Torniamo con questa SITREP ad occuparci della situazione attorno ad Aleppo
L’ultima analisi ci aveva lasciati con le stabile acquisizione da parte terrorista del corridoio che collegava la città est ai territori in mano ai Qaedisti nel sud di Aleppo.
Come si è evoluta la disposizione in campo.
Aleppo sud
Dopo la riapertura di un corridoio su Aleppo est, le truppe di Al-Qaeda, Jaish al Fateh, si sono impegnate per tentare di allargarne il confine sia a nord ovest, conquistando gran parte del complesso 1070, e tentando di prendere la rotonda Al Rai a nord della base, lungo la M5, strategica per posizione; intuibile come le milizie di Jaish al Fateh abbiano tentato di allargarsi a nord e utilizzare così il tratto di M5 che, se preso, garantirebbe una linea sicura per i loro rifornimenti verso Aleppo est. Finora tutti i tentativi di oltrepassare la M5 sono falliti, anzi, da due giorni osserviamo una certa iniziativa siriana: le truppe di Damasco infatti sono rientrate all’interno del complesso 1070 e ne hanno riconquistato una buona parte, all’incirca il 70% di esso si trova ora in mano all’esercito. Analogo tentativo è stato portato sull’accademia di Artiglieria, sempre dal lato nord, ma dopo un’intensa giornata di combattimenti l’esercito si è dovuto fermare e non tentare di procedere oltre: troppo intensa la resistenza jihadista e troppo numerosi i cecchini presenti.
Lato est del corridoio
Nei giorni scorsi le forze jihadiste, mantenendo l’iniziativa, hanno attaccato con numerose forze gli impianti del cementificio, oltre la strada nazionale; ne sono scaturiti durissimi scontri, ma il valore delle truppe di Hezbollah, che hanno guidato le forze della coalizione siriana, ha trovato in questi episodi nuove conferme.
Nessun tentativo di allargamento del corridoio per acquisire una sicura e fruibile via di collegamento attraverso il corridoio è quindi andata a buon fine per le forze di Al Qaeda, simpaticamente definite come forze “ribelli” dalla nostra stampa e televisioni, hanno un corridoio aperto, ma non ne riescono a sfruttare i possibili vantaggi; al momento infatti poco riesce a passare per rifornire le forze combattenti e lo si può evincere dal fatto che ancora non sia partita una nuova offensiva per chiudere a nord la via della Castello road, ora in mano siriana, ed isolare al suo interno le truppe di Damasco, ne alcuna offensiva interna alla città.
Continuano invece in città i lanci delle bombe costruite da bombole: le officine degli jihadisti ne sfornano in numero enorme, poi esse vengono lanciate con artigianali mortai sulla popolazione disarmata di Aleppo vecchia e sulla parte ovest.
Da ieri Hezbollah ha iniziato una serie di attacchi di assaggio contro le linee di Al-Qaeda: nulla di importante, solo uno studio per rivelare le esatte posizioni delle difese nemiche, sulla falsa riga di quanto fatto alla vigilia dell’offensiva dalle Unità Tigre a nord di Aleppo. Durante uno di questi attacchi hanno addirittura conquistato Al Karassi, località persa durante la grande offensiva qaedista; successivamente la reazione dei terroristi arrivati in massa sul posto, ha suggerito il ritiro.
19-8-2016
La mattina inizia con nuovi attacchi di Hezbollah a sostegno delle forze siriane, Guardia Repubblicana e altre unità; ma attaccano la Accademia di artiglieria, punto nevralgico del corridoio per Aleppo, prioritario per la sua chiusura. Ritengo che sia prematuro questo attacco: riterrei infatti che sarebbe opportuno avere prima il controllo del complesso 1070, per poter rallentare il flusso di aiuti e rifornimenti dall’esterno. Al momento il complesso 1070 è sì in gran parte in mano siriana ma non basta, occorre il suo pieno controllo, in particolare della parte sud per evitare che venga usato come copertura verso l’Accademia.
L’attacco non ha finora portato guadagni di terreno, il contingente militare dei qaedisti Jaish al Fateh è davvero molto consistente.
Nel frattempo sono ripresi anche attacchi su Al Karassi, segno che si vuole bloccare sul posto il maggior numero di truppe possibile.
L’attacco +è guidato da SAA e Guardie rivoluzionarie islamiche iraniane e Haracat al Nujabah, paramilitari iracheni.
20-8-2016
Sono proseguite le azioni offensive su più fronti: Hezbollah ha mantenuto costante la pressione su Al Qarassi, assieme alle formazioni Harajat al Nujaba, irachene, bloccando qui gran parte delle forze Jaish al Fateh, coalizione di Al Qaeda, e attaccando poi anche più a nord assieme all’esercito siriano e alle Unità Tigre; sono segnalate anche azioni delle forze speciali siriane che starebbero pressando il fronte qaedista in direzione di Khan Touman; chiaramente queste sono azioni pesanti ma di disturbo per bloccare più forze qaediste possibili alle loro posizioni, sia per poterle colpire con l’artiglieria in maniera efficace sia con l’aviazione: attiva su tutti questi fronti sono sia i cacciabombardieri siriani che russi.
Il fronte di maggiore impatto è stato quello a sud di Ramouseh, attraverso il quale le truppe siriane sono penetrate dietro le linee nemiche causandone la ritirata; si sono quindi dirette verso alcune colline chiave, Tal al Taslim, dopo di che un’altra collina, importante per la posizione è stata presa, Tel Acri o Zahrat um al Qar, che è anche fortificata: vicino ad essa sono state catturate anche alcune fattorie ben difendibili.
Al momento quindi la via dei rifornimenti verso Aleppo est risulta del tutto impraticabile, e questo lascerebbe intuire che i qaedisti getteranno tutte le loro forze contro i siriani per riuscire a riaprirla.
21-8-2016
Oggi continuano violentissimi gli scontri tra i qaedisti e le truppe governative per il controllo della via dei rifornimenti ad Aleppo est; da ieri di fatto la via è da considerarsi preclusa ad ogni convoglio verso Aleppo est. Benché sia stata persa la base più avanzata, che era direttamente a ridosso dell’Accademia di Artiglieria, Tal al Taslim, era anche molto poco difendibile.
Inoltre, le forze siriane sono riuscite ad occupare anche le posizioni elevate, ma un po’ scoperte di Qublitah, facendo ulteriore breccia nelle difese jihadiste che davvero iniziano a mostrare i primi segni di cedimento di fronte ad attacchi decisi si ma non ancora massicci, come al momento sembrerebbe in grado di sferrare il potenziale della coalizione a guida siriana.
Anche oggi sono stati assai numerosi, più di 50, i voli aerei delle forze aeree siriane e russe, che hanno portato attacchi contro le difese qaediste.
Quindi al momento resta da considerarsi non utilizzabile il corridoio di collegamento per i terroristi.
Più a nord nuova offensiva odierna verso l’Accademia di artiglieria, presso la rotonda del ponte per Ramouseh: le forze siriane sono riuscite a far retrocedere il fronte di Jaish al Fateh e prendere il pieno controllo della zona antistante il ponte di Ramouseh, e la parte più a nord dell’Accademia di Artiglieria; al momento stanno tenendo agevolmente le nuove posizioni nonostante il fuoco nemico.
Est di Aleppo
Base aerea di Kuweires: dopo un lungo periodo di assenza, tornano a farsi avanti i terroristi del Daesh; le forze del califfato hanno attaccato il villaggio di Nasrallah: i combattimenti si sono protratti per diverse ora ma alla fine le forze ISIS hanno dovuto battere in ritirata verso nord est non essendo riuscite a penetrare nel villaggio. Più di 20 le loro vittime e anche diversi mezzi con armi pesanti sono stati abbandonati sul campo di battaglia e recuperati dall’esercito.
Dai primi rapporti dell’esercito le vittime siriane sono 12.
21-8-2016
Un altro attacco ha avuto luogo oggi: stamane le truppe ISIS hanno nuovamente dato l’assalto a Nasrallah e nuovamente sono state respinte, infliggendo gravi perdite; caso strano: da quando è stato concluso l’accordo con SDF, che ha permesso a centinaia di terroristi ISIS di lasciare indenni Manbij, sono ricominciati gli attacchi contro le truppe siriane che difendono il perimetro di sicurezza attorno all’importante base aerea.
Nord di Aleppo
La trattativa delle forze YPG curde, simpaticamente ribattezzate Syrian Democratic Forces, SDF, dai media filoamericani, ha raggiunto la sua conclusione con un accordo tra le parti in conflitto; le truppe circondate nei pochi quartieri di Manbij rimasti in mano ISIS sono state accompagnate in territori Daesh dalle forze curde. Mambij quindi è stata dichiarata completamente presa dalle forze curde, dopo 75 giorni di assedio sanguinoso; moltissime perdite da parte curda, manca un conteggio complessivo ma sono parecchie centinaia, idem dicasi per il Daesh che ha visto i proprio ranghi ridursi a circa 400 combattenti al termine della battaglia.
Restano da capire bene i termini precisi di questo accordo, ma non riterrei ne sia del tutto estraneo l’attacco alla base di Kuweires.
Ultimate le operazioni di trasferimento delle centinaia di terroristi ISIS dall’interno di Manbij, le truppe curde YPG riprendono l’avanzata a nord verso il confine turco, come a sud in direzione delle autostrade e verso Al Khafsah; al momento stanno scendendo lungo le sponde del lago Assad, e nuovamente, come già a sud di Asakah e nelle fasi iniziali della loro offensiva, non sembra che il Daesh opponga resistenza, ma che si ritiri prima del loro arrivo; comportamento nuovamente anomalo, visto che ciò non accade ne contro i siriani ne contro le truppe qaediste.
Campagna aerea su Aleppo
Il pericolo rappresentato dal corridoio jihadista, ha portato, finalmente, i comandi russo e siriano, a considerare di intensificare prioritariamente gli attacchi sul medesimo.
Questo ha portato ad utilizzare un numero almeno adeguato di jet e di cacciabombardieri, che hanno reso efficaci le incursioni sia siriane che russe, mentre prima appariva evidente che l’estemporaneità degli stessi garantisse effetti minimi sulle truppe nemiche a terra.
L’utilizzo anche consistente di droni di sorveglianza (ottime le produzioni iraniane) che utilizzano anche ordigni esplosivi cinesi di minime dimensioni ma precise se lanciate verticalmente, garantisce un miglioramento del controllo sul dispiegamento nemico all’interno del corridoio ed un suo immediato annichilimento; certo commisurato al numero di truppe dispiegate ed alla vastità del territorio in cui vanno utilizzati questi strumenti, che non sono mai risolutivi, ma certo contribuiscono a far danni e migliorare la precisione del tiro di artiglieria.
Palmira
20-8-2016
Truppe siriane , dopo giorni di attacchi ISIS respinti con gravi perdite da parte Daesh, stanno ora avanzando lungo la M20 in direzione di Arak per assicurarsi alcuni punti chiave per la difesa.
21-8-2016
Ad operare gli attacchi di ieri sera sarebbero state unità delle 11^ e 18^ Brigate Corazzate siriane, che hanno attaccando alcuni check point del Califfato prendendone il controllo, ad est delle posizioni siriane dei “Silos”; posizioni conquistate che migliorano le difese della città e che non pare abbiano comportato perdite da parte siriana. Importante segnalare come si tratti di una manovra offensiva e di iniziativa dopo quasi due mesi di “difensiva”.
Al Asakah
21-8-2016
Cosa sta succedendo ad Asakah?
La domanda cui molti non sanno darsi una risposta.
Proviamo dunque a fare un po’ di chiarezza sui fatti antecedenti le battaglia di questi giorni.
Ho ascoltato questa sera un Tg nazionale, presentavano i fatti in maniera vergognosa.
I giornalisti che hanno preparato le veline, hanno ripetuto la lezioncina delle note agenzie che curano l’immagine dello story telling della guerra in Siria.
Nei mesi scorsi abbiamo riportato dei continui scontri avvenuti in Asakah tra le forze di polizia locali Assayish, e le milizie arabe della NDF; più volte le forze di polizia, milizie curde in realtà, aventi un capo e comandi differenti dall’YPG, hanno provocato scontri presso i posti di blocco dell’NDF: questo a partire dal momento della presenza ufficiale di forze statunitensi al seguito delle truppe SDF, Siryan Democratic Forces, da loro utilizzate e consigliate, nell’offensiva nel nord della Siria e sostenute con missioni aeree dalla base turca di Incirlik.
Risulta fin troppo evidente che in Asakah, i servizi americani abbiano trovato terreno fertile per fomentare scontri tra truppe siriane e milizie curde, al fine di arruolarle nella causa per sovvertire Assad, loro vero e solo obbiettivo: altro che lotta all’ISIS, visto che al momento il giochetto col Califfato si è sciupato e devono in parte sacrificarli, spingendoli in massa verso sud e incrementare la pressione sull’esercito siriano su Deir Ezzour, Kuweires come stiamo già vedendo e presto anche l’est di Hama ed Homs.
Naturalmente per i media italiani, ma presumo tutti in area NATO, i fatti vengono presentati come iniziativa dei siriani che ora attaccano i Curdi.
L’assurdità della cosa è ancora più manifesta dal momento che in passato sono state proprio le truppe siriane a fornire armi, munizioni e carri armati alle milizie curde perché potessero difendersi dal Califfato che stringeva in assedio Kobane, se vi ricordate.
Inoltre, avessero mai scelto di attaccare loro le truppe curde, avrebbero potuto farlo molto più efficacemente presso Aleppo, dove le truppe curde presidiano, anche lì, sfamate armate e anche difese dalle truppe siriane, il quartiere di Sheik Maqsoud; o lungo il fronte che hanno presidiato a nord di Aleppo, fianco a fianco in questi mesi.
Se ancora mancassero prove della pochezza di certo giornalismo asservito, oggi ne avremmo avuto la conferma definitiva.
Asakah è una cittadina divisa in zone di competenza; attorno ad essa vi sono un paio di basi siriane ed aree presidiate da forze siriane, anche lungo la strada per Qamishli, chiusa in mezzo a territori presidiati al momento da forze curde; per loro quindi non ha alcun senso attaccare da lì i Curdi: ha invece pieno senso la manovra contraria, approfittare della distanza dai territori sotto controllo del governo siriano per scatenare lì un’azione di evidente e pesante provocazione che costituisca un casus belli e allargare ancora il conflitto; e secondo loro sarebbe questo l’interesse della Siria, o è piuttosto l’interesse di chi ha gettato la Siria in questa sanguinosa guerra??
La domanda trova da sé la corretta risposta.
Al momento che succede sul terreno??
Le truppe NDF e della SAA, stanno guadagnando ancora terreno.
A nord è stato guadagnato un quartiere nel centro cittadino, e a nord est il controllo sulla stazione ferroviaria; anche a sud le truppe siriane hanno preso il controllo di alcune importanti rotonde stradali e di alcuni settori della periferia cittadina al fine di assicurarsi postazioni difensive migliori.
Le forze Assaysh hanno perso anche il settore dei “Silos” a sud est di Asakah.
Al momento nessun tentativo di riportare la calma o almeno un cessate il fuoco ha avuto buon esito, speriamo che presto, come già accaduto in passato trovino un accordo per il cessate il fuoco.
Al momento, oggi, sono stati segnalati incontri tra i comandi SAA e YPG in Qamishli, mediati da una delegazione russa, per arrivare ad un accordo che vincoli le forze Assayish al cessare gli attacchi contro le truppe NDF arabo siriane.
Stefano Orsi
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