Dopo una breve pausa dovuta principalmente al sostanziale stallo dei vari fronti, riprendo oggi la narrazione ed il commento dei fatti della guerra in Siria.
Mi scuso con i lettori, molti messaggi sono giunti richiedendo a gran voce di rompere il silenzio che durava ormai da dieci giorni, ma riteniamo sempre che occorra parlare di argomenti che siano davvero rilevanti anziché limitarci ad un semplice elenco di schermaglie, di scontri a fuoco, senza che mutino le rispettive posizioni o comuni notizie di qualche bombardamento su differenti località.
Per questo sono già esistenti nel web o sui social altre differenti e anche affidabili fonti che riprendono e rilanciano le singole notizie
Fronte di Aleppo
Qui possiamo apprezzare la situazione di Aleppo nel 2013 e quella odierna, ringrazio per il contributo le Unità Tigre.
L’offensiva attorno alla Castello road
In effetti nei giorni precedenti non vi erano novità importanti, vi sono stati diversi attacchi delle forze Qaediste contro i siriani a nord di Aleppo, quasi tutti concentrati sulle posizioni presso le Mallah farms e la Castello road, in particolare per il controllo del compound chiamato appunto Castello, che si trova in una posizione strategica.
Su questo fronte abbiamo due direzioni di attacco, i siriani stanno avanzando da nord, resistendo ad ogni attacco, grazie alle buone posizioni conquistate e ad una ottima disposizione degli sbarramenti sia dell’artiglieria, cannoni e lanciarazzi, sia delle forze corazzate e gruppi di lanciatori di missili anticarro Kornet, che hanno mietuto molte vittime demolendo le risorse a disposizione del gruppo Al-Nusra, ultimo ad aver ardito potenti offensive per riconquistare le posizioni perdute, pagandone un pesante dazio sia in vite di terroristi combattenti, sia per la distruzione dei mezzi dispiegati.
A condurre le truppe che hanno conquistato le Mallah farms e poi via via sono scese fino alla Castello road, sono le Unità Tigre, che guidano appunto altre formazioni tra esercito e paramilitari.
Da sud invece avanza la 4 Divisione meccanizzata risalendo nella zona industriale tra le Almothana e Sahan roads, a fianco ad esercito e Guardia Repubblicana. La zona che cercano di acquisire stabilmente è costituita da una serie di capannoni industriali e depositi, tra cui una fabbrica tessile, questa area industriale termina a breve distanza dalle posizioni delle Unità Tigre sempre sulla Castello road, ma occorre prima eliminare le resistenze dei terroristi chiusi nel quartiere di Bani Zayd, chiusa appunto tra la Almothana road e il quartiere Sheik Maqsud controllato dalle forze Curde.
Proprio questa mattina i terroristi hanno avviato nuove operazioni per attaccare le postazioni curde, ma l’immediata reazione di questi ultimi li ha fermati e stroncati sul nascere, ora stanno attaccando il fianco destro siriano lungo la Almothana, è una battaglia davvero difficile e intensa.
I Curdi , da parte loro non restano fermi e hanno attaccato il centro giovanile, una serie di alti edifici residenziali tra il loro quartiere e la Castello road, come vedete bene nella mappa postata, questi sono un obbiettivo primario per tenere chiusa ed in mani sicure il blocco dei rifornimenti ai terroristi in Aleppo est, ma la risposta nemica non si è fatta attendere e il settore resta al momento conteso.
Per la completa chiusura delle linee siriane, occorre attendere quindi la cattura del quartiere Sentoza, con esso il collegamento tra le Unità Tigre e le forze lungo la Almothana road sarà definitivamente completo e totalmente efficace.
Al momento quindi ci sono stati progressi importanti, ma ancora, fisicamente, non abbiamo avuto il ricongiungimento tra le linee siriane. Non cambia nulla per Aleppo est, bloccati sono e bloccati restano tutti i terroristi laggiù, ora hanno la sola possibilità di trasformarsi in talpe per scavare tunnel lunghissimi per raggiungere le loro linee, operazione che presenta non poche complicazioni tecniche e cronologiche.
Aleppo nord della provincia
Le forze curde YPG, simpaticamente definite SDF, sembra abbiano raggiunto un accordo o ne stiano discutendo con i comandanti, per permettere l’evacuazione delle forze ISIS ancora circondate nel centro di Manbij, segno questo del pesantissimo tributo in vite che è costato alle forze curde il costringere i miliziani del Daesh in questa stretta sacca. Sono stimate diverse centinaia di perdite, sia nei combattimenti che a causa delle tante autobomba condotte da kamikaze ISIS. Al primo tentativo l’offerta è stata rifiutata, ma lunedì 26 è stata ripresentata.
Qui alcuni degli ordigni ritrovati nelle case liberate di Manbij
Molti sono ancora i civili nella città e molti sono stati uccisi dai bombardamenti delle forze occidentali, più di cento in un unico episodio, pare a causa di un bombardamento francese in cui sono periti anche moltissimi bambini. Nel video un gruppo di civili cerca disperatamente di mettersi in salvo uscendo dalla zona dei combattimenti.
Campagna aerea su Aleppo nord
La Campagna aerea è proseguita in maniera serrata, i principali obbiettivi sono stati i depositi delle formazioni qaediste presenti tra Alameen e Anadan, colpendo anche diverse volte le linee di comunicazione lungo le quali si muovono i rinforzi per i fronti.
Poi naturalmente, in supporto delle truppe impegnate nei combattimenti, quindi sia sulle postazioni difensive vicine al fronte che durante gli assalti delle offensive terroriste, facilitando il compito dei difensori nel respingerle.
In questo vedo un netto miglioramento del rapporto sinergico tra le varie componenti delle forze armate siriane e degli alleati russi, è importante che si prosegua concentrando l’uso delle forze aeree disponibili su pochi fronti attivi in modo da amplificarne l’effetto senza disperderlo come fatto in precedenza.
Nella prossima sitrep gli aggiornamenti da altri fronti e una analisi della situazione degli ospedali, veri, in Aleppo e di quelli fantasma.
Ultima ora, è stata indicata una via di fuga aperta per i civili ed i terroristi che desiderassero arrendersi aderendo all’invito del governo, qui indicato in mappa, anche il video del lancio dei volantini ed il testo tradotto in inglese.
E per oggi è tutto, a presto
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