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“I colpi di arma da fuoco indirizzati ai manifestanti in piazza Indipendenza a Kiev, nota anche come Maidan, sono stati sparati nell’inverno 2014 da mercenari arrivati a Kiev allo scopo di organizzare disordini”, ha detto l’avvocato Alexander Goroshinsky al canale ucraino 112, come riportato dall’agenzia di stampa Tass il 13 dicembre scorso. A Kiev, in un drammatico sviluppo nel processo ai diversi agenti di polizia del Berkut accusati di aver
– Marco Bordoni – La copertura mediatica occidentale della crisi ucraina è passata dai titoli dei testa dei tempi di Maidan (2013), ai vergognosi reportage embedded dai teatri di battaglia della ATO in buon risalto nelle pagine esteri (2014), ai trafiletti (2015), fino al silenzio totale di oggi. Nulla di casuale: il riscontro informativo riflette con precisione lo sviluppo di una strategia politica. Il paese è stato preso, radicalizzato, condotto in una
Ormai lo hanno capito anche i sassi: la più importante riforma che gli americani vogliono in Ucraina è che il premier Yatzeniyk, ormai più impopolare del mal di denti, e il Governatore Generale Shokin, troppo poco controllabile ed in rotta di collisione con personalità chiave dell’establishment, si tolgano di torno e lascino il posto a qualche altra strana creatura uscita dai laboratori segreti della CIA. Il problema è che il
I pensionati si suicidano mentre si parla apertamente di default. Con la moneta in caduta libera e i prezzi del cibo e del carburante alle stelle, i leaders vestono gli abiti tradizionali e fanno il muso duro. Natalie Jaresko ha il viso triste di uno stregone a cui le magie del voodoo hanno cessato di funzionare molto tempo fa. Il Ministro delle Finanze Ucraino, la signora Jaresko è oggi un’apparizione
Dopo una lunga preparazione, Hillary Clinton ha infine annunciato l’inizio della sua campagna per la competizione presidenziale del 2016. Ma che cosa ha in serbo questa potenziale vincitrice per quanto riguarda le relazioni tra USA e Russia? Niente di buono, se il passato è un segno di quello che ci attende nel futuro. Discutendo della possibilità di una presidenza della Clinton in un recente articolo per PolitRussia.com, l’analista Ivan Proshkin