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La Prima Guerra Mondiale segnò la fine di un ordine mercantilista che si era sviluppato sotto l’egida delle potenze europee. Cento anni dopo al suo posto vi era un ordine economico molto diverso (il cosmopolitismo neoliberale). Ritenuta dai suoi architetti universale ed eterna, la globalizzazione ha incantato il mondo per un lungo periodo, ma poi ha iniziato a scemare dal suo apice, proprio nel momento in cui, con la caduta
Nota: qui c’è l’intero discorso di Vladimir Putin, in cui ho enfatizzato, colorandole di rosso, le parti che mi hanno colpito e cui ho aggiunto qualche mio commento scritto in blu. E mentre io non ho l’energia né il tempo per ripetere questo esercizio per la sezione di Domande&Risposte che segue il suo discorso, vi raccomando caldamente di leggervela! ——————————————————– Presidente della Russia Vladimir Putin: Signore e signori, Per cominciare,
Oggi [28 giugno] il Financial Times ha pubblicato un’intervista lunga e ampia con il Presidente della Federazione Russa Vladimir Putin. Una trascrizione completa è disponibile su questo link [entrambi i link in inglese]. Il discorso sta avendo molto riverbero: Putin: il presidente russo dice che il Liberalismo è “obsoleto” – BBC Vladimir Putin dice che il Liberalismo è “sopravvissuto ai suoi scopi” – Irish Times Vladimir Putin: il Liberalismo in Europa
Se non capite subito questo titolo, non avete afferrato qual è l’obiettivo primario del capitalismo neoliberale degli ultimi 40 anni circa. Smettetela di dare per scontato che l’1% voglia un’economia di crescita… per favore. Veramente, basta. L’interesse dell’1% risiede nel sostenere il modello “mi tengo tutto quello che ho”. Accettate questa regola e sarete a metà della strada per l’illuminazione, e vedrete attraverso la menzogna tecnocratica secondo cui “l’economia è
Vladimir Putin è il leader russo più popolare di tutti i tempi? Sembra proprio di sì: in una recente indagine condotta dal Centro di Ricerca per la Pubblica Opinione di Tutte le Russie, l’indice di gradimento di Putin è salito ad uno strabiliante 86 per cento, il doppio di quello di Obama quando lasciò l’incarico nel 2016. E quel che è più sorprendente è che la popolarità di Putin ha
A fine marzo scorso, due eventi rilevanti in Asia e in Europa forniscono una buona ragione per guardare nuovamente [in inglese] allo stato attuale delle relazioni Cina-UE. La principale questione riguarda il summit dell’Unione Europea a Roma, tenutosi in occasione del 60° anniversario della firma del documento che diventò la base di partenza per l’attuale unione di 27 Stati. In secondo luogo riveste un ruolo importante il prossimo Forum di
Diplomazia: indipendenza ed equilibrio Eccellenze, Signore e signori ambasciatori, Signore e signori, Questa sera vi parlerò della Francia nel mondo. Di ciò che è la Francia, di quello che vuole, nel mondo nello stato in cui è. Vi parlerò del posto che le appartiene e del ruolo a cui dovrebbe attenersi. Del ruolo che ha avuto e del ruolo che le riconosco. Vi parlerò della politica che condurrò per quanto
L’euro sta letteralmente uccidendo le nazioni e le economie dell’UE. Sin da quando è entrato in vigore il regime della moneta unica, che ha sostituito nel 2002 le monete nazionali nelle transazioni, il cambio fisso ha devastato le industrie negli stati periferici tra i 19 membri dell’eurozona, dando contemporaneamente un vantaggio spropositato alla Germania. La conseguenza è stata una (poco raccontata) contrazione industriale e l’impossibilità di risolvere la crisi bancaria.
Una serata di rilassamento, combattuto tra rileggermi Cime Abissali di Zivov’ev oppure guardare e riguardare uomini con piedi con patate, mi viene voglia di presentarvi qualcosa del buon Aleksandr Aleksandrovich. Aleksandr Aleksandrovich Zinov’ev nasce a Kostroma nel 1922, e diventa presto un filosofo di fama, ovviamente, dato che trattasi di una persona estremamente intelligente, diviene presto molto critico nei confronti del potere sovietico, e viene costretto all’esilio. Questo gli garantirà una