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Si è tentati di interpretare i risultati elettorali italiani di domenica scorsa come se gli elettori avessero allegramente scagliato una ciotola di succulente [ricetta, in italiano] pappardelle al ragù di cinghiale sulle facce insipide dell’euro-oligarchia tossica e non eletta che siede a Bruxelles. Beh, è complicato. Il sistema elettorale italiano si basa sulle coalizioni. La troika di centro-destra Meloni-Berlusconi-Salvini è destinata a raccogliere una maggioranza sostanziale sia alla Camera che
Il 16 giugno sono arrivati a Kiev il presidente francese Emmanuel Macron, il Cancelliere tedesco Olaf Scholz, il Primo Ministro italiano Mario Draghi e il presidente romeno Klaus Iohannis, dove hanno incontrato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Durante questo viaggio i leader europei hanno annunciato il loro sostegno allo status di candidato dell’Ucraina per l’adesione all’UE; tuttavia altri rapporti suggerivano che hanno anche fatto pressioni su Zelensky affinché accettasse la
Tre anni fa, ho detto a un professore americano della US Army War College di Washington, per quanto riguarda la campagna per restituire i posti di lavoro americani persi in Asia, che questi posti di lavoro non sarebbero mai tornati. Se n’erano andati per sempre. Lui ha ribattuto che era precisamente così, ma che mi sfuggiva il punto, mi disse. L’America non si aspettava (o voleva) che tornasse la maggior
Signore e Signori, si sono conclusi i colloqui a Roma. In mattinata ho incontrato il Primo Ministro Mario Draghi e abbiamo appena terminato approfondite consultazioni con il Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale Luigi Di Maio. L’Italia è uno dei paesi leader con cui manteniamo una intensa cooperazione commerciale, economica e finanziaria. La pandemia ha in qualche modo ostacolato dei progetti rilevanti. Lo scorso anno il commercio è
“We are not here to close spreads“. Sono bastate queste parole di Christine Lagarde, pronunciate durante l’abituale conferenza stampa che chiude la riunione del direttivo BCE, a scatenare il panico su mercati già messi a dura prova dall’emergenza coronavirus. Pochi minuti prima la stessa BCE aveva annunciato un pacchetto di stimoli che già era stato istantaneamente considerato dal mercato stesso come inadeguato e insufficiente (120 miliardi aggiuntivi per il Quantitative
Se non capite subito questo titolo, non avete afferrato qual è l’obiettivo primario del capitalismo neoliberale degli ultimi 40 anni circa. Smettetela di dare per scontato che l’1% voglia un’economia di crescita… per favore. Veramente, basta. L’interesse dell’1% risiede nel sostenere il modello “mi tengo tutto quello che ho”. Accettate questa regola e sarete a metà della strada per l’illuminazione, e vedrete attraverso la menzogna tecnocratica secondo cui “l’economia è
La tendenza storica dell’euro e delle sue precedenti incarnazioni ha seguito questo andamento storico, se adottiamo una prospettiva di sinistra: L’Eurozona è dominata da Francia e Germania; la Francia vuole la fine dell’austerità e la promozione di politiche di crescita a livello continentale; la Germania vuole più austerità al fine di mantenere la propria posizione di dominio finanziario; la Germania, il Mostro di Frankenstein di Washington – la cui violenza
Per valutare al meglio la stabilità dell’Eurozona oggi, un modo appropriato di iniziare è riesaminare il modo in cui questa ha risposto all’ultima crisi. Nel 2012 la Crisi del Debito Sovrano Europeo raggiunse il suo culmine, e il capo della Banca Centrale Europea Mario Draghi ricorse alla stessa tattica di Mike Ditka, il leggendario coach dei Chicago Bears, squadra di football americano. Entrambi promisero di fare “Tutto il necessario”. Ditka
L’anno scorso, la decisione della maggioranza degli elettori britannici di uscire dall’Unione Europea, è stata più di una semplice votazione del popolo. La campagna a favore della Brexit è stata promossa e finanziata delle più influenti banche della City di Londra e della Casa Reale inglese. Lungi da essere la fine della Gran Bretagna, la Brexit è molto più probabilmente l’inizio della fine del disastroso esperimento dell’euro come moneta unica.
Prima di rispondere a questa domanda facciamo il punto sull’agenda della globalizzazione e cerchiamo di vederci più chiaro nel vortice planetario che si è scatenato dopo il voto sulla Brexit e l’elezione di Donald Trump. A mo’ di preambolo e di avvertimento informo subito il lettore che si tratta di un articolo profondamente anticonformista, suscettibile di modificare la mentalità di chi è abituato a digerire quotidianamente la sua dose di