.
Deserto a sud di Palmira
2 giugno 2017
Si intensificano le azioni dell’esercito siriano: da un lato vi sono colonne di mezzi che inseguono le truppe ISIS in fuga, dall’altro le forze siriane stanno combattendo anche le forze NSA, che occupano ancora una vasta area desertica che si estende dall’est della provincia di Damasco al confine giordano-iracheno.
Nei giorni scorsi c’è stato un tentativo di contrattacco da parte NSA, che si è disciolto non appena le forze siriane hanno risposto al fuoco.
Nel deserto a nord di Al Tanf, queste truppe NSA si stanno ritirando di pari passo all’incedere delle truppe di Damasco.
3-giugno 2017
Al Tanf: giungono notizie di altre truppe occidentali e di due nazioni arabe che avrebbero rafforzato le postazioni dell’NSA; poco male, il territorio da liberare è molto vasto, e come abbiamo spiegato nelle scorse SITREP, dapprima, a nostro giudizio, l’esercito siriano dovrà liberare i territori più ad est, spingendo alla ritirata le forze NSA che le presidiano; numericamente impossibilitate a difendere i territori, esse saranno costrette a ripiegare verso Al Tanf, recuperato poi gran parte del controllo sui confini giordano iracheni, la presenza delle forze occidentali e arabe in Al Tanf diverrà totalmente ininfluente e loro stesse procederanno al loro ritiro.
Daraa
2 giugno 2017
Si stanno ridispiegando in questo settore le truppe della 42° brigata della 4 Divisione Meccanizzata, arrivate qui dai fronti attorno a Damasco, dove sono riuscite a neutralizzare diverse sacche di terroristi e a ridurre notevolmente quella del Goutha est.
Si preannunciano tempi difficili per i jihadisti che ancora occupano metà della città.
3 giugno 2017
Procedono i trasferimenti di truppe della 43ma brigata della 4°Divisione Meccanizzata, convogli di mezzi per le truppe e molti trasporti di mezzi corazzati sono in viaggio dalla provincia di Damasco.
Stefano Orsi
No comments!
There are no comments yet, but you can be first to comment this article.