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Lo stallo fra Italia e Unione Europea

Ashoka Mody             @AshokaMody 00:18 – 19 nov 2018    Lo stallo fra la Commissione Europea e il governo italiano riguardo la sua presa di posizione fiscale è così intrattabile perché tocca e minaccia l’identità europea, il senso profondo di ciò per cui i leader europei credono di battersi: frugalità e disciplina. Qui [in inglese, un articolo sul tema].   Ashoka Mody         

“L’UE ha un piede nella fossa” – E’ tempo di ripensare il Progetto Europeo

“L’austerity imposta dall’Europa a una Grecia depauperizzata è finalmente finita, ed è quindi il momento per ripensare l’intero progetto europeo”. Così scrive la politologa Marina Prentoulis in un suo editoriale intitolato “La Grecia forse è ancora il paziente malato dell’Europa, ma l’Europa ha un piede nella fossa”. La Grecia è entrata in una nuova, “normale” fase, ora che l’accordo del prestito con la troika (Fondo Monetario Internazionale, Banca Centrale Europea,

Il Primo Ministro greco Tsipras dichiara finiti i tagli sociali, mentre Syriza prepara altra austerity

Il Primo Ministro Alexis Tsipras ha parlato ieri per festeggiare l’uscita della Grecia dal piano di salvataggio dell’Unione Europea, imposto dopo lo schianto di Wall Street del 2008, come una nuova alba creata dal suo governo di Syriza (“Coalizione della Sinistra Radicale”). Il discorso è stato un mucchio di bugie dall’inizio alla fine. Soprattutto, Tsipras ha cercato di nascondere il ruolo chiave svolto da Syriza nel proseguimento dell’austerity dell’UE dopo

Il Partito Socialista spagnolo prepara nuove misure di austerity, e aumenta le spese militari

Il governo spagnolo a guida minoritaria del Partito Socialista (PSOE), messo al potere il mese scorso con l’aiuto della pseudo-sinistra di Podemos e dei nazionalisti regionali, sta preparando nuove misure di austerità per il 2019. Allo stesso tempo, sta portando avanti un massiccio aumento delle spese per la Difesa. I preparativi per il bilancio del 2019 arrivano due settimane dopo che il Parlamento spagnolo ha approvato il budget del 2018

Quando si tratta di Davos, è disuguaglianza, stupido

Quando si parla di Davos, per miliardi di persone si applicano le regole di Groucho Marx. Davos è il circolo esclusivo, che ogni anno si riunisce nel lussuoso resort svizzero per discutere sui temi del business mondiale. Groucho, ovviamente, è stato immortalato insieme al resto dei fratelli Marx nei film demenziali di Hollywood degli anni ’30, come Una notte all’Opera, Un giorno alle corse e Animal Crackers. In una sua

Macron va in Grecia: l’esponente della “sinistra radicale” Tsipras dà il benvenuto all’ex banchiere diventato presidente

La scorsa settimana Emmanuel Macron ha viaggiato in Grecia per lodare le misure di austerità imposte dal governo di Syriza (“Coalizione della Sinistra Radicale”) e per discutere del futuro dell’Unione Europea. La visita in Grecia dimostra chiaramente che cosa ha in serbo Macron per la classe operaia francese. Dopo le elezioni generali tedesche del 24 settembre, Berlino e Parigi intendono utilizzare l’UE per imporre la distruzione dei diritti sociali acquisiti

Eurolandia sul baratro della disintegrazione?

L’anno scorso, la decisione della maggioranza degli elettori britannici di uscire dall’Unione Europea, è stata più di una semplice votazione del popolo. La campagna a favore della Brexit è stata promossa e finanziata delle più influenti banche della City di Londra e della Casa Reale inglese. Lungi da essere la fine della Gran Bretagna, la Brexit è molto più probabilmente l’inizio della fine del disastroso esperimento dell’euro come moneta unica.

Una Scozia indipendente dovrebbe essere libera dall’UE e dalla NATO

Mentre si avvicina la ricorrenza dei due mesi dal voto sulla Brexit di giugno, la Gran Bretagna non è ancora vicina all’uscita effettiva dall’Unione europea (UE). L’articolo 50 deve ancora essere attivato, con il Primo Ministro che di recente ha affermato ancora una volta che questo non accadrà fino al 2017, al più presto. Le richieste di un secondo referendum da parte dei burattini dell’establishment continuano ad imperversare, e la

Joseph Stiglitz: come voterei per il referendum greco

Il sempre maggior crescendo di litigi e acrimonia all’interno dell’Europa potrebbe sembrare ad un osservatore esterno il risultato inevitabile dell’amara finale che stanno giocando la Grecia e i suoi creditori. Difatti, i leader europei stanno finalmente iniziando a mostrare la vera natura dell’ininterrotta disputa sul debito, e la risposta non è piacevole: è molto più una questione di potere e democrazia che di soldi ed economia. Certamente, l’economia che sta