Analisi incredibilmente presciente. Le motivazioni sono ancor più vere oggi di quanto lo fossero allora.
Articolo originale pubblicato su Fort Russ
Fonte: NSC 20/1, section 4: “US objectives with respect to Russia”
US National Security Council, 18 agosto, 1948
…Gli Ucraini sono la più avanzata delle popolazioni sotto la dominazione russa in tempi moderni. In genere hanno sofferto sotto questa dominazione; e le loro organizzazioni nazionaliste sono state molto attive e rumorose all’estero. Sembrerebbe facile saltare alla conclusione che debbano essere liberati, almeno dalla dominazione russa, e che sia permesso loro di formare uno Stato indipendente.
Faremmo meglio ad andarci piano con questa conclusione. La sua grande semplicità non è compatibile con la realtà dell’Europa orientale.
E’ vero che gli Ucraini sono stati infelici sotto la dominazione russa e che deve essere fatto qualcosa per proteggere la loro posizione in futuro. D’altra parte, ci sono certe specificità che non dobbiamo perdere di vista.
Anche se gli Ucraini sono stati un elemento specifico e importante dell’impero russo, non hanno fornito alcuna prova di essere una “nazione “in grado di accollarsi con successo le responsabilità dell’indipendenza a fronte dell’opposizione dei “Grandi Russi”.
- L’Ucraina non è un concetto chiaramente definito dal punto di vista etnico e geografico.
- In generale, la popolazione ucraina, composta originariamente in gran parte di profughi dei dispotismi russo e polacco, sfuma impercettibilmente nelle nazionalità russa e polacca.
- Non esiste una linea di separazione chiara tra Russia e Ucraina, e sarebbe impossibile stabilirne una.
- Le città nel territorio ucraino sono prevalentemente russe ed ebraiche.
- La base effettiva del ”Ucrainismo” è il sentimento di “differenza” prodotto da uno specifico dialetto di contadini e da minuscole differenze di costume e folklore nei vari distretti del Paese.
- L’agitazione politica in superficie è in gran parte il risultato dell’attività di pochi intellettuali romantici, che hanno poca cognizione delle responsabilità di governo.
- L’economia dell’Ucraina è inestricabilmente interconnessa con quella della Russia.
- Non c’è mai stata separazione delle economie da quando il territorio è stato conquistato dai nomadi Tatari e sviluppato secondo le esigenze di una popolazione sedentaria.
- Tentare di tagliarla via dall’economia russa e di renderla un’entità separata sarebbe artificioso e distruttivo quanto un tentativo, per esempio, di separare la Corn Belt, con tutta l’area industriale dei Grandi Laghi, dall’economia degli Stati Uniti.
Inoltre, le persone che parlano il dialetto ucraino, sono separate tra loro, come quelle che parlano il dialetto della Russia Bianca, da una linea di demarcazione che in Europa Orientale è sempre stata il segno distintivo di appartenenza a una nazione: la religione – se davvero si volesse disegnare una linea di divisione in Ucraina, questo dovrebbe logicamente essere posta al confine tra le aree che hanno garantito fedeltà religiosa alla Chiesa Orientale e quelle che l’hanno data alla Chiesa di Roma.
Infine, non possiamo restare indifferenti ai sentimenti degli stessi Grandi Russi. Essi erano l’elemento nazionale più forte nell’Impero Russo, come lo sono adesso nell’Unione Sovietica. Continueranno a essere l’elemento nazionale più forte in quell’area, in qualunque status. Qualunque politica USA di lungo termine dovrà essere basata sulla loro accettazione e la loro cooperazione. Il territorio ucraino è una grande parte della loro eredità nazionale come il MidWest lo è della nostra, e sono consapevoli di questo fatto. Una soluzione che tentasse di separare completamente l’Ucraina dal resto della Russia è sicura di incorrere nel loro risentimento e nella loro opposizione, e potrà essere tenuta in vita solo per mezzo della forza.
C’è una ragionevole possibilità che i Grandi Russi possano essere indotti a tollerare la rinnovata indipendenza degli Stati baltici. Hanno già tollerato la libertà di questi territori dalla dominazione russa per lunghi periodi nel passato; e riconoscono, per lo meno inconsciamente, che quei popoli sono in grado di restare indipendenti. Rispetto all’Ucraina, le cose sono diverse. Sono troppo prossimi ai Russi per essere in grado di porsi come qualcosa di completamente differente. Nel bene e nel male, dovranno arrivare a formare il loro destino con una relazione speciale con i Grandi Russi.
Sembra evidente che, al più, la loro relazione potrà essere di tipo federale, sotto di essa l’Ucraina godrebbe una considerevole autonomia politica e culturale, ma non sarebbe economicamente o militarmente indipendente. Una relazione di questo genere sarebbe perfetta per gli stessi Grandi Russi, sembrerebbe quindi che gli obiettivi USA riguardo all’Ucraina debbano essere formulati in quest’ambito.
Va notato che la questione ha ben più di un significato nel lontano futuro. Elementi ucraini e grandi russi tra i gruppi di oppositori emigrati sono in forte competizione per l’appoggio USA. Il modo in cui noi rispondiamo ai loro contrastanti appelli potrebbe avere un’importante influenza sullo sviluppo ed il successo del movimento per le libertà politiche tra i Russi. E’ essenziale, pertanto, che noi ora prendiamo una decisione e ci atteniamo costantemente ad essa. Tale decisione non dovrà essere né pro-Russi né pro-Ucraini, ma dovrà riconoscere le realtà storiche, geografiche ed economiche coinvolte, e cerchi per gli Ucraini un posto dignitoso e accettabile nella famiglia del tradizionale Impero Russo, di cui formano una parte inscindibile.
Si deve inoltre aggiungere che, come affermato sopra, noi non incoraggeremmo deliberatamente il separatismo ucraino, nondimeno se dovesse apparire un regime indipendente sul territorio dell’Ucraina, non per nostro tramite, non dovremmo opporci ad esso a titolo definitivo. Farlo, significherebbe addossarsi un’indesiderata responsabilità sullo sviluppo interno della Russia. Un tale regime sarebbe sempre destinato a essere messo in discussione da parte russa.
Se riuscisse a mantenersi con successo, sarebbe la prova che l’analisi di sopra era sbagliata e che l’Ucraina ha la capacità e il diritto morale ad uno Stato indipendente.
La nostra politica in prima battuta dovrà tendere alla neutralità esterna, finché non ne fossero inficiati i nostri interessi – militari o di altro genere. Solo se divenisse chiaro che si potrebbe sviluppare uno stallo indesiderato, dovremmo incoraggiare le parti a ricomporre i loro contrasti seguendo le linee guida di un ragionevole federalismo. Lo stesso dovrebbe valere per qualunque altro sforzo di raggiungimento dello stato di indipendenza da parte di qualunque altra minoranza russa.
E’ poco probabile che una minoranza riesca a mantenere una reale indipendenza per un tempo piuttosto lungo.
In ogni caso, dovessero provarci (ed è nelle possibilità che una delle minoranze caucasiche lo faccia), il nostro atteggiamento dovrà essere uguale a quello che teniamo con l’Ucraina. Dovremo stare molto attenti a piazzarci in una posizione di aperta opposizione a tali tentativi, cosa che comporterebbe la perdita definitiva della simpatia da parte della minoranza in questione. D’altra parte non dovremo impegnarci nel suo sostegno in una linea d’azione che alla lunga potrebbe essere mantenuta solo col nostro aiuto militare.
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Articolo apparso su Russia Insider il 18/09/2015
Traduzione in italiano a cura di Mario B. per Sakeritalia.it
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