Il giornale russo Kommersant ha riferito [in russo] oggi sui negoziati tra Stati Uniti e Russia in Turchia (traduzione automatica):
Come è stato reso noto a “Kommersant”, oggi, 14 novembre, si stanno svolgendo ad Ankara, la capitale della Turchia, i negoziati tra le delegazioni russa e americana. Il direttore dei servizi segreti esteri Sergei Naryshkin è arrivato ad Ankara per la parte russa.
Quest’incontro non era mai stato annunciato pubblicamente. La fonte ha finora rifiutato di fornire dettagli sui colloqui.
L’addetto stampa del Presidente della Russia, Dmitry Peskov, ha dichiarato di non poter né confermare né smentire le informazioni sui colloqui ad Ankara.
L’ultima volta che le delegazioni russa e americana si sono incontrate a Ginevra è stato il 10 gennaio per colloqui sulle garanzie di sicurezza. La mancanza di risultati pratici del processo negoziale di gennaio è spesso vista come un prerequisito diplomatico per lo scoppio delle ostilità in Ucraina..
L’omologo statunitense di Sergei Naryshkin è il direttore della CIA, Bill Burns.
I negoziati sono stati a lungo richiesti [in inglese] dalla Russia:
Nell’ultimo mese la raffica di appelli al negoziato da parte di Putin si è intensificata. Il 30 settembre Putin ha invitato [in inglese] Kiev “a tornare al tavolo dei negoziati”. L’11 ottobre, il Ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov ha dichiarato [in inglese] che la Russia “è disposta ad impegnarsi con gli Stati Uniti o con la Turchia sulle modalità per porre fine alla guerra”. Due giorni dopo il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha dichiarato [in inglese] che Mosca è “aperta ai negoziati per raggiungere i nostri obiettivi”. Il 26 ottobre Putin ha inviato un messaggio a Zelensky attraverso il Presidente della Guinea Bissau, Umaro Mokhtar Sissoco Embalo, affermando [in inglese] che “desidera e pensa che un dialogo diretto debba avvenire tra i vostri due paesi”. Il 30 ottobre Lavrov ha dichiarato [in inglese] che la Russia è “pronta ad ascoltare i nostri colleghi occidentali se fanno un’altra richiesta di organizzare una conversazione”, purché si tenga conto delle esigenze di sicurezza della Russia. Il 1° novembre, Putin ha affermato [in inglese] che potrebbero verificarsi le “condizioni necessarie” che potrebbero catalizzare i colloqui..
Da parte statunitense, solo una voce ha recentemente sollecitato [in inglese] pubblicamente l’avvio dei negoziati:
Il generale Mark Milley, Presidente degli Stati Maggiori Riuniti. Secondo i funzionari statunitensi, Milley “ha sostenuto in riunioni interne che gli ucraini hanno ottenuto il massimo che potevano ragionevolmente aspettarsi sul campo di battaglia prima dell’arrivo dell’inverno, e quindi dovrebbero cercare di consolidare le loro conquiste al tavolo delle trattative”.
L’alto generale statunitense non ha fatto mistero della sua posizione. “Quando c’è un’opportunità di negoziare, quando si può raggiungere la pace, coglietela”, ha dichiarato Milley in un discorso pubblico questa settimana..
Alla fine della scorsa settimana il Wall Street Journal ha riportato [in inglese] che più membri dell’amministrazione Biden erano d’accordo con questa posizione:
Mentre l’Ucraina riconquista Kherson, gli Stati Uniti guardano alla diplomazia prima che l’inverno rallenti la spinta.
Le armi americane stanno affluendo, ma i funzionari di Washington si chiedono quanto territorio possano conquistare entrambe le parti Le città ucraine, tra cui Kiev, hanno spento i lampioni per risparmiare energia dopo gli attacchi russi alle centrali elettriche.
Alti funzionari statunitensi hanno iniziato a spingere Kiev a pensare a colloqui di pace nel caso in cui l’inverno blocchi il suo slancio, dopo la riconquista di Kherson da parte dell’Ucraina in uno dei trionfi più sorprendenti della guerra.
L’imminente arrivo dell’inverno, unito ai timori d’inflazione causati dall’aumento dei prezzi dell’energia e dei generi alimentari, ai miliardi di dollari di armamenti già pompati in Ucraina e alle decine di migliaia di vittime da entrambe le parti, ha spinto Washington a parlare di un potenziale punto di flessione nella guerra, giunta ormai al nono mese..
Il fatto è che l’Occidente è a corto di munizioni da fornire all’Ucraina. Per questo gli Stati Uniti stanno acquistando [in inglese] 100.000 proiettili di artiglieria da 155 mm dalla Corea del Sud:
“Sono in corso trattative tra gli Stati Uniti e le aziende coreane per l’esportazione di munizioni, al fine di compensare la carenza di scorte di munizioni da 155 mm negli Stati Uniti”, ha dichiarato il ministero. Il Pentagono ha dichiarato di aver “discusso” di “potenziali vendite” di munizioni da parte degli Stati Uniti fornite dalla Corea del Sud.
Ma le dichiarazioni della Corea del Sud e degli Stati Uniti chiariscono che l’accordo, in lavorazione da mesi, non è ancora stato finalizzato. L’acquisto di una così grande fornitura di munizioni di artiglieria è molto delicato per la Corea del Sud, soprattutto alla luce dei recenti lanci di missili e test di armi condotti dalla Corea del Nord..
Definire 100.000 proiettili di artiglieria una “grande fornitura” è uno scherzo. È meno di quanto [in inglese] spende l’esercito russo in due giorni.
L’Occidente non ha più la capacità industriale di produrre i prodotti necessari in una guerra lunga e ad alta intensità. Potrebbe ricostruire tale capacità, ma ciò richiederebbe un’enorme quantità di denaro e impegni a lungo termine per acquistare quantità significative di tali prodotti.
Senza un rifornimento costante di enormi quantità di munizioni, l’esercito ucraino è spacciato.
L’amministrazione Biden ha ora confermato [in inglese] che il capo della CIA Burns ha incontrato Naryshkin. Ma mente sul contenuto dei colloqui:
William J. Burns, direttore della Central Intelligence Agency, si è incontrato lunedì in Turchia con il suo omologo russo per mettere in guardia la Russia dall’uso di armi nucleari in Ucraina, ha dichiarato un portavoce della Casa Bianca.
Il Consiglio di Sicurezza Nazionale ha dichiarato che l’incontro di Burns ad Ankara non aveva in alcun modo lo scopo di negoziare o discutere una soluzione alla guerra in Ucraina. L’Ucraina è stata informata in anticipo del viaggio, ha detto il portavoce.
Il Presidente Biden ha insistito sul fatto che sarà l’Ucraina, e non gli Stati Uniti, a decidere se e quando avviare i negoziati per porre fine alla guerra..
La Russia non ha minacciato di usare armi nucleari. Non ha motivo di farlo e ha molte buone ragioni per astenersi dall’usarle. Si alienerebbe soprattutto la Cina e gli altri alleati. Sono stati infatti gli Stati Uniti a diffondere [in inglese] storie di allarmismo nucleare, in un altro dei loro tentativi di diffamare la Russia. Gli Stati Uniti sanno ovviamente che non c’è alcun pericolo che la Russia usi le armi nucleari, ed è probabile che Burns non le abbia nemmeno menzionate.
Ci sono già altri problemi. La situazione dell’elettricità in Ucraina sta peggiorando [in inglese] con l’arrivo del freddo. Circa il 40-50% della rete a 330 kilovolt è fuori uso, e un parte sempre più grande si guasterà.
Gli Stati Uniti hanno bisogno di più tempo per permettere all’Ucraina di riparare i danni e per produrre e consegnare più armi e munizioni. Hanno bisogno di una pausa nella guerra. Potrebbero sperare in una sorta di cessate il fuoco durante l’inverno. È molto probabile che Burns sia andato ad Ankara per parlare di questo.
Certo, l’amministrazione Biden non ha alcun interesse a porre fine alla guerra. Sta creando un quartier generale in Germania dove un generale a tre stelle e il suo staff dirigeranno [in inglese] gli sforzi degli Stati Uniti nella loro, per ora, guerra per procura contro la Russia. Si sostiene che il nuovo comando sarà responsabile delle forniture all’Ucraina. È improbabile che ciò sia vero:
Il Pentagono mette un generale a tre stelle a capo delle operazioni di guerra, non dell’inventario. E non c’è bisogno di un quartier generale di 300 persone per fare un audit. È un quartier generale di guerra. Entreremo in guerra contro la Russia, a meno che il popolo americano non trovi un modo per fermarla!.
Il quartier generale significa che gli Stati Uniti stanno pianificando una guerra molto lunga e più grande.
Il Segretario Generale della NATO Jens Stoltenberg ha dichiarato [in inglese] che una vittoria russa nel conflitto in Ucraina sarebbe una sconfitta per la NATO, e che non può permettere un tale esito.
Se non si può permettere che accada qualcosa che è già in gran parte assicurato, si dovrà fare qualcosa di molto serio per impedire tale esito. La NATO non è abbastanza unita per entrare in guerra. Ma le possibilità di un conflitto diretto aumentano di giorno in giorno. Gli Stati Uniti e alcuni paesi dell’Europa orientale dovranno inviare le proprie truppe in Ucraina.
L’opinione pubblica statunitense non è ancora pronta per un passo del genere, e ci vorrà ancora del tempo per arrivare a questo punto.
Questo è un altro motivo per cui gli Stati Uniti vorrebbero mettere in pausa la guerra per il momento. Ma è improbabile che la Russia cada in un simile imbroglio. Un cessate il fuoco permetterebbe all’esercito ucraino di recuperare le forze e di costruire più linee difensive.
Dopo la mobilitazione dei riservisti a settembre, la Russia avrà presto a disposizione le forze necessarie per sfondare le linee del fronte ucraino, per poi assalirle e attaccare in profondità dietro quelle linee. Non appena il terreno si ghiaccerà, sarà pronta a partire. Qualsiasi pausa ora renderebbe più difficile una mossa successiva.
Non ci sarà un cessate il fuoco ora, ma i colloqui sono comunque positivi. Entrambe le parti dovrebbero fare del loro meglio per farli proseguire.
La Russia ha chiesto molto: un ritiro della NATO alla posizione del 1997, quattro parti dell’Ucraina che diventino parte della Russia, la garanzia che l’Ucraina non entrerà mai nella NATO. Gli Stati Uniti non sono certo disposti ad impegnarsi in questi passi, almeno non ancora.
Ci vorrà tempo e molti altri colloqui perché gli Stati Uniti rinsaviscano e facciano le concessioni necessarie per porre fine al conflitto.
Sarà inoltre necessario sconfiggere l’esercito ucraino, e chiunque si unisca ad esso, sul campo di battaglia. La Russia può farlo se si concentra su questo sforzo.
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Articolo di Bernhard pubblicato su Moon Of Alabama il 14 novembre 2022
Traduzione in italiano di Fabio_san per SakerItalia
[le note in questo formato sono del traduttore]
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In questo articolo, che non aggiunge nulla a quanto già sappiamo, vediamo-in neretto-, idee che suggeriscono che la Russia abbia bisogno di trattative con gli USA(l’Ucraina non ha voce e non può decidere nulla).
Si cerca di insinuare,nella percezione di fatti narrati, nella mente del lettore saltuario sprovveduto di analisi critica, che questi incontri sono una concessione che gli USA fanno alla Russia.
Su questa base, nessuna delle due parti otterrà qualcosa da questi incontri.
I russi intanto cercheranno e cercano in questa fase di ottenere il massimo della distruzione di quel che resta dello Stato Ucraino e non consentire alla Giunta Nazista di Kiev di salvarsi dalle ire della sua popolazione di cui i media occidentali non possono parlare .
Ci vuole un inverno durissimo per Kiev e la Russia non può vincere la guerra se si lascia sedurre dalle sirene Umanitarie dei media occidentali.
Putin sarà costretto ad adottare un pugno di ferro, in guanto di velluto, la politica di guerra di Stalin che la vinse anche per questo aspetto.
20/11/22
.. è il guanto di velluto dello Zio Josif che mi manca …
Concordo sul taglio “peloso” dell’articolo. Attualmente, a mio avviso, non vi è nulla su cui contrattare ad eccezione di un cessate il fuoco. Che non vedo come convenga ora alla Russia, su questo punto convengo con un articolo che per il resto trovo aggiunga effetivamente poco.
Penso invece si prepari un inverno di scontri di mezzi corazzati russi contro difese di profondità ukraine con sistemi anticarro (in questo momento meno visti/utilizzati e probabilmente accumulati e dispiegati per i futuri scontri di tale tipo); magari condotti con un po’ più di sagacia da parte dei russi rispetto alla parte iniziale della SMO.
Il discorso sulla capacità produttiva lo trovo assolutamente deludente (per non dire altro); neanche la Russia ha ad oggi una strurtura industriale convertita alla produzione bellica e la sua capacità industriale è ben inferiore a quella dei paesi occidentali sommati.
Notizia di ieri: il treno (trenino) che trionfalmente tra ali di folla commossa festeggiante la vittoria entra ad imperitura gloria nella stazione di Cherson .. (!!!!! ?????).
Mi sembra follia che sia ancora attiva e praticabile la rete ferroviaria. Come stanno conducendo le operazioni i russi?
La rete ferroviaria, anche se di riparazione relativamente rapida, è un obiettivo semplice, statico ed indifendibile che stante la penuria di energia elettrica costringe ad un utilizzo in pratica esclusivamente militare (e conseguente facilità di selezione degli obiettivi x il nemico) e poi la sua interruzone o malfunzionamento è fortemente disabilitante x la logistica.
Costringerebbe i rifornimenti a lente lunhghissime colonne sulla rete stradale (una festa x l’intelligence militare e x i droni) ed a consumare rilevantissime quantità di prezioso e limitato carburante. Inoltre la sua distruzione avrebbe un basso, se non bassissimo, numero di vittime civili.
Un saluto ai lettori del blog.
Salve, pochi giorni fa le ho mandato un messaggio ma non c’è più, per caso l’avete eliminato? Se è si perché?
[Nota della Redazione: Ha citato Novaja Gazeta come fonte. Qua non diamo spazio a quei giornali né media. Dunque l’intera discussione sulle cifre da una fonte come quella è totalmente fuori luogo. Tra l’altro il giornale è sotto indagine.]