Il 22 dicembre è stato annunciato che gli Stati Uniti avrebbero consegnato i sistemi di difesa aerea Patriot alle forze armate ucraine, con una serie di altri sistemi d’arma, comprese armi guidate lanciate dall’aria, anch’esse destinate a rafforzare le capacità dello stato dell’Europa orientale nella sua guerra in corso contro la Russia. Sebbene la quantità di sistemi Patriot non sia stata rivelata, la dimensione totale del pacchetto di aiuti di soli 1,85 miliardi di dollari indica che non saranno consegnati in quantità significative, a meno che non vengano firmati ulteriori accordi in futuro. Il contratto della Romania per l’acquisizione di sette unità Patriot Configuration 3, ad esempio, è costato da solo 3,9 miliardi di dollari, mentre un recente accordo polacco per lo stesso sistema è costato 4,75 miliardi di dollari. Sebbene il Patriot sia stato salutato come una risorsa vitale per l’Ucraina, poiché le sue difese aeree sono sempre più esaurite e la possibilità che le principali città vengano abbandonate [entrambi i link in inglese] ha continuato a crescere tra i continui attacchi russi su infrastrutture chiave, la sua consegna dovrebbe essere tutt’altro che fondamentale per una serie di motivi che vanno oltre i numeri molto ridotti della fornitura. Questi includono la piccola scala su cui il Patriot è prodotto e schierato rispetto ai sistemi S-300 su cui l’Ucraina faceva affidamento in precedenza, il che significa che la sostituzione significativa della rete di S-300 con Patriot rimane irrealizzabile, così come il record di prestazioni del sistema missilistico americano contro attacchi molto più basilari di quelli di cui è capace la Russia, e che hanno ripetutamente messo seriamente in discussione la sua efficacia.

Batteria missilistica di un sistema S-300 ucraino.
Il Patriot è stato impiegato in combattimento per la prima volta durante la Guerra del Golfo nel 1991, durante la quale il suo obiettivo principale era lo Scud B sovietico, un missile che era entrato in servizio per la prima volta nel 1964, e negli anni ‘90 era molto lontano dallo stato dell’arte. Sebbene la performance del Patriot sia stata pubblicizzata come un successo, successive indagini sulle sue prestazioni hanno scoperto che questo era tutt’altro che vero. La House Government Operations Subcommittee on Legislation and National Security americana ha riferito di conseguenza sulla copertura governativa della difesa missilistica Patriot e delle sue capacità: “Nella guerra del Golfo Persico il sistema missilistico Patriot non è stato lo spettacolare successo che il pubblico americano è stato indotto a credere. Ci sono poche prove che dimostrano che il Patriot abbia colpito più di qualche missile Scud lanciato dall’Iraq, e ci sono alcuni dubbi anche su questi ingaggi. Il pubblico e il Congresso sono stati fuorviati da dichiarazioni definitive di successo rilasciate dall’amministrazione e dai rappresentanti di Raytheon durante e dopo la guerra.
Un rapporto militare intitolato “Efficacia del sistema missilistico Patriot durante Desert Storm”, pubblicato nel 1992, affermava che dei 158 missili lanciati dai sistemi Patriot dalle forze armate statunitensi durante la Guerra del Golfo, il 45% era stato lanciato contro falsi bersagli. Un rapporto del 1992 preparato dall’esperto di armi nucleari e presidente del Plowshares Fund Joseph Cirincione per lo U.S. House of Representatives Government Operations Committee sulle prestazioni del Patriot affermava che, a causa dei danni limitati causati dai missili Scud, il pubblico è stato indotto ad attribuirlo erroneamente non alle capacità limitate dell’Iraq ma al successo del sistema di difesa aerea. Nel frattempo la sostanziale “prova contraria è stata trascurata o respinta”. “Gli Scud erano incredibilmente imprecisi. La maggior parte è caduta in modo innocuo in mare o nel deserto”, ha affermato per spiegare perché i missili iracheni non hanno causato più danni nonostante le scarse capacità dei Patriot.

Lanci di missili da batterie di Patriot.
Uno studio dei primi anni ‘90 sulle prestazioni dei sistemi Patriot nella Guerra del Golfo condotto da Theodore Postol, insegnante di scienza, tecnologia e sicurezza internazionale presso il Massachusetts Institute of Technology, ha evidenziato: “Il tasso di intercettazione del Patriot durante la Guerra del Golfo era molto basso. Le prove di questi studi preliminari indicano che il tasso di intercettazione dei Patriot potrebbe essere molto inferiore al 10%, forse anche pari a zero”. molto probabilmente non è riuscito ad abbattere un solo Scud in Iraq, e al massimo potrebbe averne abbattuto uno solo. Postol ha notato che anche “il più primitivo degli avversari” potrebbe facilmente sfuggire al sistema Patriot, e la sua indagine è stata avvalorata anche da molti dei soggetti coinvolti nel programma del Patriot.
Sebbene le prestazioni del Patriot nella Guerra del Golfo siano state discutibili, si sperava che la modernizzazione del sistema nei decenni successivi lo avrebbe reso almeno più affidabile contro i missili di base del tipo Scud, sui quali si fa ancora ampio affidamento in diversi continenti. Ma tali speranze sono state in gran parte deluse dall’incapacità del sistema di intercettare un attacco di missili improvvisati lanciati dagli insorti yemeniti contro l’Arabia Saudita nel 2017. Mirando all’Aeroporto Internazionale di Riad-Re Khalid, le immagini satellitari hanno mostrato che i missili non erano stati neutralizzati [in inglese] e invece, proprio come gli Scud iracheni, sono atterrati nelle vicinanze a causa della scarsa precisione. L’analisi delle foto e dei video dell’attacco, ampiamente pubblicati sui social media, lo hanno confermato. L’analisi condotta da un gruppo di ricerca di esperti missilistici ha mostrato una testata che volava senza ostacoli sull’Arabia Saudita, nonostante il suo vasto arsenale di batterie Patriot modernizzate, concludendo che il missile si è avvicinato al suo obiettivo. Jeffrey Lewis, l’analista che ha guidato il gruppo di ricerca, riguardo al fallimento del sistema Patriot nell’eseguire anche l’intercettazione più elementare e la rappresentazione del fallimento come una vittoria ha affermato: “I governi mentono sull’efficacia di questi sistemi. Oppure sono male informati. E questo dovrebbe preoccuparci a morte”. I funzionari statunitensi hanno seriamente messo in dubbio anche l’affermazione saudita secondo cui il missile era stato intercettato dalle batterie Patriot.

Batterie missilistiche del sistema Patriot.
Laddove il Patriot non si è dimostrato capace contro i missili di tipo Scud, i tipi di missili balistici nell’arsenale russo oggi sono avanti di diverse generazioni, e probabilmente si riveleranno impossibili da intercettare in modo affidabile. I missili lanciati dal sistema Iskander, ad esempio, utilizzano traiettorie semibalistiche depresse con apogei di soli 50 Km, e possono condurre manovre di volo estese lungo le loro traiettorie di volo, il che spesso li rende impossibili persino da agganciare, e tanto meno da abbattere. Laddove il semplice numero degli S-300 nel servizio ucraino li ha resi una seria sfida per la l’aviazione russa, in gran parte a causa della mancanza di risorse di soppressione della difesa aerea dedicate, gli schieramenti molto più limitati del Patriot probabilmente renderanno la loro neutralizzazione molto più semplice. L’anticipazione del dispiegamento del sistema, che non dovrebbe avvenire prima della metà del 2023, significa che se la guerra dovesse essere ancora in corso consentirà alla Russia di ottenere una significativa vittoria psicologica prendendo di mira i Patriot subito dopo che sono stati schierati. Il valore dei sistemi, uno dei più costosi nell’inventario dell’Ucraina, e l’importanza della reputazione del Patriot dovuta ai suoi diffusi dispiegamenti da parte degli alleati degli americani a livello globale, significa che le poche unità schierate in Ucraina dovrebbero essere fortemente protette da altri sistemi di difesa aerea, come gli S-300, per prevenire le perdite.
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Pubblicato da Military Watch Magazine il 22 dicembre 2022
Traduzione in italiano a cura di Raffaele Ucci per Saker Italia
[le note in questo formato sono del traduttore]
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Esatto
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In aggiunta (da Reality Of War) Scott Ritter ex Militare ed Ex Capo Ispettore delle Nazioni Unite :
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“Nel 1991,il Patriot non è riuscito a intercettare i missili scud iracheni.”
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“Nel 2003 in Iraq,Patriot ha abbattuto più aerei alleati che missili iracheni.”
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“Il Patriot non è riuscito a proteggere l’infrastruttura petrolifera dell’Arabia Saudita dai droni.”
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“È un vecchio sistema che non può sopravvivere sul campo di battaglia moderno.Non è stato progettato per sopravvivere su un campo di battaglia come l’Ucraina.”
a parte l’effettiva efficienza di questi missili e la possibilità per i russi di studiarne da vicino il loro funzionamento, per manovrare queste batterie non necessita personale altamente preparato?
oppure basta fare un click e si attivano?
inoltre dovrebbe esistere un interazione diretta con i sistemi radar,(specie quelli mobili,gli awacs) e le istruzioni sull’uso dei patriots sono scritte in inglese, per cui è ipotizzabile il fatto che questi missili debbano essere manovrati da personale americano?
o comunque della nato?
confermando il coinvolgimento diretto della nato nel pantano ucraino?
NB.le mie sono sia supposizioni che domande….in attesa di eventuali esaudenti risposte…
Poi c’è anche questo (un pò lunghetto) :
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da InfoDefenseITALIA :
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SULLA FORNITURA ALL’UCRAINA DI BATTERIE DI DIFESA TERRA-ARIA PATRIOT
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L’ufficio stampa della Casa Bianca ha confermato l’informazione che batterie di difesa terra-aria Patriot saranno trasferite in Ucraina per proteggere le infrastrutture critiche del Paese.
Secondo la dichiarazione, la consegna delle batterie avverrà dopo che gli americani avranno addestrato gli operatori ucraini in un paese terzo.
Per il momento verrà trasferita una batteria di difesa contraerea e un sistema missilistico terra-aria MIM-104 Patriot, che può includere da quattro a otto lanciamissili con quattro cariche ciascuno.
🔻Cosa cambierà con i “Patriot”?
Un sistema missilistico terra-aria non avrà un impatto significativo sulla situazione, il “Patriot” sarà impiegato per coprire le più importanti strutture strategiche dell’Ucraina.
Tuttavia, insieme con la fornitura di altri sistemi di difesa aerea, tra cui NASAMS, IRIS-T e l’eventuale trasferimento di SAMP-T, senza tener conto dei sistemi antiaerei a corto raggio, è già in costruzione in Ucraina un sistema di difesa a più livelli contro gli attacchi aerei secondo lo standard occidentale.
I Patriot sono completamente integrati con il sistema di difesa aerea e missilistica della NATO (NATINADS) che semplifica notevolmente il loro utilizzo in Ucraina.
🔻Da considerare che l’attrezzatura ad alta tecnologia del complesso, che include il radar AN / MPQ-53/65, rende il sistema di difesa aerea un bersaglio per il rilevamento. Il passaggio alla “modalità combattimento” è accompagnato da un potente segnale proveniente dal radar del sistema di difesa aerea. La radiazione in uscita può essere facilmente identificata e localizzata a una distanza sufficientemente rilevante.
Questo problema è parzialmente risolto nella NATO mediante la modalità “silenzio radio” e il basso tempo di dispiegamento del complesso (circa cinque minuti). In questo caso, i bersagli vengono tracciati utilizzando radar fissi o aerei di preallarme e controllo aereo di tipo E-3 e E-7.
Ma, anche in questo caso, la funzione e la trasmissione delle informazioni saranno visibili attraverso il canale di scambio di dati tattici Link-11, utilizzato dalle forze alleate della NATO. La quantità delle informazioni differirà in modo significativo dalla natura dell’attività in tempo di pace.
🔻Tra le prestazioni caratteristiche indicate vi è la possibilità di utilizzo contro missili balistici. È possibile?
L’esperienza dell’utilizzo dei “Patriot” in Arabia Saudita contro gli Huthi dello Yemen attesta alcuni problemi dei sistemi di difesa aerea americani contro i missili balistici: posizioni, impianti petroliferi e industriali venivano colpiti con soddisfacente frequenza.
Tuttavia, nella penisola arabica, a differenza dell’Ucraina, per l’esercito saudita non lavoravano tutti i servizi segreti del mondo, e il gruppo spaziale non monitorava affatto gli eventi in corso.
Conoscere l’esatta area di lancio del missile, la rotta di volo e l’obiettivo finale consente di posizionare il sistema di difesa aerea nella posizione più conveniente per contrattaccare, il che in teoria aumenterà l’efficacia di respingere un attacco.
🔻Dunque, come stanno le cose?
Il trasferimento di una batteria non avrà un impatto significativo sulle operazioni di combattimento. Ma con i lanciarazzi multipli HIMARS la situazione era simile: anche qui tutto è iniziato con un numero limitato.
❗️In definitiva, il sistema difficilmente può essere considerato qualcosa di valido: l’esperienza dello Yemen conferma la presenza di gravi carenze nelle capacità difensive del sistema di difesa aerea. Con il giusto approccio, la minaccia dei sistemi di difesa aerea può essere neutralizzata all’istante.
Se lo si desidera, con un po’ d’intraprendenza e il corretto utilizzo delle risorse di ricognizione e di attacco da parte del comando delle Forze Armate della Federazione Russa, i “Patriot”, come gli altri sistemi di difesa aerea, possono essere colpiti immediatamente dopo il primo loro utilizzo.
Non vorrei fare il guastafeste ma temo che più che la singola problematica tattica come quella causata dalla introduzione di questi sistemi d’arma costituisca un pericolo molto più forte la presenza, mai debellata, all’interno dei vari strati del potere russo della componente, più o meno mascherata, filo atlantista/liberista solidamente e massicciamente piazzata in ogni dove fin dagli ultimi anni della reggenza Gorbaciov e più che mai durante lo scempio eltsiniano. La componente che pugnalò alle spalle l’URSS e si impossessò delle sue risorse a danno dei suoi popoli e del loro benessere e sicurezza.
https://www.youtube.com/watch?v=hqm3tvwh7lw
spese militari moltiplicate, guerra garantita per il 2023
Capisco che dobbiamo autoconsolarci, spero e prego nella vittoria della Rodina, però…boh
La UE é ancora lì, “let’s go Brandon” anche e l’ucraina pure.
A voler essere ottimisti é un pareggio.
E In termini di prestigio, é una sconfitta.
A me sembra una replica del Vietnam, con la Russia nella parte degli Usa.
Posso solo pregare per Putin e cercare un modo per aiutare – materialmente – la Russia.
[-La UE é ancora lì-; ,etc ]
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Anche la Russia (è ancora lì )ma ora ha le idee più chiare e non si illude più di potere avere dei rapporti commerciali e culturali considerando che le élite d’occidente hanno ammesso candidamente che tutti le trattative da farsi con i russi avevano ed hanno sempre avuto lo scopo di insidiare la sua sicurezza e poi di rapinarne le risorse utili alla finanza occidentale .
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Putin e quelli che non possono tradirlo ,perché hanno compreso l’inganno dei liberali interni e d’occidente , si guarderanno bene di stipulare Trattati che gli anglo americani considerano una mera pratica da gettare al macero quando lo ritenessero opportuno per vincere l’Orso russo.
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L’Inverno è iniziato e mi attendo che i russi trovino il modo di individuare i percorsi della logistica dei dei rifornimenti occidentali che potrebbero essere spazzati appena entrassero in Ucraina.