Continuiamo il monitoraggio della feroce guerra in Siria, vista attraverso le battaglie ed i fronti più attivi.
Aggiornamento flash dai fronti siriani del 1-10-2017
Offensiva ISIS dal saliente di Al Sukhnah
Chiamiamo saliente di Al Sukhnah quella parte di fronte desertico dimenticato dopo l’apertura verso Deir Ezzour della strada m20. Eppure appariva chiaro che avrebbe rappresentato una fonte di debolezza sul fianco sinistro, dando spazio di manovra per fronti interni al Daesh. Purtroppo la sottovalutazione delle capacità o della follia del nemico non è mai buona consigliera.
Gli attacchi hanno causato molte perdite, ma altrettante ne ha subite ISIS. Ora l’onda di marea si sta ritirando: l’esercito e l’aviazione hanno reagito bene e con determinazione.
Leggo che la zona di Al Sukhnah è ora ritenuta sicura, e il battaglione 800 dei commandos siriani si sta portando alla volta di Bir Ghabaghib: lungo questo tratto, infatti, è stata segnalata una penetrazione ISIS giunta nelle retrovie fino a Al Taybah e Qasr al Hair al Sharqi. Non sono località di grandissimo interesse strategico, ma le truppe Daesh devono essere eliminate.
L’aspetto strategico di questa offensiva è un mistero: lo scopo folle sarebbe di invertire la tendenza alla ritirata per i miliziani del Califfato, che però non dispongono più dei mezzi e del momento favorevole. Le unità di punta siriane sanno come fermarli, e non cedono più al panico ma restano sul pezzo a combattere e spesso i VBIED vengono distrutti prima di arrecare alcun danno. Tra oggi e domani, quindi, l’effetto dell’offensiva potrebbe essere azzerato, mentre le perdite subite da ISIS non possono essere ripristinate.
Questa offensiva rappresenta ciò che Hitler impose ai generali della Wehrmacht durante le offensive sul fronte sovietico: lui non accettava le ritirate ordinate, e pretendeva contrattacchi per capovolgere la situazione. Incapaci di ribattere , i generali obbedivano , mandando a morte i loro soldati e perdendo carri e mezzi che mai avrebbero potuto ripristinare. Stessa situazione , ma in scala molto ridotta, sul fronte occidentale, ad esempio con le offensive delle Ardenne: i danni arrecati all’esercito tedesco furono più fatali degli stessi attacchi alleati.
Ora vediamo che ISIS agisce in maniera analoga, irrazionalmente. I comandi ci svelano ancora che non agiscono per l’interesse del Califfato, ma rispondono ad altre logiche. Hanno rallentato i siriani, ma nulla muovono contro i meno preparati e armati SDF-YPG: per loro, come per il fronte occidentale delle seconda guerra mondiale, solo truppe di rincalzo, mentre il grosso dell’esercito combatteva su quello orientale l’avanzata dell’Armata Rossa.
L’esito, per nostra fortuna, non sarà differente, e queste offensive accelerano la loro fine invece di rallentarla.
Fronte di Deir Ezzour
Incuranti dell’offensiva ISIS, che va esaurendosi, le Unità Tigre stanno guidando un’offensiva, partita non più di due ore fa, nel momento in cui scrivo.
Hanno ingaggiato battaglia a sud di Deir Ezzour e si muovono verso sud in direzione di Mayadin che dista ormai non più di 20-25 Km al massimo.
Stanno seguendo la strada 4 e l’autostrada Mayadin Deyr Ezzour: una avanzata su due ordini di marcia.
Domani avremo modo di valutarne l’efficacia e i risultati pratici.
Aggiornamento flash dai fronti siriani del 4-10-2017
Fronte di Mayadin
L’altro ieri, guidate dalle Unità Tigre, le forze armate siriane hanno iniziato un’offensiva da Deir Ezzour in direzione sud, verso Mayadin. Le truppe ISIS hanno opposto da subito una strenua resistenza, fino alle prime ore di oggi pomeriggio, quando è avvenuto uno sfondamento, e le truppe ISIS si sono dovute ritirare.
L’avanzata siriana, che sta anche fissando la resistenza ISIS sul fianco sinistro, lungo la sponda del fiume Eufrate, è arrivata a pochissimi chilometri dalla città di Mayadin, roccaforte di primaria importanza per il Daesh, penultimo centro di qualche importanza nella Siria che rimanga sotto il loro controllo.
Ora spero che le forze in avanzata siano numericamente sufficienti a fissare il fronte, in vista di una possibile conquista della località.
Non è ancora terminata l’offensiva ISIS nel saliente desertico di Sukhnah, eppure i comandi siriani giocano la carta dell’iniziativa strategica: non rispondere al nemico ma proseguire nei piani, capovolgendo la situazione e costringendo Daesh a rispondere.
Credo che possa essere la scelta vincente per questa battaglia.
Aggiornamento flash n. 2 dai fronti siriani del 4-10-2017
Sacca di Hama Homs
Terminano le sofferenze della sacca di Hama Homs, divisa ieri in due tronconi, assottigliata man mano dalle offensive siriane: oggi si è definitivamente arresa alla sconfitta.
Con la liberazione degli ultimi villaggi di Umm Miyal, Al Bashir, Al Wastani, Jib Al Jarrah, le due sacche non esistono praticamente più. Resta da chiarire se i terroristi siano in fuga su qualche altura o si siano definitivamente arresi alle forze della 4° divisione meccanizzata e alle unità di forze speciali russe che operano in questo settore.
Nelle immagini potete vedere la mappa di ieri e quella di oggi.
Aggiornamento flash dai fronti siriani del 5-10-2017
Fronte di Mayadin
Prosegue l’offensiva siriana, dopo lo sfondamento delle difese ISIS di ieri. Oggi l’esercito si sta posizionando per l’attacco alla cittadina di Mayadin: ormai sono a meno di due Km dall’abitato. Un fitto lancio di missili russi sta colpendo le postazioni ed i comandi del Daesh.
Prosegue, in appoggio dell’attacco, il supporto dell’aviazione, sia siriana che russa. Salve di missili kalibr sono state lanciate da sottomarini russi schierati nel Mediterraneo.
Domani potremmo vedere già qualche ulteriore progresso.
Aggiornamento flash dai fronti siriani del 6-10-2017
Al Mayadin
Le forze siriane stanno avanzando ancora verso la città: ci giunge notizia che al momento siano arrivate alla periferia occidentale, prendendo posizione lungo alcuni incroci stradali strategici. Possibili ulteriori sviluppi in giornata.
Proseguiamo con gli altri fronti.
Fronte di Mayadin. Proseguono serrati i combattimenti: le forze siriane, guidate dalle Unità Tigre, stanno spingendo per entrare nel centro di Mayadin, e al momento si stanno attestando lungo l’autostrada 4 che taglia la periferia ovest di Mayadin. In serata la città potrebbe essere liberata parzialmente o, come speriamo, interamente.
Purtroppo non siamo ancora riusciti a reperire precise informazioni riguardanti il ponte di Mayadin che, se non fosse stato bombardato dagli Usa, permetterebbe ora alle truppe siriane di attraversare velocemente, e con tanto di forze corazzate al seguito, il fiume Eufrate, consentendo loro di prendere possesso in breve tempo dei pozzi di petrolio più importanti della Siria.
Stiamo seguendo con estrema attenzione questa tappa importante della liberazione delle Siria. Mayadin è stata, dopo Raqqa, la capitale del Califfato, ora spostata presumibilmente in Abu Kamal. Resta comunque una città di rilevante importanza, l’ultima prima di Abu Kamal sul fiume Eufrate. Dopo la sua liberazione nessuna città resterà nella disponibilità del Califfato, eccetto Qaryatayn.
Fronte di Qaryatayn
La sacca ISIS che si è formata in occasione dell’offensiva della sacca di Sukhnah ha evidenziato la presenza di qualche residua tribù locale ancora fedele al Califfo. Bene che si sia manifestata: ora verrà, con la dovuta calma, eliminata.
Fronte di Hama-Homs
La sacca è ridotta davvero ai minimi termini: con la liberazione degli ultimi villaggi, dopo aver diviso la sacca in due, le forze siriane si trovano ormai di fronte le residue milizie, arroccate su poche alture e prive ormai di capacità di resistenza. E’ questione di poche ore, o al massimo di un paio di giorni.
Oggi l’esercito ha annunciato il termine delle operazioni: tutta la sacca è stata perlustrata e non sono rimaste unità combattenti attive. ISIS è stata eliminata da un settore davvero strategico.
Sacca a nord di Homs
In ottemperanza agli accordi di resa, si stanno recando sul posto i mezzi per provvedere al trasferimento dei terroristi. Attendiamo immagini e video delle operazioni.
Sacca di Idlib
In un raid aereo russo è stato ferito molto gravemente il leader di Al Qaeda in Siria, Abu Mohammed al Jolani, probabilmente in coma al momento. Speriamo che non se la cavi.
Sacca di Al Tanf
Le forze siriane, congiunte a truppe palestinesi e milizie NDF cristiane, proseguono nelle operazioni di recupero del controllo dei posti di frontiera con la Giordania, in attesa di capire se le forze speciali USA, britanniche e (udite udite!) norvegesi, siano ancora presenti o abbiano invece evacuato la base.
Sacca del Golan settentrionale
Prosegue l’offensiva siriana sulle altura del Golan, territorio difficile perché montuoso, ma ancora di più perché vicino ai confini del Golan meridionale occupato da Israele, che spesso difende con raid aerei sia i terroristi di al Qaeda che quelli dell’ISIS, che altrimenti non si comprenderebbe dove potrebbero trovare rifornimenti e armi.
Saliente di Sukhnah
La strada tra Sukhnah e Palmira al momento appare libera, mentre la M20 da Sukhnah a Deir Ezzour, fino all’altezza di Ash Shula, appare sotto controllo ISIS.
Comunque, il fatto che l’esercito siriano, guidato dalle Unità Tigre, stia avanzando su Mayadin, che potrebbe cadere in poche ore, pone per le milizie ISIS il problema di rimanere tagliate fuori e chiuse senza rifornimenti nella sacca desertica di Sukhnah. Ciò potrebbe spingerle alla ritirata e al ripiegamento su AbuKamal o sulla base T2.
Qui trovate il video della sitrep realizzato il giorno 5-10-2017 per SakerItalia.
Nota a margine
Il re arabo Salman si è recato a Mosca, dove ha incontrato il Presidente della federazione di Russia, Vladimir Vladimirovic Putin, e ha sostanzialmente dichiarato che sospenderà ogni appoggio ai gruppi terroristici che hanno finora squassato la Siria. Nella sostanza si tratterebbe di una resa, ma ovviamente vogliono mantenere le apparenze. Si è parlato inoltre di alcune commesse, non solo militari, che l’Arabia acquisterebbe dalla Russia, in una sorta di compensazione per le spese subite dal vincitore. Probabilmente si faranno anche carico di parte della ricostruzione della Siria, ma non possono certamente ammetterlo.
Stefano Orsi
Complimenti per la ricostruzione piu’ accurata ed aggiornata che abbia trovato.
Anche le valutazioni strategiche appaiono pertinenti.
Il tutto nell’assordante silenzio dei media.