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Uno sguardo ai recenti sviluppi in Siria. [Aggiornato il 14 giugno alle 1:00 a.m.] Fonte: Al Watan Online [in Arabo] – clicca qui per una versione più grande Il cambiamento più importante negli ultimi giorni è stato lo spostamento delle forze governative siriane (zone e frecce rosse) a sud-est, verso il confine iracheno. Il piano originale era quello di recuperare al-Tanf più a sudovest per assicurarsi il valico di frontiera dell’autostrada
Questo che vi apprestate a leggere è il mio 100° bollettino emesso sulla guerra in Siria. Cominciai in concomitanza con l’intervento russo nella regione, rispondendo all’appello del presidente siriano Assad. Fino ad allora avevo seguito, prima per Volti del Donbass e poi per Saker Italia, lo scacchiere ucraino con la guerra di occupazione delle Repubbliche secessioniste di Donetsk e di Lugansk. È singolare che proprio in concomitanza di questa importante
Le relazioni russo-americane hanno recentemente raggiunto un altro minimo storico a causa della situazione riguardante la Siria, in gran parte a causa del fatto che Mosca e Washington non sono d’accordo su praticamente su nessun punto, ad eccezione della necessità di combattere il terrorismo. Gli americani sono pienamente consapevoli del fatto che la Russia ha ricevuto un vantaggio nella lotta per la Siria in ragione del suo recente successo del
I ribelli siriani delle formazioni dei Leoni Orientali e dell’Esercito di Ahmad al-Abdo – facenti parte dell’Esercito Siriano Libero (FSA) – affermano di stare attaccando “intensamente” le milizie filogovernative sostenute dall’Iran nel deserto orientale della Siria, con un’operazione denominata “La Terra è Nostra”. I partecipanti a quest’offensiva sono circa quattromila, e i principali avversari sono lo Stato islamico (IS), l’Esercito Arabo siriano (SAA) e le forze siriane alleate del governo.
Ancora novità da diversi fronti e dobbiamo inseguirle con le nostre analisi per tenervi aggiornati. Fronte di Maskanah, est della provincia di Aleppo 2 giugno 2017 L’avanzata siriana prosegue come avevamo previsto: le forze siriane stanno aggirando la cittadina da ovest, scendendo verso sud, e stanno gentilmente suggerendo all’ISIS il ritiro da Maskanah utilizzando la M4, che ancora per qualche giorno potrebbe restare a loro disposizione; dalla M4 potrebbero defilarsi
Ci sono stati sviluppi interessanti su due fronti che abbiamo seguito nella scorsa Sitrep: grossi movimenti sul fronte di Palmira-Qaryatayn e promettenti sviluppi in quello ad est di Aleppo, nei pressi di Maskaneh. Fronte di Qaryatayn Nella scorsa Sitrep abbiamo accennato di importanti ed attesi sviluppi lungo le autostrade che si incrociavano ad est di Qaryatayn e nei territori che vanno da est di Daraa a tutto il confine con
Sul National Interest è comparso un curioso editoriale, scritto da Hans Binnendijk e David Gompert, soci scelti aggiunti della RAND Corporation. Intitolato “Il Ruolo della NATO nelle Operazioni di Stabilizzazione Post-Califfato” [in Inglese], tenta di difendere il coinvolgimento della NATO in ogni dove, dalla Libia alla Siria all’Iraq, per favorire la stabilità a seguito della sconfitta dello Stato Islamico. Gli autori propongono che la NATO arrivi a riempire ciò che
Mappa aggiornata della Siria con evidenziate le aree sotto controllo del governo e delle varie fazioni Vorrei esaminare i recenti progressi ottenuti dall’esercito siriano nella provincia di Hama, che sono rimasti grossomodo intatti dal mio post di qualche giorno fa. Un paio di contrattacchi hanno avuto luogo da allora, ma nessun risultato è stato ottenuto dalla Alleanza qaedista che coordina gli attacchi nel nord della provincia di Hama.
Mentre l’attenzione per quanto riguarda il conflitto siriano si è spostata quasi esclusivamente sui recenti attacchi dei missili da crociera degli Stati Uniti, è evidente che gli attacchi sono stati progettati per gettare le basi per implicazioni molto più grandi. Particolare attenzione dev’essere prestata alle forze statunitensi che operano sia all’interno del territorio siriano che lungo i confini della Siria. Banalizzare l’uso di armi per attacchi da grande distanza come
Oltre 60 missili cruise lanciati dalle forze armate americane hanno colpito una base militare siriana vicino Homs, che attualmente costituisce la prima linea tra le forze arabo-siriane e varie organizzazioni – definite dallo stesso Dipartimento di Stato Americano – terroristiche , tra cui Al Nusra e l’autoproclamato Stato Islamico. Secondo quanto riportato, l’attacco è stato effettuato come ritorsione per un presunto “attacco con armi chimiche” vicino alla città di Idlib