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Questa settimana ci sono diverse novità di cui parlarvi. Afrin, Idlib ed est-Ghouta stanno animando la campagna bellica in Siria. Afrin La novità di maggiore rilievo l’abbiamo avuta nel cantone di Afrin dove truppe NDF (milizie locali arruolate nella guardia nazionale siriana, NDF significa appunto Forze di difesa nazionale) si sono portate all’interno dell’enclave controllata dai curdi. Questa novità era attesa da giorni. I colloqui si sono fatti serrati a
Sembra che Erdogan abbia già deciso, ma le congetture riguardo agli accordi che sono e non sono stati fatti, sembrano offuscate, a dir poco. Nel Levante, alla fine i curdi perdono sempre, qualunque sia l’alleanza che stringano e chiunque sia l’alleato, finiscono per essere pugnalati alla schiena, o per lo meno abbandonati. Ma quando fai squadra con soci come gli USA, o addirittura Israele, che altro si possono aspettare? Ma
È un paio d’anni che “fingo di essere il Time magazine”, ma quest’anno non avevo candidati chiari, almeno non uno originale. Avrei potuto rielencare nomi già fatti, ma in qualche modo volevo trovare qualcuno che mi ispirasse davvero. E poi oggi ho visto questa foto sul sito di Colonel Cassad [in russo]: La foto mostra ciò che Colonel Cassad ha definito “una versione siriana del Reggimento Immortale” in Russia. Non appena
Nella tarda mattinata di oggi sono iniziate ad arrivarmi in gran quantità e-mail indignate. I miei corrispondenti riferivano di “essere nauseati” e di provare “dolore al cuore”. La causa di tutto questo? Avevano appena guardato il discorso di Trump all’ONU. Ho sospirato, e ho deciso di guardare il discorso completo. Sì, è stato doloroso. Qui potete leggere il testo completo (non ufficiale) oppure guardare qui il video [in inglese]. La
Quando verrà scritta la storia definitiva del conflitto in Siria, il ruolo degli Stati Uniti nel finanziamento, addestramento e armamento dei gruppi ribelli, costituirà necessariamente un capitolo importante. L’annuncio [in Inglese] di Washington che la CIA ha cancellato il suo programma a sostegno dei “ribelli moderati” in Siria – che si stima sia costato ai contribuenti statunitensi oltre 1 miliardo di dollari, e che ha contribuito a perpetuare un conflitto in
Riprendiamo l’analisi del conflitto, o meglio dei conflitti che infiammano ed insanguinano la Siria ormai da diversi anni. Come abbiamo visto con l’ultima scorsa, le forze siriane stavano muovendo nel deserto inoltrandosi verso est ed allontanando sempre più l’NSA filo USA da ogni fronte che ne giustifichi ancora la presenza in Siria. Situazione generale e quadro internazionale Sono giorni concitati, gli USA per voce del loro portavoce, hanno annunciato di
Parliamo un po’ dell’arresto della nostra concittadina, per giunta residente a Garbagna, in provincia di Alessandria. Leggevo un articolo al riguardo, pubblicato su Repubblica, e subito ho notato qualcosa di strano: si fa esplicito riferimento all’ISIS, e subito la condanna per le azioni della terrorista è immediato. Poi leggo altri approfondimenti, Il Secolo XIX è più preciso, parla con gli inquirenti che fanno un nome preciso, un gruppo assai noto
Sul National Interest è comparso un curioso editoriale, scritto da Hans Binnendijk e David Gompert, soci scelti aggiunti della RAND Corporation. Intitolato “Il Ruolo della NATO nelle Operazioni di Stabilizzazione Post-Califfato” [in Inglese], tenta di difendere il coinvolgimento della NATO in ogni dove, dalla Libia alla Siria all’Iraq, per favorire la stabilità a seguito della sconfitta dello Stato Islamico. Gli autori propongono che la NATO arrivi a riempire ciò che
Riprendo l’analisi dei fronti della guerra in Siria dopo una pausa di 15 giorni. Dal punto di vista operativo sul campo non vi sono stati particolari episodi degni di menzione, sul piano diplomatico invece sì. Gli accordi di Astana: Con gli accordi sottoscritti ad Astana, in Kazakistan, sono state individuate alcune aree in Siria, 4 per la precisione, dove è prevista una de-escalation bellica, che significa una diminuzione o azzeramento
Oltre 60 missili cruise lanciati dalle forze armate americane hanno colpito una base militare siriana vicino Homs, che attualmente costituisce la prima linea tra le forze arabo-siriane e varie organizzazioni – definite dallo stesso Dipartimento di Stato Americano – terroristiche , tra cui Al Nusra e l’autoproclamato Stato Islamico. Secondo quanto riportato, l’attacco è stato effettuato come ritorsione per un presunto “attacco con armi chimiche” vicino alla città di Idlib