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Larry Johnson – veterano della CIA e del Dipartimento di Stato – individua [in inglese] il “cuculo” che si annida alla base del “nido” del pensiero occidentale sull’Ucraina. L’uccello ha due parti strettamente correlate, di cui lo strato superiore è il quadro concettuale che prevede che gli Stati Uniti si trovino ad affrontare due distinte contese: in primo luogo Stati Uniti contro Russia e, in secondo luogo, Stati Uniti contro
Il 16 giugno sono arrivati a Kiev il presidente francese Emmanuel Macron, il Cancelliere tedesco Olaf Scholz, il Primo Ministro italiano Mario Draghi e il presidente romeno Klaus Iohannis, dove hanno incontrato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Durante questo viaggio i leader europei hanno annunciato il loro sostegno allo status di candidato dell’Ucraina per l’adesione all’UE; tuttavia altri rapporti suggerivano che hanno anche fatto pressioni su Zelensky affinché accettasse la
Il 17 febbraio 2022 il presidente Emmanuel Macron ha annunciato il ritiro [in inglese] delle truppe francesi ed europee dal Mali. La dichiarazione ha fatto seguito ad una rapida rottura delle relazioni con la giunta maliana, al potere dal maggio 2021 dopo un colpo di Stato, ed ha segnato l’amara fine di nove anni di impegno francese in quel Paese. Il comunicato dell’Eliseo è arrivato in un momento in cui
Ho appena ascoltato Biden (il video è qui [in inglese], se avete lo stomaco). Oh, lui è alterato, davvero. Putin ha ignorato totalmente e completamente lui o gli Stati Uniti (un segnale di ciò si è avuto quando Putin ha avvertito Scholtz e Macron ma, apparentemente, nessuno ha detto niente alla Casa Bianca). Scholtz ha davvero spaventato il Cremlino quando ha detto di aver ritirato la certificazione del Nord Stream
Tre anni fa, ho detto a un professore americano della US Army War College di Washington, per quanto riguarda la campagna per restituire i posti di lavoro americani persi in Asia, che questi posti di lavoro non sarebbero mai tornati. Se n’erano andati per sempre. Lui ha ribattuto che era precisamente così, ma che mi sfuggiva il punto, mi disse. L’America non si aspettava (o voleva) che tornasse la maggior
Se l’umore espresso dalla nuova coalizione di governo tedesca è quello di una Germania forte e vincente, in Francia l’umore è di declino nazionale che deve essere fermato. La “coppia franco-tedesca” è il principio cardine di quella che possiamo chiamare teologia europea, un mistero della storia che trasfigura i passati nemici in co-guardiani dello spirito europeo unificante. Se è ben noto da tempo che la guerra tra loro è totalmente
Nei prossimi anni ci sarà senza dubbio uno spostamento del punto di riferimento del potere, delle alleanze e della forza economica mondiali. Di fatto, è già in corso. Ma non necessariamente secondo il “Grande Reset” (WEF) di Klaus Schwab. “Non necessariamente”, perché noi, il popolo, possiamo fermarlo. In più, ci sono nazioni e i loro alleati che non sono d’accordo e non accetteranno la schiavitù di gran parte del mondo
La rabbia gallica esplosa tra Francia e Stati Uniti, Gran Bretagna e Australia ha messo in ombra la nuova alleanza militare per la regione indo-pacifica che il Presidente americano Joe Biden ha annunciato la scorsa settimana. Quell’alleanza doveva presumibilmente indicare un’iniziativa a guida statunitense per sfidare la Cina. Ma la mossa strategica si sta piuttosto rivelando stupida e miope, in quanto si è ritorta in una fregatura per l’alleanza di
Biden incontrerà il Presidente russo Vladimir Putin a Ginevra pochi giorni dopo il suo imbarazzante incontro con i vassalli europei… ehm, “alleati”. La prossima settimana il Presidente americano Joe Biden volerà in Europa per una serie di importanti vertici nell’ambito di ciò che è stato annunciato come un felice revival dell’alleanza atlantica. Si riteneva che quattro anni di amaro e divisivo caos sotto Trump sarebbero stati suturati dal nuovo presidente
Ucraina e Russia potrebbero essere sull’orlo di una guerra, con conseguenze disastrose per tutta l’Eurasia. Andiamo dritti al punto e buttiamoci a capofitto nella nebbia della guerra. Il 24 marzo il presidente ucraino Zelensky ha firmato quella che è, a tutti gli effetti, una dichiarazione di guerra [in ucraino] contro la Russia, tramite il decreto no.117/2021. Il decreto stabilisce che riprendersi la Crimea dalla Russia è ora una politica ufficiale