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Le sentenze di condanna a dieci anni di prigione ciascuno per una dozzina di nazionalisti catalani, adottate da Madrid lunedì scorso e seguite, dopo la repressione delle proteste da parte della polizia, dalla minaccia di dichiarare lo stato di emergenza in Catalogna, segna un deciso passo verso la dittatura, non solo in Spagna ma in tutta Europa. La decisione di lunedì è una sentenza infame e illegittima, adottata da un
(durata circa 36 min) ***** Sottotitoli in italiano a cura di SakerItalia Montaggio a cura di Roberto Petitpas
In un discorso [in inglese] ad ampio raggio al forum di Valdai, il Presidente della Russia Putin dato la colpa al doppio standard, quello usato dalla UE, per la creazione delle condizioni di crisi in Catalogna. La situazione in Spagna ci mostra chiaramente come una fragile stabilità possa esserci persino in uno stato prospero e consolidato. Chi si sarebbe potuto aspettare, fino a pochi giorni fa, che il dibattito sullo
Errori (domanda di Sabine Fischer, Fondazione Scienze e Politiche, Berlino). Signor Presidente, Lei è stato molto critico verso le politiche dell’ Occidente a proposito delle sue relazioni con la Russia. A dire la verità, molti temi da Lei toccati richiedono una discussione critica approfondita. Allo stesso tempo sappiamo che in ogni rapporto (fra paesi come fra persone), entrambe le parti fanno errori. E dunque ho una domanda. Quali sono gli errori
I recenti referendum in Catalogna e Kurdistan, visti gli sviluppi cruciali per la Russia, hanno portato ad un vivace dibattito sui media russi e nell’opinione pubblica russa. Il Cremlino si è astenuto dal fare affermazioni forti, e forse questo indica che potrebbero esserci diverse scuole di pensiero su questi temi nei ministeri chiave. Guardiamo queste due situazioni dal punto di vista russo. Il Kurdistan: Questa è la questione relativamente più
Domenica scorsa, 25 settembre, Mosca ha ospitato la seconda conferenza internazionale di esperti “Il Dialogo delle Nazioni: Il Diritto all’Autodeterminazione e la Costruzione di un Mondo Multipolare”. Organizzata dal Movimento No-Global russo, alla conferenza hanno partecipato rappresentanti dei movimenti per l’autodeterminazione di tutto il mondo, e anche se ogni movimento ha la propria storia, i conferenzieri avevano una preoccupazione comune – l’ordine mondiale esistente e l’egemonia unipolare americana. La conferenza