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Nel determinare il percorso di sviluppo della Russia e della società russa, la domanda più stringente è: chi siamo? Un super-ethnos russo che è emerso nello spazio europeo e ha unito gli slavi ideologicamente, economicamente e politicamente in una nazione, e ha creato la sua potente civiltà russa? O una parte della civiltà occidentale (europea) – un pietoso confine tra Europa e Asia? Nella scelta del percorso di sviluppo di
Bene, stavolta sembra proprio finita. Mitch McConnell si è congratulato [in inglese] con Biden e Harris, ciò significando l’accettazione ufficiale della sconfitta da parte del Partito Repubblicano (il quale, bisogna essere onesti, non è mai stato veramente pronto a combattere per Trump). Anche Vladimir Putin si è congratulato [in inglese] così, con questa dichiarazione ufficiale russa: Congratulazioni a Joseph R. Biden per la sua vittoria nelle elezioni presidenziali. Vladimir Putin
Personalmente, sono stato molto colpito da queste elezioni statunitensi, più di quanto mi sarei aspettato. Dopo alcuni giorni di vera tristezza ho iniziato a rimuginarci sopra, e sono giunto alla conclusione che, alla fine, i risultati non sono stati così brutti. Ancora una volta, la realtà si è dimostrata molto più creativa di tutte le teorie umane. Naturalmente le elezioni americane erano un evento importante. L’idea che i loro risultati
Una volta, tanto tempo fa, proprio all’inizio degli anni Duemila, dissi a un mio amico, finanziere/economista per studi e anche un po’ banchiere per lavoro, che negli anni a venire una crisi avrebbe atteso il mondo occidentale, una crisi al cui confronto il collasso dell’Unione Sovietica sarebbe apparso come un gioco fanciullesco sul prato. Il mio amico non si trovò d’accordo con me, più che altro perché la nostra chiacchierata
Sebbene il formidabile governatore di New York Andrew Cuomo abbia dichiarato [in inglese] che il virus Covid-19 “ci ha preceduto fin dal primo giorno. Abbiamo sottovalutato il nemico, e questo è sempre pericoloso, amici miei. Non dobbiamo farlo di nuovo”, è troppo aspettarsi dalla maggior parte dei personaggi politici che ammettano mai di aver sbagliato su qualcosa. Il Presidente Trump, ad esempio, rifiuta categoricamente di riconoscere che nel gennaio 2020
Quando ho scritto il recente articolo “Decostruire l’islamofobia” mi aspettavo una reazione piuttosto indignata da parte della solita cerchia: devo invece ammettere che questa volta il livello di sdegno e anche di vera rabbia mi ha davvero sorpreso. In realtà, non avevo mai realizzato che l’odio e la paura verso l’Islam avessero raggiunto un tale livello, soprattutto negli Stati Uniti. Ogni tanto scrivo qualcosa che disturba coloro che amano la
Molti l’hanno già notato: gli USA davvero non percepiscono sé stessi come i leader del mondo, addirittura nemmeno come paese appartenente al “Primo Mondo”. Naturalmente lo scrivo sarcasticamente, dal momento che detesto espressioni come “Primo Mondo” e “Terzo Mondo”. Ma i lettori sanno cosa intendo. Ponti, metropolitane, centri delle città, tutto è decadente e sta andando a pezzi. Quando più di due decenni fa mi ero stabilito a New York,
Nel suo libro Lo Stato Hitleriano del 1969, lo storico tedesco Martin Broszat descrisse come lo stato nazista apparentemente molto centralizzato fosse in realtà decisamente anarchico. Il Fuhrer, desiderando concentrare tutto il potere nelle sue mani, gestiva un sistema di divide et impera progettato per impedire ai suoi subordinati di coalizzarsi per poter contrastare la sua volontà. Piuttosto che riunirsi per prendere decisioni collettive, ciascun ministero operava separatamente, con ciascun
Il mondo visto dall’Oriente. Intervista ad Alberto Bradanini, ambasciatore d’Italia dal 2008 al 2012 in Iran e dal 2013 al 2015 in Cina. Durata 27 min circa. ***** Intervista e video a cura di Margherita Furlan
Articolo a cura di Cesare Corda per SakerItalia.it Il declino del nostro Paese, accentuatosi con l’adozione dell’Euro, ha radici molto lontane nella nostra Storia. Dalle guerre tra Longobardi e Franchi fino al nuovo Governo giallo-verde: considerazioni sulla collocazione geopolitica dell’Italia in Europa e nel Mediterraneo e sui suoi rapporti con vicini spesso poco leali. Tutto va, tutto torna indietro; eternamente gira la ruota dell’essere. Tutto muore, tutto torna a fiorire,