La Grande Battaglia per Deir Ezzour
La stabilizzazione del corridoio, avvenuta finalmente oggi, che di fatto toglie l’assedio dalla città di Deir Ezzour, viene confermata dai comandi siriani. Due giorni di combattimento serrato sono stati necessari a causa della conformazione del territorio, desertico e pianeggiante, che mal si adatta naturalmente alla sua difesa e alla conservazione delle posizioni; comunque ora pare che il fronte tenga, ed i contrattacchi ISIS si stanno spostando sui villaggi strategici di Ash Shula, essenziale per il futuro ampliamento del corridoio, e di Bir Ghabagit; oggi sono tornati infatti sotto controllo ISIS, e in queste ore sono stati colpiti: di sicuro Ash Shula, violentemente anche con missili Kalibr lanciati da unità navali russe nel Mediterraneo.
Assieme ai soldati lungo il corridoio iniziano a passare sono anche gli operatori video delle Tv siriane e russe, e arrivano le prime immagini:
Qui vediamo anche operatori di forze speciali russe che combattono i mezzi blindati ISIS.
Qui le immagini dell’altra notte, quando inattesi da tutti, i primi militari riuscirono a passare, e la notizia si sparse per la città.
Ora la priorità siriana si divide in due operazioni distinte: la prima è allargare il corridoio stabilizzando il controllo sui due villaggi strategici ed allargarsi verso sud; la seconda è invece di unificare le difese della città ricompattandosi con la sacca attorno all’aeroporto.
Terminate queste due fasi potranno occuparsi della parte di città al momento occupata: circa la metà è in mano ISIS.
Fattore secondario, occorre che il fronte arretrato sul fianco destro, avanzi fin a creare una linea parallela all’Eufrate fino al confine iracheno, in modo da costringere il Daesh a mantenerlo interamente guarnito e impedendogli di mobilitare truppe sufficienti a sostenere dei contrattacchi efficaci.
Sul fronte nord invece, riterrei opportuno mantenere una forte pressione sui villaggi fino ad ottenere la loro liberazione, e valuterei concretamente un attraversamento del fiume per aggirare le difese ISIS attorno alla città occupata, prendendole alle spalle e costringendole a ritirarsi verso Al Mayadin, più a sud.
Non credo sinceramente, e qui forse alcuni amici e compagni non saranno d’accordo con me, che la Siria possa accettare di rinunciare alla parte est della provincia di Deir Ezzour, regione ricca di giacimenti petroliferi assolutamente indispensabili per sostenere i costi della ricostruzione.
Vedo ora infatti che l’esercito siriano si sta muovendo dal settore vicino alla base T2 per liberare quel tratto di deserto che rimane un fianco debole per lo schieramento siriano in avanzata verso est.
Servizio della tv russa su Deir Ezzour:
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