Tag "New York Times"
La reazione di Kiev alla pubblicazione sui media occidentali di un possibile coinvolgimento della società ucraina Yuzhmash nel successo del programma missilistico della Corea del Nord è stata piuttosto emotiva. Questa è una grave ragione di preoccupazione per le autorità ucraine. La situazione attuale ricorda molto la faccenda della fornitura di armi all’Iraq del 2002, che ebbe gravi conseguenze per il paese. 15 anni dopo Lo scandalo della possibile
Quando verrà scritta la storia definitiva del conflitto in Siria, il ruolo degli Stati Uniti nel finanziamento, addestramento e armamento dei gruppi ribelli, costituirà necessariamente un capitolo importante. L’annuncio [in Inglese] di Washington che la CIA ha cancellato il suo programma a sostegno dei “ribelli moderati” in Siria – che si stima sia costato ai contribuenti statunitensi oltre 1 miliardo di dollari, e che ha contribuito a perpetuare un conflitto in
Le relazioni russo-americane hanno recentemente raggiunto un altro minimo storico a causa della situazione riguardante la Siria, in gran parte a causa del fatto che Mosca e Washington non sono d’accordo su praticamente su nessun punto, ad eccezione della necessità di combattere il terrorismo. Gli americani sono pienamente consapevoli del fatto che la Russia ha ricevuto un vantaggio nella lotta per la Siria in ragione del suo recente successo del
Il New York Times Magazine ha pubblicato un pezzo interessante su Aleppo est: Robert Worth l’ha visitata di recente e ha parlato con persone del luogo. I redattori/censori del NYT hanno inserito molte delle loro calunnie standard contro il governo siriano, ma non sono riusciti nascondere le realtà ivi descritte. Perciò il pezzo si intitola: Aleppo dopo la Caduta [in Inglese], ma una delle frasi chiave in esso contenute dice proprio il
Oltre 60 missili cruise lanciati dalle forze armate americane hanno colpito una base militare siriana vicino Homs, che attualmente costituisce la prima linea tra le forze arabo-siriane e varie organizzazioni – definite dallo stesso Dipartimento di Stato Americano – terroristiche , tra cui Al Nusra e l’autoproclamato Stato Islamico. Secondo quanto riportato, l’attacco è stato effettuato come ritorsione per un presunto “attacco con armi chimiche” vicino alla città di Idlib
C’è stato un periodo in cui la “russofobia” era un’efficace forma di controllo della popolazione, usata soprattutto dalla classe dirigente americana per motivare i cittadini statunitensi ad avere un sentimento di patriottismo. Non più. Ora la russofobia è un segnale di debolezza, di inarrestabile implosione della classe americana al comando per effetto di una decomposizione interna. Questa tecnica di propaganda ha funzionato bene durante i decenni della Guerra Fredda, quando
OK, non sono stato onesto con questo titolo. Ma ehi, dal momento che Harvard elenca il mio blog come fonte di “notizie false”, potrei anche indulgere, almeno una volta, in un po’ di clickbaiting [in italiano] e di diffusione di “notizie false” assolutamente vergognoso 🙂 Scherzi a parte, il mio amico Steve Lendman ha scritto un interessante post sul suo blog [in Inglese] riguardo alla “guida alle notizie false” dell’Università di Harvard. Dategli
Se Trump avrà successo, allora avrà bisogno di creare un nuovo movimento politico, e dovrà sostenerlo. Le elezioni americane del 2016 sono state per molti aspetti abbastanza “eterodosse”, e altrettanto sarà la presidenza di Donald Trump. Se avrà successo, allora avrà bisogno di creare un nuovo movimento politico, e dovrà sostenerlo. Il momento è particolare e richiede un approccio al potere differente: tutti sono allineati contro di lui e
Il commentariato liberale, sia esso negli USA o in Russia, risponde nello stesso modo intollerante e non democratico alle sconfitte elettorali dei suoi candidati, ridicolizzando e denigrando la massa di elettori che non la pensano come loro e lasciando intendere che ci sia qualcosa di illegittimo nel modo in cui votano. Mi domando che nome dovremmo dare a tutti i commentatori anti-Trump che hanno giurato di lasciare gli Stati Uniti
Normalmente pensiamo ai colonizzatori come a grandi paesi, e ai colonizzati come nazioni più piccole e più deboli. Ma non è sempre così. La colonizzazione non necessita dell’occupazione. Serve semplicemente l’assoggettamento del colonizzato. Con ambizione, informazioni e pianificazioni migliori, e la giusta mentalità, nazioni più piccole possono (e in passato hanno potuto) colonizzare e dominare paesi più grandi e sulla carta più potenti. L’India è stata colonizzata con successo dalla