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Fin da quando Putin ha annunciato agli Stati Uniti e alla NATO le sue richieste di garanzie sulla sicurezza (in breve, stop all’espansione della NATO verso oriente, ritiro della NATO alle sue posizioni del 1997, rimozione delle armi offensive dalle immediate vicinanze della Russia) siamo stati bersagliati dalla stampa occidentale con una raffica di dettagli : Queste garanzie sulla sicurezza sono un ultimatum o uno strumento per negoziare? Gli Stati
Gli americani ora ammettono il sorpasso operato dalla Russia con le armi ipersoniche. Dopo i più recenti test degli Zircon spinti da scramjet, il Washington Post dell’11 luglio ha riportato una dichiarazione [in inglese] della NATO: …i nuovi missili ipersonici russi sono destabilizzanti e pongono un rischio significativo alla sicurezza ed alla stabilità in tutta l’area euro-atlantica. Contemporaneamente si è iniziato a parlare di ‘dialogo strategico‘ [in inglese] tra Stati
Fino a soli due anni fa, le armi ipersoniche erano appena dibattute negli ambienti della sicurezza nazionale statunitense. Oggi queste armi sono sulla bocca di tutti. Che cosa ha portato questo improvviso aumento d’interesse da parte statunitense in questa categoria di armi, e alla ricerca e sviluppo di differenti sistemi d’arma che entreranno in servizio nel prossimo decennio? E quali sono le implicazioni quando entreranno in servizio? Il campo
«Un pericolo i missili russi»: lancia l’allarme il segretario generale della NATO Jens Stoltenberg in una intervista al Corriere della Sera, a cura di Maurizio Caprara, tre giorni prima dell’«incidente» del Mar d’Azov che getta benzina sulla già incandescente tensione con la Russia. «Non ci sono nuovi missili in Europa. Però missili russi sì», premette Stoltenberg, tacendo due fatti. Primo: a partire dal marzo 2020 gli Stati uniti cominceranno a
L’attacco contro la Siria – questo paese orgoglioso e indipendente – ha appena avuto luogo. Tre paesi con mandato morale uguale a zero per giudicare o punire qualcuno, tre paesi già responsabili di centinaia di milioni di vite umane perse in tutti i continenti da secoli, hanno fatto piovere sulla Siria i loro missili. Hanno cercato di spaventare a morte la Siria, e di rompere la sua determinazione, ma hanno
Il discorso annuale del presidente russo Vladimir Putin all’Assemblea Federale russa trasmesso alla nazione il 1° marzo, conteneva una sezione sulle tecnologie militari di punta della Russia che i media amici della NATO hanno scelto di minimizzare come stratagemma di propaganda, o fatta passare come una montatura legata alla campagna elettorale. Considerati gli indizi degli sviluppi tecnologici russi in ambito militare svelati nel teatro di guerra siriano sin dal settembre
Dopo una breve pausa dovuta a motivi professionali, qui sotto troverete la prima parte di un articolo sulla Marina russa, sull’ultima generazione di fregate e sui progressi tecnologici che hanno permesso alla potenza marittima russa di essere notata a livello globale. Questo articolo è in parte una risposta all’articolo originale, “Le nuove fregate con capacità oceaniche diventeranno le navi di superficie principali della marina russa”, risalente a quest’estate, scritto da
Ecco il Comandante in Capo della Scuola di Politica Estera della Bella Fetta di Torta di Cioccolato, che spiega la prossima mossa sulla Corea del Nord “Stiamo mandando una armada, molto potente. Abbiamo sottomarini, molto potenti. Molto più potenti delle portaerei. Ve lo garantisco” [nel video di Fox Business, il Presidente Trump sbaglia il paese che gli Stati Uniti hanno bombardato: nomina l’Iraq invece della Siria, ma ricorda la bella
Il recente attacco missilistico americano contro una base dell’aeronautica siriana è un evento così importante, da così tanti punti di vista, da richiedere il suo esame in dettaglio. Proverò a farlo oggi, con la speranza di riuscire a fare un po’ di luce su un attacco piuttosto strano che, nondimeno, avrà profonde conseguenze. Ma per prima cosa, cominciamo dando un’occhiata a ciò che è effettivamente accaduto. Il pretesto: Non credo
Oltre 60 missili cruise lanciati dalle forze armate americane hanno colpito una base militare siriana vicino Homs, che attualmente costituisce la prima linea tra le forze arabo-siriane e varie organizzazioni – definite dallo stesso Dipartimento di Stato Americano – terroristiche , tra cui Al Nusra e l’autoproclamato Stato Islamico. Secondo quanto riportato, l’attacco è stato effettuato come ritorsione per un presunto “attacco con armi chimiche” vicino alla città di Idlib