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Altri segni della tempesta in arrivo

Oggi, come faccio spesso, menzionerò alcuni titoli e aggiungerò alcuni commenti a ciascuno di essi. Quindi eccoci qui [tutti i link in inglese]: Biden “indignato” dalla mossa russa: che si parli del vero, reale, Biden, o del collettivo “Biden” non fa differenza: gli Anglo hanno usato l’accordo sul grano per attaccare la Russia, e Biden è indignato dal fatto che la Russia ne facesse un problema. Dovete concederlo: i leader

Sitrep con Stefano Orsi Nr.121

Cominciamo questa puntata con Stefano affrontando prima l’argomento del giorno, le dimissioni di Boris Johnson, per passare all’analisi della situazione sui fronti attivi.

Domani sarà un grande giorno (anche se non succederà niente!)

Per i principianti, una veloce nota su ciò che afferma la macchina della propaganda di guerra anglosassone: .Bene, allora domani [16 febbraio] accadrà una delle due cose: Opzione 1: non succede niente Opzione 2: succede qualcosa Opzione 1 Se non succede niente, allora, come ha precisato Lavrov recentemente, l’Amministrazione Biden dovrà dichiarare che “guidato dai gloriosi e invincibili Stati Uniti d’America, e unito saldamente contro l’aggressione russa, l’Occidente ha dissuaso

Si sta preparando un accordo dietro le quinte?

Devo ammettere che quando ho sentito che gli Stati Uniti non hanno alcuna intenzione di dare nulla per iscritto ai russi ho iniziato a chiedermi se avesse senso che Lavrov volasse a Ginevra. Eppure Lavrov era di un’altra opinione, ed è volato nella città svizzera. I risultati? Mah… Gli Stati Uniti vogliono un’altra settimana per preparare una risposta scritta. Va bene, questo è un qualche tipo di risultato, suppongo sia

Cosa potrebbe accadere se gli USA rifiutassero l’ultimatum russo?

Ci sono molte discussioni in corso su cosa potrebbe fare la Russia se l’Occidente ignorasse l’ultimatum russo. Tutto quello che mi propongo di fare qui è solo condividere alcuni pensieri con voi. Questa non è un’analisi approfondita, ma solo alcune riflessioni su ciò che sento. Primo, Putin è molto prevedibile e, allo stesso tempo, molto imprevedibile. La cosa prevedibile di Putin è che usa la forza solo quando non c’è

L’ultimatum della Russia all’Occidente (AGGIORNAMENTO IMPORTANTE)

Per capire cos’è appena successo [in inglese], dobbiamo guardare due cose: come la Russia ha scelto di comunicare le sue richieste, e poi il contenuto delle richieste stesse. Ma prima di farlo voglio consigliarti altri due punti di vista, entrambi, a mio avviso, molto utili [entrambi i link in inglese]: Quello di Andrej Martjanov https://smoothiex12.blogspot.com/2021/12/people-asked-i-respond-on-run.html Quello di Bernhard https://www.moonofalabama.org/2021/12/russia-details-secruity-demands-to-us-and-nato.html Vi consiglio di leggerli prima di continuare. Detto questo, diamo un’occhiata

Possibili motivazioni per una provocazione contro la Russia

Molti commentatori hanno sottolineato che l’Occidente non vuole davvero una guerra su vasta scala con la Russia perché sarebbe, nella migliore delle ipotesi, una proposta suicida. Vero. Ma ci sono alcuni interessi specifici in Occidente che vogliono alzare le tensioni il più possibile. Oggi ne elencherò solo alcuni: (lista parziale) Il settore energetico statunitense Il settore energetico è profondamente preoccupato per la retorica “verde” di Biden, unita al fatto che

Sitrep con Stefano Orsi Nr.101

Oggi parleremo di Siria e di Ucraina, dove i fronti si scaldano nuovamente. Parleremo di G-20, di gas e di una follia tutta occidentale che caratterizza le nostre decisioni. Più di un’ora e mezza di puntata che speriamo evidenzi le mancanze dei nostri politici e la stupidità delle decisioni intraprese finora. Buona visione  

L’11 Settembre vent’anni dopo e cellulari economici e onnipresenti

Vent’anni sono trascorsi dell’11 Settembre, e quindi oggi a che punto siamo? Vi darò le mie risposte come sentenze e vi lascerò pubblicare le vostre. Queste sono le mie: Numerosi ingegneri, chimici, ricercatori e altri hanno dimostrato oltre ogni ragionevole dubbio che l’11 Settembre fu una demolizione controllata. C’è una forte, seppur indiretta, prevalenza di prove che gli israeliani vi sono profondamente coinvolti e avevano complici all’interno degli Stati Uniti.

Aggiornamento sulla situazione a Kabul

Da quando ho scritto la mia panoramica sulle cause e le implicazioni del disastro di Kabul le cose non sono migliorate negli ultimi tempi. È chiaro che l’amministrazione “Biden” ha cercato con tutte le forze di controllare i danni, ma questo ha solo peggiorato le cose (basti pensare ai colloqui di Biden con la nazione). È anche chiaro che non c’è modo in cui gli Stati Uniti possano evacuare tutti