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Devo iniziare con l’ovvio: nonostante tutte le risorse dello Stato Profondo, della propaganda e dell’“impero profondo” (transnazionale) utilizzate per dichiarare che “Biden” (cioè la Harris) ha vinto, al momento nessuno sa chi ha ottenuto più voti e dove. Suggerirei persino che non scopriremo mai chi ha vinto, perché chi ha vinto dipende da un gran numero di leggi e regolamenti locali, e perché probabilmente non sarà mai possibile separare i
Ok, lo ammetto, il titolo è piuttosto esagerato 😊 ma ecco cosa intendevo dire: ci sono segnali che la Russia stia intervenendo nella crisi bielorussa (finalmente!) Prima di tutto, possiamo vedere un cambiamento veramente radicale nella politica di Lukashenko: se il suo istinto iniziale era quello di scatenare una repressione brutale sia sui rivoltosi violenti che sui dimostranti pacifici, ora ha fatto dietro front, e il risultato è piuttosto sorprendente:
La situazione in Bielorussia si sta evolvendo rapidamente e non per il meglio, per non dire altro. Tante cose sono successe ma questo è, secondo me, un breve sommario degli sviluppi più cruciali: La scorsa domenica c’è stato un successo importante per l’opposizione bielorussa: in numerose città sono scese in piazza grandi folle e, nella maggior parte dei casi, le manifestazioni sono state pacifiche. Ora la Bielorussia ha il proprio
Bolivia, dicembre 2019, tre settimane dopo il colpo di Stato fascista. Fa un freddo infernale. La macchina del mio compagno sta navigando con attenzione attraverso le tracce di fango profondo. Enormi cime innevate di montagna sono chiaramente visibili in lontananza. L’Altopiano Boliviano; amato, ma sempre in qualche modo ostile, silenzioso, impenetrabile. Così tante volte, in passato da queste parti mi sono trovato vicino alla morte. In Perù e in Bolivia.
Queste sono le persone appena salite al potere: Sono tutti membri di una sorta di culto Fascista “Cristiano”. Questo è ciò che queste persone hanno fatto a coloro che hanno osato opporvisi: Trump adora tutto ciò. Lo ha definito un “momento significativo per la democrazia nell’emisfero occidentale”, e poi ha continuato minacciando altri due stati latinoamericani, dicendo che “questi eventi mandano un segnale forte ai regimi illegittimi in Venezuela e
Articolo a cura di Margherita Furlan Sei morti eccellenti, tra cui il generale che si ritiene a capo dell’operazione, Asamnew Tsige. È l’unica certezza che resta del fallito colpo di stato in Etiopia, avvenuto nella notte tra sabato 22 e domenica 23 giugno. Le dinamiche, al contrario, non sono ancora del tutto chiare, come non è agevolmente identificabile la portata degli avvenimenti, ridimensionati dal governo in carica a “golpe regionale”.
Con personaggi del calibro di John Bolton e Elliot Abrams che dirigono la politica estera degli Stati Uniti, il governo degli Stati Uniti ha abbandonato ogni pretesa di “negazione plausibile” per le sue iniziative illegali di cambio di regime. Le bombe “umanitarie“ potrebbero non cadere ma, non vi sono dubbi, gli Stati Uniti stanno conducendo una guerra a pieno regime contro la Rivoluzione Bolivariana in Venezuela. Nel 1998, il Venezuela
Certo. Invadiamo il Venezuela. Un’altra piccola allegra guerra. È pieno di Comunisti e ha un mare di petrolio. L’unica cosa che manca a quei venezuelani amanti dei cubani, sono le armi di distruzione di massa. Questa settimana, i principali Neoconservatori statunitensi hanno minacciato apertamente che se gli ultimi tentativi della CIA di organizzare un colpo di Stato per rovesciare il governo venezuelano di Maduro falliranno, Washington potrebbe mandare i Marines.
L’Impero ha subito dolorose sconfitte in Afghanistan e in Iraq, ma bisogna ammettere che questi sono paesi “tosti” da piegare. Sembra che l’Impero abbia anche perso il controllo della Libia, ma anche questo è un paese complesso, molto difficile da controllare. Abbiamo anche visto tutti i patetici affanni con la Repubblica Popolare Democratica di Corea. Ma siamo onesti: gli Stati Uniti non hanno mai avuto una possibilità di assoggettare la
Maduro vince il primo round Lo stallo tra Venezuela e l’Impero anglo-sionista creatosi lo scorso fine settimana si è chiaramente concluso in ciò che possiamo solamente definire come una sconfitta totale per Elliott Abrams. Anche se non sapremo mai che cosa era stato pianificato inizialmente dalle folli menti dei neoconservatori, ciò che però ora sappiamo è che non è successo nullo di critico: nessuna invasione e neanche alcuna operazione “false