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Oltre cento persone sono rimaste intossicate nei quartieri residenziali della città di Aleppo, Khaldieh, Calle Nilo e Jameyit Zahraa, in un attacco al cloro perpetrato, sabato 24 novembre, dai terroristi di Jabhat al-Nusra. Il direttore del Dipartimento della Salute della città siriana, Ziad Hajj Taha, ha riferito all’agenzia di stampa governativa Sana che le persone colpite soffrono di asfissia e di altri sintomi tipici dell’avvelenamento provocato da sostanze chimiche. Le
Spesso si sente paragonare il conflitto siriano con la guerra in Afghanistan, mentre l’Afghanistan è spesso ricordato insieme all’aggressione di Washington contro il Vietnam. Nella seconda metà del XX secolo, Washington si è profondamente impantanata in Vietnam solo per affrontare una incalzante sconfitta. Lo stesso destino, sembrerebbe, attende le élite occidentali in Afghanistan. A quanto risulta, c’è una ragione molto particolare per cui l’Afganistan è spesso descritto come il “cimitero
Elijah J. Magnier @ejmalrai 21:23 – 29 gen 2018 110 veicoli militari turchi hanno provato ad entrare a Tal el-Eis senza coordinarsi con Russia e Siria. Più di settanta colpi di artiglieria sono stati sparati contro il convoglio, forzandolo a ritirarsi. L’esercito siriano e i suoi alleati sono presenti a Tal el-Eis, una collina strategicamente molto importante. Elijah J. Magnier
Rieccoci in contatto con Stefano per l’ultima puntata dell’anno. Gli argomenti trattati: La sitrep aggiornata delle ultime operazioni ad Idlib, nel Golan e a Latakia. Parleremo di Erdogan, degli Elmetti Bianchi e di attacchi chimici, quelli inscenati in passato e quelli che potrebbero preparare in futuro. Ringraziamo i nostri ascoltatori e vogliamo augurare loro un Buon anno 2018. La Redazione Luciano – Marco – Fabio – Sascha – Elvia –
Una potente offensiva dell’esercito siriano è in corso mentre vi sto scrivendo. E’ partita sul fronte di Idlib il giorno 26 u.s., e sta dando i suoi frutti. Vediamo bene le novità di questa settimana. Fronte della sacca di Idlib Questo fronte si divide ulteriormente in diverse iniziative. Sacca di Idlib, i fronti a nord di Hama 28-12-2017 Mentre risultano stabili i settori del Khanasser, del sud di Aleppo e
Le relazioni russo-americane hanno recentemente raggiunto un altro minimo storico a causa della situazione riguardante la Siria, in gran parte a causa del fatto che Mosca e Washington non sono d’accordo su praticamente su nessun punto, ad eccezione della necessità di combattere il terrorismo. Gli americani sono pienamente consapevoli del fatto che la Russia ha ricevuto un vantaggio nella lotta per la Siria in ragione del suo recente successo del
L’intensa attività diplomatica tra Usa e la Russia suggerisce che è stato raggiunto un accordo tra l’amministrazione di Trump e il Cremlino sulla Siria, con gli Stati Uniti a sostegno dell’iniziativa russa sulle aree di attenuazione degli scontri e la Russia disposta a ristabilire la linea diretta per prevenire gli incidenti con le forze armate statunitensi. Contemporaneamente all’accordo di Astana tra la Russia, la Turchia e l’Iran per creare “zone
Riprendo l’analisi dei fronti della guerra in Siria dopo una pausa di 15 giorni. Dal punto di vista operativo sul campo non vi sono stati particolari episodi degni di menzione, sul piano diplomatico invece sì. Gli accordi di Astana: Con gli accordi sottoscritti ad Astana, in Kazakistan, sono state individuate alcune aree in Siria, 4 per la precisione, dove è prevista una de-escalation bellica, che significa una diminuzione o azzeramento
Durante gli ultimi giorni dell’amministrazione Obama, l’esercito degli Stati Uniti ha colpito un grosso campo di addestramento di al-Qaeda nella provincia di Idlib, in Siria. Il campo era noto come centro di addestramento per i combattenti europei. I bombardieri strategici B-52 hanno scaricato sulla zona un ingente quantitativo di bombe. Più di 100 persone sono rimaste uccise nell’attacco. L’esistenza del campo, anche se probabilmente non l’esatta collocazione, era nota fin
Anche se l’accordo russo-turco per il cessate il fuoco offre il miglior percorso verso la pace in Siria e, in teoria, dà all’esercito siriano lo spazio necessario a ricostituirsi e affrontare la guerra contro Al Qaeda e ISIS, i suoi risultati in definitiva dipendono troppo dall’impegno del Presidente turco Erdogan per riporre grandi speranze sul suo successo. Come riportato in precedenza dal mio collega Adam Garrie, il 31 dicembre del