Sacca di Arsal
Procedono le operazioni di trasferimento degli jihadisti che si sono arresi e delle loro famiglie: ora emergono tutte le strutture dell’ISIS cui non viene offerta la resa, e che proseguono nelle ostilità. Certo ora appaiono molto indebolite, essendo rimaste senza supporto da parte delle altre organizzazioni; qui infatti hanno sempre cooperato, con buona pace di chi ritenesse i terroristi operanti in Siria come divisi in buoni e cattivi. Questa distinzione ha senso solo in alcune aree meridionali del Paese, dove alcune comunità locali avevano aderito alla “ribellione” contro lo Stato siriano, e ora, in molti casi, stanno rientrando lì come in altre zone, sotto la bandiera siriana (sono ormai più di 220). In questa sacca invece l’esercito libanese sta ora avanzando travolgendo le difese ISIS, e presto anche loro saranno cancellate.
Al Sukhna
Nella notte sono proseguite le iniziative siriane, guidate dal 5° Corpo d’armata, con unità NDF e paramilitari iraniani ed afghani, e di casa in casa, quartiere dopo quartiere, hanno annichilito la strenua difesa di Al Sukhna, che ora ci appare completamente libera. Le forze siriane si stanno allargando tutto attorno, a ventaglio, per assicurare i fianchi in modo da evitare sorprese ed allontanare eventuali gruppi scampati agli scontri . Questa è una vittoria davvero molto importante e attesa da settimane. Con questo obbiettivo, raggiunto in nottata, si apre un nuovo scenario. Si direbbe che si aprano praterie di territorio libero, ed in parte sarà così: tra Deir Ezzour e Al Sukhna non vi sono centri che possano fungere da supporto logistico per sostenere la difesa ad oltranza del deserto. Una volta presa la base T2 a sud, lungo il confine con l’Iraq, si potrà avanzare in linea muovendo verso il fiume Eufrate e posizionarsi ai confini della zona abitata e difesa dalle truppe ISIS, che qua trovano il loro ultimo vero baluardo difensivo in tutta la Siria, e che ora viene davvero minacciato di totale eliminazione. Da nord le forze siriane potranno avvicinarsi fino al confine nord delle difese di Deir Ezzour, mentre il graduale avvicinamento da ovest terrà gran parte delle difese del Daesh impegnate ed incapaci quindi di organizzare possibili controffensive in grado di capovolgere uno di questi fronti.
Al Tanf
Abbiamo scritto più volte di come, con l’aggiramento di questo settore, esso avesse perso tutta la pur minima consistenza strategica per gli statunitensi e le forze NATO che la presidiavano. Questo fatto è ora stato sancito definitivamente con le dichiarazioni dei comandi americani, che dapprima hanno intimato alle milizie tribali da loro comandate di sospendere ogni attività bellica contro le truppe siriane, poi seguite dalle chiarissime disposizioni del presidente Trump, che ha ordinato alla CIA di sospendere ogni fornitura e supporto di ogni genere alle forze combattenti in Siria, come da sempre abbiamo sostenuto facessero e come invece molti negavano. Ora cosa accade in questo settore? Accadrà che le forze siriane, eliminata la sacca ad est di Sweida, proseguiranno in direzione di Al Tanf e travolgeranno le residue milizie presenti. Già nei giorni scorsi alcuni comandanti, direi piuttosto svegli, hanno preso la palla al balzo e hanno defezionato, unendosi alle forze siriane, ora identificate da tutti come le vincitrici del conflitto in Siria; pertanto si è dato il via alla disciplina olimpica del salto sul carro del vincitore… Non prevedo vita lunga per questa sacca, ma occorre precisare che anche per i siriani non sia più di grande valore strategico.
Stefano Orsi
Come al solito un’esposizione chiare e bene informata sulla situazione siriana. L’obiettivo dei “nostri”, mi permetto di chiamare così i soldati del SAA, è quello di raggiungere Deir Ezzor e liberarla, un obiettivo non solo di tipo emotivo, diciamo, da che da anni un pugno di eroi difende la base aerea e una parte della città, ma anche strategico perché porrebbe seri problemi non solo all’ISIS che perderebbero una delle loro roccaforti più importanti, ma anche ai curdi filoamericani delle SDF che sembrano non volere che questa città sia liberata dal SAA a causa delle ingenti risorse energetiche dell’area…. Almeno è così che mi è sembrato di capire. Resta l’interrogativo di Idlib, la provincia che è un vero bubbone pieno di pus jihadista che dovrà essere inciso, prima o poi e penso che non sarà certo facile espugnarlo.
Secondo me, per quello che può valere il mio parere, il futuro della Siria rimane incerto perché anche dopo la sconfitta dell’ISIS, rimarranno attivi altri gruppi di ratti jihadisti “moderati” come il FSA e le SDF che non pensano certo di mollare il loro folle progetto di abbattere il legittimo governo siriano di Bashar Al.Assad, tanto sponsor ne troveranno sempre.
Un saluto.
AB.