Quando i fronti si muovono in fretta, altrettanto devono fare gli aggiornamenti.
Vediamo quindi le due situazioni attive come stanno procedendo.

Fronte desertico, Sud di Palmira

Al Tanf 30-5-2017 situazione delle avanzate siriane e ritiri in corso sia ISIS che NSA

Come abbiamo visto nell’ultima analisi, abbiamo avuto in questo settore il più rapido e importante guadagno di territorio che si ricordi durante questo conflitto: migliaia di Kmq sono tornati ad essere liberi dal giogo dei terroristi o delle forze ribelli, in questo caso le NSA.
Le 4 autostrade 30, 90, 45, e 53, sono ora interamente praticabili: da Damasco fino a Palmira si può transitare tranquillamente; sono in corso i controlli di routine, e stanno recuperando davvero molto materiale bellico abbandonato.

La città cristiana di Qaryatayn è ora totalmente in sicurezza e gli abitanti potranno tornare ad abitarla a breve.
Le truppe siriane si stanno muovendo sospingendo ISIS in profondità nella ritirata: il fronte ha ormai raggiunto la perpendicolare di Palmira e non accenna ad arrestarsi.
L’azione siriana interessa anche le truppe filo occidentali NSA (acronimo di New Syrian Army) che a loro volta stanno sbaraccando dal deserto e ritirandosi verso la Giordania.

È da segnalare che le forze NATO (ricordo che truppe speciali norvegesi sarebbero entrate dalla Giordania in Siria per proteggere le NSA) avrebbero lanciato volantini sulle truppe siriane per invitarle a non proseguire oltre nell’avanzata, ben immaginando l’esito degli eventuali scontri delle medesime con l’NSA.
Invito per ora caduto nel vuoto.

Partendo dall’autostrada due, similmente a quanto fatto in precedenza contro ISIS, le forze congiunte russo-siriano-Hezbollah, si sono dirette con veloci penetrazioni a sud, come indico in mappa, avvicinandosi ulteriormente a quelle che avanzano dal confine Giordano più a sud.
Si sta quindi formando una sorta di sacca nel deserto ad est di Damasco, una zona difficile da tenere per truppe isolate; si immagina dunque che prima di rimanere chiuse al suo interno, destinate al meglio ad abbandonare il materiale in loro possesso ed essere trasferite altrove dopo aver negoziato la resa, alla peggio a restarci in eterno, se ne vadano spontaneamente, dirigendosi verso il confine giordano da cui sono entrate. Successivamente le forze siriane, una volta preso possesso della zona, procederanno a occupare la rimanente area desertica fino a chiudere definitivamente ogni varco di entrata dalla Giordania.

Al Tanf verrà presa forse al termine di questo processo graduale, al fine di permettere l’esfiltrazione delle “temutissime” forze speciali norvegesi, che potranno rientrare da dove sono arrivate.
La mia previsione comporta entro breve termine la liberazione di altre migliaia di Kmq di territorio siriano, con grandissimo beneficio logistico e strategico, recuperando totalmente tutta quella mobilità per fronti interni finora sempre mancata; questo garantirà ulteriore accelerazione nella risoluzione di una guerra che invece pareva infinita.

Est di Hama

    Palmira, Ytryiah, Homs e Hama 30-5-2017

Quando scrivevamo della necessità di chiudere il fronte tra Qaryatayn e Palmira, nel contempo ci siamo spinti a proporre lo scenario di spingere le forze ISIS ad abbandonare tutto questo fronte ad ovest della linea immaginaria che unisca Palmira a Itryiah.
Attaccando ora questo saliente, e spingendo contemporaneamente da nord e da sud, si costringerebbero le truppe ISIS a ritirarsi per evitare l’imbottigliamento; al momento sanno di non poter più ricevere alcun rinforzo, e forse iniziano a scarseggiare viveri, munizioni, carburante e …Captagon, la droga che ne ha reso celebri gli assalti folli e la resistenza alle ferite.
Per cui assistiamo ad un ben diverso comportamento di questi tagliagole, i quali ben lontani dal loro passato, e persa ogni speranza di vittoria, abbandonano le posizioni e si danno alla fuga, abbandonando ciò che non possono trasportare.
È un momento propizio, e l’esercito siriano non deve mancare nel coglierne tutte le grandi opportunità che offre.

Territori ad est di Aleppo, Maskanah

Maskanah e possibile sviluppo a breve 30-5-2017

Nell’ultima analisi abbiamo chiaramente indicato i settori ad immediato rischio di tracollo per l’ISIS: osservando ora la mappa potete verificare come essi si siano tutti manifestati, e i prossimi non mancheranno di fare altrettanto.

Maskanah è ora sotto assedio da due lati, ma a breve uno di questi fianchi si staccherà e si allontanerà verso sud. Il fianco ovest che è crollato e si porterà subito a ridosso del corso d’acqua, e poi oltre nella zona desertica; ciò porterà inevitabilmente le truppe ISIS al ritiro per evitare l’accerchiamento, e a quel punto nel giro di pochissimi giorni, le truppe siriane, guidate dalle Unità Tigre, saranno a diretto contatto con le forze YPG affiancate da truppe americane.
Sarà senza dubbio una situazione pericolosa: le truppe siriane probabilmente richiederanno da subito la liberazione della base simbolo di Tabqa, dove un tal figuro, triste, ci indicava come nascoste truppe siriane, notizia mantenuta segreta per non comprometterne la copertura…. ( scherzo, era una boiata messa in giro da finti analisti…).  La base in questione però per i siriani è un simbolo, un simbolo del martirio delle truppe che la difesero coraggiosamente fino alla capitolazione, dovuta probabilmente dall’esaurimento veloce delle munizioni: tutti i soldati arresisi furono torturati e assassinati, ecco perché e giustamente obbligheranno le forze della coalizione a lasciare le posizioni al momento tenute.
Analizzeremo in seguito l’eventuale posizione dei fronti, e come si svilupperà la ritirata dell’ISIS.
Di sicuro una volta “allineato” il fronte da Itryiah a Palmira e al confine giordano, SAA potrà organizzarsi e affondare più di un coltello nel fianco ISIS, ed avanzare simultaneamente distruggendo ogni resistenza dei tagliagole, raggiungendo in poco tempo Deir Ezzour.

Stefano Orsi

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