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Mentre scrivo, io e molti altri iraniani siamo pieni di indignazione. Gli attacchi terroristici quasi quotidiani in Iran sono a dir poco preoccupanti. Oggi, 3 novembre, un altro scandaloso attacco terroristico ha avuto luogo nella città di Karaj, nel nord dell’Iran. In mattinata i terroristi hanno attaccato civili e agenti di polizia sull’autostrada Qazvin-Karaj. In un video diffuso sui social media, si vede chiaramente uno dei terroristi giustiziare un agente
In febbraio, poco dopo lo scoppio della guerra russo-ucraina, in Occidente hanno iniziato ad emergere richieste [in inglese] per rifornire l’esercito ucraino, e forse le milizie e i mercenari allineati a Kiev, con carri armati occidentali. Da allora l’Ucraina ha ricevuto enormi quantità di blindati dagli stati membri della NATO che erano precedentemente membri del Patto di Varsavia, o di parti della Jugoslavia, principalmente T-72 ma anche più recentemente T-55,
Darya Dugina, 30 anni, figlia di Alexander Dugin, una giovane donna intelligente, forte, vivace e intraprendente, che ho conosciuto a Mosca e che ho avuto l’onore di avere come amica, è stata brutalmente assassinata. Come giovane giornalista e analista, si poteva prevedere che si sarebbe ritagliata un percorso luminoso verso un ampio riconoscimento e rispetto (qui [intervista con sottotitoli in inglese] il suo intervento sul femminismo). Non molto tempo fa,
In generale, è una buona idea evitare di attribuire intenti nefasti alle azioni spiegate dalla mera stupidità. Ma questo è un caso in cui la mera stupidità non può in alcun modo spiegare la lunga e costante processione di errori in politica estera nell’arco di tre decenni, ognuno dei quali mirato specificatamente a rafforzare la Russia. Non è possibile sostenere che un eccesso di arroganza, ignoranza, avidità e opportunismo politico
Sono in corso discussioni a Berlino sulla fornitura di equipaggiamenti pesanti all’Ucraina, con pressioni per forniture con l’obiettivo di formare una certa opinione pubblica per trascinare la Germania in un confronto con la Russia. L’intenso dibattito nel governo tedesco sulla fornitura di armi pesanti all’Ucraina, compresi i cannoni antiaerei Flakpanzer Gepard, porta il paese ad abbandonare completamente la politica meno militarista che è stata imposta al paese dopo la sconfitta
È da vent’anni che gli Stati Uniti trattano la sovranità degli stati come una cosa relativa, riservandosi il diritto di attaccare quando vogliono. Questa settimana ricorre il 19° anniversario dell’invasione dell’Iraq da parte degli Stati Uniti, ma negli ultimi due decenni non c’è stata una seria presa di coscienza americana della vastità del crimine commesso dal nostro governo e dai suoi alleati. L’invasione fu un’aggressione non provocata in flagrante violazione
Festeggiamo le 100 puntate con Stefano discutendo degli ultimi eventi mondiali. Risponderemo alle domande degli ascoltatori e lettori del blog, ci muoveremo in Yemen dove ci sono novità. Vedremo cosa sta succedendo su due possibili nuovi fronti, al confine tra la Serbia e il Kosovo e al confine tra il Marocco e l’Algeria. Ci sposteremo in Mali, esamineremo ciò che sta succedendo in Siria in questi ultimi giorni. Ultimo argomento
Scrivono Nancy Lindisfarne e Jonathan Neale: negli Stati Uniti e in Gran Bretagna sono scritte un sacco di sciocchezze sull’Afganistan. La maggior parte di esse nasconde importanti verità. Primo, i talebani hanno sconfitto gli Stati Uniti. Secondo, i talebani hanno vinto perché hanno un maggiore sostegno popolare. Terzo, non si tratta del fatto che la maggioranza degli afgani ama i talebani. Il fatto è che l’occupazione americana è stata crudele
Da quando ho scritto la mia panoramica sulle cause e le implicazioni del disastro di Kabul le cose non sono migliorate negli ultimi tempi. È chiaro che l’amministrazione “Biden” ha cercato con tutte le forze di controllare i danni, ma questo ha solo peggiorato le cose (basti pensare ai colloqui di Biden con la nazione). È anche chiaro che non c’è modo in cui gli Stati Uniti possano evacuare tutti
Proprio come nel 2006, quando sia Ehud Olmert che George Bush dichiararono che l’“invincibile IDF” aveva, ancora una volta, ottenuto una “gloriosa vittoria” e l’intero Medio Oriente quasi morì di risate ascoltando questa ridicola affermazione, oggi sia negli Stati Uniti che in Israele la macchina della propaganda ha dichiarato un’altra “gloriosa” vittoria per lo “stato Ebraico di Israele” nonché “unica democrazia in Medio Oriente”. E, proprio come nel 2006, tutti