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Dall’inizio dell’operazione militare speciale russa, in risposta al tentativo di pulizia etnica dell’Ucraina nel Donbass, gli Stati Uniti e la NATO hanno fatto pressioni sugli stati membri, e persino sui membri dell’UE non ufficialmente nella NATO, affinché inviassero le loro armi dell’era sovietica, e altre di fabbricazione russa in Ucraina. Le ragioni per cui USA e NATO spingono in tal senso sono molteplici. In primo luogo, i paesi in questione
Dopo aver fornito attrezzature e incoraggiato un’Ucraina militarizzata, la Gran Bretagna ha ora iniziato ad armare gli albanesi del Kosovo con sistemi missilistici anticarro Javelin e NLAW. L’ambasciata britannica a Belgrado ha affermato che alcuni media serbi hanno pubblicato affermazioni inventate di esportazioni di armi dal Regno Unito al Kosovo, e ha affermato che non c’era verità in quelle accuse. Tuttavia, il ministro dell’Interno serbo Aleksandar Vulin insiste sul fatto
Primo, devo aggiornavi su un paio di cose: Vista l’attuale crisi, la quantità di lettori è sostanzialmente aumentata. Siamo stati contattati da abbastanza candidati moderatori per coprire le nostre necessità. Internet sta letteralmente esplodendo con speculazioni sull’incontro tra Putin e Xi di domani. Francamente preferisco attendere informazioni ufficiali prima di offrire qualsiasi analisi; ciò significa che, a meno che qualcosa di drammatico non succeda domani, potrete aspettarvi una mia analisi
La scorsa settimana le autorità del Kosovo non riconosciuto hanno vietato l’uso di targhe serbe sul loro territorio, e unità delle forze speciali albanesi le stanno rimuovendo con la forza dalle auto che appartengono ai serbi locali. Queste azioni hanno immediatamente provocato tensioni nelle relazioni, a lungo tese, tra Pristina e Belgrado, al punto che gli esperti hanno iniziato a parlare della minaccia di nuovi scontri militari con destabilizzazione dell’intera
Alcuni anni fa, ho scritto un editoriale intitolato “Il Kosovo verrà liberato” in cui ho scritto: “Il Kosovo sarà il primo posto in Europa in cui il pendolo della storia invertirà il suo corso attuale”. Ora sembra che potrei essermi sbagliato. Ma di quanto? Date un’occhiata a questo titolo di oggi: “I serbi di Bosnia “ritirano il consenso” alle forze armate, alle tasse e ai tribunali congiunti, citando la “violenza”
Festeggiamo le 100 puntate con Stefano discutendo degli ultimi eventi mondiali. Risponderemo alle domande degli ascoltatori e lettori del blog, ci muoveremo in Yemen dove ci sono novità. Vedremo cosa sta succedendo su due possibili nuovi fronti, al confine tra la Serbia e il Kosovo e al confine tra il Marocco e l’Algeria. Ci sposteremo in Mali, esamineremo ciò che sta succedendo in Siria in questi ultimi giorni. Ultimo argomento
Bruxelles è frustrata dalle azioni unilaterali dell’Ungheria contro gli interessi dell’Europa occidentale. Il primo ministro ungherese Viktor Orbán, che giovedì ha incontrato il presidente serbo Aleksandar Vučić a Belgrado, ha detto a Bruxelles che deve essere consapevole che non ci sarà l’adesione all’Unione Europea per i paesi dei Balcani occidentali senza lo stato centrale della regione – la Serbia. Un simile messaggio di Orbán deve essere preso sul serio considerando
Per la prima volta, il Primo Ministro della Macedonia del Nord Zoran Zaev ha parlato pubblicamente della realtà che si prospetta – una “Grande Albania” a spese del territorio della Macedonia del Nord. Secondo l’ex diplomatico della Macedonia del Nord Risto Nikovski, Skopje ha preso coscienza del pericolo che incombe sulla regione. Tuttavia, questo è un avvertimento che Grecia, Serbia e Bulgaria lanciano da decenni, ma che la Macedonia del
La Turchia verrà aggirata con nuovi collegamenti da Salonicco a Belgrado. La ricostruzione di una linea ferroviaria da Belgrado al confine con la Macedonia del Nord, con il sostegno dell’UE, contribuirà alla trasformazione della Serbia nel principale snodo dei trasporti e dell’energia dei Balcani. Insieme alla prevista rete di canali finanziata dalla Cina da Salonicco al Danubio nei pressi di Belgrado, la Serbia si sta posizionando come una parte indispensabile
Inizialmente modellata sulla rapida strategia per vincere la guerra di Hitler, l’offensiva della NATO non doveva durare più di tre o quattro giorni prima che la Jugoslavia cedesse. Alla fine durò più di settanta giorni. Mentre il 24 marzo è passato in gran parte inosservato in Occidente, dove avrebbe dovuto suscitare enormi sfoghi di vergogna e pentimento, a Mosca è stato ricordato da Marija Zacharova, che lo ha giustamente definito