Ci ritroviamo, come ormai d’abitudine, a fare il punto sugli accadimenti di questa guerra lunga e sanguinosa.
La situazione nella zona del Ghouta est pare trovare qualche evoluzione forse positiva, inizia infatti oggi l’evacuazione dei circa 1500 miliziani in Harasta verso Idlib e la discussione è aperta tra quelli di Duma.
L’esercito siriano si sta posizionando nel sud della sacca per dare un affondo su Ein Tarma.
Facciamo ora il punto su quanto accaduto nei giorni scorsi.
Come leggerete si sono vissuti momenti di vera tensione tra domenica e lunedì durante le elezioni in Russia.
Goutha est giorno 15-3-2018, i primi civili fuggono in massa da Hamoryiah.
Grazie ai varchi umanitari voluti e presidiati dai militari russi, la popolazione civile del Ghouta est può evacuare le città durante la quotidiana pausa umanitaria dai combattimenti, garantita dall’esercito siriano.
In base ai dati in nostro possesso potremmo dire che si tratti della popolazione di Irbin all’interno della sacca Ghouta del sud-Jobar.
https://www.facebook.com/Ruptly/videos/2118497094832645/
Aggiornamento dai fronti siriani del 15-3-2018
Procede spedita la liberazione delle cittadine nella fu sacca del Ghouta est. Questa mattina (e anche nel pomeriggio) centinaia di famiglie, migliaia di civili, sono usciti attraverso i varchi umanitari da Irbin da Hamuryah e da Saqba. Da queste ultime due i civili hanno comunicato che i terroristi si sarebbero ritirati in massa e loro così hanno potuto uscire e approfittare dei varchi umanitari per mettersi in salvo, a riprova del fatto che fossero obbligati a restare dentro le zone di combattimento per essere usati come scudi umani.
Le forze speciali siriane sono già entrate e hanno preso il controllo di Hamoryah, ora attendiamo che si posizionino in breve anche su Saqba.
Il ritiro progressivo dei terroristi è un’ottima notizia, significa che potrebbero aver optato per una futura resa, di certo le grandi manifestazioni di protesta da parte delle popolazioni residenti contro la loro occupazione e per la cacciata dei terroristi non li ha rassicurati. Immagino che i coscritti forzati di questi anni abbiano già disertato e siano tornati con le loro famiglie. Ho potuto constatare che diversi civili accompagnassero le loro famiglie armati di mitra, l’immancabile AK47, per proteggere i loro cari da eventuali attacchi degli jihadisti.
Anche Jisrin è per metà libera, speriamo venga confermato il ritiro jihadista da Saqba.
Nella sacca nord del Ghouta est, le truppe siriane avanzano verso Duma. In questa città, durante la tregua, sono arrivati gli aiuti umanitari. Camion con generi di prima necessità per la popolazione. Speriamo non accada come le altre volte in cui, i testimoni, hanno confidato che tutto venisse sequestrato dagli jihadisti. Anche per questa ragione ci sono stati diversi scontri a fuoco con la popolazione locale.
Tra Al Shaffonyah e Al Rayahnah l’esercito siriano ha impiegato l’UR-77, un mezzo appositamente studiato per bonificare zone minate. Con una potente esplosione provoca la detonazione delle cariche all’interno delle mine.
allego video esplicativo dell’anno scorso.
I combattimenti più violenti al momento risultano essere nella sacca a sud, segno che qui a Duma siano forse in corso colloqui per una eventuale resa.
Hama
Dalla sacca di Idlib era iniziata ieri una offensiva dei terroristi filoturchi. Pensavano forse di trovare settori sguarniti essendo il grosso dell’esercito (almeno i reparti migliori) a combattere nella sacca del Ghouta est. Invece non è stato così: le truppe siriane hanno lasciato sfogare l’offensiva colpendo le truppe in avanzata con l’aviazione e l’artiglieria e sferrando poi un contrattacco che li ha ricacciati per intero nei territori da cui erano partiti. Ottimo lavoro.
Afrin
Le forze jihadiste FSA filoturche stanno occupando velocemente l’interno del cantone di Afrin. Una volta curda, Afrin non è ancora isolata, ma solo per precisa volontà turca. Preferiscono che i civili se ne vadano verso il settore di Tall Rifat. Ecco però oggi un video in cui una colonna di civili in fuga da Afrin viene fermata alla periferia della città da alcuni miliziani presumibilmente curdi che li bloccano, il tutto ripreso da un drone dell’esercito turco.
https://twitter.com/RudawEnglish/status/974179664443953153…
Situazione sui fronti siriani tra ieri ed oggi, ultimi aggiornamenti al 17-3-2018
Aggiornamento dai fronti siriani del 16-3-2018
Ghouta est
Come anticipato ieri, la cittadina di Hamouryah è stata abbandonata dalle milizie e la popolazione ha potuto mettersi in salvo a migliaia. Alla sera sono state conteggiate circa 8000 persone fuggite dalla morsa opprimente dei terroristi. Hanno raccontato storie di violenze e oppressione tremende, omicidi sommari per ogni minima disobbedienza. Questi sono i terroristi che i governi occidentali volevano difendere impedendo la liberazione di queste decine di migliaia di cittadini siriani.
Allego l’ultimo video del canale Anna News che ben permette di rendersi conto di cosa sia la guerra su questo fronte e come la popolazione abbia gioito dell’arrivo dell’esercito siriano.
Oggi l’esercito siriano ha comunicato ufficialmente la liberazione completata anche della cittadina di Jisreen. Ora dovrebbe essere il turno di Saqba se procederanno con la consueta marcia. Forse già domani potremmo vedere altre migliaia di persone tratte in salvo dall’esercito, dopo anni di soprusi.
Finora non è stato inscenato il temuto attacco chimico necessario a giustificare l’intervento armato occidentale, accusando il governo siriano di aver utilizzato armi di distruzioni di massa, come già tentarono di fare nel 2013 con accuse poi svelate da indagini di una università americana (il MIT di Boston) anche se ancora oggi potete sentire i nostri giornalisti ricordarla come se fosse stato il governo siriano a lanciare quell’attacco chimico.
La tensione ed i timori restano ai massimi livelli. A Damasco attendono un attacco americano e francese entro lunedì, speriamo che si sbaglino.
La notizia più importante di oggi però resta l’accordo sottoscritto tra il governo siriano e la fazione di Jaish al Islam, che controlla praticamente la sacca a nord , quella di Duma per intendersi. Accordo che avevamo ipotizzato sarebbe arrivato e i fatti ci stanno dando ragione.
Benissimo quindi, una volta di più la forza della diplomazia viene dimostrata. Il rispetto degli accordi presi da parte dei siriani è la migliore arma che hanno dalla loro. Gli accordi chiusi grazie alla riconciliazione sono ormai innumerevoli e hanno evitato combattimenti sanguinosi.
Secondo questo accordo :
JaI libererà i prigionieri siriani detenuti in Duma, tra cui vi sono numerosi soldati.
JaI consegnerà tutte le armi pesanti.
JaI consegnerà il pieno controllo di tutte le vie di accesso alla città.
I miliziani di JaI in Duma potranno scegliere la loro destinazione tra Idlib, Daraa, o restare nel Ghouta ed essere perdonati con l’amnistia.
Potranno accedere liberamente a Duma gli aiuti umanitari ed i generi alimentari sotto controllo dei leader locali, che organizzeranno le forze di polizia per mantenere l’ordine.
Verranno ripristinate al più presto le istituzioni statali e inizieranno immediatamente i lavori per il ripristino delle infrastrutture, acqua, energia e fogne avranno la priorità.
Le armi individuali saranno regolamentate secondo le leggi vigenti nello stato.
Come vedete si tratta di un accordo completo e soddisfacente ottenuto grazie alla preziosissima mediazione russa.
Vedremo gli sviluppi.
Afrin
Afrin ancora non è stata attaccata, la popolazione prosegue nella fuga dal cantone e si rifugia nella vicina Tall Rifat sotto tutela dell’esercito siriano. I Turchi stanno chiudendo velocemente la sacca che si è formata al centro del cantone, non incontrano più resistenza se non assolutamente sporadica da parte delle milizie curde, decimate nella inutile resistenza opposta allo strapotere di mezzi e numeri dell’esercito formato dalle FSA con l’appoggio dell’esercito turco.
A nord di Afrin si è chiuso l’anello col ricongiungimento dei fronti in discesa da nord e quello in salita da sud-ovest. Ogni via di fuga a chi si trovasse ancora all’interno della sacca è stata preclusa.
I Turchi stanno tergiversando nell’attaccare Afrin solamente per dare tempo ai civili di fuggire.
Videositrep sulla situazione siriana, Sascha e Stefano esaminano mappe e prospettive
Situazione al 17-3-2018
Viviamo ore concitate. Dopo l’annuncio da parte dello Stato Maggiore della difesa russo della preparazione dei gruppi d’attacco missilistico americani da tre mari differenti, Mar Mediterraneo orientale, Mar Rosso e Golfo persico, la tensione è andata alle stelle.
Si teme nelle prossime ore un finto attacco chimico che giustifichi l’attacco americano. I gruppi navali hanno una dotazione di non meno di 400 missili da crociera. Chiaramente non possono essere lanciati a tempo ma rappresentano un potenziale devastante per obbiettivi sensibili come comandi, infrastrutture, bunker, difese contraeree.
Potrebbe esserci, a differenza che in passato, una diretta e dura risposta russa a questo ennesimo attacco ingiustificato, risposta che potrebbe arrivare a colpire le stesse navi che si apprestano a lanciare l’attacco.
Il momento preciso non si conosce ma appare ormai imminente.
Ipotizzabile per la notte a cavallo tra domenica e lunedì, alla chiusura del voto in Russia, oppure questa notte per influenzare anche il voto dei cittadini russi.
La questione assurda del finto attacco chimico per eliminare la ex spia in Inghilterra non sarebbe che un ulteriore espediente per far salire la tensione e mettere sotto pressione la presidenza russa.
Ora però vediamo la situazione sui fronti siriani.
Ghouta est
Prosegue ancora l’avanzata delle truppe siriane, dopo la liberazione di Jisreen avvenuta ieri, oggi i combattimenti hanno portato le truppe siriane a liberare una parte sia di Saqba che di Kafr Batna. Ora il fronte si è spinto fin quasi alla loro completa liberazione.
A mano a mano che i terroristi si ritirano sospinti dai siriani, la popolazione riesce finalmente a porsi in salvo, da ieri sono già circa 30.000 i civili sfollati e assistiti ora dall’esercito siriano, segno che in precedenza fossero proprio i terroristi ad imporre loro di non allontanarsi, li usavano come scudi umani.
Altissimo in queste ore è l’allarme per il potenziale attacco chimico che i terroristi potrebbero portare per giustificare l’attacco contro l’esercito siriano e le infrastrutture siriane.
Il Presidente Assad e la famiglia sono, si spera, al sicuro in bunker segreti per evitare di essere assassinati dalle bombe terroriste degli USA.
Anche nel settore a nord, quello di Duma i progressi non sono mancati, ieri è stato abbattuto un elicottero siriano da una delle fazioni nemiche, utilizzando una batteria antiaerea già vista un paio di anni fa nei pressi della base elicotteri di Mari al Sultan.
Afrin
Se le cose procedono bene nel Ghouta, vanno malissimo ad Afrin, le difese curde, annientate, non si oppongono più al nemico, che avanza in ogni dove, sta chiudendo del tutto la sacca interna senza trovare resistenza, Afrin ancora non è chiusa e la popolazione ancora fugge in direzione di Tall Rifat.
Lo avevamo previsto fin dalle prime ore. Per coloro che si ricordano i video di questa estate, questa sconfitta era già scritta allora.
Deyr Ezzour
Poche ore fa un gruppo armato ISIS ha attaccato e preso il pieno controllo della stazione di pompaggio T2 nel deserto interno.
Da Al Mayadeen invece ci giunge notizia della rapida ed improvvisa partenza di due colonne dell’esercito siriano, che si sono mosse verso nord in direzione di Deyr Ezzour, la ragione non è nota.
Approfondimento importante di Mark Innaro sulla vicenda Skripal.
https://www.facebook.com/marc.innaro/videos/10156085639229871/
Giorno 17 marzo 2018
Viene diffuso un comunicato che ci preoccupa tutti.
Il ministero della difesa russo ha evidenziato la presente situazione:
“gruppi di attacco alleati nel Mediterraneo orientale, Mar rosso, Golfo Persico si preparano ad un attacco alla Siria. Verrà usato come pretesto un falso attacco chimico “
Queste alcune delle dichiarazioni del generale Rudzkoy dello Stato Maggiore russo.
La situazione come temevamo si sta facendo via via più tesa, la Russia ha già reso noto e comunicato che se fossero in pericolo vite di soldati russi non esiterebbe ad intervenire abbattendo caccia e colpendo le basi dell’eventuale lancio di missili.
Il ministero degli Esteri francese chiede ai giornalisti di interrompere tutti i viaggi in Siria
Staff di Reuters
Il presidente francese Emmanuel Macron partecipa a un incontro internazionale a Parigi, in Francia, l’8 dicembre 2017.
REUTERS /(Reuters) – Il ministero degli Esteri francese ha esortato i giornalisti a non recarsi in Siria a causa di un’escalation di violenze, in particolare nella parte orientale di Ghouta e nella regione di Afrin.
La rara lettera ufficiale inviata a tutti i media francesi arriva in un momento in cui Parigi è sempre più frustrata dal fallimento della Russia nell’attuazione di una tregua sostenuta dall’ONU. Parigi sospetta che le forze leali al presidente siriano Bashar al-Assad possano aver usato armi chimiche, e ha visto la Turchia andare avanti con un’offensiva contro i militanti curdi.
Il presidente francese Emmanuel Macron il 12 marzo ha suggerito che potrebbe intervenire unilateralmente con attacchi aerei se fossero state usate armi chimiche.
“Nel contesto di un’ondata di violenze in Siria, in particolare nella zona orientale di Ghouta e nella regione di Afrin … saremmo grati se rinunciassi a qualsiasi piano per andare in questo paese o per inviare giornalisti”, ha scritto la portavoce del ministero degli Esteri Agnes Von der Muhll.
Parlando alla radio Europa 1 il venerdì, il capo dell’esercito francese Francois Lecointre ha detto che le sue forze erano pronte ad agire in Siria, se necessario.
“Ovviamente, probabilmente sarebbe in coordinamento con gli americani”, ha detto. “La Francia può agire in modo indipendente, ma c’è solidarietà nell’agire con un alleato strategico, e una con la stessa visione della situazione in Siria e il superamento di queste linee rosse”.
Macron, dallo scorso maggio, ha avvertito che non accetterebbe l’incapacità di aprire corridoi umanitari in Siria o l’uso di armi chimiche. Entrambi, ha detto, erano “linee rosse”.
Dopo resoconti persistenti di attacchi di cloro, Macron ha ripetuto che la Francia potrebbe lanciare attacchi aerei contro obiettivi governativi se ci fossero prove chiare dall’intelligence francese che armi chimiche sono state usate con effetti letali.
https://mobile.reuters.com/article/amp/idUSKCN1GS1DN…
18-marzo-2018 ore 00,26
Posizione delle forze navali americane (stimata): gruppo attacco portaerei CVN-71 Roosevelt nel Golfo Persico; gruppo attacco dei Marines Iwo Jima, con gruppo cacciatorpedinieri e sottomarino/i da assalto nel Mediterraneo; gruppo cacciatorpedinieri nel Mar Rosso. Possibile presenza di sottomarino lanciamissili classe Ohio, modificato per utilizzo missili Cruise, nel Mediterraneo.
Fonte GPC e Gonavy
- Gruppi navali americani attorno alla Siria
Ore 17,54
Nonostante il pericolo dell’imminente attacco , o possibile attacco USA, il Presidente siriano Bashar al Assad è andato sulla linea del fronte nel Ghouta est a incontrare i soldati di una unità provati dai combattimenti per rincuorarli. Un gesto che ha un grandissimo valore nella cultura siriana. Gesto già compiuto più di un anno fa quando la sacca del Ghouta est era enorme rispetto a ciò che ne rimane oggi dopo lo sforzo di questi coraggiosi soldati.
https://www.facebook.com/United.Syrian.Republic/videos/2146215115612644/?fref=mentions&pnref=story
Aggiornamento dai fronti siriani del 20-3-2018
Ghouta est
L’avanzata siriana ormai è arrivata a mettere i terroristi con le spalle al muro. Non hanno più dove scappare, travolti dall’avanzata delle forze d’élite siriane.
A gli jihadisti non restano che pochi sobborghi dopo le conquiste di Kafr Batna e Saqba.
L’attacco siriano oggi si concentra su Hazeh che è ora teatro degli scontri. Se riusciranno a prenderne il controllo e ipotizzando una prosecuzione su Zamalka, la sacca a sud verrebbe ad essere ulteriormente divisa, aprendo la via ad una resa separata di Irbin, mentre i terroristi più feroci si troverebbero chiusi in Jobar e Ein Tarma. Anche a loro non resterebbe che la via dei bus verso Idlib.
Ad Harasta ad esempio, ieri è stata accettata la resa dei miliziani, che oggi hanno iniziato a consegnarsi nelle mani dell’esercito.
Anche a Duma, la principale fazione Jaish al Islam ha accettato un accordo, i pochi recalcitranti presto si troveranno costretti a decidere la destinazione e partire, oppure morire.
Nella videositrep abbiamo anche già discusso dei termini dell’accordo di resa di Duma.
Al Qadam
Quartiere teatro di violenti scontri nei giorni scorsi, qui la fazione ISIS ha messo alle strette quella di Jaish al Islam costringendola ad arrendersi ai siriani. Mentre l’esercito siriano (anzi, unità ausiliarie, milizie palestinesi per lo più) si stava sostituendo agli jihadisti, un deciso e risoluto assalto ISIS ha causato la disfatta dei siriani. Alcune unità sono state annientate altre invece circondate e eliminate o costrette alla resa. Le vittime sono più di 100 secondo diverse fonti purtroppo affidabili. Le immagini diffuse dai terroristi lasciano purtroppo poche speranze per i prigionieri.
Al momento si stanno dispiegando attorno alla sacca delle brigate corazzate, al fine di contenere ogni ulteriore iniziativa ISIS. Nel frattempo il Ghouta verrà definitivamente chiuso come fronte e tutte le attenzioni potranno volgersi all’eliminazione di questa sacca. In questo modo tutta Damasco tornerà zona sicura e libera dai bombardamenti che ne rendevano precaria la sicurezza dei civili.
Afrin
La caduta di Afrin ha rappresentato una brutta sorpresa per molti che, fidandosi delle YPG, speravano in una resistenza ad oltranza che non è mai avvenuta. In due ore l’altro ieri, le milizie FSA e l’esercito turco, hanno occupato tutta la città e distrutto e saccheggiato quanto hanno ritenuto giusto per loro, i monumenti curdi non ci sono più e tutte le abitazioni sono oggetto di razzia.
Pochi i civili rimasti, nessuno di etnia curda, circa 140.000 sfollati si trovano ora divisi tra Tall Rifat e Aleppo e sono assistiti dalle autorità siriane, le stesse che i vertici curdi non volevano veder tornare in Afrin.
Tremila morti curdi pesano ora equamente su turchi, americani e vertici curdi stessi che non hanno mai compreso i rischi cui si esponevano ricercando l’autonomia dalla Siria.
Sono segnalati sporadici episodi di combattimenti all’interno delle zone che erano state chiuse in sacca, probabile che ancora dei combattenti vi si trovino imprigionati e non sono certo in una situazione invidiabile.
Siria in generale
Isis è tornata a farsi sentire nei pressi di Deyr Ezzour, con combattimenti sia alla stazione di pompaggio T2 che presso Mahkan ed Al Mayadin.
Le posizioni avanzate siriane oltre il fiume Eufrate hanno ricevuto minaccia diretta da parte americana di rischiare di essere colpite a loro discrezione.
Il temuto attacco americano non ha avuto luogo, questo anche perché i terroristi non sono riusciti a mettere in atto un finto attacco presso la sacca del Ghouta est prima che la popolazione scappasse in massa a trovare rifugio e protezione presso l’esercito del loro Paese, la Siria.
Questo può aver ritardato i piani USA, ma non escludiamo che la messa in scena possa essere proposta altrove, a Idlib ad esempio o a Daraa, oppure in una delle cittadine della sacca di Homs o di Jayrud.
Manteniamo altissima l’attenzione su questi fronti.
Qui vi ripropongo la videositrep per coloro che , distratti, l’avessero persa…
21-3-2018
Oggi è stato pubblicato il video del discorso della moglie del Presidente Assad. Asma incontra delle donne combattenti siriane e donne del Ghouta per celebrare il giorno della mamma. I terroristi del Ghouta nel frattempo lanciavano missili sui quartieri civili di Damasco, uccidendo quasi 50 persone tra cui molte madri ad un mercato. Questa strage ha mostrato a tutto il mondo il vero volto dei terroristi che la Siria sta combattendo.
22-3-2018
Cosa sta accadendo oggi
Ghouta est
Le forze siriane hanno ripreso l’offensiva su Ein Tarma ed Hazeh. Nel frattempo i militari russi stanno distribuendo viveri e pasti per 8000 persone. La Mezzaluna Rossa sta facendo un lavoro enorme per occuparsi, assieme all’esercito siriano, degli 80.000 sfollati dal Ghouta. Qua in Italia ci sono associazioni di beneficenza, con nome che richiama ai bambini, che si vantano di essere presenti nel Ghouta orientale e di occuparsi di ben 28.000 persone. Mi chiedo dove, visto che nessuno li vede, loro rispondono che lo stanno facendo attraverso dei loro affiliati sul posto, senza però dire chi o come…. spero non avessero l’elmetto bianco.
Sono arrivati gli autobus (non verdi) per iniziare i trasferimenti di quei terroristi in Harasta che hanno accettato di cessare le ostilità ed essere trasferiti presso Idlib.
Afrin
Proseguono gli scontri negli ex territori sotto controllo curdo, gruppi di sbandati curdi si aggirano per le colline attorno ad Afrin e bersagliano tutto ciò che vedono con gli ultimi ATGM che hanno a disposizione. Oggi ho visto dei filmati, tra i vari mezzi non vi era nessun blindato o carro armato. Hanno colpito un furgoncino bianco, che poteva anche non essere delle milizie FSA che di solito utilizzano pick-up o mezzi turchi direttamente. Comunque queste azioni potrebbero avere vita breve , sia per l’esaurirsi delle scorte di munizioni sia per la loro eliminazione da parte turca.
Nel frattempo i miliziani stanno completando l’occupazione del suolo siriano, e ci sono stati anche alcuni scontri con milizie siriane, NDF (note come Liwa al Qasir) che si erano affiancate ai curdi per aiutarli, prima che questi si ritirassero in massa.
La popolazione sfollata supera le 100.000 unità e l’esercito e la mezzaluna rossa stanno facendo l’impossibile per portare aiuto e conforto a queste popolazioni.
Idlib
Sono ripresi ferocemente gli scontri tra le fazioni degli jihadisti,da una parte Hay’at Tahrir al Sham e dall’altra Jabhat Tahir Suriya, quest’ultima è la sigla che racchiude l’insieme delle formazioni filoturche, la prima era nota come Al Nusra e sarebbe al Qaeda in Siria.
Isis
Sono diversi i fronti ISIS aperti dal sud di Damasco, nella sacca di Yarmouk, dove per un errore di valutazione del comandante delle milizie palestinesi, i suoi uomini sono finiti circondati ed annientati da un contrattacco ISIS, mentre si accingevano a sostituire le milizie Jaysh al Islam che si erano arrese.
Anche verso Deyr Ezzour poi si erano visti diversi attacchi. Il tutto faceva immaginare un coordinamento di qualche tipo, aggiungendovi il fatto che anche la tranquilla sacca del Qalamoun o di An Nasriyah improvvisamente si è risvegliata e ha attaccato alcune postazioni siriane a sud di Qaryatain ed abbattuto, con un tiro fortunato, un caccia SU24 di Damasco.
Proseguono le nostre preoccupazioni in merito al posizionamento di tre gruppi d’attacco navali statunitensi, che paiono in attesa dell’occasione propizia per attaccare. Questa potrebbe arrivare in ogni istante ed in uno qualunque dei fronti attivi: da ciò che resta della sacca del Ghouta est a Idlib, o dai fronti a nord di Hama dove già uno era stato messo in scena tempo fa, se ricordate, oppure nella sacca di Homs o nel Qalamoun o addirittura nei pressi di Daraa, dove il vicino confine con Israele o la Giordania faciliterebbero non poco il passaggio di gas, che potrebbero essere liberati accusando poi la Siria. Oppure nel caso di una recente produzione di Novichok in qualche laboratorio intraprendente, accusando direttamente la Russia per metterla in difficoltà di fronte ad una pesante offensiva contro la Siria, che potrebbe anche non essere solo aerea.
Ultima ora
Stavo per inviare la sitrep quando dando un ultimo sguardo alle mappe è apparso l’aggiornamento dal Ghouta. La maggiore formazione presente nella sacca del sud Faylaq al Rahman ha annunciato il cessate il fuoco per arrendersi, trattare l’uscita dei miliziani e deciderne la destinazione, secondo i termini presentati per il cessate il fuoco dal gruppo di contatto russo.
Un grande successo e un deciso passo in avanti verso la pace in tutto il Ghouta. Se le trattative andranno, come penso, in porto potremo dire in breve che tutto il Ghouta est sarà stato liberato.
Per oggi è tutto , buona Domenica delle Palme a tutti.
Stefano Orsi
Grazie per informarci di tutto quel che ci occultano, con il vostro aiuto, non stiamo nel gregge globale, imbevuto di menzogne che prendono per buone e per come fossero verità in assoluto, Un Saluto
Grazie a lei